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Helenio Herrera Gavilán (Buenos Aires, 10 aprile 1910[4][5]Venezia, 9 novembre 1997) è stato un allenatore di calcio e calciatore argentino naturalizzato francese,[6] di ruolo difensore.

Helenio Herrera
Herrera nel 1973
Nazionalità  Argentina
 Francia
Altezza 183 cm
Peso 77 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1945 - giocatore
1981 - allenatore
Carriera
Giovanili
1922-192?Roches Noires[1]
192?-1925Racing Casablanca[2]
Squadre di club1
1925-1929Racing Casablanca? (?)
1929-1932Club Français? (?)
1932-1933CASG? (?)
1933-1935Stade Français? (?)
1935-1937Charleville? (?)
1937-1939Excelsior Roubaix? (?)
1940-1942Red Star? (?)
1942-1943Stade Français? (?)
1943-1944Paris-Capitale? (?)
1944-1945Puteaux[3]? (?)
Carriera da allenatore
1944-1945Puteaux[3]
1945-1948Stade Français
1946-1948 Francia
1949Real Valladolid
1949-1952Atlético Madrid
1952Malaga
1953Deportivo La Coruña
1953-1956Siviglia
1956-1958Belenenses
1958-1960Barcellona
1958 Barcelona XI
1959-1962 Spagna
1960-1968Inter
1966-1967 Italia
1968-1973Roma
1973-1974Inter
1978-1979Rimini
1979-1981Barcellona
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Soprannominato il Mago, è considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio,[7] in virtù dei numerosi titoli conseguiti sia a livello nazionale che internazionale soprattutto durante gli anni cinquanta e sessanta. Dopo una modesta carriera da calciatore, si è affermato come tecnico di successo dapprima all'Atlético Madrid, con il quale ha vinto due campionati spagnoli consecutivi tra il 1949 e il 1951, e in seguito al Barcellona, dove è rimasto dal 1958 al 1960 conquistando altri due campionati spagnoli, una Coppa di Spagna e una Coppa delle Fiere.[8]

Nel 1960 è stato ingaggiato dall'Inter, per volere del presidente Angelo Moratti. Da allenatore nerazzurro ha conquistato tre campionati italiani, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali – in entrambi i casi consecutive – tra il 1963 e il 1966, affermandosi come uno degli allenatori più iconici del tempo (celebri alcuni degli slogan da lui utilizzati per motivare i suoi calciatori) e dando vita a quella che verrà ricordata come la Grande Inter. Terminata l'esperienza con l'Inter nel 1968, si è trasferito alla Roma, dove dal 1968 al 1973 ha vinto una Coppa Italia e una Coppa Anglo-Italiana. Una seconda breve parentesi all'Inter (1973) e il ritorno al Barcellona (con la vittoria di un'altra Coppa di Spagna nel 1981) ne hanno sancito la fine dell'esperienza in panchina.

Ha guidato tre Nazionali diverse: quella francese (dal 1946 al 1948,[9] in qualità di membro della commissione tecnica[10]), quella spagnola (dal 1959 al 1962,[9] affiancando il selezionatore Pablo Hernández Coronado[11]) e quella italiana (dal 1966 al 1967,[9] insieme a Ferruccio Valcareggi[10]).


Biografia


È nato a Buenos Aires da immigrati spagnoli: il padre, Francisco detto "Paco", era un falegname e anarchico originario dell'Andalusia. La data di nascita è controversa: Herrera dichiarava di essere nato il 16 aprile 1916, tuttavia la certificazione originale argentina lo indica come nato il 10 aprile 1910.[4][5]

È vissuto fino all'età di otto anni nel quartiere di Palermo, una zona particolarmente povera della capitale argentina.[12] In seguito si è trasferito con i genitori in Marocco, dove ha iniziato la sua carriera come calciatore.

È morto il 9 novembre 1997 in seguito a un arresto cardiaco. Riposa nel settore evangelico del cimitero monumentale di San Michele a Venezia, città nella quale risiedeva stabilmente da alcuni anni con la moglie Fiora Gandolfi. Era ateo convinto e non battezzato.[5]


Caratteristiche tecniche



Giocatore


Dotato di un fisico imponente, iniziò a giocare come centrattacco per poi divenire difensore.


Allenatore


Herrera mostra una delle frasi motivazionali da lui fatte apporre negli spogliatoi delle sue squadre
Herrera mostra una delle frasi motivazionali da lui fatte apporre negli spogliatoi delle sue squadre

«Il calcio di Herrera si basava tutto sulla fiducia nei propri mezzi – pochi concetti, ma estremamente chiari. Un lavoro psicologico martellante che oggi potrebbe apparire ridicolo, ma che poteva trasformare le sue squadre in vere e proprie macchine da guerra. Non conosceva vie di mezzo – lui voleva essere amato e temuto. A chi lo accusava di arroganza, lui rispondeva candidamente che la sua unica colpa era di essere il migliore»

(Mario Sconcerti[13])

Herrera, pur non avendo inventato il Catenaccio, ne fu probabilmente l'utilizzatore di maggior successo ai tempi dell'Inter.[13] Durante il suo periodo in Italia si mise in mostra per le sue doti di stratega e motivatore, preparando al meglio le partite sotto ogni punto di vista.[14] Fu uno dei primi allenatori a utilizzare la psicologia come strumento per motivare i giocatori e confondere gli avversari[15] e sollecitava i tifosi a essere il dodicesimo uomo in campo, partecipando attivamente durante la partita con bandiere e cori, invece di limitarsi a essere silenziosi spettatori come si usava fino ad allora.[15]

Dal punto di vista della gestione del gruppo fu un grande innovatore: memorabili sono stati i cartelli motivazionali che scriveva personalmente e faceva affiggere negli spogliatoi e nei luoghi più frequentati dai giocatori, in modo che potessero costantemente osservarli. Meticoloso lavoratore e attento osservatore, era solito prendere appunti su tutto quel che vedeva e imparava.


Carriera



Giocatore


Iniziò a giocare a calcio come difensore per alcune squadre del Marocco, come il Roches Noires e il Racing Casablanca. In seguito la sua carriera si sviluppò in Francia, dove tra le file del Red Star colse l'unico successo da calciatore (la Coppa di Francia nel 1942). L'ultima esperienza lo vide giocare per il Puteaux, nella doppia veste di calciatore e allenatore.


Allenatore



Esordi e primi successi in Spagna

Nel 1945 gli fu offerta la prima panchina importante, quella dello Stade Francais dove rimase fino al 1948. L'anno successivo si trasferì in Spagna per allenare dapprima il Real Valladolid e in seguito l'Atlético Madrid dove vinse per due volte consecutive nel 1950 e nel 1951 il campionato spagnolo. Dopo alcune esperienze con Malaga, Deportivo La Coruña, Siviglia e Belenenses, venne chiamato dal Barcellona. In Catalogna conquistò altri due campionati nel 1959 e nel 1960, una Coppa di Spagna nel 1959 ma soprattutto la Coppa delle Fiere nel 1958,[8] che rappresentò il suo primo trofeo internazionale.


Inter

Herrera con il capitano dell'Inter Armando Picchi, con il quale ebbe un rapporto di alti e bassi fino alla definitiva rottura.
Herrera con il capitano dell'Inter Armando Picchi, con il quale ebbe un rapporto di alti e bassi fino alla definitiva rottura.

Nel 1960 Herrera venne ingaggiato dall'Inter, per espressa indicazione del presidente e proprietario Angelo Moratti, rimasto positivamente colpito quando la società nerazzurra aveva affrontato il Barcellona del tecnico argentino proprio in Coppa delle Fiere. Dopo due stagioni complessivamente positive ma prive di successi, nelle quali l'Inter era stata al massimo campione d'inverno, nella stagione 1962-1963 i ruoli dell'Inter e degli avversari si invertirono: la Juventus, in questo caso, fu campione d'inverno, con un punto di vantaggio sull'Inter che agganciò i bianconeri al primo posto il 3 febbraio. Successivamente, dopo un mese di coabitazione al primo posto, i torinesi uscirono sconfitti dal derby e l'Inter salì in testa, non mollò più la prima posizione, aumentò il suo vantaggio e concluse il campionato a quattro punti di distanza dalla Juventus. Fu il primo scudetto dell'era Moratti e l'ottavo della storia interista.

Con la conquista dello scudetto, l'Inter ebbe l'opportunità di partecipare per la prima volta alla massima competizione continentale per club, la Coppa dei Campioni. I nerazzurri riuscirono ad arrivare alla finale di Vienna dove incontrarono gli spagnoli del Real Madrid; vincendo per 3-1 divennero la prima squadra in Europa a vincere la coppa senza neanche subire una sconfitta (sette vittorie e due pareggi). In campionato l'Inter giunse al primo posto a pari merito col Bologna (54 punti), così il 7 giugno venne disputato il primo e unico spareggio-scudetto della storia del campionato italiano: allo Stadio Olimpico di Roma il Bologna ebbe la meglio per 2-0, divenendo Campione d'Italia.

Herrera e Nereo Rocco si scambiano i saluti prima di un derby di Milano della stagione 1967-1968.
Herrera e Nereo Rocco si scambiano i saluti prima di un derby di Milano della stagione 1967-1968.

Nella stagione 1964-1965 l'Inter conquistò il suo nono scudetto, la seconda Coppa dei Campioni consecutiva e la prima Coppa Intercontinentale della sua storia. In campionato, dopo aver messo in fila otto vittorie consecutive, l'Inter vinse aritmeticamente lo scudetto all'ultima giornata. Nella coppa europea la squadra sconfisse il Benfica per 1-0 con gol di Jair in finale, mentre la Coppa Intercontinentale si risolse al terzo incontro sugli argentini dell'Independiente: il club milanese fu la prima squadra italiana a vincere tale coppa.

Nella stagione 1965-1966 l'Inter portò a casa un campionato, caratterizzato da sei vittorie consecutive, che rappresentò il decimo della sua storia e quindi quello della stella sul petto, a indicare i dieci scudetti. In Coppa dei Campioni la squadra uscì in semifinale per mano del Real Madrid; stesso risultato in Coppa Italia, dove i nerazzurri furono sconfitti dalla Fiorentina. La squadra tuttavia vinse una nuova Coppa Intercontinentale, ancora contro l'Independiente; con queste tre vittorie l'Inter divenne la prima squadra in Europa e l'unica squadra italiana a realizzare il particolare treble costituito da scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale.

Nella stagione 1966-1967 l'Inter si laureò campione d'inverno ma perse lo scudetto all'ultima giornata a seguito della sconfitta contro il Mantova per 1-0 e venne sorpassata dalla Juventus, che fu quindi campione d'Italia. Una settimana prima la squadra era uscita battuta nella finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic di Glasgow.

Nel campionato 1967-1968 l'Inter non andò oltre il quinto posto, partecipando al girone finale della Coppa Italia. Il 18 maggio 1968 Angelo Moratti lasciò, dopo tredici anni, la guida della società a Ivanoe Fraizzoli; con lui se ne andarono anche Herrera e Italo Allodi.


Roma e finale di carriera

Herrera celebra insieme al presidente e ai giocatori della Roma la vittoria della Coppa Anglo-Italiana nel 1972 dopo la vittoriosa finale sugli inglesi del Blackpool.
Herrera celebra insieme al presidente e ai giocatori della Roma la vittoria della Coppa Anglo-Italiana nel 1972 dopo la vittoriosa finale sugli inglesi del Blackpool.

Nel 1968 accettò la ricca offerta fattagli dalla Roma per guidare i giallorossi, sulla panchina dei quali rimase fino al 1973 (tranne per una breve parentesi nel 1971, quando venne sostituito per alcuni mesi da Luciano Tessari).[15] A Roma vinse una Coppa Italia nel 1969 e una Coppa Anglo-Italiana nel 1972.

Tornò all'Inter nel 1973, ma ebbe scarsa fortuna: colpito da una crisi cardiaca, dovette lasciare la panchina. Nel 1979 fu chiamato dal Rimini, dove formalmente figurò nel ruolo di consulente, dal momento che avendo superato i 60 anni non gli era più possibile andare in panchina. Dopo neanche due mesi si trasferì in Spagna per guidare nuovamente il Barcellona, centrando il piazzamento europeo e vincendo la Coppa nazionale nel 1981.


Controversie


Nel 2004 l'ex giocatore della Grande Inter, Ferruccio Mazzola, rivolse a Herrera, deceduto sette anni prima, l'accusa di aver sottoposto titolari e riserve a pratiche dopanti facendo ricorso ad amfetamine sciolte nel caffè.[16] Nel 2005 la società nerazzurra ha querelato per diffamazione il suo ex giocatore, chiedendo 3 milioni di euro per danni morali e patrimoniali da devolvere in beneficenza,[17] ma il giudice ha respinto la richiesta della società.[18]

La maggioranza dei giocatori della Grande Inter interpellati negò le accuse: le uniche eccezioni furono quelle di Franco Zaglio, che definì le pratiche dopanti di Herrera come fatto comune nel calcio dell'epoca,[19] e Sandro Mazzola;[20] quest'ultimo, tuttavia, ritrattò in seguito la propria posizione, spiegando che il vero doping del "Mago" era a conti fatti «psicologico» e che la denuncia di suo fratello era motivata da un desiderio di «rivalsa» nei confronti dell'Inter.[21][22] Luna Herrera, figlia di Helenio, difese la memoria paterna argomentando che il "Mago", convinto salutista, forniva come stimolante ai suoi calciatori delle semplici cialde a base di acido acetilsalicilico associate a caffeina.[23]


Dopo il ritiro


Terminata la carriera di allenatore, Herrera si dedicò al commento di eventi sportivi in trasmissioni televisive molto popolari; fra queste, fu ospite fisso e opinionista della Domenica Sportiva (stagione 1985-86) e a L'appello del martedì nella prima metà degli anni novanta.


Statistiche



Statistiche da allenatore



Club

In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
CompGVNPCompGVNPCompGVNPCompGVNPGVNP %
1945-1946 Stade FrançaisD2261844CdF7421---------- 33 22 6 5 66,67(prom.)
1946-1947D13819811CdF4301---------- 42 22 8 12 52,38
1947-1948D13415811CdF5311---------- 39 18 9 12 46,15
Totale Stade Français98522026161033-------- 114 62 23 29 54,39
1948-1949 Real ValladolidPD2610214CdG1001---------- 27 10 2 15 37,0412º
1949-1950 Atlético MadridPD261538CdG4202CL2101----- 32 18 3 11 56,25
1950-1951PD301767CdG4112CL2101CED2011 38 19 8 12 50,00
1951-1952PD301659CdG2002-----CED1100 33 17 5 11 51,52
1952-gen. 1953PD17638--------------- 17 6 3 8 35,29Eson.
Totale Atlético Madrid1035417321031642023111 120 60 19 41 50,00
feb.-mag. 1953 MálagaPD11515--------------- 11 5 1 5 45,45Sub. 15º (retr.)
lug.-dic. 1953 DeportivoPD15717--------------- 15 7 1 7 46,67Eson.
gen.-apr. 1954 SivigliaPD15528CdG7313---------- 22 8 3 11 36,36Sub.
1954-1955PD3015411CdG7403---------- 37 19 4 14 51,35
1955-1956PD3017211CdG2011---------- 32 17 3 12 53,13
1956-1957PD301758CdG2101---------- 32 18 5 9 56,25
Totale Siviglia10554133818828-------- 123 62 15 46 50,41
1957-apr. 1958 BelenensesPL2612410TP2002---------- 28 12 4 12 42,86Eson.
apr. 1958 BarcellonaPD2101CdG6501CdF1100----- 9 7 0 2 77,78Sub.
1958-1959PD302433CdG9720---------- 39 31 5 3 79,49
1959-apr. 1960PD302226CdG1100CC+CdF8+75+51+22+0----- 46 33 5 8 71,74
1960-1961 InterA341888CI3201CdF6303----- 43 23 8 12 53,49
1961-1962A3419105CI1001CdF7412----- 42 23 11 8 54,76
1962-1963A3419114CI2101---------- 36 20 11 5 55,56
1963-1964A34+1[24]23+08+03+1CI1001CC9720----- 45 30 10 5 66,67
1964-1965A3422102CI3111CC7502CInt.3201 47 30 11 6 63,83
1965-1966A3420104CI2101CC6222CInt.2110 44 24 13 7 54,55
1966-1967A3419105CI2101CC10631----- 46 26 13 7 56,52
1967-1968A3013710CI10433---------- 40 17 10 13 42,50
1968-1969 RomaA30101010CI11641---------- 41 16 14 11 39,02
1969-1970A3081210CI5212CdC9351CdL+CAI2+41+00+21+2 50 14 20 16 28,0010º
1970-apr. 1971A245154CI5302---------- 29 8 15 6 27,59Eson.
1971-1972A301398CI4121-----CAI5311 39 17 12 10 43,59
1972-1973A246810CI4310-----CAI3012 31 9 10 12 29,0311º
Totale Roma138425442291586935114446 190 64 71 55 33,68
1973-gen. 1974 InterA15654CI6510CU2101----- 23 12 6 5 52,17Eson.
Totale Inter283+1159+079+045+1301551047288115311 366 205 93 68 56,01
nov.-dic. 1976 RiminiB6303--------------- 6 3 0 3 50,00Sub., Eson.
mar.-apr. 1979B8134--------------- 8 1 3 4 12,50Sub. 19º (retr.)
Totale Rimini14437------------ 14 4 3 7 28,57
mar.-giu. 1980 BarcellonaPD11641-----CdC1001----- 12 6 4 2 50,00Sub.
1980-1981PD251456CR111010---------- 36 24 6 6 66,67Sub.
Totale Barcellona98671417272331171133---- 142 101 20 21 71,13
Totale carriera917+1466208243+11337422377744161718846115059225230651,48

Nazionale

Stagione Squadra Competizione Andamento Reti
Giocate Vittorie Pareggi Sconfitte % vittorie GF GS DR
1966-1967 ItaliaQual. Europeo 1968 2 2 0 0 100,00&51+4
Amichevoli 2 1 1 0 50,0021+1
Totale Italia 4 3 1 0 75,0073+4

Commissione tecnica della nazionale italiana in coppia con Valcareggi

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
1-11-1966MilanoItalia 1 – 0 Unione SovieticaAmichevoleAristide GuarneriCap: G. Facchetti
26-11-1966NapoliItalia 3 – 1 RomaniaQual. Europeo 1968Sandro Mazzola (2)
Virginio De Paoli
Cap: G. Facchetti
22-3-1967NicosiaCipro 0 – 2 ItaliaQual. Europeo 1968Angelo Domenghini
Giacinto Facchetti
Cap: G. Facchetti
27-3-1967RomaItalia 1 – 1 PortogalloAmichevoleRenato CappelliniCap: G. Facchetti
Totale Presenze 4 Reti 7

Palmarès



Giocatore


Red Star: 1942

Allenatore


Herrera posa con la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale.
Herrera posa con la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale.

Competizioni nazionali

Atlético Madrid: 1949-1950, 1950-1951
Barcellona: 1958-1959, 1959-1960
Barcellona: 1958-1959, 1980-1981
Inter: 1962-1963, 1964-1965, 1965-1966
Roma: 1968-1969

Competizioni internazionali

Barcellona (Barcelona XI): 1958[8]
Inter: 1963-1964, 1964-1965
Inter: 1964, 1965
Roma: 1972

Individuale


2015 (riconoscimento alla memoria)

Note


  1. Herrera, pp. 20-21.
  2. Herrera, p.22.
  3. Come allenatore-giocatore.
  4. FATTI BIOGRAFICI, su helenioherrera.it. URL consultato il 25 agosto 2020.
  5. La vedova Herrera sulla tomba: «Helenio dimenticato da tutti», su corriereadriatico.it, 5 novembre 2016. URL consultato il 25 agosto 2020.
  6. (EN) Rob Hughes, 'Il Mago' Is Gone, His Style Remains, in International Herald Tribune, 11 novembre 1997.
    «[...] he took French citizenship, [...]»
  7. (EN) Phil Ball, Greatest Managers, No. 5: Herrera, su espnfc.com, ESPN. URL consultato l'11 giugno 2016.
  8. Il Comitato Organizzatore della Coppa delle Fiere considera il Futbol Club Barcelona come detentore del titolo, nonostante il torneo sia stato in realtà vinto dal Barcelona XI, sodalizio rappresentante l'intera capitale catalana, in quanto composto quasi esclusivamente da calciatori blaugrana.
  9. Herrera, Helenio, su Enciclopedia Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 giugno 2016.
  10. (ES) Helenio Herrera: mucho más que el ‘catenaccio’, su es.fifa.com, FIFA, 19 aprile 2013. URL consultato l'11 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).
  11. (ES) Ignacio Alonso, El Madrid de hoy, consecuencia de una política absolutista, su elpais.com, El País, 6 maggio 1976. URL consultato l'11 giugno 2016.
  12. Herrera, p.14.
  13. Paolo Menicucci, Le migliori squadre di sempre: Inter 1962–67, su it.uefa.com, 27 maggio 2015.
  14. Helenio Herrera Treccani.it
  15. Un secolo di Hombre Vertical, 100 anni fa nasceva Herrera [collegamento interrotto], su sport.sky.it. URL consultato il 1º agosto 2010.
  16. Ferruccio Mazzola e l'Inter di Herrera Ci dava pasticche, in La Repubblica, 7 ottobre 2005. URL consultato il 5 maggio 2011.
  17. L'Inter a Mazzola jr: Ci pensano gli avvocati, in La Repubblica, 7 ottobre 2005. URL consultato il 5 maggio 2011.
  18. Doping Inter, Moratti perde causa con Mazzola, su calcionews24.com. URL consultato il 25 aprile 2013.
  19. Giulio Mola, «Il club mi ha detto di cucirmi la bocca», in Il Giorno, 11 novembre 2015, p. 6.
  20. Massimiliano Castellani, Il caso. La palla avvelenata dei fratelli Mazzola, su avvenire.it, 12 novembre 2015. URL consultato il 20 maggio 2021.
  21. Giuseppe Crescente, Il caffè di Herrera, Mazzola minimizza: “Non influiva più di tanto”, su calcioweb.eu, 11 novembre 2015. URL consultato il 12 novembre 2015.
  22. Aldo Cazzullo, Sandro Mazzola: «Dopo Superga fui rapito dalla compagna di papà. Nei miei sogni gioco con lui», su corriere.it, 25 febbraio 2017. URL consultato il 26 febbraio 2017.
  23. Il caffè di Herrera, su helenioherrera.it. URL consultato il 12 novembre 2015.
  24. Spareggio per il titolo di campione d'Italia.

Bibliografia



Voci correlate



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Collegamenti esterni


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[de] Helenio Herrera

Helenio Herrera (* 10. April 1910 in Buenos Aires; † 9. November 1997 in Venedig, Italien) war ein argentinisch-französischer Fußballspieler und -trainer. Während seiner Zeit in Frankreich wurde ihm auch die argentinische Staatsangehörigkeit zugesprochen, die er am 12. Dezember 1934 als 24-Jähriger erhielt.

[en] Helenio Herrera

Helenio Herrera Gavilán (Spanish pronunciation: [eˈlenjo eˈreɾa ɣaβiˈlan]; 10 April 1910 – 9 November 1997) was an Argentine, naturalized French, football player and manager. He is best remembered for his success with the Inter Milan team known as Grande Inter in the 1960s.

[es] Helenio Herrera

Helenio Herrera Gavilán (Buenos Aires, Argentina, 10 de abril de 1910 - Venecia, Italia, 9 de noviembre de 1997) fue un futbolista y entrenador argentino. Se desempeñaba en la posición de defensa y desarrolló la mayor parte de su carrera deportiva en Europa, especialmente en Francia como futbolista, y en España e Italia como entrenador.
- [it] Helenio Herrera

[ru] Эррера, Эленио

Элéнио Эррéра Гавилáн (исп. Helenio Herrera Gavilán; 10 апреля 1910, Буэнос-Айрес — 9 ноября 1997, Венеция) — аргентинский и французский футболист и тренер испанского происхождения. Считается основателем тактической схемы катеначчо, основанной на схеме «Болт» с перевесом в сторону обороны и на множественных тактических фолах. Один из величайших тренеров в истории футбола, занял 4-ю строчку в списке лучших тренеров в истории футбола по версии World Soccer[1].



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