Caetano da Silva, detto Veludo (Rio de Janeiro, 7 agosto 1930 – Rio de Janeiro, 26 ottobre 1973[2]), è stato un calciatore brasiliano, di ruolo portiere.
Veludo | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 181 cm | |
Peso | 78 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Portiere | |
Termine carriera | 1963 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
194?-1948 | Harmonia | |
1949 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1949-1954 | ![]() | [1] |
1954-1955 | ![]() | ? (-?) |
1956 | ![]() | 113 (-?)[1] |
1957 | ![]() | ? (-?) |
1957-1958 | ![]() | ? (-?) |
1958-1961 | ![]() | 16 (-?) |
1961-1962 | ![]() | ? (-?) |
1963 | ![]() | ? (-?) |
Nazionale | ||
1952-1954 | ![]() | 9 (-3) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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D'umili origini, in gioventù si guadagnò da vivere come scaricatore di porto, lavoro ottenuto grazie alla prestanza fisica.[3] Scoperto dall'arbitro Armando Marques[4] mentre giocava con un piccolo club locale, l'Harmonia, iniziò l'attività professionistica nel calcio. Con il declino della carriera, i suoi problemi di alcolismo — che già lo affliggevano da giocatore — si aggravarono, tanto da portarlo alla morte, dopo un periodo di deperimento che lo aveva portato sotto i cinquanta chili di peso.[3]
Giocava come portiere;[5] grazie alla sua robusta costituzione e all'abilità nell'intercettare i tiri diventò uno dei migliori portieri brasiliani del suo tempo.[3][6] Aveva coraggio nelle uscite ed era poco incline a cedere a momenti di distrazione nel corso dell'incontro.[4]
Arrivò al Fluminense dall'Harmonia, piccola società in cui mosse i primi passi nel mondo del calcio. Nella compagine di Rio fu la riserva di Castilho per lunghi periodi, ma quando fu impiegato riuscì ad affermarsi come un giocatore importante — tanto che la stessa tifoseria del club ne reclamava la presenza in campo[3] — e, trasferitosi al Nacional di Montevideo, si rivelò essere tra i migliori estremi difensori del campionato uruguaiano.[3] Il rapporto con i tifosi del Fluminense si incrinò irrimediabilmente nel dicembre 1956 quando, dopo una sconfitta contro il Flamengo per 6-1, gli vennero attribuite le colpe della maggior parte dei gol.[7] A quel punto, iniziò la parabola discendente della sua carriera, che lo portò a vestire maglie di club sempre di minor levatura, fino al ritiro nel 1963.[3]
Veludo fu protagonista di un fatto curioso e singolare nel corso della sua carriera internazionale: infatti, pur essendo riserva di Castilho nel proprio club, venne convocato in Nazionale: fu la prima volta che ciò accadde in Brasile.[3] Fu incluso nella lista di convocati per Svizzera 1954, ancora come riserva di Castilho.
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