Marco De Simone (Frattamaggiore, 9 gennaio 1963) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Marco De Simone | ||
---|---|---|
![]() | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 178 cm | |
Peso | 71 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |
Termine carriera | 1998 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
![]() | ||
Squadre di club1 | ||
1979-1981 | ![]() | 28 (1) |
1981-1984 | ![]() | 43 (0) |
1984-1985 | ![]() | 16 (0) |
1985-1987 | ![]() | 68 (0) |
1987-1992 | ![]() | 104 (2)[1] |
1992 | ![]() | 16 (0) |
1992-1993 | ![]() | 14 (0) |
1993-1995 | ![]() | 62 (3) |
1995-1997 | ![]() | 55 (1) |
1997-1998 | ![]() | 25 (0) |
Carriera da allenatore | ||
???? | ![]() | Giovanili |
2006 | ![]() | |
2006-2007 | ![]() | Giovanili |
2007-2008 | ![]() | |
2008 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Nato terzino, cambiò ruolo diventando stopper[2].
Nativo di Frattamaggiore, crebbe calcisticamente nella squadra locale, la Frattese, esordendo prima in Serie D nel 1979-1980 e poi in Serie C l'anno successivo[3]. Nell'ottobre del 1981 venne acquistato dal Cagliari, militante in Serie A: De Simone giocò la sua prima gara in massima serie il 31 gennaio 1982, Napoli-Cagliari (1-0). Nella sua prima stagione tra i sardi marcò 5 presenze[3] a cui se ne aggiunsero 6 nella stagione successiva[3], che vide il Cagliari retrocedere in Serie B. Nella serie cadetta il difensore campano ebbe molto più spazio, giocando 30 gare da titolare[4].
Nell'ottobre del 1984, dopo 2 ulteriori presenze con i rossoblù in Serie B[3], venne ingaggiato dal Napoli, dove giocò 16 partite[3]: disputò la sua prima partita con la maglia partenopea in trasferta a Bergamo, il 28 ottobre 1984, gara persa per 1-0, dove esordì dal primo minuto. Con il Napoli rimase solo per la stagione 1984-1985, che la squadra chiuse all'ottavo posto finale.
Nel 1985 De Simone fu ceduto al Catania, in Serie B, dove in due stagioni giocò 62 gare da titolare[3]: nella prima annata la squadra rimase nelle posizioni medio-basse della classifica, mentre nella seconda il club terminò penultimo e retrocedette in Serie C1. All'inizio della terza stagione con gli etnei (nella quale aveva già disputato 6 gare[3]) venne ceduto nell'ottobre 1987 al Messina, nuovamente nella serie cadetta, squadra nella quale fu stopper titolare per tre stagioni. La formazione messinese rischiò la retrocessione nel 1989-1990, ma riuscì a conquistare la salvezza nella spareggio contro il Monza. De Simone, che fino a quel momento aveva giocato 80 gare mettendo a segno due 2[3], fu invece riserva nella stagione successiva, quando giocò 14 partite[3], ed anche nel 1991-1992, dato che non scese mai in campo con la formazione messinese[3].
Nel mercato di gennaio del 1992 passò al Giulianova, in Serie C2, dove giocò 16 gare[3], cambiando casacca nell'estate dello stesso anno per passare alla Sambenedettese, dove rimase solo per la stagione 1992-1993 disputando 14 partite[3]. L'anno dopo venne acquistato dalla Juve Stabia, in Serie C1, squadra dove rimase per due campionati, marcando 3 reti in 62 presenze complessive[3]: dopo due anni alla Nocerina (55 incontri, una rete[3]), chiuse la carriera all'Albanova, in cui giocò 25 partite prima di ritirarsi dal calcio giocato, all'età di 35 anni.
In carriera ha totalizzato complessivamente 27 presenze in Serie A e 198 presenze e 2 reti in Serie B.
Rimasto per qualche anno lontano dal mondo del calcio[2], divenne per un periodo responsabile del settore giovanile del Giugliano[5], mentre nel 2006 è stato allenatore del Capri, incarico dal quale venne rimosso nel settembre dello stesso anno[6]. Tornò quindi a guidare il settore giovanile del Giugliano fino all'agosto 2007, quando fu promosso alla guida della prima squadra[7]: l'esonero arrivò nel dicembre dello stesso anno[8], ma l'allenatore venne poi richiamato dopo qualche mese. In seguito, De Simone presentò ricorso alla FIGC denunciando il mancato pagamento del suo onorario: il Giugliano venne riconosciuto colpevole e condannato a pagare oltre 16.000 euro[9].
Nell'estate del 2008 diventa il nuovo allenatore dell'Ippogrifo Sarno[10], incarico lasciato dopo 10 giorni dall'annuncio dell'ingaggio, ufficialmente per problemi familiari[11]. Poco divenne divenne osservatore per l'Udinese[12]. Nel giugno 2010 ha frequentato il corso per il patentino di allenatore di Seconda Categoria[13], acquisendo l'abilitazione nel luglio dello stesso anno[14].
![]() | ![]() |