Giovanni Maresca Donnorso Correale Revertera, duca di Salandra e di Serracapriola (Napoli, 11 gennaio1893 – Roma, 6 settembre1971[1]), è stato un militare, politico, imprenditore, atleta, dirigente sportivo e pioniere del calcioitaliano.
Nacque nel 1893, da un'aristocratica famiglia napoletana, di origini sorrentine, ultima feudataria di Serracapriola e possidente di un vasto patrimonio terriero[2]. Diversi erano i titoli nobiliari, alcuni ereditati alla morte del padre Nicola: fu il 10º Duca di Salandra e il 7º Conte di Tricarico, con i predicati di Garaguso, Grassano, Calciano e Miglionico e con Regie Lettere patenti fu anche Conte di Terranova[3]. Il suo trisavolo materno, Don Giovanni Vincenzo Revertera, duca della Salandra, fu Comandante Generale dell'Armata Napolitana, in soccorso del Pontefice, dopo l'instaurazione della Repubblica Romana (1798-1799)[4]. Fu inoltre 5º Duca di Serracapriola[5] e 4º Conte di Tronco[5][6] (con il predicato di Chieuti) dal 1948[7], Grande di Spagna di prima classe, predicato di Cesa con Regie Lettere Patenti di Umberto II Re d'Italia. Morì per le conseguenze di un investimento automobilistico[8]
Carriera militare
Arruolatosi come Ufficiale dei bersaglieri[9], ricevette numerose decorazioni per le operazioni svolte nell'arco di un trentennio. Partecipò alla guerra Italo-Turca[9], ai due conflitti mondiali[9], riportando ferite in entrambe: nella prima guerra mondiale fu ferito nei pressi del Monte Cimone[9], nella seconda guerra mondiale, in cui fu volontario[8], fu ferito nel 1941 sul fronte africano[9] rimanendo invalido[8], indi fatto prigioniero dagli inglesi e deportato in India[9]. Fu inoltre volontario in Spagna[9] e nella guerra d'Etiopia[9]. Venne nominato Console della M.V.S.N.[10]
Carriera politica
Durante la sua carriera politica ricoprì diverse cariche istituzionali tra le quali, vice Presidente della Consulta dei Senatori del Regno d'Italia[9], fu deputato[9] della 28ª legislatura dal 20 aprile 1929 al 19 gennaio 1934, della 29ª legislatura dal 28 aprile 1934 al 2 marzo 1939 e Consigliere Nazionale[9] nella 30ª legislatura dal 23 marzo 1939 al 2 agosto 1943.
Fu Commissario Prefettizio e successivamente Podestà di Sorrento[9] dal 1926 al 1929 e vice Podestà di Napoli[9] dal 1929 al 1932. Dopo la guerra fu eletto Consigliere comunale[9] di Napoli, incarico che ricoprì dal 1952 al 1956.
Altre cariche
Consultore della Regia Consulta araldica; membro della Suprema Corte d'Onore dell'Istituto del Nastro Azzurro; membro del Consiglio Nazionale Combattenti; Presidente della Federazione Provinciale Combattenti di Napoli.
Onorificenze
Il Duca Giovanni Maresca Donnorso di Serracapriola fu insignito delle seguenti onorificenze[11]:
Onorificenze italiane
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia
Grand'Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
Medaglia di Bronzo al Valor Militare (2 concessioni)
Croce di guerra al valor militare
Croce per Meriti di Guerra (5 concessioni)
Medaglia commemorativa per la Guerra Italo-Turca
Medaglia commemorativa per la guerra italo-austriaca (4 anni)
Medaglia commemorativa per la Guerra d’Etiopia
Medaglia commemorativa per la Guerra di Spagna
Medaglia commemorativa per la Seconda Guerra Mondiale
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
Medaglia interalleata della Vittoria
Cavaliere di Vittorio Veneto
Onorificenze straniere
Cavaliere dell'Ordine di San Gennaro (Casa di Borbone-Napoli)
Balì, Cavaliere di Gran Croce in Obbedienza del Sovrano Militare Ordine di Malta (S.M.O.M.)
Balì, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, decorato del Collare dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio (Casa di Borbone-Napoli)
Gran Croce pro Merito Melitensi (S.M.O.M.)
Commendatore con placca dell'Ordine di Cisneros (Spagna)
Commendatore con placca dell'Ordine imperiale del giogo e delle frecce (Spagna)
Commendatore dell'Ordine Piano (Santa Sede)
Commendatore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede)
Fu un calciatore dell'Internazionale Napoli[12][13], nuotatore[9], canottiere[9] e schermidore[14]. Nel canottaggio, nel 1911 si laureò campione d'Italia nella specialità 4 yole junior[15]. Per anni fu il presidente dell'Accademia Nazionale di Scherma[10], nel 1928[16] fu eletto presidente della società di calcio del Napoli[9], carica ricoperta fino all'avvento di Giorgio Ascarelli nel sodalizio partenopeo e dopo la morte di questi, avvenuta il 12 marzo 1930[16], riprese il timone della società azzurra contribuendo all'acquisto, particolarmente costoso per l'epoca, dell'allora famoso calciatore Enrico Colombari[17].
Titolo rinnovato con Decreto Ministeriale del 13 maggio 1937
Giacinto Libertini, Mario Manzo, Karl Mack von Leiberich, Capitano Generale dellʼArmata Napoletana, cede a Caivano, il 16 gennaio 1799, il comando al Duca della Salandra in Testimonianze per la memoria storica di Caivano a cura di Giacinto Libertini, II edizione, vol. I, 2018
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