Ermanno Nogler (Ortisei, 4 novembre 1921 – Bressanone, 23 giugno 2000) è stato uno sciatore alpino e allenatore di sci alpino italiano.
Ermanno Nogler | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Sci alpino ![]() | ||
Specialità | Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata | |
Termine carriera | 1953 | |
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Iniziò a gareggiare quattordicenne, la domenica, mentre durante la settimana lavorava coma apprendista parrucchiere. Richiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, fu inviato sul fronte francese prima, su quello greco poi, infine, dal 1941, in Finlandia. Qui conobbe i fondisti Pekka Niemi e Jussi Kurikkala, che indussero Nogler a prendere in considerazione l'ipotesi di dedicarsi anche lui al fondo; al rientro in patria, tuttavia, tornò alle gare di sci alpino[1].
Prese parte a diverse classiche dell'epoca, vincendo qualche gara e concludendo spesso sul podio; nel 1947 riuscì anche a battere il più grande campione di quell'epoca, Zeno Colò[1]. Nel 1950 vinse la combinata della 3-Tre, piazzandosi anche terzo sia nello slalom gigante sia nello slalom speciale; l'anno dopo nella medesima competizione bissò il successo nella combinata e si aggiudicò la prova di discesa libera[2]. La sua carriera fu in seguito funestata da numerosi infortuni; oltre a vari incidenti alle caviglie, il più grave gli occorse nel 1951 a Megève, quando si fratturò una gamba[1]. Nella sua unica partecipazione olimpica, Oslo 1952, prese parte alla gara di slalom speciale, ma il suo 42º tempo nella prima manche non gli consentì di qualificarsi per la seconda.
Dopo il ritiro dalle competizioni Nogler si dedicò all'attività di allenatore, forte anche dell'esperienza accumulata frequentando campioni quali Colò, Gigi Panei, Stein Eriksen, James Couttet e Christian Pravda. Come selezionatore giovanile della Val Gardena individuò le potenzialità di Carlo Senoner, futuro campione mondiale di slalom gigante nel 1966. Nel 1958 divenne allenatore della nazionale italiana e continuò la sua opera di talent scout, selezionando tra gli altri Marcello Varallo, Eberhard Schmalzl, Helmuth Schmalzl, Giuliano Besson, Stefano Anzi e, soprattutto, Gustav Thöni[1].
Nel 1968 passò alla Nazionale svedese con l'obiettivo di sviluppare lo sci alpino in un Paese tradizionalmente più versato nello sci nordico. Nel 1969 organizzò così una selezione giovanile, alla quale partecipò anche Ingemar Stenmark, allora tredicenne. Tra il fuoriclasse svedese e l'allenatore italiano nacque un sodalizio che si sarebbe protratto per tutta la durata della carriera di Stenmark; quando lo sciatore si ritirò, nel 1989, anche Nogler abbandonò l'attività da allenatore, declinando l'offerta di ritornare alla guida degli azzurri[1].
La figlia Lotte (27/02/1947) è stata in Nazionale azzurra di sci alpino dal 1965 al 1970 ed ha partecipato alle Olimpiadi di Grenoble 1968.
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