Il Palermo Football Club, meglio noto come Palermo (AFI: /paˈlɛrmo/[3]), è una società calcistica italiana con sede nella città di Palermo. Milita in Serie B, la seconda divisione del campionato italiano di calcio.
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Palermo F.C. Calcio ![]() | |||
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Rosanero, Aquile[1] | |||
Segni distintivi | |||
Uniformi di gara
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Colori sociali | ![]() | ||
Simboli | Aquila | ||
Inno | Rosanero amore vero Salvatore Ficarra, Tinturia | ||
Dati societari | |||
Città | Palermo | ||
Nazione | ![]() | ||
Confederazione | UEFA | ||
Federazione | ![]() | ||
Campionato | Serie B | ||
Fondazione | 1900 | ||
Rifondazione | 1920 | ||
Rifondazione | 1928 | ||
Rifondazione | 1941 | ||
Rifondazione | 1987 | ||
Rifondazione | 2019 | ||
Proprietario | ![]() ![]() ![]() | ||
Presidente | ![]() | ||
Allenatore | ![]() | ||
Stadio | Renzo Barbera (36 365 posti) | ||
Sito web | www.palermofc.com | ||
Palmarès | |||
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Titoli nazionali | 5 Campionati di Serie B | ||
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro | ||
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Vincitore di 5 titoli dello stesso campionato cadetto, ha conquistato una Coppa Italia Serie C nel 1992-93. Per tre volte ha anche disputato la finale nella Coppa Italia maggiore: nel 1974, nel 1979 e nel 2011.
Riguardo alle partecipazioni alle coppe europee, la società conta cinque apparizioni in Coppa UEFA/Europa League.
La FIGC considera il Palermo 18º nella graduatoria dei criteri di punteggio della tradizione sportiva della federazione, mentre si posiziona 16º nella classifica perpetua della Serie A.
La storia del Palermo ha ufficialmente inizio il 1º novembre 1900, grazie al contributo della comunità inglese in città e di Ignazio Majo Pagano, un giovane che aveva conosciuto il calcio in Inghilterra e che aveva deciso di importare questo nuovo sport nella natia Palermo.[4] Primo presidente è il viceconsole inglese a Palermo Edward De Garston, primo capitano e allenatore George Edward Samuel Blake, che dello stesso consolato era funzionario.[5] Blake, sette anni prima, aveva anche preso parte alla fondazione del Genoa. Un ruolo nel primo Palermo lo ebbe certamente pure Joseph Isaac Spadafora Whitaker.[6] Nacque così l'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, rinominato poi, nel 1907, Palermo Foot-Ball Club.
Nei primi anni vinse dei trofei limitati a delle squadre del Sud Italia, come la Coppa Whitaker o la Coppa Lipton. Nel 1915, con l'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale, la società fermò ogni sua attività; il 16 febbraio 1920, con la denominazione di Unione Sportiva Palermo, risorse dalle sue ceneri attraverso una tra le compagini cittadine minori, il "Racing FBC", visto il maggior blasone del precedente club, partecipando in seguito a competizioni locali, regionali e interregionali, allora giocate completamente a natura dilettantistica.
Nel corso della stagione 1926-1927, che fu anche la prima a vedere il professionismo nel calcio, per mezzo della Carta di Viareggio, gravi difficoltà finanziarie indussero la squadra a ritirarsi dalle scene calcistiche appena riqualificate e a fondersi poi, nel 1928, con i concittadini della "Vigor". All'unificazione dei campionati del 1929, il Palermo partì dalla Prima Divisione, il terzo livello del campionato italiano di calcio dell'epoca. In tre annate arrivò nella massima categoria della piramide calcistica italiana, esordendovi in assoluto nell'edizione 1932-1933 e rimanendovi per le successive tre stagioni.
Nel 1941 accadde un'altra fusione societaria, fra il Palermo e la Unione Sportiva Juventina Palermo. Il nuovo sodalizio, che ripartì dalla Serie C 1941-1942, ottenne la promozione nella Serie B 1942-1943. Venne successivamente sospeso, dal medesimo torneo, a causa della preparazione dello sbarco in Sicilia durante la seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto nella propria area di regione, vinse il campionato siciliano bellico, per poi approdare nella Divisione Nazionale 1945-1946.
Nel periodo che va dal secondo dopoguerra sino ai primi anni '70, il Palermo gioca sei campionati consecutivi in Serie A dal 1948-49 al 1953-54, continuando poi ad alternarsi tra la Serie B e la Serie A con ben cinque promozioni dalla B alla A in meno di venticinque anni, con due campionati cadetti vinti. Negli anni settanta, sotto la presidenza di Renzo Barbera, giunse inoltre, per due volte, a un passo dalla vittoria della Coppa Italia, perdendo una contestata finale[7] con il Bologna e una con la Juventus.
Un momento critico della storia rosanero fu quando, l'8 settembre 1986, il Palermo venne radiato dalla FIGC dopo aver accumulato ingenti debiti. La società, in seguito, dichiarata fallita dal tribunale di Palermo dieci giorni dopo la radiazione, scomparve definitivamente,[8][9] ma, grazie all'interessamento di politici e imprenditori dell'epoca, in particolare del sindaco Leoluca Orlando, del ministro per gli affari regionali Carlo Vizzini e del presidente di Sicindustria Salvino Lagumina, il 7 gennaio 1987 venne costituita l'Unione Sportiva Palermo, chiamata a raccogliere l'eredità dell'estinto sodalizio siciliano. Il neonato Palermo, poi presieduto proprio dal dott. Lagumina, ottenne, in deroga dalla FIGC, l'iscrizione diretta alla Serie C2 per l'edizione 1987-1988.
Le annate successive vedono il club raggiungere la Serie B e, dopo tre finali perse, vincere una Coppa Italia Serie C nel 1992-1993.[10] Gli anni '90 si concluderanno con la permanenza in C.
La svolta arrivò alla fine della stagione 2001-2002, quando, il 21 luglio dell'estate seguente, Maurizio Zamparini subentrò all'allora patron Franco Sensi, acquistando il pacchetto azionario di maggioranza.[11] In sole due stagioni il club tornò in massima serie dopo trentun anni di assenza e a trentadue anni dalla promozione precedente. Nell'anno del ritorno in Serie A, il Palermo, guidato dal tecnico Francesco Guidolin, da matricola si qualifica, per la prima volta nella sua storia, alla Coppa UEFA,[12] traguardo ottenuto anche nelle due annate successive. Sotto la guida di Delio Rossi, nella stagione 2009-2010 la squadra torna a centrare l'obiettivo europeo e batte diversi record. In due occasioni manca la qualificazione ai preliminari della UEFA Champions League per soli due punti di distacco dal quarto posto: nel primo caso nella Serie A 2005-2006 (dopo la sentenza su Calciopoli) e nel secondo caso proprio nella Serie A 2009-2010. Nella stagione 2010-2011 i rosanero raggiungono la terza finale di Coppa Italia della loro storia, a distanza di trentadue anni da quella precedente, ma subiscono ancora una sconfitta, stavolta contro l'Inter.
Al termine della stagione 2012-2013, il Palermo lascia la scena del massimo livello calcistico italiano dopo nove stagioni, con cinque qualificazioni alle competizioni europee e una finale di coppa nazionale. L'anno successivo il club rosanero ritorna subito in Serie A vincendo il campionato di Serie B 2013-2014 con cinque giornate d'anticipo e 86 punti, aggiudicandosi per la prima volta la Coppa Ali della Vittoria.
Il 17 ottobre 2016, nel torneo di Serie A 2016-2017, il Palermo disputa, contro il Torino, la sua millesima partita in massima serie.[13] La stagione termina però con una nuova retrocessione.
Al termine del campionato di Serie B 2018-2019 i siciliani vengono esclusi dai play-off per una penalizzazione di 20 punti, inflitta per illeciti amministrativi commessi dal 2014 al 2017. Il 12 luglio 2019 vengono estromessi dalla FIGC dalla categoria di appartenenza per inadempienze finanziarie.[14] La società è poi definitivamente dichiarata fallita tre mesi dopo, il 18 ottobre. Il 24 luglio il sindaco di Palermo Leoluca Orlando assegna il titolo sportivo della squadra rosanero alla Hera Hora S.r.l. degli imprenditori palermitani Dario Mirri e Antonino Di Piazza e viene iscritta nel campionato di Serie D.[15]
La stagione 2019-2020 è segnata dall'interruzione del campionato a causa della pandemia di COVID-19, il 9 marzo 2020.[16] Anche le restanti otto gare del Palermo sono rinviate a data da destinarsi e poi definitivamente annullate. L'8 giugno il Consiglio federale decide per la promozione in Serie C dei rosanero, trovandosi il club siciliano al primo posto della classifica prima dell'interruzione.[17] Il 16 luglio 2020 assume la denominazione Palermo Football Club.[18]. Al Barbera il 12 giugno 2022, in seguito alla vittoria sul Calcio Padova nei playoff, il Palermo ottiene la Promozione in Serie B.
Cronistoria del Palermo Football Club | |
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Inizialmente i colori della squadra erano il rosso e il blu e solo nel 1907 si scelsero i celebri colori sociali rosa e nero.[20] Su questa decisione sono sorte diverse leggende: la più diffusa racconta che il rosso e il blu si stinsero in rosa e nero a causa di un candeggio sbagliato, ma il fatto che analoghe storie circolino sulle nascite delle maglie di altri club mina la credibilità di questa versione. Più realisticamente il rosa e il nero potrebbero rappresentare il rosolio e l'amaro prodotti dalla famiglia di Joseph Whitaker, da bere rispettivamente dopo una vittoria e dopo una sconfitta. L'ipotesi più accreditata resta una lettera inviata nel 1905 da Giuseppe Airoldi a Giosuè Whitaker, convincendolo a cambiare i colori sociali in rosa e nero, come metafora del dolce e dell'amaro a causa dei risultati alterni.[21][22][23][24] La colorazione venne comunque cambiata solo il 27 febbraio 1907.
Dopo il primo scioglimento della società palermitana, causato dalla prima guerra mondiale, il 16 febbraio 1920 Valentino Colombo, dirigente del Racing FBC, squadra dai colori sociali bianco-blu, trasformò la denominazione di quest'ultima in Unione Sportiva Palermo: l'annata a venire si adotteranno nuovamente le tinte rosanero.[25] Nel 2007, annata del centesimo compleanno della divisa rosanero, la maglia del Palermo è entrata nella top 50 delle maglie più belle della storia del calcio, classifica redatta da un gruppo di giornalisti britannici e pubblicata dal quotidiano londinese The Times.[26]
Anni | Colori | Denominazione |
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1900-1907 | ![]() | Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club |
1907-1915 | ![]() | Palermo Foot-Ball Club |
1920-1921 | ![]() | Unione Sportiva Palermo |
1921-1924 | ![]() | |
1924-1926 1928-1935 | Palermo Football Club | |
1935-1937 | Associazione Calcio Palermo | |
1937-1940 | ![]() | |
1941-1942 | ![]() | Unione Sportiva Palermo-Juventina |
1942-1943 | ![]() | |
1944-1968 | Unione Sportiva Palermo | |
1968-1986 | Società Sportiva Calcio Palermo | |
1987-1994 | Unione Sportiva Palermo | |
1994-2019 | Unione Sportiva Città di Palermo | |
2019-2020 | Palermo Società Sportiva Dilettantistica | |
dal 2020 | Palermo Football Club |
Il Palermo ha modificato più volte il proprio stemma. Il primo fu realizzato nel 1920, stesso anno in cui la Federazione Italiana Giuoco Calcio imponeva l'adozione di un marchio societario: esso era costituito da uno scudo bicolore bianco/blu con banda trasversale a caratteri neri "Palermo F.B.C.", tutto in virtù dei colori del "Racing F.B.C.".[27] Nel 1921, gli sfondi dello scudo furono poi ritoccati in rosanero. Nel 1929 venne adottato un rombo rosanero in pieno stile futurista, a opera del pittore Giuseppe "Pippo" Rizzo, su commissione del barone Luigi Bordonaro di Gebbiarossa.[28] Nel 1932, in occasione della storica conquista della Serie A, il presidente Barresi fa rinnovare il distintivo sostituendo il rombo con un'aquila dorata, simbolo della città, che tiene fra gli artigli un ramoscello di ulivo, segno di pace,[27] mentre nel 1947 il presidente Stefano La Motta introduce per la prima volta un'aquila sullo sfondo rosanero.[28] Nel 1979, il Palermo adotta un nuovo stemma societario realizzato dal nuovo sponsor tecnico, l'azienda romana Pouchain: un aquilotto stilizzato all'interno di un rombo.[29] Nel 1987, dopo la rinascita della società, il simbolo utilizzato è un'aquila bianca sullo scudo a simboleggiare la purezza.[28] Nel 1991, durante la presidenza di Giovanni Ferrara, viene introdotta l'aquila dalle ali spiegate,[28] mentre tre anni dopo, in occasione della ridenominazione in "U.S. Città di Palermo" vista la sponsorizzazione stipulata con il Comune,[30] l'aquila torna ad avere di nuovo le ali rivolte verso il basso.[28] Il simbolo adottato nel 2000, sotto la presidenza di Sergio D'Antoni, è composto invece da un'aquila dorata, con ali spiegate in parte bianche, su sfondo rosa-nero; i colori sono divisi da una diagonale e la forma dello stemma è uno scudo, con l'intestazione della società in alto. Tale logo si è classificato settimo nella lista dei venti loghi calcistici più belli del mondo stilata dal quotidiano britannico Daily Mail.[31] Nel 2019, dopo la rifondazione della squadra, viene ulteriormente aggiornato lo stemma, dove questa volta compare la testa di un'aquila sovrapposta alla lettera P, iniziale del nome della città di Palermo, completata da un'ala stilizzata di colore rosa-nero. Lo stemma viene completato dalla parola Palermo di colore dorato.
Il 22 agosto 2021, la società rende noto che: “Tutti i loghi storici sono stati registrati dal Palermo F.C.”.[32]
Il Palermo non ha avuto un proprio inno ufficiale fino al 26 agosto 2019, quando viene presentata la canzone Rosanero Amore Vero, scritta da Salvatore Ficarra e Lello Analfino, egli stesso cantante del pezzo.[33] Precedentemente la società rosanero aveva bandito un concorso proprio per scegliere un inno ufficiale nella seconda metà degli anni 2000. Si ricordano comunque diversi brani, come quello scritto dal musicista Manno e pubblicato dalla casa editrice palermitana Alfano, in occorrenza della prima promozione in Serie A della storia del Palermo,[34] quello interpretato da Giovanni Alamia e Tony Sperandeo, all'indomani della rinascita dopo il fallimento del 1987, dal titolo U sapuri ri gol (in italiano Il sapore dei gol), o vari brani scritti da Rino Martinez con la collaborazione di alcuni giocatori del momento.
Negli anni 2000 la squadra ha avuto una mascotte di nome Kurò, un aquilotto con una maglietta numerata "04", anno del ritorno in Serie A del sodalizio (il 2004 appunto).[35]
Il Palermo gioca le sue partite casalinghe allo Stadio Renzo Barbera, da sempre di proprietà del Comune. Precedentemente, dalla prima fondazione ufficiale della compagine le disputava in un terreno chiamato Varvaro, situato nello spazio tra le vie Notarbartolo, Marchese Ugo e Piersanti Mattarella - precisamente dove oggi si trovano la Corte dei Conti di Palermo e le aree retrostanti[36] - e soprannominato 'u Pantanu (il Pantano in italiano) a causa del suo cattivo drenaggio durante le piogge; dal 16 marzo 1914 al 3 gennaio 1932 allo Stadio Ranchibile, poi abbandonati visto che erano divenuti inadeguati per le esigenze crescenti della squadra.[37] Talvolta occorreva anche fare ricorso a campi d'emergenza, pochissimi, realizzati da sodalizi privati.
Lo stadio venne inaugurato il 24 gennaio 1932 con il nome "Stadio del Littorio" e, nello stesso giorno, si giocò inoltre la prima partita ufficiale nell'impianto sportivo, disputata contro l'Atalanta e vinta 5-1.[38] Il 27 giugno 1937 fu rinominato "Stadio Michele Marrone", in memoria del calciatore palermitano fregiato della medaglia d'argento al valor militare e morto nella guerra civile spagnola.
All'inizio del secondo dopoguerra, lo stadio cambiò denominazione, anche se non ufficialmente, in "Stadio La Favorita", trovandosi all'interno del parco omonimo che da viale Del Fante conduce al quartiere balneare di Mondello, ai piedi del Monte Pellegrino. In quegli anni fu anche ristrutturato, togliendo la pista da corsa e aggiungendo due curve che aumentarono la sua capacità a 30.000 posti a sedere. Nel 1984 fu ulteriormente allargato a 55.000 posti, con la costruzione del secondo anello delle curve e della gradinata. In occasione del Mondiale d'Italia '90, lo stadio fu ristrutturato con l'aggiunta di sedili e con la diminuzione della capacità a 36.422 posti. Durante i lavori, la squadra rosanero fu costretta a giocare le sue partite interne nel campo della non troppo vicina città di Trapani, tuttavia le gare avevano al loro seguito un consistente pubblico proveniente dal capoluogo isolano. Durante la ristrutturazione del 1989, cinque dipendenti morirono il 30 agosto a causa del collasso di una sezione dello stadio. Il 18 settembre del 2002 lo stadio cambiò di nuovo nome in "Stadio Renzo Barbera", in onore del celeberrimo presidente del Palermo dal 1970 al 1980, deceduto il 20 maggio dello stesso anno.[39]
Nel corso della sua gestione, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini aveva più volte proposto la costruzione di un nuovo impianto polifunzionale con diversi servizi, quali cinema multisala, palestre, ristoranti, una clinica, skybox, attività commerciali varie ed un museo dello sport.[40] L'area scelta per la costruzione del nuovo stadio sarebbe stata individuata dove sorge il Velodromo Paolo Borsellino, a breve distanza da un centro commerciale di proprietà dello stesso Zamparini. L'amministrazione comunale su questo tema si è divisa, in quanto il velodromo è un impianto di recente costruzione, per il quale l'amministrazione deve pagare ancora le rate del mutuo. Nei primi mesi del 2009 sono stati fatti i primi passi avanti da parte dell'amministrazione comunale in favore del nuovo progetto. Questi sforzi hanno portato, nel dicembre seguente, alla presentazione ufficiale, da parte del Palermo Calcio al Comune di Palermo,[41] alla Regione Siciliana e al CONI, del nuovo impianto,[42] L'investimento oneroso sarebbe stato pari a circa 300-400 milioni di euro[43] per uno stadio di circa 34.000 posti a sedere con circa 0,80 metri quadrati per spettatore.[44] Il 14 novembre 2011 è stato presentato il progetto virtuale.[45]
Gli allenamenti della squadra si svolgono invece presso il Campo Tenente Onorato, a Boccadifalco, area militare, per cui non è possibile assistere dal vivo agli allenamenti se non si è muniti di pass come i giornalisti.
A Torretta, è stato presentato il progetto per il nuovo centro sportivo della società, è un'opera che riguarda tanto la prima squadra quanto le giovanili, saranno presenti, campi in erba naturale e altri in erba sintetica, una tribuna da mille posti a sedere, ci sarà una struttura con la palestra e le strumentazioni all’avanguardia, la sala conferenze e altri spazi tecnici in cui svolgere le conferenze stampa, La casa padronale, accanto a palme e uliveti è destinata invece al restauro conservativo per ospitare la nuova club house con sale relax e un ristorante attrezzato per il gruppo. E ci saranno anche un parcheggio e i campi da padel.[46] Il 21 Ottobre 2022 sono ufficialmente cominciati i lavori che dovrebbero terminare ad Ottobre 2023.[47]
Nel 2008, il Palermo ha ottenuto il diritto di essere un membro ordinario dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14 e composta dai principali club calcistici d'Europa riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.[48]
La società ha spesso cambiato sede sociale durante gli anni.
La prima storica è stata quella di via Libertà, mantenuta per un decennio. Seguono vari periodi in indirizzi diversi e non più di quattro stagioni fino al periodo 1949-1956, quando la sede era situata in via Emerico Amari 162.
Dal 1956 al 1983 la dirigenza aveva i suoi uffici presso lo Stadio della Favorita al piano terra, sotto la tribuna, mentre nel triennio 1983-1986 erano in via Fondo Trapani 17/B.
Nel 1987 la società, appena rifondata dopo il fallimento del 1986, posizionò la propria sede in via dei Nebrodi sino al 1990, in attesa della ristrutturazione della Favorita per i Mondiali di quest'ultimo anno svolti proprio in Italia.
Ultimati i lavori allo stadio, gli uffici sono tornati in viale del Fante 11, al primo, secondo e terzo piano della Torre Nord.[49]
Dal sito ufficiale della società.
Il settore giovanile del Palermo è formato da 6 squadre: Primavera, Under 17 nazionale, Under 16 regionale, Under 15 nazionale, Under 14 regionale, Esordienti 2009 ed Esordienti 2010.
Tra i trofei conquistati: la Coppa Allievi Professionisti nella stagione 1997-1998, il Campionato nazionale Dante Berretti nella stagione 2000-2001, il Campionato Primavera 1 del 2008-2009, due campionati Giovanissimi Regionali consecutivi nelle annate 2011-2012 e 2012-2013. Inoltre nel 2017-2018 il Palermo vince il nuovo Campionato Primavera 2 e la Supercoppa Primavera 2.
La formazione Primavera ha partecipato 17 volte al Torneo di Viareggio, con 29 vittorie, 19 pareggi e 22 sconfitte (113 gol fatti e 74 subiti).[54]
Nella stagione 2013-2014 la squadra raggiunge per la prima volta la semifinale del Torneo di Viareggio, perdendo ai tiri di rigore contro i belgi dell'Anderlecht,[55] mentre gli Allievi Nazionali raggiungono per la prima volta le finali Scudetto.[56] Nella stagione 2015-2016, invece, raggiunge la finale del Torneo di Viareggio, poi persa contro la Juventus. Numerosi i premi individuali ottenuti: Fabrizio Alastra miglior portiere dell’edizione 2014, Accursio Bentivegna capocannoniere dell’edizione 2015, Leonardo Marson miglior portiere dell’edizione 2016, Antonino La Gumina capocannoniere e miglior giocatore del 2016. Sempre a livello individuale, Davis Curiale è stato il capocannoniere del Campionato Primavera nel 2006/2007.
A partire dalla stagione 2019-2020, la società costituisce la propria sezione femminile, rilevando il titolo sportivo della squadra di calcio della Ludos, partecipante al campionato di Serie C.[57]
La stagione successiva il Palermo trova nuovamente l'accordo con la società di calcio femminile, rinominata Associazione Sportiva Dilettantistica Palermo, per la partecipazione alla Serie B.[58]
Il Palermo conobbe un momento di grande notorietà durante la presidenza di Raimondo Lanza di Trabia all'inizio degli anni cinquanta. Lanza di Trabia, uomo che godeva di importanti e prestigiose amicizie internazionali e che fu al centro del gossip dell'epoca, portò a Palermo giocatori di grande talento come il danese Helge Bronée e fu considerato l'inventore del calciomercato in senso moderno.[59] La sua tragica e prematura morte a Roma nel 1954 ha ispirato Domenico Modugno per la canzone Vecchio frack.[60] Inoltre, su di lui sono stati scritti molti saggi e romanzi.
Riferimenti cinematografici al Palermo si trovano in vari film prodotti in Italia. Tra i più celebri Audace colpo dei soliti ignoti, Tu la conosci Claudia? e Nati stanchi. Inoltre sono stati girati due documentari sul club: uno da Rai Trade nel 2000 in occasione del centenario della società e un altro da Sky Italia nel 2004 per la promozione in Serie A a 32 anni di distanza dall’ultima.
Durante la breve presidenza Baccaglini il Palermo è stato protagonista di un "gemellaggio" con Force India, scuderia anglo-indiana di Formula 1 che aveva appena adottato una livrea rosa. In tale occasione i due piloti della scuderia, Sergio Pérez ed Esteban Ocon, hanno anche indossato la maglia della società siciliana.[61] Nello stesso periodo il Palermo ha guadagnato la copertina di Vogue Enfants, supplemento di moda per bambini che fa capo al periodico di fama mondiale Vogue, probabilmente nell'ambito di una campagna pubblicitaria legata a una kermesse estiva organizzata da Dolce & Gabbana nel capoluogo siciliano.[62]
Nel 2020, per celebrare il centoventesimo anniversario della fondazione della società, è stato inaugurato il “Palermo Museum”.
Di seguito l'elenco degli allenatori a partire dal 1921 ad oggi.[63][64][65][66]
Il Palermo ha avuto molti presidenti illustri e dalle personalità molto spiccate sin dalle origini. Società fondata da Ignazio Majo Pagano, presidente dal 1904 al 1908, il primo presidente fu Edward De Garston. Luigi Majo Pagano, figlio di Ignazio, fu presidente nel 1935.[71]
Altra personalità spiccata fu quella di Raimondo Lanza di Trabia, di famiglia nobiliare, che è stato anche definito il "padre del calciomercato moderno",[72][73] al quale è stata dedicata la famosa canzone di Domenico Modugno, Vecchio frack.[74]
Renzo Barbera, esponente dell'alta borghesia palermitana, industriale del latte, fu il presidente della promozione in Serie A e delle prime due finali di Coppa Italia negli anni settanta: uomo appassionato, arrivò anche ad ipotecare molte sue proprietà per pagare gli stipendi ai giocatori.[72]
Dal 2002[75] al 2017[76] il presidente è stato Maurizio Zamparini, imprenditore friulano che rilevò il pacchetto azionario di maggioranza da Franco Sensi, per una cifra tra i 18 e i 22 milioni di euro;[75] la sua è stata la presidenza più duratura della storia del club rosanero.
A partire dal 2017 si susseguono diversi cambi ai vertici del club, nel tentativo di vendere la società da parte di Maurizio Zamparini: a marzo la proprietà raggiunge un accordo con l'italoamericano Paul Baccaglini, del gruppo Integritas Capital, per la cessione dell'intero pacchetto azionario entro il 30 aprile seguente.[77] Lo stesso Baccaglini viene immediatamente nominato presidente ma, dopo alcune proroghe, il passaggio di proprietà non si concretizza e nel mese di luglio Baccaglini decade dalla carica.[78] Nel dicembre 2018 viene ufficializzata una nuova cessione del 100% delle quote,[79] stavolta a un gruppo britannico: la Sport Capital Investments Ltd.[80] I nuovi acquirenti non riescono però a far fronte ai propri obblighi e al pagamento di stipendi e fornitori, così il 14 febbraio 2019 avviene la retrocessione delle quote dell'intero pacchetto azionario a Daniela De Angeli, storica segretaria di Zamparini, col direttore sportivo Rino Foschi che diventa il nuovo presidente.[81] Il 3 maggio viene sancita un'ulteriore cessione dell'intero pacchetto azionario alla società Sporting Network Srl, che fa capo alla Arkus Network; il Vice Presidente Vicario e presidente di Confindustria Sicilia delegazione di Palermo Alessandro Albanese diventa il nuovo presidente.[82]
Dopo la rifondazione del 2019, il nuovo presidente è Dario Mirri.[83]
Di seguito l'elenco dei presidenti a partire dall'anno di fondazione.[84]
Il primo capitano della squadra panormita[85] fu l'inglese George Blake. Tra il 1950 e il 1952 il ceco Čestmír Vycpálek[86], il periodo più lungo da capitano è stato quello di Enzo Benedetti dal 1955 al 1965, negli anni 2000 Eugenio Corini dal 2003 al 2007, Fabrizio Miccoli[87] dal 2009 al 2013, oltre a George Blake e Čestmír Vycpálek gli altri stranieri a indossare la fascia da capitano sono stati Édgar Barreto, Ilija Nestorovski e l'argentino Mario Santana.
Nel 2020 la Società ha chiesto ai propri tifosi di votare gli 11 giocatori più rappresentativi della storia rosanero. Tra i giocatori votati:[senza fonte]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1º | Prima Divisione[90] | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | 34 |
Serie A | 29 | 1932-1933 | 2016-2017 | ||
2º | Prima Divisione | 1 | 1926-1927 | 47 | |
Divisione Nazionale[91] | 1 | 1945-1946 | |||
Serie B | 45 | 1930-1931 | 2022-2023 | ||
3º | Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | 14 | |
Prima Divisione | 1 | 1929-1930 | |||
Serie C | 3 | 1941-1942 | 2021-2022 | ||
Serie C1 | 9 | 1984-1985 | 2000-2001 | ||
4º | Serie C2 | 1 | 1987-1988 | 2 | |
Serie D | 1 | 2019-2020 |
Nelle stagioni intercorse dall'introduzione dell'odierna struttura dei campionati italiani, basata su tre leghe professionistiche con la fondazione del Direttorio Divisioni Superiori nel 1926, in tre anni (1927-1928, 1940-1941, 1986-1987) il Palermo è rimasto inattivo per fallimento: nei primi due casi il suo posto venne preso da club cittadini, nei quali la matricola rosanero poi confluì, militanti in tornei antesignani dell'odierna Serie C, tanto che ai sensi delle NOIF della FIGC si potrebbero aggiungere altre due stagioni di terza serie al sovrastante computo (per un totale di 15 annate), mentre solo nell'ultimo caso si assistette ad un totale anno sabbatico nella vita calcistica palermitana, ad eccezione però del proprio girone eliminatorio di Coppa Italia di quella stagione, poiché fu radiata il giorno dopo l'ultima gara eliminatoria della competizione, dunque a pochi giorni dall'avvio di campionato, durante il cui inizio venne dichiarata fallita. Nelle particolari edizioni 1928-1929 e 1945-1946 la classificazione è stata determinata in ossequio alle determinazioni ufficiali della FIGC sui titoli sportivi: nel primo caso la compagine rosanero è stata esclusa dai titoli di Divisione Nazionale A e B, unificati attribuiti nel 1928 dall'allora presidente Leandro Arpinati;[92] nel secondo caso è stata ammessa con il titolo di B, assegnato dalla Federcalcio.
Per quanto riguarda invece l'antico ordinamento di Lega Sud, il Palermo partecipò a cinque campionati di Prima Divisione dal 1921 al 1926.
Di seguito le top 10 dei primatisti di presenze e reti del Palermo in tutte le competizioni ufficiali, ossia campionati e coppe.
In grassetto eventuali giocatori ancora in attività con la maglia del club rosanero. Dati aggiornati al 4 Dicembre 2022.
Record di presenze
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Record di reti
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Negli anni settanta, prima dell'affermarsi del fenomeno ultras, la curva era guidata da alcune figure rimaste celebri nella tifoseria rosanero, come ad esempio Pinuzzu u tasciu[93][94] e Vicè u pazzu (il pazzo), colui che seguiva la squadra in tutte le trasferte d'Italia, al suo funerale partecipò anche il presidente Renzo Barbera, il quale dichiarò: «Non potevo dimenticare una persona che mi ha sostenuto in tutti gli anni in cui sono stato alla guida del Palermo, era il minimo che potessi fare. Ad ogni viaggio me lo trovavo accanto, mi sentivo in dovere di accompagnarlo in questa sua ultima trasferta. I vecchi amici non si scordano mai».[95]
Il primo gruppo organizzato è stato il Club Pitrè, poi espansosi e denominatosi Angeli della Nord, fondato nel 1974.[96] Tre anni dopo Franco D'Arpa fonda i Commandos Aquile, a cui nel 1980 si affiancano le Brigate Rosanero e i Warriors Ultras Palermo (WUP),[96] di cui faceva parte un'altra figura storica del tifo palermitano Totò Rambo (1965-2022).[97][98] Nella seconda metà degli anni ottanta i Commandos Aquile e alcuni ragazzi della comitiva fondarono la Vecchia Guardia[99]; invece nel 1999 nasce il gruppo Ultras Curva Sud (UCS).[96]
Nei primi anni 2000 i principali gruppi di ultras rosanero erano i WUP, le Brigate Rosanero,[100] gli Ultras Curva Nord[101] e il Borgo Vecchio Sisma (BVS);[102] ed infine i Boys Zen,[103] il Club Filiciuzza,[104] i Warriors Arenella, il Club Carini, le Brigate Uditore, gli Angeli della Nord[105][106] e gli UCS.[107][108]
La maggior parte dei tifosi del Palermo proviene dalla propria città metropolitana, ma anche dall'estero, soprattutto nei luoghi interessati da forte immigrazione siciliana, come gli Stati Uniti d'America. Altri invece, che vivono a Solingen, in Germania, hanno fondato una squadra dal nome "FC Rosaneri".[109][110] La squadra rosanero è da sempre molto popolare in gran parte della Sicilia occidentale e tra gli emigranti siciliani stabilitisi nel nord Italia, risultando una delle compagini con più seguito di sostenitori nelle partite in trasferta.
Il numero degli abbonati allo stadio non ha mai superato la decina di migliaia fino alla stagione 2003-2004, all'epoca ultimo anno di Serie B dell'era Zamparini.[111] In seguito, nella prima stagione in Serie A dopo 31 anni, i tifosi rosanero hanno fatto registrare il record di oltre 33.000 abbonamenti, cioè quasi l'intera capacità dello Stadio Renzo Barbera.[112]
Nel 2005-2006, dopo la trasferta a Cagliari in cui i provvedimenti di Daspo colpirono quasi cento ultras palermitani, in Curva Nord venne esposto, per tutto il prosieguo della stagione, lo striscione recante la scritta: «Arresti, diffide, obbligo di firma e di dimora, ma non sono un criminale e lo dice la Storia!».[96]
Secondo un sondaggio effettuato dall'istituto di ricerca "Demos & Pi" e poi pubblicato dal quotidiano de La Repubblica nel 2008, la squadra contava circa 1.470.000 tifosi in Italia, posizionandosi all'interno della top ten (precisamente alla posizione numero 8) tra le squadre italiane con più tifosi.[113]
Prima dell'inizio dell'annata 2009-2010, la società ha ritirato la maglia numero 12 in segno di riconoscimento verso i tifosi palermitani, considerati il 12º uomo in campo.[114]
Il 13 luglio 2012 la tifoseria del Palermo è stata riconosciuta come la più corretta della stagione 2011-2012 in massima serie, ottenendo il riconoscimento Trofeo Fair-Play "Gaetano Scirea", istituito dal Consiglio della Lega Serie A.[115]
Fra ottobre e novembre del 2013 gli ultras della curva nord si dividono, formando prima tre e poi due gruppi distinti: uno rimasto nell'anello superiore e uno spostatosi in quello inferiore.[116][117]
A partire dalla stagione 2014-2015 i gruppi dell'anello superiore della Curva Nord, vale a dire Brigate rosanero, Warriors, Angeli della Nord, Arenella e Baaria rosanero, hanno deciso di unirsi sotto il nome "Ultras Palermo 1900" «con lo scopo di rendere più forte e coeso l'incitamento verso i nostri amati colori».[118] Di fatto, la decisione di riunirsi in un unico striscione ha portato ad un ulteriore e netta divisione: nella stessa stagione il gruppo più numeroso si stabilisce nella parte inferiore della curva, mentre nella stagione 2015-2016, per svariati motivi, anche questa si è divisa, generando altri due gruppi. Sempre nello stesso anno uno dei due raggruppamenti decide di tornare nella Nord Superiore, mentre giù è presente la Curva Nord Inferiore (CNI).[119]
Dal 2019 in Curva Nord superiore sono presenti gli Ultras Palermo 1900 e la Curva Nord 12, mentre in Curva Sud superiore ci sono gli Ultras Curva Sud (UCS).[120]
Con l'avvento dei social network sono nate delle comunità virtuali che aggregano molti tifosi in giro per il mondo. Tra questi Rosanero Unnegghiè,[121] Sosteniamolo! e l'associazione Cuori Rosanero nel Mondo.[122]
I tifosi del Palermo sono legati a quelli del Lecce da un pluriennale gemellaggio[123] che induce molti tifosi delle due squadre a sventolare vessilli dell'altra squadra durante le partite. Questo rapporto ha resistito, consolidandosi, anche a un delicato match decisivo per la promozione nella Serie A 2003-2004, all'ultima giornata della Serie B 2002-2003, terminato 3-0 per i salentini. Un altro caso in particolare è che, secondo alcune voci, al fallimento del Palermo avvenuto nel 1986, si oppose all'interno della Lega Calcio l'allora presidente del Lecce Franco Jurlano: da questo episodio sarebbe nata la storica "fratellanza".[124]
Altre tifoserie con le quali gli ultras rosanero hanno rapporti di stima e amicizia sono quelle del Bologna (amicizia tra Vecchia Guardia Bologna e Curva Nord Inferiore Palermo), del Rieti (amicizia con la Curva Nord Inferiore), della Juve Stabia, del Campobasso, della Sambenedettese, del Licata, Cesena, del Foggia, del Mazara, del Marsala, del Napoli (amicizia tra Curva B e Curva Nord Inferiore, mentre con la Curva Nord 12 c’è indifferenza dovuta all'amicizia con i romanisti),[125] del Padova,[126][127] della Roma (amicizia tra Curva Nord 12 e Curva Sud romanista),[128], del Fidelis Andria.[129] e con quelle internazionali del De Graafschap[130] e del Kaiserslautern.[131][132]
A partire dal 2022 si registrano anche buoni rapporti con le tifoserie di Pisa e Reggiana e contatti amichevoli con la tifoseria della Feralpisalò.[133][134]
La rivalità storica e più sentita iniziata negli anni 1930[135] e maturata principalmente per ragioni di campanilismo e sportive, è col Catania.[136] Al punto da rendere frequenti gli scontri tra le due tifoserie in occasione del derby di Sicilia. Tale contrasto nasce agli inizi della storia dei due club, allorquando si giocavano le prime amichevoli, per acuirsi negli anni ottanta, quando, il 23 maggio 1982 (Serie B 1981-1982), il Palermo perse a tavolino il derby col Catania alla "Favorita", dopo che l'etneo Renato Miele fu colpito alla testa da un oggetto lanciato da un tifoso rosanero (il calciatore non disputò la gara), ma imponendosi sul campo con un gol di Giampaolo Montesano.[10][137] L'apice si raggiunse il 2 febbraio 2007 (Serie A 2006-2007), con gli scontri di Catania fra tifosi etnei e polizia, durante i quali rimase ucciso l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti.[138] Sempre in ambito regionale, vi sono anche degli asti, però meno accesi, con il Messina[139] e col Trapani (quest’ultima tifoseria in passato gemellata con quella del Catania).[140]
Pessimi rapporti, nati tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta e alimentatisi durante l'era Zamparini, esistono con la Juventus (inaspriti dalla sconfitta in finale di Coppa Italia 1978-1979), dovuti soprattutto alla numerosa presenza di tifosi juventini nel capoluogo siciliano.[141][142][143][144] Per simili ragioni, pessimi rapporti con l'Inter e il Milan.[145]
Negli anni novanta vi erano dei gemellaggi (con delle accoglienze), poi interrotti e diventati un antagonismo micidiale caratterizzato spesso dal tifo violento, con la Reggina e con la Salernitana (con la quale i reggini sono storicamente gemellati).
Altre inimicizie sono quelle con Acireale, Ascoli, Bari, Brescia, Cagliari,Catanzaro, Cosenza, Crotone, Fiorentina, Lazio, Perugia, Savoia, Ternana, Triestina, Venezia, Verona , Viterbese' e L.R. Vicenza.[145]
Negli anni duemila, complice il ritorno ad alti livelli delle due squadre, la stampa sportiva italiana ha ribattezzato la sfida tra Palermo e Napoli con l'appellativo di derby delle Due Sicilie.
Una delle rivalità più sentite, seppur nata molto recentemente, vede un rapporto estremamente agguerrito tra i palermitani ed il Frosinone, in seguito agli episodi della finale play-off di Serie B della stagione 2017-18.[146][147]
Rosa e numerazione sono aggiornate al 30 agosto 2022.[148]
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