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Vincenzo D'Amico (Latina, 5 novembre 1954) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista o attaccante.

Vincenzo D'Amico
D'Amico capitano della Lazio nella stagione 1985-1986
Nazionalità  Italia
Altezza 172[1] cm
Peso 70[1] kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista, attaccante)
Termine carriera 1988 - giocatore
Carriera
Giovanili
1964-1969 Cos Latina
1969-1970ALMAS
1970-1971Lazio
Squadre di club1
1971-1980Lazio155 (16)
1980-1981Torino26 (1)
1981-1986Lazio121 (24)
1986-1988Ternana56 (20)
Nazionale
1972-1973 Italia U-1810 (0)
1973 Italia U-231 (0)
1974-1975 Italia B7 (1)
1976 Italia militare4 (3)
Carriera da allenatore
19??-19?? Pantheon TravelGiovanili
19??-19??LazioGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ha vinto uno scudetto nel 1974 con la maglia della Lazio, squadra di cui è considerato una bandiera[2][3].


Caratteristiche tecniche



Giocatore


D'Amico in allenamento alla Lazio a metà degli anni 1970 con il tecnico Maestrelli.
D'Amico in allenamento alla Lazio a metà degli anni 1970 con il tecnico Maestrelli.

Centrocampista di spiccate attitudini offensive[4], veniva impiegato in appoggio agli attaccanti, come mezzapunta[4][5] oppure ala[2]. Grazie alle proprie qualità tecniche, era un abile uomo-assist[4] e tiratore di calci di punizione[6].


Carriera



Giocatore



Club


Gli esordi e l'arrivo alla Lazio

Dopo gli esordi nel Cos Latina[7] e nelle giovanili dell'Almas Roma[5], nel 1970 passa alla Lazio, portato dall'osservatore Carlo Galli[5]. Utilizzato come mezzala nella Primavera[5], partecipa anche al Campionato De Martino segnalandosi tra i migliori elementi delle giovanili[8]. Nella stessa annata entra saltuariamente nel giro della prima squadra, allenata da Juan Carlos Lorenzo[9].

Un giovane D'Amico agli esordi con la Lazio nella stagione 1973-1974
Un giovane D'Amico agli esordi con la Lazio nella stagione 1973-1974

Nella stagione successiva fa il suo esordio con i biancocelesti, non ancora diciottenne, il 21 maggio 1972 nella vittoria interna sul Modena, giocando come ala sinistra[10]. Il 5 ottobre successivo, nel corso di un'amichevole a Rieti, subisce un infortunio ai legamenti del ginocchio[4][11], che lo costringe a saltare l'intero campionato 1972-1973.

Una volta ristabilito, debutta in Serie A il 14 ottobre 1973 in Lazio-Sampdoria (1-0), diventando titolare nella formazione allenata da Tommaso Maestrelli che lo preferisce a Pierpaolo Manservisi[12], con il compito di assistere il centravanti Giorgio Chinaglia[13]. Nel contesto di una squadra divisa in clan, D'Amico mantiene una posizione neutrale[14], sotto la diretta tutela di Maestrelli e del capitano Giuseppe Wilson[15] dovuta alla giovane età. Alla sua prima stagione completa tra i titolari totalizza 27 presenze con due reti (tra cui una nel derby di ritorno, contro la Roma[4]); vince lo scudetto e viene premiato come miglior giovane del campionato[16].

Nelle annate successive offre un rendimento discontinuo, anche a causa di uno stile di vita poco professionale[4], e perde il posto a favore di Roberto Badiani[2]; nel settembre 1977 subisce un nuovo infortunio, questa volta di tipo muscolare, nella partita di Coppa UEFA contro il Boavista[17], e le presenze in campionato sono in tutto 9. Torna stabilmente titolare a partire dall'anno successivo, sotto la guida di Bob Lovati[2], e sul finire del campionato 1979-1980 diventa capitano della squadra, dopo le vicende legate al calcioscommesse che privano la Lazio di quattro titolari[18]; nel contesto di una formazione composta prevalentemente da giovani del vivaio[18] contribuisce alla salvezza dei biancocelesti, poi vanificata dalla sentenza del giudice sportivo.


La parentesi al Torino

D'Amico al Torino nel 1980
D'Amico al Torino nel 1980

Nel giugno 1980 D'Amico viene ceduto dalla Lazio, contro la volontà dello stesso giocatore[19]; l'operazione, avallata dal nuovo allenatore laziale Ilario Castagner[20], era dettata dalle difficoltà finanziarie della società[2]. Si trasferisce al Torino, in cambio di 300 milioni e della comproprietà di Giuseppe Greco[21]; nella formazione granata, allenata da Ercole Rabitti, eredita il ruolo di fantasista di fascia appartenuto a Claudio Sala[22].

Disputa un campionato altalenante e inferiore alle attese[23]; dopo la sostituzione di Rabitti con Romano Cazzaniga viene talvolta escluso dalla squadra, a favore di un assetto più coperto[24], e sul finire di stagione chiede di tornare alla Lazio[25]. Con la maglia del Torino totalizza 26 presenze e una rete in campionato, a cui si aggiungono 9 presenze e 4 reti in Coppa Italia (competizione nella quale i granata vengono sconfitti in finale dalla Roma) e 6 presenze con 2 reti in Coppa UEFA[26].


Il ritorno alla Lazio, gli ultimi anni alla Ternana

D'Amico in azione in maglia biancoceleste nella stagione 1984-1985
D'Amico in azione in maglia biancoceleste nella stagione 1984-1985

Nel 1981 ritorna alla Lazio, per 600 milioni di lire[27], accettando di giocare in Serie B. I biancocelesti, partiti con l'obiettivo della promozione, ottengono la salvezza solo nelle ultime giornate[4]; D'Amico contribuisce con 10 reti in 30 partite (miglior marcatore della squadra[2]), tra cui la tripletta realizzata alla penultima giornata contro il Varese, decisiva ai fini della salvezza[2][4].

Nella stagione successiva, grazie anche al rientro di Bruno Giordano e Lionello Manfredonia, ottiene con la Lazio il ritorno in Serie A, cui fa seguito la salvezza nel campionato 1983-1984: a causa dell'infortunio di Giordano, viene utilizzato come finto centravanti formando con Michael Laudrup la coppia d'attacco[4], e segna 7 reti, con una doppietta nel derby contro la Roma del 26 febbraio 1984[4]. Rimarrà alla Lazio fino al campionato di Serie B 1985-1986, nel quale disputa 10 partite, limitato da problemi fisici e dall'impiego del giovane Francesco Dell'Anno nel suo ruolo[2][4]; chiude la propria esperienza con i capitolini con 276 presenze e 40 reti in campionato, e 338 presenze complessive tra campionato e coppe, terzo giocatore più presente in assoluto dopo Giuseppe Wilson e Aldo Puccinelli[2].

Da destra: D'amico capitano della Ternana nella seconda metà degli anni 1980, insieme ai compagni Coppola e Riva.
Da destra: D'amico capitano della Ternana nella seconda metà degli anni 1980, insieme ai compagni Coppola e Riva.

Nel 1986 passa alla Ternana in Serie C2. Con gli umbri, di cui diventa capitano[6], gioca le sue due ultime stagioni: nella prima, allenato dall'ex laziale Mario Facco, D'Amico mette a segno 13 gol che non bastano alla formazione rossoverde per ottenere la promozione (nonostante i favori della vigilia[28]); nella seconda, invece, la squadra si salva, nel contesto di una grave crisi societaria[28], e D'Amico realizza altre 7 reti.

In carriera ha totalizzato complessivamente 227 presenze e 26 reti in Serie A e 75 presenze e 15 reti in Serie B.


Nazionale

Convocato nella nazionale Juniores già a partire dal 1971[29], colleziona in seguito una presenza nella nazionale Under-23, nel 1973, e 7 nella nazionale B[30].

D'Amico in azione con la nazionale Under-23 nel 1976
D'Amico in azione con la nazionale Under-23 nel 1976

Non riuscirà mai a indossare la maglia della nazionale maggiore, anche a causa di incomprensioni di natura tattica con il commissario tecnico Enzo Bearzot[6][31] e per la concorrenza di Franco Causio e Claudio Sala[4]. Viene convocato per la prima e unica volta nel settembre 1980, in vista delle partite contro il Lussemburgo e la Danimarca[7], senza scendere in campo; a causa di ciò, nel dicembre successivo attacca il CT, reo di averlo escluso senza spiegazioni[31].


Allenatore e dirigente


Per alcuni anni allena a livello giovanile, nella Pantheon Travel (squadra minore romana)[32] e poi nella Lazio[33], di cui nel 1999 diventa osservatore[34].

Dal 2007 al 2009 guida la rinascita del calcio nella sua città natale ricoprendo l'incarico di Presidente della Virtus Latina[35]. Lascia nel 2009, con la fusione delle due compagini latinensi, che portano alla nascita del Latina, per andare a ricoprire l'incarico di direttore generale dell'Adrano, compagine siciliana militante nel campionato di Serie D[36].


Dopo il ritiro


Parallelamente all'attività di dirigente, inizia quella di commentatore sportivo in varie emittenti locali fino a quando, nel 1999, passa alla Rai come commentatore tecnico[37]; partecipa a diverse trasmissioni tra cui Stadio Sprint, La grande giostra del gol (su RAI International), 90º minuto[38] e Maxinho do Brazil. Interviene inoltre nel programma televisivo Goal di Notte, in onda su T9[39][40] e interviene varie volte nel corso della settimana, come opinionista, nelle programmazioni radiofoniche delle radio romane Radiosei e Radio Incontro Olympia. In entrambe le trasmissioni, commenta le prestazioni della Lazio.


Statistiche



Presenze e reti nei club


Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1971-1972 LazioB10CI61------71
1972-1973A00CI00------00
1973-1974A272CI60CU30---362
1974-1975A260CI41------301
1975-1976A224CI82CU10---316
1976-1977A172CI41------213
1977-1978A92CI21CU30CE00143
1978-1979A252CI30------282
1979-1980A284CI51------335
1980-1981 TorinoA261CI94CU62TdC10427
1981-1982 LazioB3010CI30------3310
1982-1983B344CI41------385
1983-1984A257CI51------308
1984-1985A222CI31------253
1985-1986B101CI21------122
Totale Lazio276405511700033851
1986-1987 TernanaC22713CI-C6[41]3[41]------3316
1987-1988C2297CI-C4[42]0[42]------337
Totale Ternana5620103----6623
Totale carriera3586174181321044681

Palmarès



Giocatore



Club


Competizioni nazionali

Lazio: 1973-1974

Altre competizioni

Lazio: 1970-1971
Lazio: 1973-1974

Note


  1. Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 1 (1984-1985), Panini, 7 maggio 2012, p. 40.
  2. Vincenzo D'Amico Archiviato il 17 dicembre 2012 in Internet Archive. Golcalcio.it
  3. Parla D'Amico, la bandiera di sempre: “Grande Ledesma, Mauri e Candreva da applausi”[collegamento interrotto] Lenovae.it
  4. I nostri personaggi, la nostra storia: Vincenzo D'Amico Sslaziofans.it
  5. 'E io su quei campi mi son fatto le ossa', la Repubblica, 1º febbraio 1998, p. 7 - sez. Roma
  6. L'ultima incompiuta di Vincenzo D'Amico Sodaliziolazio.com
  7. D'Amico e Bruno Conti in anticamera, La Stampa, 8 ottobre 1980, p. 20
  8. Catapano: "Lorenzo farà il miracolo", Corriere dello Sport, 23 gennaio 1971, p. 12
  9. Stellone, D'Amico e Masuzzo stelle laziali al "Nistri", Corriere dello Sport, 19 giugno 1971, p. 9
  10. Due "penalty" di Chinaglia per avere ragione del Modena Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 22 maggio 1972, p. 9
  11. D'Amico grave infortunio al ginocchio. Tornerà in campo (forse) tra due mesi, Corriere dello Sport, 6 ottobre 1972, p. 1
  12. Se 8 vittorie vi sembran poche, la Repubblica, 1º febbraio 1999, p. 4 - sez. Roma
  13. Calcio, morte Chinaglia; D'Amico, in apparenza burbero, era un buono Repubblica.it
  14. Couto, il mal di panchina, la Repubblica, 27 febbraio 1999, p. 8 - sez. Roma
  15. Vincenzo Di Michele, Pino Wilson Vero capitano d'altri tempi, Fernandel
  16. Marco Sappino, Dizionario del calcio italiano, Baldini&Castoldi, 2000, p. 2086.
  17. Valanga sul Boavista: 5-0 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 29 settembre 1977, p. 12
  18. Gran gol del «capitano». La Lazio-giovane esulta Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 31 marzo 1980, p. 11
  19. D'Amico, tanta classe e qualche dubbio, La Stampa, 30 giugno 1980, p. 11
  20. D'Amico: «Finalmente lotto per lo scudetto», La Stampa, 11 luglio 1980, p. 10
  21. D'Amico al Torino, la Fiorentina punta su Rossi, La Stampa, 29 giugno 1980, p. 20
  22. D'Amico al Torino: Sala ha trovato in me l'erede, La Stampa, 11 luglio 1980, p. 11
  23. D'Amico è l'immagine dei problemi del Torino, La Stampa, 3 aprile 1981, p. 20
  24. Per Torino-Juventus pronto il piano-sicurezza[collegamento interrotto], l'Unità, 12 marzo 1981, p. 16
  25. D'Amico adesso spera di tornare alla Lazio, La Stampa, 21 maggio 1981, p. 21
  26. Statistiche su Archiviotoro.it[collegamento interrotto]
  27. Ultimi colpi: D'Amico alla Lazio e Vierchowod (prestito) in viola Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., l'Unità, 16 luglio 1981, p. 12
  28. L'onta del fallimento Ternanacalcio.com
  29. Ingrassia e D'Amico "spopolano" a Coverciano, Corriere dello Sport, 26 febbraio 1971, p. 10
  30. Almanacco illustrato del calcio 2007, Panini, p. 596
  31. «L'azzurro non m'interessa», La Stampa, 17 dicembre 1980, p. 10
  32. Moretti, primi calci a cinque anni per il mancino diventato cavaliere, la Repubblica, 4 luglio 2009, p. 19 - sez. Genova
  33. Per la quarta volta è derby ma stavolta è favorita la Roma, la Repubblica, 9 febbraio 1998, p. 4 - sez. Roma
  34. Sogno un gol da Supercoppa, la Repubblica, 25 agosto 1999, p. 10 - sez. Roma
  35. I Presidenti dell'U.S. Latina Calcio Archiviato il 24 novembre 2012 in Internet Archive. Uslatinacalcio.it
  36. D'Amico direttore generale dell'Adrano Archiviato l'8 marzo 2016 in Internet Archive. Laziofamily.com
  37. Vincenzo D'Amico[collegamento interrotto] Mobile.international.rai.it
  38. Parola di ex, Fascetti: «Penso ancora a quel brutto finale...» Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive. Corriereirpinia.it
  39. Invito a cena con Ronaldo, la Repubblica, 6 maggio 1998, p. 6 - sez. Roma
  40. Agostinelli da Goal di Notte lancia accuse alla stampa napoletana Tuttonapoli.net
  41. Coppa Italia 1986-1987 Databaserossoverde.it
  42. Coppa Italia 1987-1988 Databaserossoverde.it

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[de] Vincenzo D’Amico

Vincenzo D’Amico (* 5. November 1954 in Latina) ist ein ehemaliger italienischer Fußballspieler. Er gehörte zur Meistermannschaft von Lazio Rom 1973/74 und spielte weiterhin für Torino Calcio sowie Ternana Calcio.

[en] Vincenzo D'Amico

Vincenzo D'Amico (5 November 1954) is an Italian former association football player who played as a midfielder or forward. In all, he played seventeen seasons in Italian professional soccer, mostly for S.S. Lazio.
- [it] Vincenzo D'Amico



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