Cugino di secondo grado di Dražen Petrović,[1] il 13 luglio 2003 si è sposato con la sua fidanzata di lungo corso Ivana Medić, a Belgrado, con la quale ha avuto il figlio Nikola.[2]
Carriera
Giocatore
Club
Considerato tra i più completi cestisti europei degli anni 90 e inizio 2000, Bodiroga inizia la carriera in Croazia nello Zara. Allo scoppio della guerra civile, si rifugia in Italia appena diciannovenne e viene ingaggiato dalla Stefanel Trieste di Bogdan Tanjević. Una curiosità: l'anno prima di approdare in Italia, Bodiroga è rimasto fermo per un anno senza giocare, ma allenandosi duramente. Scelto dai Sacramento Kings al secondo giro del draft del 1995 (n. 51), non ha però mai giocato per propria decisione in NBA, rimanendo sempre in Europa, dove ha costruito una carriera piena di successi.
A Milano ottiene la consacrazione, conquistando nel 1996 lo scudetto. Nelle quattro stagioni in Italia ha giocato 148 partite, 20,4 punti di media, 62,3% da due, 38% da tre, 85,8% nei tiri liberi. Il suo massimo di punti a partita è stato 51, il 28 febbraio 1993 in Trieste-Viola Reggio Calabria. Nello stesso incontro in 33 minuti prende 11 rimbalzi, 4 palle recuperate e 3 assist, per un totale di 63 di valutazione. Nel 1998 è stato nominato atleta serbo dell'anno. Dopo l'Italia, ha avuto numerose altre sistemazioni nell'élite del basket europeo: ciò gli ha permesso di vincere numerosi trofei, tra cui per tre volte l'Eurolega e la Saporta Cup. Precisamente, ha passato due anni al Real Madrid, quattro al Panathinaikos (con due vittorie in Eurolega), i cui tifosi ancora lo ricordano con un affetto ai limiti della venerazione, e tre al Barcellona (un'Eurolega).
Nell'estate 2005 si concretizza un ritorno in Italia con la Virtus Roma, nella quale milita (non riuscendo ad aggiungere nulla al suo palmarès se non due semifinali play-off, con qualificazioni all'Eurolega, e una finale di Coppa Italia) fino al 7 giugno 2007, quando la Virtus viene eliminata dalla Montepaschi Siena dalle semifinali dei play-off di A1. Il pubblico capitolino gli riserva una standing ovation finale lunga mezz'ora. L'annuncio ufficiale del ritiro viene dato dallo stesso giocatore nel corso di una conferenza stampa organizzata l'11 giugno, durante la quale ha anche dichiarato di non voler diventare un allenatore ma di voler continuare come dirigente.
Nazionale
Con la nazionale serbo-montenegrina ha ottenuto due titoli mondiali: il primo ad Atene 1998, dove fu proclamato MVP del torneo, e il secondo ad Indianapolis 2002. Inoltre ha vinto tre titoli europei e un argento olimpico ad Atlanta 1996.
Dopo il ritiro
Al termine dell'attività agonistica ha intrapreso per breve tempo la carriera dirigenziale, assumendo la vicepresidenza della federazione serba, con delega alle nazionali, ed entrando nel board della FIBA Europe.[3]
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии