La Serie A 1940-1941 è stata la 41ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 12ª a girone unico), disputata tra il 6 ottobre 1940 e il 4 maggio 1941 e conclusa con la vittoria del Bologna, al suo sesto titolo.
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Capocannoniere del torneo è stato Ettore Puricelli (Bologna) con 22 reti.
Stagione
Antefatti
Giovanni Ferrari, con la maglia del Bologna, colse all'età di trentatré anni il suo ottavo scudetto; ne aveva già conquistati cinque alla Juventus e due con l'Ambrosiana-Inter.
La stagione 1940-41 iniziò in un clima certamente non troppo rilassato: appena una settimana dopo la conclusione del precedente torneo, vinto dall'Ambrosiana-Inter, il governo Mussolini dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna, dando il via a pagine drammatiche della storia d'Italia. Convinto dell'ingresso in una "guerra lampo", Mussolini non fermò il calcio ma, anzi, sostenne la continuazione dei campionati per rasserenare il popolo e la propaganda[1]. Così, il 6 ottobre, giorno dell'undicesimo anniversario della nascita del girone unico, partì regolarmente il campionato.
I giocatori della Fiorentina, a due anni dal ritorno in Serie A, raggiunsero un onorevole quarto posto.
Dopo il Genova 1893 dell'anno precedente, fu un'altra squadra convertita al Sistema a dominare le prime giornate, ovvero la Fiorentina di Giuseppe Galluzzi, che arretrò Bigogno in difesa e si affidò alla vena di Menti[4]; all'ottavo turno i viola furono superati dal regolare Bologna, squadra dall'età media piuttosto alta ma sospinta da un trio d'attacco, Biavati-Reguzzoni-Puricelli in grande spolvero[3]. Sul finire del girone d'andata i rossoblù ritrovarono a lottare per il vertice la consueta duellante, l'Ambrosiana, ma conclusero comunque il girone d'andata con due punti di vantaggio sui nerazzurri. Sul fondo si dimenavano Roma e Lazio.
Nel girone di ritorno i petroniani mantennero la loro marcia costante, per poi rafforzare il primato in modo clamoroso con il 5-0 inflitto all'inseguitrice nello scontro diretto del 30 marzo[6]; il 27 aprile vinsero matematicamente il loro sesto titolo, il quarto in sei anni, vinto con disarmante tranquillità in una stagione generalmente poco brillante ed emozionante[6]. Puricelli fu per la seconda volta capocannoniere con ventidue reti (dodici segnate di testa[7]), mentre Ferrari vinse il suo ottavo scudetto, primato condiviso con Virginio Rosetta, Giuseppe Furino e Gianluigi Buffon.
Le retrocessioni colpirono un Bari mai veramente in gara (alla 20ª giornata i pugliesi erano ormai staccati di dieci punti) ed il Novara che, nonostante una buona partenza, rimase vittima del quoziente-reti per soli nove centesimi[6], favorendo la Lazio di Piola, che visse un campionato ampiamente al di sotto delle aspettative[5]. Fu quella l'unica volta nella storia dei campionati a 16 squadre in cui non furono sufficienti 27 punti per evitare la Serie B.
Miglior attacco: Bologna e Fiorentina (60 reti fatte)
Miglior difesa: Milano (34 reti subite)
Miglior differenza reti: Bologna (+23)
Maggior numero di pareggi: Lazio e Venezia (13)
Minor numero di pareggi: Fiorentina (6)
Minor numero di vittorie: Bari (5)
Maggior numero di sconfitte: Bari (18)
Peggior attacco: Bari e Novara (31 reti fatte)
Peggior difesa: Bari (84 reti subite)
Peggior differenza reti: Bari (-53)
Partita con più reti: Torino-Ambrosiana 5-5 (14ª giornata)
Miglior sequenza di partite utili: Bologna (9, dalla 11ª alla 19ª giornata)
Individuali
Classifica marcatori
Nel corso del campionato furono segnati complessivamente 733 gol (di cui 27 su autorete) da 150 diversi giocatori, per una media di 3,05 gol a partita. Un match, Napoli-Lazio, fu dato vinto agli ospiti (0-2) in seguito a giudizio sportivo. Da segnalare la quadripletta messa a segno da Giacomo Neri in Genova-Bari 6-1 della 29ª giornata. Di seguito, la classifica dei marcatori[19].
Giocata l'11 febbraio a causa del mancato arrivo dell'arbitro.
Risultato deciso dal giudizio sportivo. La partita fu sospesa all'83' sul punteggio di 1-0 in seguito all'invasione di campo dei tifosi napoletani. Il risultato verrà tramutato in 2-0.
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