I biancorossi disputarono una stagione al di sotto delle aspettative. Eliminati già in estate dalla prima fase della Coppa Italia, chiudendo peraltro all'ultimo posto il loro girone di qualificazione, in Serie B peggiorarono se possibile le scialbe prestazioni della precedente annata rimanendo impantanati fin dalle prime giornate nella lotta per non retrocedere.
Nella sua «disastrosa parentesi» a Perugia, il nuovo allenatore Costanzo Balleri[3] non riuscì mai a invertire la rotta, venendo sostituito nel gennaio 1974[1] da Leandro Remondini[4] il quale traghettò i grifoni a una salvezza che pareva problematica dopo l'inaspettata sconfitta del penultimo turno al Santa Giuliana contro la Reggina, diretta rivale alla salvezza (0-1); ciò acuì ancor più le proteste della piazza perugina verso la squadra e soprattutto il presidente Dino Fanini, accusato di una «gestione centralista e accentratrice» della società.[3]
Nonostante la difficile situazione ambientale, i grifoni riuscirono a mantenere la categoria all'ultima giornata, con la vittoria del 16 giugno 1974 sul campo del Parma (2-0), grazie alla doppietta di uno dei neoacquisti della stagione, l'ala Mario Scarpa, che li salvò dalla Serie C (proprio ai danni dei succitati calabresi) per via della miglior differenza reti.[3]
L'altro neoacquisto Mario Scarpa, decisivo nella rincorsa alla salvezza.
Pur a fronte dell'esito del campo, la salvezza rimase sub iudice poiché la giustizia sportiva mise sotto indagine la sfida tra crociati e biancorossi, per un sospetto di combine da cui il Perugia venne poi completamente scagionato[5][6] anche grazie alla testimonianza del numero uno dell'Arezzo, Montaini: per vie traverse, tale azione si ripercuoterà negativamente sul cammino aretino nel successivo campionato, dando inizio all'accesa rivalità tra biancorossi e amaranto che perdura ancora oggi.[7]
A seguire la squadra al Tardini in quella decisiva partita, non c'era il contestato Fanini, ulteriore prova delle manovre societarie che stavano avvenendo in quelle settimane, e che di lì a poco avrebbe portato alla testa del club la cordata D'Attoma-Ghini, aprendo uno dei periodi più floridi nella storia dei grifoni.[3]
Almanacco illustrato del calcio, Modena, Panini, 1975, p.231.
AA.VV., Calciatori 1973-74, edizione speciale per "La Gazzetta dello Sport", Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2004.
Federico Sciurpa, 20 pezzi da 100 - Perugia e Arezzo: origini di una rivalità, prefazione di Serse Cosmi, Città di Castello, Edimond, 2012, ISBN978-88-500-0541-3.
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