Franco Baresi, all'anagrafe Franchino Baresi (Travagliato, 8 maggio 1960), è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, vicepresidente onorario del Milan.
Franco Baresi | ||
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![]() | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 176 cm | |
Peso | 70 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Dirigente sportivo (ex difensore) | |
Termine carriera | 28 ottobre 1997 - giocatore 2008 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1974-1978 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1978-1997 | ![]() | 531 (16)[1] |
Nazionale | ||
1979-1982 | ![]() | 10 (1) |
1979-1980 | ![]() | 6 (1) |
1982-1994 | ![]() | 81 (1) |
Carriera da allenatore | ||
2002-2006 | ![]() | Primavera |
2006-2008 | ![]() | Berretti |
Palmarès | ||
![]() | ||
Oro | Spagna 1982 | |
Bronzo | Italia 1990 | |
Argento | Stati Uniti 1994 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Campione del mondo nel 1982 e vicecampione nel 1994 con la Nazionale italiana, da giovane era soprannominato Piscinin e in seguito Kaiser Franz (in onore di Franz Beckenbauer).
Segnalatosi fin da giovane come uno dei maggiori talenti espressi dal calcio italiano e considerato tra i più forti giocatori della storia,[2][3][4][5][6] è inoltre annoverato tra le più note "bandiere" calcistiche di tutti i tempi.[7][8][9]
Nel corso della sua carriera ha sempre militato nel Milan, squadra nella quale ha giocato per venti stagioni (dal 1977 al 1997) di cui quindici da capitano, divenendone il secondo calciatore con più presenze sia per quanto riguarda il campionato che le coppe europee. Con i rossoneri ha vinto sei scudetti, tre Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, tre Supercoppe UEFA e quattro Supercoppe italiane; insieme ai compagni di reparto Mauro Tassotti, Paolo Maldini e Alessandro Costacurta ha composto una delle migliori linee difensive della storia del calcio[10] che ha consentito al Milan di stabilire il record di partite consecutive senza sconfitta (58) nei cinque principali campionati europei (dal 26 maggio 1991 al 14 marzo 1993[11]).
Con la nazionale italiana, nella quale ha militato per tredici anni vestendo la fascia di capitano dal 1991 al 1994, ha partecipato a tre campionati del mondo (Spagna 1982, Italia 1990 e Stati Uniti 1994) e due campionati d'Europa (Italia 1980 e Germania Ovest 1988).
Classificatosi al secondo posto nel 1989 nella classifica del Pallone d'oro dietro al compagno di squadra Marco van Basten, nel 2004 è stato incluso nella FIFA 100, la lista dei 125 più grandi giocatori viventi stilata da Pelé e dalla FIFA in occasione del centenario della federazione, e nel 2013 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano.[12] Occupa la 19ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer.[13] Il 16 dicembre 1999, in occasione della festa organizzata per celebrare i cent'anni del Milan, è stato eletto dai suoi tifosi "Milanista del secolo", cioè il giocatore più rappresentativo nella storia rossonera.[14] È risultato 17º nell'UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d'Europa dei cinquant'anni precedenti.[15]
È rimasto orfano ad appena quattordici anni.[16] È sposato ed è padre di due figli; è inoltre zio di Regina Baresi, anch'ella calciatrice, figlia del fratello maggiore Giuseppe.
«Baresi II è dotato di uno stile unico, prepotente, imperioso, talora spietato. Si getta sul pallone come una belva: e se per un caso dannato non lo coglie, salvi il buon Dio chi ne è in possesso! Esce dopo un anticipo atteggiandosi a mosse di virile bellezza gladiatoria. Stacca bene, comanda meglio in regia: avanza in una sequenza di falcate non meno piacenti che energiche: avesse anche la legnata del gol, sarebbe il massimo mai visto sulla terra con il brasiliano Mauro, battitore libero del Santos e della nazionale brasiliana 1962.» |
(Gianni Brera, la Repubblica, 3 gennaio 1992[17]) |
Baresi era un libero capace di coniugare senso della posizione, tecnica, scatto, visione di gioco e decisione negli interventi[5][18] con una notevole continuità di rendimento.[19] Leader carismatico,[20][21][22][23] si distinse inoltre per precocità[24] e longevità agonistica: anche in età avanzata era ritenuto uno dei calciatori atleticamente più preparati in tutta la Serie A.[25] In virtù di queste doti, è considerato uno dei più forti liberi di sempre e, a detta di molti, avrebbe meritato il Pallone d'oro,[21] premio che sfiorò nel 1989 classificandosi secondo alle spalle di Marco van Basten.[26]
Pur prediligendo giocare in difesa, Baresi sapeva disimpegnarsi anche nel ruolo di centrocampista:[27][28] ricoprì tale ruolo in nazionale nei primi anni 80, poiché l'allora commissario tecnico Enzo Bearzot era solito preferirgli, come libero, Gaetano Scirea in ragione della maggiore propensione offensiva di quest'ultimo.[27][29]
Baresi iniziò a giocare a calcio in tenera età insieme ai fratelli Angelo e Beppe. Quindicenne sostenne un provino all'Inter, squadra che aveva già reclutato Beppe, ma venne scartato per le sue caratteristiche fisiche. A questo punto Italo Galbiati lo invitò a tentare un provino al Milan. Dopo tre provini e grazie all'insistenza di Guido Settembrino, Baresi entrò nelle giovanili rossonere. Qui legò in particolare con il compagno di squadra Gabriello Carotti e con l'allenatore Giuseppe Marchioro.[30]
L'esordio in prima squadra e in Serie A avvenne il 23 aprile 1978, a 17 anni, nella partita Verona-Milan (1-2). In quella stagione ottenne anche 2 presenze in Coppa Italia. Tuttavia, la permanenza in prima squadra del giovane Piscinin (soprannome datogli dal massaggiatore dei rossoneri Paolo Mariconti) fu minacciata da qualche ritrosia con Albertosi e Capello. Superate queste ultime, il giovane e promettente difensore cominciò gradualmente ad ambientarsi nello spogliatoio e, grazie alla sua grinta, alla sua personalità e alla sua maturità tattica,[30] riuscì a farsi apprezzare anche dalla storica bandiera e capitano rossonero Gianni Rivera («Questo ragazzo farà molta strada»).
Nell'annata 1978-79 l'allenatore Nils Liedholm non esitò a sacrificare un libero di provata esperienza come Turone per fargli posto in squadra. In quell'annata, giocata sempre da titolare, Baresi esordì in Coppa UEFA e vinse lo scudetto, il decimo della storia Milan. Rivera, inoltre, convinse la dirigenza del Milan a premiare anche Baresi con il premio scudetto di 50 milioni di lire,[30] a testimonianza dell'ottimo rapporto instauratosi tra i due. Nel 1979, alla chiusura del campionato, Baresi successe proprio a Rivera, ormai al tramonto della sua carriera, come uomo-simbolo e guida dello spogliatoio milanista.[31]
In seguito alla retrocessione in Serie B del Milan nel 1980, decisa dalla sentenza relativa allo scandalo del calcio scommesse, fu tra i pochi della rosa che non lasciò la società[32] Il 20 agosto 1980 realizzò il primo gol con la maglia rossonera nella partita di Coppa Italia pareggiata 1-1 contro l'Avellino e, a fine stagione, fu uno degli assoluti protagonisti del ritorno del Milan in Serie A. Nella stagione 1981-82, colpito da una malattia del sangue, fu costretto a lasciare il campo per circa quattro mesi. Senza la sua guida difensiva, il Milan andò allo sbando e, a fine stagione, retrocesse per la seconda volta in Serie B.[30]
Nel 1982 seguì per Baresi una rapida ascesa a livello professionale. Fresco campione del mondo con la nazionale italiana, il giovane difensore, rifiutata un'offerta della Juventus,[33] firmò un contratto biennale di circa 100 milioni di lire all'anno e diventò il nuovo capitano dei rossoneri a soli 22 anni, dopo le partenze di Aldo Maldera e Fulvio Collovati. Guidò il Milan alla seconda promozione in Serie A, poi rinunciò a vestire le maglie di Sampdoria ed Inter per continuare la sua carriera con il Diavolo, dando così un'ulteriore prova di affetto e attaccamento ai colori rossoneri.
Con l'arrivo del presidente Silvio Berlusconi e dell'allenatore Arrigo Sacchi, il Milan cambiò ruolino di marcia e si potenziò in ogni reparto, componendo una squadra che anni dopo verrà definita "il club più forte di tutti i tempi" dalla rivista World Soccer.[34] L'inizio non fu però facile per Baresi, anche a causa del difficile rapporto con il nuovo tecnico Sacchi. Il capitano ebbe ripetute crisi di rigetto a furia di osservare costantemente i movimenti e le prestazioni di Gianluca Signorini, libero del Parma, ex-squadra di Sacchi.[30]
«[Sacchi] ti imponeva il divertimento di fare pressing, il divertimento di rubare la palla all'avversario. Tutte cose che dovevano esaltarci, non avvilirci.» |
(Franco Baresi.) |
Messi da parte i problemi con l'allenatore, Baresi e compagni riuscirono a compiere una piccola impresa sportiva, superando in vetta alla classifica il Napoli campione in carica, dopo averlo sconfitto allo Stadio San Paolo nella terzultima giornata di campionato, e conquistando lo scudetto 1987-88 grazie al pareggio all'ultimo turno col Como.
Nella stagione 1988-89 arrivò l'affermazione europea con la conquista della Coppa dei Campioni contro la Steaua Bucarest a maggio, mentre nel mese di giugno i rossoneri si aggiudicarono anche la prima edizione della Supercoppa italiana contro la Sampdoria. In entrambe le occasioni fu Baresi ad alzare al cielo i due trofei, ma ciò non bastò a vincere il Pallone d'oro 1989, appannaggio del compagno di squadra Marco van Basten, che ebbe la meglio su Baresi per 39 punti.[35]
«Il Pallone d'oro è un premio particolare, quell'anno [1989] ero in lizza per vincerlo, ma non mi sono mai fatto un cruccio perché non l'ho vinto. Già arrivare dietro a van Basten è stato come vincerlo perché in quegli anni lì lui era come Messi e se arrivi dietro a un giocatore così è come vincerlo. Non mi è mai pesato, perché le mie gioie erano sempre quelle di arrivare a dei traguardi e a degli obiettivi e il premio personale viene secondariamente.» |
(Franco Baresi[35]) |
Nella stagione 1989-1990 il Milan continuò il suo dominio europeo vincendo nell'ordine la Supercoppa UEFA, la Coppa Intercontinentale e la seconda Coppa dei Campioni,[36] ma in Italia perse sia lo scudetto, a causa della sconfitta contro il Verona alla penultima giornata, sia la Coppa Italia, cedendo alla Juventus nella doppia finale; in quest'ultima competizione, Baresi si aggiudicò la classifica dei cannonieri con 4 gol, tutti segnati nella fase a gironi (nello specifico una tripletta su rigore contro il Messina[30] e un gol all'Atalanta[37]).
Dopo un'ultima stagione vincente con Sacchi in panchina, nella quale il Milan vinse in ordine Supercoppa UEFA e Coppa Intercontinentale, nel 1991 i rossoneri furono squalificati per un anno dalle competizioni confederali.[38] Durante quel periodo, il rapporto tra Baresi e Sacchi si deteriorò al punto tale che, a fine campionato, il capitano rossonero, appoggiato dal malcontento di buona parte dello spogliatoio, decise di chiedere le dimissioni dell'allenatore al presidente Berlusconi.[28]
Sulla panchina rossonera arrivò Fabio Capello, già compagno di squadra di Baresi negli anni settanta, con il quale il Milan ritornò subito a vincere il campionato nella stagione 1991-92. Baresi continuò a giocare ad alti livelli, mettendo la propria firma sui successivi successi rossoneri, ovvero le vittorie dei campionati del 1992-93, 1993-94 e 1995-96, delle Supercoppe italiane 1992, 1993 e 1994 e della Champions League 1993-94[39] (pur non scendendo in campo nella finale vinta contro il Barcellona perché squalificato[40]).
Il 6 aprile 1996 il capitano rossonero raggiunse le 501 presenze in campionato, eguagliando Rivera.[30]
Nel mese di giugno del 1996 fu scelto come tedoforo a Manhattan per i Giochi della XXVI Olimpiade tenutisi ad Atlanta nello stesso anno.[41]
Dopo la fine del ciclo di Capello, la carriera di Baresi si prolungò di una sola stagione, tribolata per il Milan, passato da Óscar Tabárez al rientrante Arrigo Sacchi. Il 19 gennaio 1997 il difensore giocò la sua 700ª partita con il Milan e annunciò il suo ritiro dal calcio giocato al termine dell'annata 1996-1997. Il 1º giugno 1997, all'età di 37 anni, disputò la sua ultima partita in maglia rossonera (Milan-Cagliari 0-1). Nell'occasione la società decise di ritirare — una prima volta nella storia del calcio italiano — la maglia numero sei da lui indossata.[42]
Il 28 ottobre 1997 disputò a San Siro un incontro d'addio con i più noti calciatori che erano stati compagni e avversari durante la sua carriera: in occasione del match, il presidente milanista Silvio Berlusconi gli conferì un simbolico Pallone d'oro, «per colmare l'unico vuoto rimasto in una bacheca stracarica di trofei».[43]
In 20 stagioni disputate con la maglia del Milan, Baresi vinse 6 scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 3 Supercoppe UEFA e 4 Supercoppe italiane. Segnò 31 gol complessivi, 21 dei quali su calcio di rigore, e fu primo nella classifica cannonieri della Coppa Italia 1989-90, l'unico trofeo nazionale che non ha mai vinto.
Insieme a Riccardo Ferri è il giocatore con più autogol nel campionato di Serie A, con 8 marcature nella propria porta.[44]
Con la nazionale Under-21 prese parte alle edizioni del 1980 e del 1982 del Campionato europeo Under-21.
Le ottime prove con la maglia del Milan gli valsero, a soli 20 anni, la convocazione in nazionale maggiore da parte del CT Enzo Bearzot per il campionato d'Europa 1980. Due anni più tardi, partecipò anche al vittorioso campionato del mondo 1982, ma in entrambe le competizioni non scese mai in campo in quanto riserva del più esperto Gaetano Scirea. L'esordio assoluto arrivò solo il 4 dicembre 1982, a 22 anni, nella partita Italia-Romania (0-0) giocata a Firenze, valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 1984.
Nei due anni successivi, pur impiegato in molte occasioni, non riuscì a conquistarsi un posto da titolare, anche perché utilizzato da Bearzot esclusivamente come centrocampista e non come difensore.[27] Così, da tempo insoddisfatto per il modo in cui veniva impiegato, litigò platealmente con Bearzot, precisamente durante il torneo olimpico di Los Angeles 1984, e da quel momento in poi non fu più convocato dal Vecio, saltando il campionato del mondo 1986.[28][30]
Il ritorno in nazionale coincise con l'arrivo del CT Azeglio Vicini nel 1986, che ne fece un punto fermo della sua squadra.[45] Il capitano rossonero fu promosso titolare e il 20 febbraio 1988 realizzò su calcio di rigore il suo unico gol in maglia azzurra, nella partita amichevole vinta 4-1 contro l'Unione Sovietica.[46] Partecipò da protagonista sia al campionato d'Europa 1988 che al campionato del mondo 1990 giocato in casa, affermandosi come leader del gruppo azzurro.[22]
Sul finire del 1991 Arrigo Sacchi rimpiazzò Vicini come nuovo CT e Baresi divenne capitano, vista anche la contestuale esclusione di Bergomi.[47] All'inizio di ottobre del 1992, Baresi decise tuttavia di lasciare la nazionale, ma il presidente federale, Antonio Matarrese, lo convinse poche settimane più tardi a tornare sui suoi passi; Sacchi, invece, si oppose inizialmente a questa decisione.[28][48]
Con la fascia di capitano al braccio, Baresi disputò il campionato del mondo 1994 negli Stati Uniti, durante il quale si infortunò al menisco contro la Norvegia, nella seconda partita della fase a gironi. Dopo soli 25 giorni, contro ogni aspettativa,[49] il capitano azzurro venne recuperato a tempo di record per la finale contro il Brasile. Baresi giocò «una partita straordinaria»,[50] ma nel decisivo epilogo ai tiri di rigore sbagliò il suo tentativo, afflitto dai crampi, scoppiando in lacrime sia dopo l'errore dal dischetto sia dopo la sconfitta dell'Italia.[51]
Infine il 7 settembre 1994, a 34 anni, disputò la sua ultima partita, la gara valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 1996 pareggiata 1-1 contro la Slovenia a Maribor, dopo la quale lasciò la nazionale.[52] Concluse la sua carriera in nazionale maggiore con 81 presenze e 1 gol.
Ritiratosi dall'attività agonistica, nell'immediato è entrato per alcuni anni nei quadri dirigenziali nel Milan, e ha poi avuto una breve esperienza come direttore sportivo del Fulham di Mohamed Al-Fayed:[53] rimase in Inghilterra solo 81 giorni, dal 23 maggio al 20 settembre 2002, quando lasciò per sopraggiunti contrasti con l'allenatore Jean Tigana.[54]
Il 19 settembre 2002 ritorna al Milan come allenatore della squadra Primavera, in sostituzione di Mauro Tassotti passato al ruolo di vice in prima squadra.[55] Il 17 giugno 2006 passa alla guida tecnica della formazione Berretti.[56]
Il 4 agosto 2008 torna dietro la scrivania, entrando a far parte della direzione marketing del club rossonero.[57] Con la fine della trentennale presidenza Berlusconi e l'inizio di quello che sarà il breve interregno di Li Yonghong alla testa della società, il 18 maggio 2017 diventa brand ambassador della squadra.[58] Il 28 ottobre 2020 la nuova proprietà Elliott nomina Baresi vicepresidente onorario del club.[59]
Nell'agosto del 2005 è stato condannato a cinque mesi di reclusione, convertiti in una multa di 5.900 euro, nell'ambito di una truffa sulla vendita di quadri.[60]
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1977-1978 | ![]() | A | 1 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 3 | 0 |
1978-1979 | A | 30 | 0 | CI | 4 | 0 | CU | 6 | 0 | - | - | - | 40 | 0 | |
1979-1980 | A | 28 | 0 | CI | 6 | 0 | CC | 1 | 0 | - | - | - | 35 | 0 | |
1980-1981 | B | 31 | 0 | CI | 4 | 1 | - | - | - | - | - | - | 35 | 1 | |
1981-1982 | A | 18 | 2 | CI | 4 | 0 | CM | 3 | 2 | - | - | - | 25 | 4 | |
1982-1983 | B | 30 | 4 | CI | 9 | 2 | - | - | - | - | - | - | 39 | 6 | |
1983-1984 | A | 21 | 3 | CI | 9 | 2 | - | - | - | - | - | - | 30 | 5 | |
1984-1985 | A | 26 | 0 | CI | 10 | 0 | - | - | - | - | - | - | 36 | 0 | |
1985-1986 | A | 20 | 0 | CI | 4 | 0 | CU | 3 | 0 | TE | 3 | 0 | 30 | 0 | |
1986-1987 | A | 28+1[61] | 2+0[61] | CI | 6 | 3 | - | - | - | - | - | - | 35 | 5 | |
1987-1988 | A | 27 | 1 | CI | 6 | 0 | CU | 3 | 0 | - | - | - | 36 | 1 | |
1988-1989 | A | 33 | 2 | CI | 8 | 2 | CC | 8 | 0 | SI | 1 | 0 | 50 | 4 | |
1989-1990 | A | 30 | 1 | CI | 7 | 4 | CC | 8 | 0 | SU+CInt | 0+1 | 0 | 46 | 5 | |
1990-1991 | A | 31 | 0 | CI | 1 | 0 | CC | 3 | 0 | SU+CInt | 2+1 | 0 | 38 | 0 | |
1991-1992 | A | 33 | 0 | CI | 6 | 1 | - | - | - | - | - | - | 39 | 1 | |
1992-1993 | A | 29 | 0 | CI | 7 | 0 | UCL | 8 | 0 | SI | 1 | 0 | 45 | 0 | |
1993-1994 | A | 31 | 0 | CI | - | - | UCL | 9 | 0 | SI+SU+CInt | 1+2+1 | 0 | 44 | 0 | |
1994-1995 | A | 28 | 0 | CI | - | - | UCL | 11 | 0 | SI+SU+CInt | 1+2+1 | 0 | 43 | 0 | |
1995-1996 | A | 30 | 1 | CI | 3 | 0 | CU | 7 | 0 | - | - | - | 40 | 1 | |
1996-1997 | A | 26 | 0 | CI | 1 | 0 | UCL | 2 | 0 | SI | 1 | 0 | 30 | 0 | |
Totale carriera | 531+1 | 16+0 | 97 | 15 | 72 | 2 | 18 | 0 | 719 | 33 |
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
4-12-1982 | Firenze | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1984 | - | |
5-10-1983 | Bari | Italia ![]() | 3 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
15-10-1983 | Napoli | Italia ![]() | 0 – 3 | ![]() | Qual. Euro 1984 | - | |
22-12-1983 | Perugia | Italia ![]() | 3 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1984 | - | |
4-2-1984 | Roma | Italia ![]() | 5 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
3-3-1984 | Istanbul | Turchia ![]() | 1 – 2 | ![]() | Amichevole | - | |
22-5-1984 | Zurigo | Germania Ovest ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
26-5-1984 | Toronto | Canada ![]() | 0 – 2 | ![]() | Amichevole | - | ![]() |
30-5-1984 | New York | Stati Uniti ![]() | 0 – 0 | ![]() | Amichevole | - | ![]() |
8-10-1986 | Bologna | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
15-11-1986 | Milano | Italia ![]() | 3 – 2 | ![]() | Qual. Euro 1988 | - | |
6-12-1986 | Ta' Qali | Malta ![]() | 0 – 2 | ![]() | Qual. Euro 1988 | - | |
24-1-1987 | Bergamo | Italia ![]() | 5 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1988 | - | |
14-2-1987 | Lisbona | Portogallo ![]() | 0 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1988 | - | |
17-10-1987 | Berna | Svizzera ![]() | 0 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1988 | - | |
14-11-1987 | Napoli | Italia ![]() | 2 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1988 | - | |
5-12-1987 | Milano | Italia ![]() | 3 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1988 | - | |
20-2-1988 | Bari | Italia ![]() | 4 – 1 | ![]() | Amichevole | 1 | |
31-3-1988 | Spalato | Jugoslavia ![]() | 1 – 1 | ![]() | Amichevole | - | |
27-4-1988 | Lussemburgo | Lussemburgo ![]() | 0 – 3 | ![]() | Amichevole | - | ![]() |
4-6-1988 | Brescia | Italia ![]() | 0 – 1 | ![]() | Amichevole | - | |
10-6-1988 | Düsseldorf | Germania Ovest ![]() | 1 – 1 | ![]() | Euro 1988 - 1º turno | - | |
14-6-1988 | Francoforte | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Euro 1988 - 1º turno | - | |
17-6-1988 | Colonia | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Euro 1988 - 1º turno | - | |
22-6-1988 | Stoccarda | Unione Sovietica ![]() | 2 – 0 | ![]() | Euro 1988 - Semifinale | - | |
19-10-1988 | Pescara | Italia ![]() | 2 – 1 | ![]() | Amichevole | - | |
16-11-1988 | Roma | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
22-12-1988 | Perugia | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
22-2-1989 | Pisa | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
25-3-1989 | Vienna | Austria ![]() | 0 – 1 | ![]() | Amichevole | - | |
29-3-1989 | Sibiu | Romania ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
22-4-1989 | Verona | Italia ![]() | 1 – 1 | ![]() | Amichevole | - | |
26-4-1989 | Taranto | Italia ![]() | 4 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
20-9-1989 | Cesena | Italia ![]() | 4 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
14-10-1989 | Bologna | Italia ![]() | 0 – 1 | ![]() | Amichevole | - | |
11-11-1989 | Vicenza | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
15-11-1989 | Londra | Inghilterra ![]() | 0 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
21-12-1989 | Cagliari | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
31-3-1990 | Basilea | Svizzera ![]() | 0 – 1 | ![]() | Amichevole | - | |
9-6-1990 | Roma | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Mondiali 1990 - 1º turno | - | |
14-6-1990 | Roma | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Mondiali 1990 - 1º turno | - | |
19-6-1990 | Roma | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Mondiali 1990 - 1º turno | - | |
25-6-1990 | Roma | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Mondiali 1990 - Ottavi di finale | - | |
30-6-1990 | Roma | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Mondiali 1990 - Quarti di finale | - | |
3-7-1990 | Napoli | Argentina ![]() | 1 – 1 dts (4 – 3 dtr) | ![]() | Mondiali 1990 - Semifinale | - | |
7-7-1990 | Bari | Italia ![]() | 2 – 1 | ![]() | Mondiali 1990 - Finale 3º posto | - | [62] |
26-9-1990 | Palermo | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | |
17-10-1990 | Budapest | Ungheria ![]() | 1 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1992 | - | |
3-11-1990 | Roma | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1992 | - | Cap. |
13-2-1991 | Terni | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Amichevole | - | Cap. |
1-5-1991 | Salerno | Italia ![]() | 3 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1992 | - | Cap. |
5-6-1991 | Oslo | Norvegia ![]() | 2 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1992 | - | Cap. |
12-6-1991 | Malmö | Italia ![]() | 2 – 0 dts | ![]() | Scania Cup | - | |
16-6-1991 | Stoccolma | Italia ![]() | 1 – 1 dts (3 – 2 dtr) | ![]() | Scania Cup | - | Cap. |
25-9-1991 | Sofia | Bulgaria ![]() | 2 – 1 | ![]() | Amichevole | - | Cap. |
12-10-1991 | Mosca | Unione Sovietica ![]() | 0 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1992 | - | Cap. ![]() |
13-11-1991 | Genova | Italia ![]() | 1 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1992 | - | Cap. |
21-12-1991 | Foggia | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1992 | - | Cap. |
19-2-1992 | Cesena | Italia ![]() | 4 – 0 | ![]() | Amichevole | - | Cap. ![]() |
25-3-1992 | Torino | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | Cap. |
31-5-1992 | New Haven | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | USA Cup | - | Cap. |
4-6-1992 | Boston | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | USA Cup | - | Cap. ![]() |
6-6-1992 | Chicago | Stati Uniti ![]() | 1 – 1 | ![]() | USA Cup | - | Cap. |
18-11-1992 | Glasgow | Scozia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. |
19-12-1992 | Ta' Qali | Malta ![]() | 1 – 2 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. ![]() |
20-1-1993 | Firenze | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Amichevole | - | ![]() |
24-3-1993 | Palermo | Italia ![]() | 6 – 1 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. |
14-4-1993 | Trieste | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. |
1-5-1993 | Berna | Svizzera ![]() | 1 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. |
22-9-1993 | Tallinn | Estonia ![]() | 0 – 3 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. |
13-10-1993 | Roma | Italia ![]() | 3 – 1 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. |
17-11-1993 | Milano | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1994 | - | Cap. |
16-2-1994 | Napoli | Italia ![]() | 0 – 1 | ![]() | Amichevole | - | Cap. ![]() |
23-3-1994 | Stoccarda | Germania ![]() | 2 – 1 | ![]() | Amichevole | - | Cap. |
27-5-1994 | Parma | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Amichevole | - | Cap. ![]() |
3-6-1994 | Roma | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | Cap. |
11-6-1994 | New Haven | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | - | Cap. |
18-6-1994 | New York | Italia ![]() | 0 – 1 | ![]() | Mondiali 1994 - 1º turno | - | Cap. |
23-6-1994 | New York | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Mondiali 1994 - 1º turno | - | Cap. ![]() |
17-7-1994 | Los Angeles | Brasile ![]() | 0 – 0 dts (3 – 2 dtr) | ![]() | Mondiali 1994 - Finale | - | Cap. |
7-9-1994 | Maribor | Slovenia ![]() | 1 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1996 | - | Cap. |
Totale | Presenze (12º posto) | 81 | Reti | 1 |
![]() | Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana |
— 30 settembre 1991. Di iniziativa del Presidente della repubblica.[65] |
![]() | Collare d'oro al merito sportivo |
— Roma, 19 dicembre 2017.[66] |
![]() | Medaglia d'oro al valore atletico |
«Campione mondiale (brevetto n. 739)» — 1982 |
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