L'Associazione Sportiva Dilettantistica Giulianova, meglio nota come Giulianova o Giglie[1] dai tifosi giuliesi, è una società calcistica italiana con sede nella città di Giulianova.
La società è stata fondata il 7 dicembre 1924 con la denominazione di Società Sportiva Giuliese, nel 1936, come Polisportiva Castrum, adotta per colori sociali il giallo e il rosso. Assume il nome di Giulianova Calcio dal 1979 al 2012. Rifondata nel 2021, disputa le partite casalinghe allo stadio Rubens Fadini, impianto capace di ospitare sino a 4.347 spettatori.[2]
Vanta una lunga e costante tradizione calcistica, avendo partecipato a 43 stagioni di calcio professionistico, di cui 25 di terza serie, tra le quali spiccano il 2º posto del 1972-1973 e gli spareggi play-off per la Serie B 1996-1997 e 1998-1999. Nel 1994 fu finalista dello scudetto dilettanti contro la Pro Vercelli (3-2; 0-1). Il Giulianova per la sua storia calcistica è stato, fino alla stagione 2018-2019, tra i primi 100 club nel ranking nazionale della tradizione sportiva.
Nel palmares figurano, a livello nazionale, un campionato di Serie C2 (1979-1980) e due di Serie D (1970-1971, 1993-1994). Le altre promozioni sono state ottenute a seguito della vittoria dei play-off di Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione (1995-1996, 2008-2009), la prima partecipazione in Serie C è stata raggiunta nella stagione 1938-1939.
Degno di nota è il settore giovanile dei lupi[3] giallorossi, che può fregiarsi di 10 titoli nazionali e ha lanciato decine di calciatori in massima serie.
Il gioco del calcio nella città di Giulianova era già presente nel 1920, un documento fotografico attesta l'attività di una compagine locale.[4][5]
La costituzione della Società Sportiva Giuliese[6] si verificò il 7 dicembre 1924.[7][8] I fondatori furono Alfonso Migliori, futuro sindaco della città e figlio di una ricca famiglia locale, e Italo Foschi. La squadra, che indossa una divisa biancoazzurra o azzurra e disputa gli incontri al Campo della Fiera,[9] dopo aver giocato per i primi anni solo partite amichevoli, inizia a partecipare ai vari campionati regionali, diventò "Società Sportiva Pro Italia" e poi "Federazione Sportiva Giuliese". Dopo la vittoria del campionato regionale nel 1935, la Giuliese si sciolse.[10]
Il 26 dicembre 1929 la Pro Italia gioca il primo derby ufficiale contro l'A.S. Teramo, con il risultato finale di 1-1 al Comunale di Teramo.[11]
La prima Serie C
Il 1936 vide la nascita della Castrum, in maglia giallorossa. Nella stagione 1936-1937 i giallorossi sfiorano la promozione in terza serie, i giuliesi chiudono il campionato al 2º posto distaccati di un solo punto dal Popoli,[12][13] ma nel 1938-1939, come "Società Polisportiva Castrum", approdano per la prima volta in Serie C. I giallorossi vincono il girone e il titolo marchigiano di Prima Divisione su Portocivitanova, Anconitana e l'A.C. Dalmazia[14] di Zara, inoltre partecipano nel 1937-1938 e 1938-1939 alla Coppa Italia Centrale,[15] e nel 1939-1940 alla Coppa Italia Nazionale. Fondamentale per la promozione risulterà la vittoria casalinga sul Portocivitanova[16] del 15 gennaio 1939 (1-0), con il raggiungimento della prima posizione in classifica, oltre all'1-1 di Zara del 2 aprile 1939.[17][18]Paolini è il cannoniere dei giuliesi con 24 reti, seguito da Morselli con 17 gol e Di Teodoro II con 6, la Castrum terminerà il campionato con 64 reti realizzate in 21 incontri.[19][20] In aggiunta, nel giugno 1939, sono finalisti a Roma nel Campionato Nazionale GG.FF. (1-3 contro il Brescia).[21] Formazione della Castrum: De Simone, Sponcichetti, Pipponzi, Bolzati, Ciurli, Di Teodoro I, Di Teodoro II, Morselli, Paolini, Piccioni, Granata. Allenatore Dario Compiani.[22]
I giallorossi del presidente Giuseppe Ianetti debuttano in Serie C il 24 settembre 1939 superando il Terranova Olbia per 4-2, e chiudono il loro primo campionato a livello nazionale al 15º posto. In seguito avviene il cambio nominale in "A.S. Giulianova".[23]
Nel 1940 il gioco del calcio si ferma per motivi bellici, tuttavia una compagine locale, la "Stella Rossa", lo tiene vivo disputando varie amichevoli contro località limitrofe.[24]
Alla ripresa delle attività dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945-1946, il Giulianova riparte nuovamente dalla Serie C sostituendo la U.S. Portocivitanovese.[25] I giallorossi terminano il girone d'andata al 2º posto[26] dietro il Perugia, poi promosso in Serie B, anche la stagione 1946-1947 è positiva, con il 3º posto finale.
Il dopoguerra: i fatti di Fermo e l'esperienza della Freccia d'Oro
Una formazione della Freccia d'Oro, anno 1949.
Nel 1947-1948 si chiude la prima avventura del Giulianova in terza serie. In un incontro con la Fermana (4 gennaio 1948) vi è un'invasione di campo dei sostenitori giallorossi,[27] e dopo una sconfitta casalinga ad opera dell'Avezzano (14 marzo 1948) avvengono altri gravi incidenti, con il pubblico giuliese che aggredisce e percuote l'arbitro. Il Giulianova si ritira e scompare dalla scena calcistica nazionale.[28]
Il 6 ottobre 1948[29][30] nasce così una nuova società, finanziata da Vincenzo Di Felice e chiamata "Freccia d'Oro", che disputa il campionato di Prima Divisione. Il nome è legato al camion, messo a disposizione dal presidente Francesco Falini per trasportare la squadra, detto appunto "La freccia".[31] Ricordiamo alcuni giocatori che resero possibile la rinascita del calcio a Giulianova, dopo la guerra mondiale. Giustino Di Giandomenico, infaticabile mediano, Cassiani, Della Penna, i gemelli Romolo e Remo Aloisi, Canzanese e tanti altri. Le reti delle porte furono fatte da pescatori del luogo mentre la divisa ufficiale fu tessuta dalle monache. Lo stemma posto sulle maglie era rappresentato da una freccia rinchiusa in un cerchio, con accanto una medaglietta recante l'immagine della Madonna e fissata da una spilla.[32]
La "Freccia d'Oro" vince il campionato nella stagione 1950-1951, perdendo però le finali promozione giocate contro Termoli, Popoli e Tagliacozzo. La formazione base: Di Donato, Di Giandomenico, Cassiani, Falini, Di Felice, Aloisi II, Compiani, Di Donato, Marzi, Aloisi I, Piccioni. I giuliesi vincono il proprio girone con 37 punti, cinque in più del Termoli, poi promosso dopo le finali.[33]
L'anno successivo tornerà la denominazione in "Società Polisportiva Giulianova".
Gli anni cinquanta e sessanta: le promozioni in IV Serie e in Serie D
Nel 1951-1952, col terzo posto finale, i giuliesi vengono ammessi nel campionato regionale di Promozione, mentre
nella stagione 1953-1954, il Giulianova dell'allenatore Valeriano Ottino, al termine di un'entusiasmante lotta con il Lanciano, viene promosso in IV Serie.
Il derby dell'11 aprile 1954.
I giallorossi terminano il campionato segnando ben 100 reti (media 3,33 a gara). Magheri, Olivieri e Ottino ne formano l'attacco, insieme realizzano la bellezza di 80 gol, di cui 42 registrate da Magheri,[34] 21 da Olivieri e 17 da Ottino. Nella memoria l'infuocato derby di Lanciano del 9 maggio 1954, terz'ultima di campionato e con violenti incidenti tra le opposte tifoserie,[35] così come la doppia vittoria sul Teramo, 2-1 al Comunale il 13 dicembre 1953 con rete decisiva di Ottino al 90', 5-1 al Fadini l'11 aprile 1954. A 180' dal termine le due compagini sono ancora appaiate al comando con 46 punti, ma la sconfitta dei frentani col Termoli determina il via libera ai giuliesi per il passaggio al quarto livello. La formazione titolare: Di Gennaro, Gerardini II, Michelassi, Gerardini I, Ferrari, Palma, Olivieri, Ghinazzi, Magheri, Vallese, Ottino (nella veste di allenatore-giocatore).[36]
Nel 1955-1956 il Giulianova si classifica al 5º posto, dopo che aveva chiuso il girone d'andata al comando insieme al Pescara con 23 punti (superato al Fadini per 3-2),[37] ma nella stagione 1958-1959 la mancata vittoria casalinga contro il Portocivitanova (0-0; 3 maggio 1959), costringe i giallorossi alla retrocessione.[38]
Nel campionato 1960-1961 il Giulianova del presidente Emidio Ciafardoni viene nuovamente promosso in Serie D, decisivo lo spareggio giocato all'Adriatico di Pescara il 21 maggio 1961 contro la Torrese di Torre de' Passeri e vinto 3-0 con doppietta di Giorgini e rete di Montebello. La partita di Pescara, giocata sotto la pioggia e con numerosi scontri tra tifosi, si era resa necessaria perché entrambe le compagini avevano ottenuto il successo nel proprio incontro casalingo di finale, il Giulianova 3-1 al Fadini il 7 maggio 1961 e la Torrese 1-0 al Montecatini di Piano d'Orta[39] il 14 maggio 1961. La differenza reti all'epoca non era presa in considerazione.[40][41] I giuliesi erano arrivati allo spareggio vincendo il proprio girone, dove avevano conquistato 38 dei 44 punti a disposizione, 7 in più dell'Atri.
Con il successo in campionato i giallorossi disputano le finali per lo Scudetto Dilettanti, venendo eliminati nella terza fase dalla Paolana (1-3; 1-0). In precedenza avevano superato la Libertas Invicta di Potenza (2-2; 4-1) e gli umbri del Bastia (0-2; 5-0). Il titolo viene vinto dal Borgomanero.
Negli anni sessanta la stagione migliore in Serie D è la 1963-1964, chiusa al 4º posto con 40 punti, a sei lunghezze dalla capolista Ternana, mentre nel torneo 1962-1963 i giuliesi avevano mantenuto la categoria battendo allo “Zeppelle” di Ascoli, in un drammatico spareggio salvezza il Teramo (2-0; Angeloni, Menna),[42][43] qui rimangono, cercando di potenziare soprattutto il settore giovanile e con la conduzione di Emilio Della Penna, fino al campionato 1970-1971.
Da ricordare che nel 1967 i giallorossi, superando a Roma il Pordenone, conquistano con la Juniores il loro primo titolo, mentre nel 1965 gli Allievi erano stati eliminati in semifinale dalla Juventus.[44]
Gli anni settanta: la Serie C e la sfida con la SPAL per la Serie B
La rosa del Giulianova, che sfiorò la B nella stagione 1972-1973.
Nel 1970-1971 il Giulianova, sotto la presidenza del duo Tiberio Orsini-Pierino Stacchiotti, e guidato in campo dall'allenatore-giocatore Adelmo Capelli, si rende partecipe di un grande torneo, vincendo 20 partite su 34 e perdendone 6.[45] Tuttavia per la promozione si deve aspettare l'ultima giornata, quando la compagine giuliese, in un Rubens Fadini gremito da 8000 spettatori,[46] vince lo scontro diretto contro il Bellaria (2-1, gol di Capelli al 4', pareggio di Bean per il Bellaria al 37', Conte al 52'), fino ad allora al comando con un punto di vantaggio sui giallorossi.[47] È il 23 maggio 1971, il Giulianova è in Serie C.[48]
Un campionato esaltante, di cui rammentiamo la vittoria sul favorito Riccione (2-1) in un incontro giocato sotto una forte nevicata nel febbraio 1971,[49] l'organizzazione del primo treno speciale del club per la trasferta di Rovigo,[50] le 1500 bandierine distribuite in mattinata per la gara con la Civitanovese (4-1),[51] e lo 0-0 di Porto San Giorgio contro la Sangiorgese alla penultima giornata, punteggio che permise al Bellaria, vittorioso sul Pesaro, di presentarsi al Fadini per l'ultima di campionato col vantaggio di un punto.[52] Sempre in questa stagione vengono trasmesse le prime telecronache delle partite dei giallorossi, spesso riprese da posti di fortuna e proiettate il giorno successivo l'incontro in uno stipato cinema locale.[53]
Giulianova-Spal, del dicembre 1972.
Protagonisti in assoluto sono Roberto Ciccotelli con i suoi 19 gol, Adelmo Capelli "mago" dei calci di punizione, Sergio Conte, autore del gol decisivo nell'ultima giornata, e il più giovane della compagine, l'appena diciottenne Renato Curi, proveniente dalle giovanili.[54] La formazione titolare: Maurini, Erbaggi, Janni; Curi, Agostinelli, De Falco; Conte, Angelo Tancredi, Capriotti, Capelli, Ciccotelli.
Nel 1971-1972, il Giulianova (con Capelli passato definitivamente dal campo alla panchina) disputa finalmente la Serie C dopo più di vent'anni, riuscendo, con un 16º posto finale, a raggiungere l'obiettivo del mantenimento della categoria. La formazione titolare: Ciappi, Falcomer, Giorgini; Mambrin, Agostinelli, Caucci; Conte, Curi, Gambin, Vernisi, Ciccotelli.
Negli anni successivi, col Giulianova in Serie C, oltre a Curi cominciano a mettersi in evidenza diversi giocatori interessanti sfornati dal settore giovanile: il terzino Giuseppe Lelj (poi alla Fiorentina), il futuro allenatore dei giuliesi Francesco Giorgini, la mezzapunta Gabriele Alessandrini, il centrocampista Roberto Vernisi, Pasquale Iachini (poi in serie A tra Como e Fiorentina) e Franco Tancredi, futuro portiere nell'anno del secondo scudetto della Roma e che in seguito raggiungerà anche la Nazionale.[55]
Franco Tancredi, il tecnico Giovan Battista Fabbri, Renato Curi e Gabriele Alessandrini in allenamento nel 1972. Con Gibì in panchina, il Giulianova si avvicinò per la prima volta alla Serie B nel 1973.
Nella stagione 1972-1973 il Giulianova, allenato dal mai dimenticato Giovan Battista Fabbri,[56][57][58] è protagonista di un avvincente testa a testa con la SPAL[59] di Franco Pezzato (22 reti);[60] quest'ultima otterrà la promozione in Serie B solo all'ultima giornata vincendo a Olbia, mentre i giuliesi usciranno sconfitti da Empoli. I giallorossi sono inoltre semifinalisti nella prima edizione della Coppa Italia Semiprofessionisti, dove vengono eliminati dall'Avellino (1-1; 0-1).[61] Tra i protagonisti ci sono il portiere Gianni Candussi, che rimarrà insuperato per 977 minuti[62] (dalla 28ª alla 37ª giornata), i bomber Ciccotelli e Giuseppe Santonico (14 gol), e ancora il giovane Curi. Nel girone di ritorno i giuliesi rimasero imbattuti per 16 turni, prendendo nel contesto una rete (1-1 con la Massese). La formazione titolare: Candussi, Carloni, Giorgini; Bertuccioli, Agostinelli, Caucci; Vernisi, Curi, Santonico, Alessandrini, Ciccotelli.
Di questo campionato ricordiamo l'esodo di Modena del 26 novembre 1972 (0-0), con l'organizzazione del treno speciale giallorosso,[63][64] la doppia vittoria con la Sambenedettese, 3-0 al Rubens Fadini il 19 novembre 1972 con tripletta di Santonico[65] e 2-0 al Ballarin il 15 aprile 1973 con doppietta di Alessandrini,[66] e l'immagine di uno stadio sempre pieno dove i giallorossi, in 19 incontri, subiranno due sole reti (Ravenna e Viareggio).[67] Una stagione indimenticabile, ancora oggi nella memoria calcistica dei giuliesi, e ricordata dallo stesso Gibì Fabbri nel novantesimo anniversario della nascita ufficiale del club:
«Altro che Vicenza, è il Giulianova la squadra che ha fatto parlare di sé in Italia per il suo gioco.»
(Giovan Battista Fabbri, riferito al suo Giulianova[68])
Istante di un Parma-Giulianova alla fine degli anni '70.
Nel 1973-1974, con Tancredi tra i pali, i giallorossi disputano le prime tre gare interne a Teramo per il rifacimento del manto erboso.[69] Il debutto casalingo avviene l'11 novembre 1973 contro la Sambenedettese, battuta 1-0 (Polesello al 2') in un Rubens Fadini stracolmo in ogni settore, con circa 9000 presenze di cui 8365 paganti (record assoluto).[70][71] I giuliesi chiudono il torneo al 9º posto, ma nel girone d'andata tengono testa alla Sambenedettese, poi promossa in Serie B. Intanto si mette in luce un altro talento locale, il centravanti Alfredo Canzanese.
Il Giulianova continua la sua serie di campionati positivi: nell'annata 1974-1975, grazie agli 11 gol della punta Oriano Grop (l'anno dopo al Bologna in Serie A), i giallorossi guidati da Gianni Corelli disputano un altro ottimo campionato, chiudendo al 4º posto a pari merito con la Sangiovannese.
Nelle successive stagioni 1975-1976 e 1976-1977, il Giulianova conferma quanto ben fatto precedentemente, classificandosi nuovamente 4º prima, e al 7º posto poi. In panchina c'è il friulano Sergio Manente, ex-terzino sinistro della Juventus. Da ricordare i sei titoli conquistati dal settore giovanile tra il 1974 e il 1977.[72]
Dopo cinque campionati consecutivi caratterizzati da buoni piazzamenti, nel 1977-1978 il club (alla cui guida tecnica nel frattempo è tornato Adelmo Capelli, con minor fortuna) chiude al 14º posto e retrocede nella neonata Serie C2. In questo torneo il Fadini viene squalificato tre turni per degli incidenti avvenuti durante l'incontro col Pisa del 12 febbraio 1978, causa una rete annullata ai giuliesi.[73]
Gli anni ottanta: la promozione in Serie C1 e il decennio in Serie C2
La rosa del Giulianova di Scibilia, che riconquistò la C1 nel 1979-1980.
La permanenza nella serie minore è breve, nel campionato 1979-1980,[74] il Giulianova dell'allenatore Corelli (anche in questo caso un ritorno) e del presidente Scibilia, si classifica al 1º posto nel girone C, vincendo il duello per la promozione con il Francavilla e la Civitanovese, e ottenendo quindi l'accesso alla categoria superiore. I giallorossi chiudono la stagione vincendo 20 partite su 34, con il record di 8 vittorie consecutive iniziali e perdendo solo tre volte.
Il Giulianova supera nell'ordine: Civitanovese (2-0), Civitavecchia (2-0), Osimana (3-1), Lanciano (2-0), Latina (3-1), Vis Pesaro (2-0), Formia (1-0), Francavilla (1-0).[75][76] Il 25 maggio 1980, battendo in casa la L.V.P.A. Frascati per 5-0, il Giulianova raggiunge la promozione matematica in Serie C1. Un torneo condotto sempre al vertice, dove spiccano, oltre alle otto vittorie consecutive, il 2-2 esterno con la Civitanovese (reti di Ciccotelli al 12', Ilari al 32' e Villa al 63' per la Civitanovese, Lepidi al 68'),[77] in uno splendido incontro giocato il 3 febbraio 1980 dinanzi a 6000 spettatori,[78] il 2-0 casalingo contro l'Avezzano (Ciccotelli, Savoldi),[79] e il 3-1 con L'Aquila (Ciccotelli, Angelozzi, Palazzese).[80]
Tra i principali artefici della stagione ci sono Gianluigi "Titti" Savoldi, Guido Angelozzi, Roberto Ciccotelli (11 gol) e Salvatore Amato (15 gol).[48] La formazione titolare: Tuccella, Tortorici, Giorgini; Bellagamba, Triboletti, Angelozzi; Palazzese, Amato, Traini, Savoldi, Ciccotelli.
Una formazione del Giulianova, scesa in campo nel 1989.
Il Giulianova rimane in C1 per due stagioni, 1980-1981[81] e 1981-1982, quando chiude il torneo al 16º posto e retrocede di nuovo in C2, dove resterà per 10 campionati consecutivi, fino al 1991-1992.
In questo periodo, torna al vertice della società Titì Orsini, e il Giulianova sfiora per due volte la promozione alla categoria superiore: la prima nel 1983-1984, dato che lo 0-0 alla penultima giornata in casa dell'Osimana preclude ai giuliesi la promozione diretta in C1. In questo campionato Giulianova e Teramo chiudono appaiate al terzo posto, a due punti dalla zona promozione. Da ricordare il derby del 1º aprile 1984, concluso sullo 0-0 e giocato al cospetto di oltre 7000 presenze;[82] la seconda nel 1986-1987, quando il pareggio all'ultima giornata contro il Galatina permise al Francavilla di aggiudicarsi il secondo posto utile per la promozione nella categoria superiore. Nel torneo 1986-1987 i giallorossi rimasero imbattuti per 22 incontri (dalla 5ª alla 26ª giornata).
In queste stagioni viene lanciato il giovane Tiziano De Patre, che poi approderà in Serie A con le maglie di Atalanta e Cagliari e altri "primavera" (tra gli altri, Luigi Leone), inoltre nei campionati 1983-1984 e 1984-1985 i lupi giallorossi conquistano il titolo nazionale Berretti, superando in finale rispettivamente il Bologna e la SPAL.
Gli anni novanta: dalla breve crisi in C.N.D. ai doppi play-off per la Serie B
Il Fadini gremito degli anni '90.
Nel 1991-1992 il Giulianova si trova in Serie C2, ma a causa di una crisi societaria la squadra giuliese, dopo 21 campionati consecutivi tra i professionisti, si vede retrocedere in Serie D.[83]
Il purgatorio tra i dilettanti dura due stagioni, nel 1993-1994 il Giulianova di mister Giorgini si piazza al 1º posto vincendo il girone G e riconquistando l'accesso tra i professionisti.[84] Fondamentali per la promozione sono l'1-1 in trasferta con l'Albanova (rete per i locali di Copasso al 9', pareggio per i giuliesi di Caruso al 53' su rigore),[85] la vittoria per 1-0 al Pinto di Caserta (De Feudis al 68') del 10 aprile 1994, e il 2-2 di Frosinone del 24 aprile 1994. La rete di Pugnitopo al 90', che agguanta il 2-2 finale, mantiene i ciociari a due punti di distanza a 180' dal termine, ipotecando il salto di categoria.[86][87] L'8 maggio 1994, ultima di campionato, i giallorossi battono al Rubens Fadini il Celano per 2-0 (reti di Minuti e Briata) dinanzi a 5000 spettatori,[88] e vengono promossi in Serie C2.[48] I giuliesi chiudono il torneo con un punto di vantaggio sull'Albanova e due sul Frosinone. Tra i protagonisti di quell'annata il trequartista "Totò" Caruso, autentico idolo dei tifosi, il centravanti Michelangelo Palladino, il goleador Pasquale Minuti, Ugo Dragone, Riccardo Di Bari. La formazione titolare: Merletti, Ulivi, Pugnitopo; Dragone, Parisi, Briata; Di Bari, De Feudis, Caruso, Minuti, Palladino.
Una formazione del 1995-1996.
Nella Poule Scudetto il Giulianova viene superato in finale dalla Pro Vercelli (3-2[89]; 0-1[90]); in precedenza aveva eliminato il Teramo (0-1; 3-0[91]) e lo Sporting Benevento (2-1[92]; 0-0).
Dopo essersi piazzati all'ottavo posto nel primo anno di Serie C2 dopo la retrocessione in Serie D, nel 1995-1996 il Giulianova di Francesco Giorgini, al comando al termine del girone d'andata,[93] chiude il torneo al 3º posto solamente tre punti dietro la vincitrice Avezzano, conseguendo così l'accesso ai play-off insieme a Frosinone, Albanova e Viterbese.
Il Giulianova supera in semifinale la Viterbese (1-2; 1-0[94]), e accede alla finale promozione in gara unica allo stadio "Zaccheria" di Foggia contro l'Albanova,[95] che aveva eliminato il Frosinone. L'incontro viene giocato giovedì 27 giugno 1996, i giuliesi, sostenuti da circa 4000 tifosi,[96] ottengono la promozione in Serie C1 ai calci di rigore (3-0),[48][97][98] dopo che i tempi supplementari si erano chiusi sullo 0-0, e tornano in terza serie dopo quattordici anni.[99][100] La squadra viene festeggiata in nottata da migliaia di supporter, sia in stazione al rientro da Foggia che allo stadio Fadini.[101][102]
La finale play-off per la C1, a Foggia (1996).Il compianto Danilo Di Vincenzo. Grazie anche ai suoi gol, i giallorossi tornarono in terza serie.
Autentico trascinatore della compagine è il bomber Danilo Di Vincenzo,[103][104][105] che nelle due stagioni in maglia giallorossa realizzerà ben 30 reti. Da elencare anche il famoso 2-2 col Frosinone del 17 marzo 1996, incontro giocato in un Rubens Fadini gremito da 7000 tifosi e con le immagini trasmesse nei programmi televisivi La domenica sportiva[106] e Mai dire gol[107][108], servizi che hanno reso celebre questo evento.[109] La formazione titolare: Grilli, Parisi, Contadini; Ruffini, Chionna, Pugnitopo; Acampora, De Feudis, Di Vincenzo, Lo Pinto, Aldrovandi.
Nel 1996-1997, il neopromosso Giulianova guidato ancora da Giorgini, milita nel girone B della Serie C1. Anche quest'anno la squadra giuliese si rende partecipe di un grande campionato, concluso con un 5º posto che vale l'accesso ai play-off per la Serie B,[110] dove viene eliminato in semifinale dall'Ancona (1-1; 1-2). La formazione di Ancona: Merletti, Di Liso, Pagliaccetti; Matarese, Bertoni, Savio; Pinciarelli, De Feudis, Micciola, Manari, Vadacca. L'incontro viene giocato dinanzi a 9513 paganti, con oltre 4000 giuliesi.[111] A fine stagione c'è una svolta per la società giallorossa, infatti alla presidenza arriva la famiglia Quartiglia.
Nella stagione 1998-1999, il Giulianova chiude il campionato al 4º posto in classifica, e vede ottenere nuovamente l'accesso ai play-off grazie alla vittoria di Ascoli[112] nello scontro diretto dell'ultima giornata (2-0, reti di Molino e Testa).[113] Negli spareggi viene però eliminato nuovamente in semifinale, stavolta dalla Juve Stabia (3-2; 0-2).[114] La formazione titolare era composta da Grilli, Pastore, Peccarisi; De Sanzo, Evangelisti, Parisi; Di Corcia, Ferrigno, Molino, Calcagno, Delle Vedove. Il cannoniere dei giallorossi è Luigi Molino con 11 reti. Dopo questa stagione, il Giulianova chiuderà il decennio 1990-2000 conquistando la salvezza e rimanendo in Serie C1.
Gli anni duemila: la lunga permanenza in Serie C1
Dal 2000-2001 al 2005-2006 il Giulianova milita in Serie C1, con un record di abbonati (2195) nel torneo 2000-2001,[115] e con la conquista nel 2006 del decimo titolo nazionale giovanile, il quinto con la Berretti. Durante questi anni i giallorossi alternano campionati di alto livello (2001-2002: 6º posto finale a pari merito con il Lanciano, che però si classifica al 5º posto grazie alla discussa vittoria per 3-2 nello scontro diretto all'ultima giornata e ottiene l'accesso ai play-off per la Serie B.[116] In questo campionato si registra una media interna di 3047[117] paganti a gara), a tornei più discreti dove comunque centrano la salvezza, ottenuta anche due volte ai play-out, entrambi ai danni del Sora (2002-2003[118] e 2004-2005[119]). Da ricordare inoltre su tutte, la sfida contro il Napoli,[120] allo Stadio San Paolo il 6 gennaio 2005, e il Genoa, allo Stadio Marassi il 4 novembre 2005.[121]
La grande stagione di Antenucci, non basta a mantenere la C1.
Nella stagione 2006-2007 il Giulianova retrocede con sette giornate d'anticipo in Serie C2. La squadra, troppo giovane ed inesperta, a cui non bastano le 11 reti del giovane talento di casa, Mirco Antenucci, chiude il campionato all'ultimo posto con soli 12 punti, abbandonando la categoria dopo ben 11 anni consecutivi (solo la Salernitana ha fatto meglio, 12). A fine stagione la famiglia Quartiglia cede la società, che passa nelle mani di Bruno Sabatini.
La permanenza in Serie C2 dura due stagioni, infatti nell'annata 2008-2009 i giallorossi, guidati da Leonardo Bitetto, sono autori di un grande torneo che li vede costantemente nelle prime posizioni della classifica,[122] alla fine chiudono con un 3º posto che vale l'accesso ai play-off. Gli spareggi portano il Giulianova ad eliminare in semifinale il Bassano Virtus (1-1 a Bassano con reti di Improta al 24' e Jidayi al 41'; 1-0 al Fadini, rete di Improta al 95'), e ad ottenere la promozione al Rubens Fadini il 21 giugno 2009 in virtù del miglior piazzamento in classifica rispetto al Prato, il doppio confronto si era infatti concluso in parità (1-0 a Prato con 800 giuliesi presenti, rete di D'Aniello al 59';[123] 0-1 al Fadini dopo i tempi supplementari).[124][125] Insieme ai giuliesi viene promosso in Lega Pro Prima Divisione il Figline. La formazione titolare: Mancini, Ogliari, Garaffoni; Vinetot, Sosi, Pucello; D'Aniello, Croce, Lisi, D'Antoni, Improta. Nella stessa compagine milita anche Andrej Gălăbinov, in seguito approdato in Serie A e nella nazionale bulgara.[126]
Gli anni duemiladieci: le ultime stagioni di professionismo e le due rifondazioni
Il campionato di Lega Pro Prima Divisione 2009-2010 è deludente in trasferta (10 sconfitte) e sfortunato fra le mura amiche:[127] al Fadini impattano Portogruaro, Pescara, Verona,[128] Reggiana e Ternana (cinque delle prime sei classificate al termine), ma alle poche sconfitte (4) fanno da contraltare soltanto 3 vittorie, e tanti pareggi (10) a volte stretti alla compagine giuliese, che sono costati un'immediata retrocessione dopo gli spareggi con l'Andria. Nonostante l'ultimo posto (penultimo, a seguito della squalifica del Potenza[129]) infatti, si mettono in mostra giocatori come Alessio Campagnacci, Kévin Vinetot e Francesco Migliore, entrambi saliti di categoria l'anno successivo e Jacopo Dezi, ennesimo prodotto del vivaio giallorosso, acquistato dal Napoli, in Serie A.
Nelle due successive stagioni il Giulianova milita in Lega Pro Seconda Divisione, terminando a metà classifica la prima e salvandosi sul campo nella seconda.
Al 30 giugno 2012, data della scadenza per le iscrizioni al campionato di Seconda Divisione, la società non è in grado di iscriversi a causa di problemi finanziari.[130] Così, dopo 18 stagioni consecutive tra i pro, il calcio a Giulianova riparte con una nuova società, attraverso il cambio di denominazione dell'A.S.D. Cologna Paese,[131] società iscritta al campionato di Eccellenza, in A.S.D. Città di Giulianova 1924.[132]
Il Città di Giulianova e i numerosi cambi di società
La stagione 2012-2013, nata in seno ad ambiziose speranze di rinascita, si chiude invece con un secondo posto in Eccellenza, dietro un sorprendente Sulmona. Il notevole distacco (10 punti) dalla terza classificata, permette però ai giuliesi la partecipazione diretta alla fase nazionale dei play-off per la categoria superiore. L'andata contro l'Imolese è disastrosa (0-3), e il ritorno non basta per compiere la rimonta (1-1). L'approdo dei giallorossi in quarta serie avviene comunque, tramite ripescaggio, causa le mancate iscrizioni di numerose compagini di Serie D e Lega Pro.[133]
Nell'agosto 2013 Adriano Mattucci, imprenditore del settore edile, viene eletto nuovo presidente della società giallorossa, che viene inserita per la stagione 2013-2014 nel girone F della Serie D.[134][135][136]
Federico Del Grosso, capitano del Città di Giulianova prima e del Real Giulianova sino a fine carriera.
Il ritorno in Serie D del Giulianova, dopo vent'anni esatti dall'ultima partecipazione, vede il ritorno in giallo-rosso del terzino Federico Del Grosso. A centrocampo vengono inseriti Antonio Maschio e Matteo Berretti (lunghe trafile in C1 per loro) e in attacco Vittorio Esposito e Mateus Ribeiro Dos Santos (63 gol nelle tre precedenti stagioni fra Eccellenza e Promozione abruzzese).
Il girone d'andata supera le aspettative e la squadra è quarta al giro di boa, in piena corsa play-off, unica capace di sconfiggere il lanciatissimo Ancona (0-1 al Del Conero)[137], provvisto di un organico di altra categoria. Durante la pausa invernale però, la squadra viene notevolmente ridimensionata a causa, si dirà poi, di mancato appoggio economico promesso alla società. Il Città di Giulianova affronta la seconda metà della stagione senza i suoi giocatori più prolifici: Esposito, Dos Santos e Berretti (5, 6 e 4 gol per loro). Seguono tante sconfitte, sebbene l'imbattibilità casalinga sia persa solo alla quintultima giornata (0-2 contro l'Ancona), e un tracollo esagerato che la fanno sprofondare all'undicesimo posto in graduatoria a quattro punti dalla zona play-out.
La stagione 2014-2015 si conclude al 9º posto, grazie ad un gran girone di ritorno. La salvezza, unica ambizione possibile per un Città di Giulianova in questa deriva societaria, arriva con diverse giornate d'anticipo.
Questa stagione anonima verrà ricordata per il compimento dei novant'anni dello storico Giulianova Calcio,[138] festeggiati in occasione della partita contro la Vis Pesaro (1-0), caduta proprio nel giorno dell'anniversario. Di fronte al record stagionale di 2200 spettatori, hanno sfilato prima della partita alcune delle vecchie glorie della storia giuliese.[139][140]
La stagione 2015-2016 è del tutto fallimentare: il 24 aprile, a Campobasso, matura l'aritmetica retrocessione in Eccellenza. Le sorti della squadra, giovanissima e inesperta per un campionato di quarta serie, non mutano con l'avvento del nuovo presidente Vincenzo Serraiocco, nel novembre 2015.[141] Nonostante i proclami, il mercato di gennaio non è di rinforzo, e l'avvicendamento in panchina Giorgini-Gelsi non inverte la parabola discendente. Il Città di Giulianova chiude al diciassettesimo posto e non si iscrive al campionato successivo.
Il Real Giulianova
L'A.S.D. Città di Giulianova 1924, sommersa dai debiti, è destinata al fallimento. Al 30 giugno 2016, l'eredità viene raccolta da una nuova società con a capo l'imprenditore Luciano Bartolini, che acquistando il titolo del Castellalto, riparte dalla Promozione con il nome di A.S.D. Real Giulianova.[142] In questa seconda ripartenza dai campionati regionali non si verificano sorprese e la nuova società trionfa su tutti i fronti a disposizione, spinta da un pubblico che ancora una volta risponde presente, toccando la punta di 1800 spettatori nello scontro diretto d'andata contro la Torrese di Villa Torre (2-0).[143] Il 26 marzo 2017 i giallorossi, sostenuti da oltre 800 tifosi,[144] vincono sul campo della Torrese (1-0; Di Paolo) e vengono promossi in Eccellenza con 5 turni di anticipo[145][146]. Successivamente, si aggiudicano la Coppa Italia di Promozione superando, ai rigori (5-4), lo Spoltore (1-1 dts), nella finale di Pineto del 15 aprile 2017[147][148][149][150] e la Coppa Mancini[151] contro il Chieti F.C.Torre Alex (2-1), vincitrice dell'altro girone di Promozione abruzzese.[152][153] La formazione titolare: Abate, Del Grosso, Ferretti, Fuschi, Melis, Lenart, Di Paolo, Balducci, Tozzi Borsoi, D'Alessandro, Barlafante. Allenatore Attilio Piccioni. Romano Tozzi Borsoi realizza in campionato 31 reti, segue a quota 14 Francesco Di Paolo.
Nella stagione 2017-2018, i giallorossi conquistano la Coppa Italia Dilettanti Abruzzo il 7 febbraio 2018, avendo la meglio del Chieti (4-3 d.c.r.), sul neutro di Città Sant'Angelo,[154][155] e vincono il campionato il successivo 15 aprile 2018, con due giornate d'anticipo, battendo al Fadini 3-0 il Montorio 88.[156] Il Real Giulianova termina il torneo con 16 punti di vantaggio sulla seconda, il Chieti, tornando dopo due anni in Serie D. Cannonieri della stagione: Francesco Di Paolo (19 reti), Romano Tozzi Borsoi (17), Francesco Vitelli (8)[157].
La partecipazione alla Coppa Italia Dilettanti, ottenuta a seguito della vittoria nella coppa regionale, si ferma invece ai quarti di finale contro l'UniPomezia (0-3;2-0). Formazione titolare: Abate, Del Grosso, Lanza, Fuschi, Borghetti, Flavioni, Di Paolo, Lenart, Tozzi Borsoi, D'Alessandro, Pagliuca. Allenatore Attilio Piccioni.
Romano Tozzi Borsoi segna la sua ultima rete in carriera, nell'1-1 contro il Cesena. Per lui 54 reti nelle tre stagioni in giallorosso.
Nella stagione 2018-2019 il Real Giulianova milita in serie D, e conclude al tredicesimo posto con salvezza conquistata solo all'ultima giornata grazie al pareggio contro il Cesena (1-1), che ha contemporaneamente sancito la promozione in serie C dei romagnoli.[158] Il girone di andata porta la squadra al nono posto (24 punti), mentre la marcia del girone di ritorno vede un forte rallentamento, a conseguenza dell'indebolimento dell'organico durante il mercato di riparazione. Le numerose sconfitte, specie con le dirette concorrenti, portano la squadra a lottare fino all'ultimo per evitare i play-out e la vittoria sul campo del lanciato Notaresco (1-2), alla penultima giornata, sarà fondamentale.
Da segnalare i doppi successi nel derby con l'Avezzano (2-0, 1-2) e contro il Campobasso (0-1, 2-0)[159], dato che la vittoria in Molise mancava da 62 anni, anche se dall'inizio degli anni '90 le due compagini si sono incrociate poco.
In Coppa Italia di serie D, i giallorossi raggiungono la doppia semifinale[160] contro il Messina (1-1, 3-2), perdendo l'accesso alla finale di Latina nella rocambolesca partita di ritorno, allo stadio San Filippo, dopo essersi portati sul doppio vantaggio nei primi venti minuti[161][162].
I cannonieri della stagione sono stati: Francesco Di Paolo (10 reti), Romano Tozzi Borsoi (6) e Alberto Torelli (5). La formazione tipo: Pagliarini, Del Grosso, Fuschi, Ferrini, De Fabritiis, Lenart, Napolano, Antonelli, Torelli, Di Paolo, Tozzi Borsoi.
A fine stagione, Romano Tozzi Borsoi lascia il calcio giocato.
Gli anni duemilaventi
La stagione 2019-2020, termina con un tredicesimo posto in serie D. Anche a causa del ritiro dall'attività di alcuni punti di riferimento della passata stagione, quali il già citato Tozzi Borsoi e l'ex capitano Federico Del Grosso, sorprendentemente catapultato in estate alla guida della panchina[163], la squadra si ritrova da subito affannosamente immischiata nella parte bassa della classifica, sempre a ridosso della zona play-out, e autrice talvolta di pessime prestazioni che hanno aperto a contestazioni aspre verso la società tutta, da parte della tifoseria[164][165]. Il campionato viene tuttavia interrotto il 1º marzo 2020, per lo svilupparsi della pandemia di COVID-19, quando il distacco fra la 14ª (Giulianova) e la 15ª (Sangiustese) è di 8 punti, sufficiente, da regolamento, a portare alla retrocessione diretta delle ultime 4 squadre, evitando la disputa degli spareggi e salvando di fatto il Real Giulianova[166].
Nella stagione 2020-2021, che riunisce dopo 15 anni i gemelli Federico e Cristiano Del Grosso, allenatore il primo e il secondo intenzionato a chiudere la carriera nella sua città[167][168][169], la squadra conclude al sedicesimo posto un'altra stagione tribolata e ricca di sconfitte e contestazioni[170]. La svolta in un campionato avviato ancor peggio del precedente (5 punti nelle prime 10 gare), arriva il 20 gennaio 2021, con il ritorno in panchina di Leonardo Bitetto[171], autore dell'ultima promozione in terza serie dei giallorossi, dodici anni prima, il quale rileva una squadra a quindici punti dalla zona salvezza, che effettivamente comincia a dare segni di risveglio. Ancora una volta è la pandemia di Covid-19 a condizionare il torneo, a tal punto che il 20 maggio 2021 la FIGC ufficializza la cancellazione dei play-out, certificando la retrocessione diretta delle ultime due classificate[172]. Il terzultimo posto, regala dunque al Real Giulianova la terza salvezza consecutiva in Serie D.
L'A.S.D. Giulianova
La formazione scesa in campo nel play-off contro L'Aquila
Nel luglio 2021 il presidente Luciano Bartolini trasferisce il titolo del Real Giulianova a Nereto.[173] Nella settimana precedente era avvenuta la fusione tra l'A.S.D. Giulianova del presidente Alessandro Mucciconi[174][175], espressione di un quartiere della città e militante in Prima Categoria, con l’A.S.D. Nereto Calcio 1914, iscritto al campionato di Eccellenza, in una nuova società con nome della prima, sede a Giulianova e diritto a disputare il campionato di Eccellenza abruzzese[176]. L'A.S.D. Giulianova si ritrova dunque a raccogliere la continuità della tradizione calcistica cittadina e riporta sulle maglie, dopo 9 anni, lo stemma del vecchio Giulianova Calcio (numero matricola 21780), concesso dall'associazione "Giuliesi per sempre" che ne deteneva la proprietà dai tempi del fallimento dello storico sodalizio[177].
Durante la stagione, la squadra, sebbene con un'età media inferiore ai 21 anni, occupa costantemente i primi posti della graduatoria, insinuandosi in seconda posizione a partire dall'11ma giornata e restando fino alla fine a ridosso della capolista Avezzano[178], favorita assieme a L'Aquila per la vittoria finale per via del forte ed esperto organico a disposizione di entrambe. L'A.S.D. Giulianova, al termine del campionato, è seconda e risulta la squadra meno battuta (4 sconfitte) e con la miglior difesa. Il posizionamento ottenuto ha consentito ai giallorossi l'accesso diretto alla finale dei play-off regionali, disputatasi il 22 maggio 2022 contro L'Aquila allo stadio Adriatico di Pescara[179], e che ha visto uscire vincitori i rossoblù con il risultato di 0-2[180].
I marcatori più prolifici della stagione sono stati: Pape Oumar Cissè (15), Kevin Buonavoglia (14) e Francesco Di Paolo (12)[181][182]. Formazione della finale: Boccanera; Barbarossa, La Barba; Giglio (6’ st Traini), Rinaldi, Sciarretta, Buonavoglia (1’ st Cissè); Fe. Di Paolo (26’ st Barlafante), Fr. Di Paolo, M. Cerasi (6’ st Fermo, 27’ st Cappelli), Persiani. A disp.: Di Giovannantonio, Maffione, Di Eleuterio, Di Giuseppe. All. L. Cerasi.[183]
Cronistoria
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Stagioni del Real Giulianova.
7 dicembre 1924 - Fondazione della Società Sportiva Giuliese con Alfonso Migliori primo presidente del neonato club ed il bianco e l'azzurro come colori sociali.[4][187]
1925-1926 - La squadra non prende parte ad alcun campionato organizzato dalla F.I.G.C.[188]
1926-1927 - Partecipa alla Terza Divisione Abruzzi.[189]
1927-1929 - Attività amichevole a livello interregionale.[190]
1929 - Il club cambia denominazione in Società Sportiva Pro Italia adottando l'azzurro come colore sociale.[191]
1940 - Il sodalizio assume la denominazione sociale di Associazione Sportiva Giulianova.[208]
1940-1944 - Attività sospesa per cause belliche.[209]
1944-1945 - La società si riorganizza e la squadra prende parte al Torneo misto Abruzzese.[210][211]Ammesso d'ufficio in Serie C dalla Federcalcio.
1945 - Assume la denominazione di Società Sportiva Giulianova.[212]
1945-1946 - 6º nel girone B della Lega Centro-Sud di Serie C.
1946-1947 - 3º nel girone F della Lega Interreg. Centro di Serie C.
1947-1948 - 16º nel girone Q della Lega Interreg. Centro di Serie C per radiazione dopo gli incidenti avvenuti nella gara contro la Fermana.[213]Retrocesso in Promozione e successivamente non iscritto.
1948 - Viene fondata la società Freccia d'Oro, che riparte dal campionato di Prima Divisione.[214]
1948-1949 - 5º nel girone C della Prima Divisione Abruzzo-Molise.
1949-1950 - 11º nel girone B della Prima Divisione Abruzzi.
1950-1951 - 1º nel girone B della Prima Divisione Abruzzi. Perde le finali per la promozione.[215]
1951 - Il sodalizio cambia denominazione in Società Polisportiva Giulianova.[216]
1951-1952 - 3º nel girone A della Prima Divisione Abruzzo. Ammesso nella nuova Promozione regionale.
1952-1953 - 4º nel girone unico della Promozione Abruzzo.
1953-1954 - 1º nel girone unico della Promozione Abruzzo. Promosso in IV Serie.
2012 - Il sodalizio non si iscrive al campionato successivo e riparte dal campionato di Eccellenza come Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Giulianova 1924, attraverso il cambio di denominazione dell'A.S.D. Cologna Paese.[220]
2012-2013 - 2º nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo. Perde i play-off nazionali, ma viene ripescato in Serie D dal direttivo della Lega Nazionale Dilettanti a completamento organici.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti Abruzzo.
2013 - 28 novembre, l'associazione di tifosi A.S.D. Giuliesi per sempre acquisisce, tramite bando pubblico del tribunale di Teramo, il titolo sportivo e logo del Giulianova Calcio (matricola 21780), non esercitando alcuna attività agonistica.
2016 - Il 30 giugno viene costituito un nuovo sodalizio denominato Associazione Sportiva Dilettantistica Real Giulianova, che si iscrive al campionato di Promozione.
2016-2017 - 1º nel girone A della Promozione Abruzzo. Promosso in Eccellenza.[221]
Vince la Coppa Italia Promozione Abruzzo (1º titolo).
Vince la Coppa Mancini e il titolo regionale di Promozione (1º titolo).
2017-2018 - 1º nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo. Promosso in Serie D.
Vince la Coppa Italia Dilettanti Abruzzo (1º titolo).
2021 - Al termine della stagione, la società non rinnova l’iscrizione al campionato successivo e nell’estate si costituisce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Giulianova dalla fusione tra Nereto Calcio 1914 e A.S.D. Giulianova, che si iscrive al campionato di Eccellenza.
2021 - 16 agosto, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Giulianova ottiene il patrocinio e l'uso del logo storico del Giulianova Calcio.[223]
2021-2022 - 2º nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo. Perde la finale regionale play-off.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Abruzzo.
2022-2023 - nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo.
Semifinalista di Coppa Italia Dilettanti Abruzzo.
Colori e simboli
Colori
Cronologia delle denominazioni
1924-1929: Società Sportiva Giuliese
1929-1933: Società Sportiva Pro Italia
1933-1936: Federazione Sportiva Giuliese
1936-1940: Società Polisportiva Castrum
1940-1945: Associazione Sportiva Giulianova
1945-1948: Società Sportiva Giulianova
1948-1951: Freccia D'Oro
1951-1979: Società Polisportiva Giulianova
1979-2012: Giulianova Calcio
2012-2016: A.S.D. Città di Giulianova 1924
2016-2021: A.S.D. Real Giulianova
2021: A.S.D. Giulianova
Escluso il periodo compreso fra il 1929 e il 1936, cioè quando la S.S. Pro Italia indossava una casacca azzurra,[224][225] i colori ufficiali del Giulianova Calcio sono sempre stati il giallo e il rosso,[226] in riferimento a quelli comunali dovuti alla presenza del vessillo d'Aragona nello stemma della casata degli Acquaviva (tale diritto fu concesso nel 1481 da Ferdinando I di Napoli a seguito della morte del duca Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona, per i suoi "onorevoli servigi" alla casata).[227]
La maglia è tradizionalmente divisa in strisce verticali giallo-rosse, con pantaloncini e calzettoni rossi (alcune volte anche neri o bianchi o blu) con bordature gialle; ciò nonostante questa ha talvolta presentato un design scostato dal classico, per occasioni celebrative, o semplicemente per sporadiche rivisitazioni stilistiche.
La seconda maglia è generalmente bianca con una fascia gialla e una rossa, varianti in posizione (centrali, laterali) e direzione (orizzontali, verticali, oblique). Bianchi sono anche pantaloncini e calzettoni, con bordature giallo-rosse. La terza maglia è blu, con la medesima aggiunta di fasce nei colori principali del club. Allo stesso modo sono pantaloncini e calzettoni.
Simboli ufficiali
Il logo storico utilizzato fino al 2012 e riadottato dal 2021.Il cavaliere in un murale.
Simbolo della squadra e prima ancora della città[228] è il cavaliere armato di spada, rappresentante il fondatore della città: Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona.
Stemma
Il simbolo storico del Giulianova Calcio è composto da un scudo spagnolo, partito d'oro e di rosso, caricato sul tutto da uno scudo sannitico bianco al cavaliere nero attraversante, cimato da una corona d'oro, accompagnato in capo dalle parole Giulianova Calcio e in punta dalla parola 1924.
Nel 2021, dopo nove stagioni, il logo del Giulianova Calcio è tornato ad essere stampato sulle divise ufficiali.[229][230]
Inno
Nel 2001 viene presentato l'inno ufficiale del Giulianova, Giglie Alè, con testo e voce solista di Graziano Caprioni,[231] produzione Digital TV, arrangiamenti Registrazione Audio e Keyboards. A causa della discontinuità societaria è in seguito accantonato. Nel 2021 l'inno viene rivisitato e riproposto dal cantautore abruzzese Adriano Megna.[232]
In precedenza, alla fine degli anni settanta, veniva a volte esibito allo stadio Fadini il canto dialettale Oh Giulianova, inno scritto nel 1922 dal compositore Franco Tancredi in omaggio alla città di Giulianova.[233]
Mascotte
Storicamente la mascotte del Giulianova è un lupo con la divisa giallorossa. L'accostamento è legato a Italo Foschi, che nel 1924 fondò la S.S. Giuliese insieme ad Alfonso Migliori, e nel 1927 divenne il primo presidente dell'A.S. Roma, il cui simbolo è appunto una lupa.[234][235]
Strutture
Stadio
Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Rubens Fadini.
Il Rubens Fadini.
La squadra disputa le partite interne allo Stadio Rubens Fadini. Costruito nel 1923, all'inizio era uno spiazzo chiamato Campo della Fiera.
Lo stadio, dopo aver abbandonato nel dopoguerra il nome Castrum,[236] risalente al periodo fascista, prese il nome più generico di Comunale.
Fu nel novembre 1951 che assunse la denominazione attuale di "Rubens Fadini", in ricordo di uno dei giocatori periti nella tragedia di Superga del 4 maggio 1949[237][238]. La scelta del nome avvenne casualmente, tramite un sorteggio effettuato in sede tra tutti gli atleti dell'indimenticabile Grande Torino[239][240]. Negli anni settanta lo stadio fu sottoposto a lavori di ampliamento che portarono la capienza a 8000 spettatori,[241] oggi ridotta a 4347 posti a sedere.[2] Il 31 marzo 1999 il Fadini ha ospitato il match dell'Italia Under-21 contro la Bielorussia Under-21, incontro valido per le qualificazioni al Campionato europeo 2000.[242]
Una fase di allenamento al Castrum-Orsini.
Il record di presenze è relativo all'incontro di Serie C Giulianova-Sambenedettese (1-0) dell'11 novembre 1973, con 8365 paganti[243].
Centro di allenamento
Il Giulianova svolge le sue sedute di allenamento allo stadio Fadini e al campo sportivo Castrum-Orsini.[244] Il Castrum, costruito nella metà degli anni settanta, è stato completamente ristrutturato nell'estate 2016 con erba sintetica, nuovo impianto di illuminazione, ampi spogliatoi, tribuna da 500 posti. Situato in un parco nel quartiere Annunziata, è utilizzato per le partite interne del settore giovanile. Nella stessa struttura gioca anche l'Atletico Giulianova, seconda compagine cittadina. Dal novembre 2016 il campo sportivo Castrum-Orsini è omologato per la Serie D.[245][246]
Società
Organigramma societario
Dal sito Internet[247] e dalla pagina Facebook ufficiale della società.[186]
In seguito al terremoto dell'Aquila del 2009,[253][254] e per lo stesso episodio ad Amatrice nel 2016, la società e gli ultras in particolare, hanno collaborato attivamente con la raccolta di fondi, viveri e vestiario per aiutare le popolazioni colpite dal sisma.[255][256][257]
Anche per la tragedia di Rigopiano del 18 gennaio 2017, società e tifosi si resero operativi nel territorio per dare un apporto alle esigenze degli abitanti, isolati dalla neve e dal terremoto.[258]
Settore giovanile
La società del Giulianova Calcio ha sempre adottato una politica rivolta ai giovani del proprio vivaio. Il blasonato settore giovanile è infatti uno dei più prolifici d'Italia.[259] Di seguito sono riportati i dieci titoli nazionali conseguiti dai lupetti giallorossi:[260][261][262]
1966-1967: Campioni d'Italia "Juniores". Allo Stadio Flaminio di Roma finì 1 a 1 con il Pordenone e dopo i calci di rigore 5 a 4 per i giuliesi.
1973-1974: Campioni d'Italia "Juniores". Al "Fadini" finì 4 a 2 con l'Udinese.
1974-1975: Campioni d'Italia “Berretti”. Al "Nicoletti" di Riccione finì 1 a 1 con il Padova e dopo i calci di rigore 5 a 4 per i giuliesi.
1974-1975: Campioni d'Italia “Allievi”. Al "Benelli" di Ravenna finì 2 a 0 contro l'Almas Roma.
1975-1976: Campioni d'Italia “Allievi”. Al "Fattori" di Civitavecchia finì 4 a 1 contro l'Alessandria.
1975-1976: Campioni d'Italia “Juniores”. Allo Stadio Comunale di Levico Terme finì 2 a 1 contro il Prato.
1976-1977: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 2-2 al "Zini" con la Cremonese, al ritorno 3-1 al Fadini.
1983-1984: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 1-0 al Fadini, al ritorno 0-1 al "Dall'Ara" con il Bologna.
1984-1985: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 3-1 al Fadini, al ritorno 4-2 per la SPAL al "Paolo Mazza", poi 3-1 ai rigori per i giuliesi.
2005-2006: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 3-1 per il Cittadella al "Tombolato", al ritorno 3-0 per il Giulianova al Fadini.[263]
Altri piazzamenti
1964-1965: 4º posto Allievi alle "final four" di Roma. Perde la semifinale contro la Juventus e la finale per il 3º e 4º posto con l'Udinese.[264]
2010-2011: 3º posto Berretti alle "final four" di Bassano del Grappa. Perde la semifinale contro la Virtus Lanciano.
Diffusione nella cultura di massa
In ambito televisivo, la Gialappa's e il programma satirico-calcistico Mai dire gol, resero famoso l'incontro di Serie C2 Giulianova-Frosinone (2-2)[265] del 17 marzo 1996, per via di una storica e atipica radiocronaca del giornalista giuliese Francesco Marcozzi.[266] A distanza di anni, quel servizio è diventato un video cult dal contenuto surreale e inimitabile.[267][268]
Nella primavera 2020 il reportage è stato riproposto in prima serata sul canale Mediaset Extra,[269] mentre nel dicembre 2020 il quotidiano La Città ha ricordato l'evento con un titolo rilevante: "Quella cronaca sportiva che ha fatto storia".[270]
Allenatori e presidenti
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Real Giulianova.
Come allenatore dei portieri, l'ex calciatore Franco Tancredi, con le divise di Roma, Juventus, Real Madrid ed Inghilterra. Nel 2012 rifiuta l'offerta della Russia.
Renato Curi, cresciuto nel Giulianova dei primi anni 1970.
Franco Tancredi (primo a sinistra), ai tempi della Roma scudettata.
Federico Giampaolo in casacca juventina a fine anni 1980.
Nel maggio 2020, dopo un sondaggio effettuato sulla pagina societaria, viene stilata la formazione ideale di tutti i tempi del Giulianova Calcio, che risulta essere la seguente:[280]
Francesco Giorgini è il capitano storico del Giulianova, quello che ha indossato la fascia per il più lungo periodo di tempo, dal 1976 al 1983.[289] Altri condottieri storici, sempre negli anni settanta, sono stati Adelmo Capelli[290] e Roberto Vernisi.
Contributo alle Nazionali
Franco Tancredi, portiere cresciuto nel Giulianova, ha disputato da titolare i giochi olimpici di Los Angeles nel 1984, e venne convocato da Enzo Bearzot per il campionato del mondo 1986 in Messico, anche se il ruolo da titolare alla fine fu assegnato a Giovanni Galli.[291] Il suo esordio in Nazionale è del 26 settembre 1984, incontro Italia-Svezia 1-0.[292]Jacopo Dezi, Federico Giampaolo e Tiziano De Patre hanno invece preso parte dell'Italia Under 21. Nel luglio 2015 Jacopo Dezi ha inoltre vinto, come capitano, le Universiadi in Corea del Sud. In finale gli azzurri di Massimo Piscedda, superarono i padroni di casa coreani per 3-0.[293]Giuseppe Cozzolino è stato convocato dalla Italia U-20, nel corso della stagione 2004-2005.
Mirco Antenucci durante il periodo di militanza in maglia giallorossa, è stato convocato dalle Nazionali Under-20 (2002) e Under-21 (2003) di Lega Pro, e dalla Nazionale universitaria di calcio dell'Italia (2005).
Tra i calciatori stranieri ricordiamo Andrej Gălăbinov, in forza al Giulianova nella stagione 2008-2009 e in seguito attaccante della Nazionale bulgara.[294][295]
Il Giulianova ha partecipato in totale a 86 stagioni sportive, prendendo parte a 66 campionati nazionali. La società ha sospeso le sue attività nel periodo 1940-1944 per cause belliche. Il massimo risultato raggiunto è il secondo posto in Serie C nel torneo 1972-1973, oltre ai play-off di Serie C1 nei campionati 1996-1997 e 1998-1999.
Il Giulianova ha collezionato 20 stagioni a livello regionale.
Partecipazione alle coppe
Il Giulianova ha preso parte a 50 competizioni nazionali, a partire dall'esordio in Coppa Italia nel 1939-1940. Il massimo risultato raggiunto sono le semifinali in Coppa Italia Semiprofessionisti nelle stagioni 1972-1973 e 1977-1978, oltre alla finale per lo Scudetto dilettanti 1993-1994. Negli anni trenta i giuliesi hanno partecipato alla Coppa dell'Italia Centrale, torneo interregionale organizzato dalla FIGC ad imitazione della Coppa dell'Europa Centrale. In due occasioni (2016-2017 e 2017-2018), i giallorossi hanno vinto la Coppa Italia regionale di categoria, e nel 2018-2019 sono stati semifinalisti in Coppa Italia Serie D.
Il Giulianova ha partecipato a 50 competizioni a livello nazionale.
Statistiche di squadra
Aggiornato al campionato 2021-2022.
È stata la squadra abruzzese con il maggior numero di partecipazioni in Serie C1/Lega Pro Prima Divisione (14), ottava a livello nazionale.
Detiene il record regionale di partecipazioni consecutive in Serie C1/Lega Pro Prima Divisione[302] (11), seconda solo alla Salernitana (12) a livello nazionale.
Detiene il record di meno reti subite in casa in Serie C/Serie C1 (2 in 19 partite),[305][306] risalente alla stagione 1972-1973[307]. Il portiere Candussi rimase imbattuto per 977 minuti,[308] subendo inoltre una sola rete in 16 giornate.[309]
Con 5 successi, la compagine giovanile del Giulianova è la squadra ad aver vinto più volte il Campionato Nazionale Dante Berretti riservato alle squadre di Serie C, 10 in totale i titoli conquistati.
La vittoria col maggiore scarto di reti è un Giulianova-Vasto del marzo 1953, campionato regionale di Promozione, 12-0 il punteggio finale,[310] nella stessa categoria, stagione 1953-1954, realizza il proprio record di reti realizzate (100 in 30 partite).[311]
Il recordman di una sola stagione è Silvano Magheri, con 42 reti realizzate in 30 giornate nel campionato 1953-1954,[312] seguono Romano Tozzi Borsoi (31 reti, 2016-2017) e Dante Paolini (24 reti in 21 giornate, 1938-1939).[313]Francesco Giorgini (366),[314] e Silvano Magheri (94)[315] hanno il record di presenze e reti segnate nella storia del sodalizio, inoltre Roberto Ciccotelli (81)[316] ha il primato di marcature conseguite nelle stagioni di calcio professionistico con 62 reti.[317]
Gianni Candussi, con 977 minuti senza subire gol nella stagione di Serie C 1972-1973, risulta ai primi posti nella classifica di imbattibilità della Serie C/Serie C1.[318]
Gianni Califano, con 15 reti, è stato capocannoniere del girone A di Serie C1 nella stagione 2005/06 (ex aequo con Massimiliano Guidetti).[319]
I dati riportati nelle tabelle partono dalla fondazione del club, e includono le sole partite di campionato.[320][321][322][323]
Sotto l'aspetto storico il Giulianova ha potuto contare costantemente su un forte seguito di pubblico, da sempre per tradizione caldo e viscerale.[328] Il tifo giuliese ha la sua roccaforte nello stadio Fadini, con la Curva Ovest e le tribune praticamente addossate al rettangolo di gioco.
Nel 1979 è nato il primo gruppo organizzato, il Commando Ultrà Giulianova,[329][330] posto nel settore distinti. Fondato da un gruppo di giovanissimi tifosi giuliesi, col passare del tempo le adesioni di massa al gruppo aumentarono sempre di più, fino ad arrivare a circa un migliaio di persone.
La curva Ovest ad inizio anni 2000
È soprattutto grazie all'azione del C.U.G. se Giulianova, nel corso degli anni, si è guadagnata una più che discreta fama a livello nazionale per la qualità del suo tifo.
Nel 1989 al C.U.G. si affiancano le Brigate Giallorosse, mentre negli anni novanta ci sarà un fiorire di numerosi gruppi come Reparto Neuro, Li Lip' e Torcida, che si riuniranno nel 1998 dietro lo striscione Ultras Giulianova nella Curva Ovest, costruita nel 1994.
Negli anni 2000 ci sarà una nuova scissione con un forte ridimensionamento, e a guidare la Ovest saranno i gruppi Collettivo Blasco e Pirates.[331][332]
Dal 2017 i gruppi presenti in curva sono: Vecchio Stile e Ultras 1924, quest'ultimo autosospesosi dal novembre 2019[333] all'ottobre 2021[334] a seguito delle numerose diffide ricevute a loro carico.[335][336][337]
Gemellaggi e rivalità
Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Abruzzo.
La tifoseria giuliese non ha nessun gemellaggio, mentre buoni rapporti ci sono con i tifosi del Bologna (gruppo ControTendenza Bologna),[338][339] della Juve Stabia,[340] del Pescara,[341] della SPAL,[342] della Pro Vercelli[343] e della Santegidiese.[344]
Una forte amicizia ha legato i giallorossi alla tifoseria dell'Aquila, poi attenuata per incomprensioni sorte,[345] tuttavia con quest'ultima si è mantenuto un rapporto di reciproco rispetto,[346][347] e vecchie amicizie con Molfetta e Trani.[348]
La rivalità più accesa per i tifosi giallorossi è da sempre quella con i "cugini" del Teramo, tanto che il derby tra le due squadre è chiamato "Derby d'Abruzzo",[349] con un antagonismo documentato già negli anni trenta[350] e costellato da incidenti spesso violenti dal suo primo incontro, il 26 dicembre 1929.[351] Alla fine degli anni sessanta le due società si accordarono per disputare il primo Derby dell'amicizia, giocato nel settembre 1969 e organizzato per attenuare gli animi delle due tifoserie.[352] Un progetto che servirà a poco visto i numerosi incidenti avvenuti nel susseguente derby di campionato del Fadini, il 29 marzo 1970.[353] Numerosi tafferugli si sono verificati anche in incontri di Coppa Italia, soprattutto negli anni novanta e con diverse diffide da ambo le parti.[354] L'ultimo derby è stato giocato al Comunale il 24 febbraio 2008, Teramo-Giulianova 0-0 in Serie C2.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 25-26.
Il Popoli otterrà la promozione in serie C nonostante la sconfitta di Giulianova del 14 marzo 1937 per 5-0. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 33.
Nel campionato di Prima Divisione 1937-1938 vengono giocati i primi derby contro la S.S. Pescara, S.S. Ascoli e U.S. Sambenedettese, con trasferte al Comunale dei Giardini (o Campo dei Giochi) ad Ascoli Piceno, Campo Rampigna a Pescara e Campo sportivo del Littorio a San Benedetto del Tronto. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit. pag. 35-36.
Nel 1937-1938 la Castrum è eliminata al primo turno dalla Sambenedettese, poi finalista. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 35.
Dopolavoro Aziendale Cecchetti era l'esatta denominazione del Portocivitanova, cambiata nel 1940 in Associazione Sportiva Cluana. Fino al 1938 Porto Civitanova è stato un Comune autonomo, diviso da Civitanova Alta.
Il Dalmazia era reduce da sette successi nelle ultime otto gare. All'andata l'incontro venne registrato 2-0 per la Castrum, causa l'aggressione dello zaratino Detoni verso l'arbitro. Il gioco del calcio a Zara a dispense scritto da Igor Kramarsich.
La trasferta di Zara, con partenza in piroscafo da Ancona, costò alla società giuliese una spesa compresa tra le 50 e le 100 lire a persona. Una somma davvero considerevole per l'epoca. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 35.
La Pergolese si è ritirata al termine del girone d'andata, tuttavia rimarranno validi i risultati per le altre compagini, come il 3-0 ottenuto dalla Castrum il 26 febbraio 1939. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 40.
In questa stagione la Castrum schiera una seconda compagine in Prima divisione Abruzzi. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 37–38-39.
La G.I.L. vi partecipa in una selezione provinciale con nove giocatori della Castrum. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 41–42.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 38-40.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 43.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 13.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 49.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 53-54-55.
Maurizio Franchi, Op. cit., pag. 8.
Nell'immediato dopoguerra vengono costituite numerose compagini minori, tra tutte ricordiamo La Rondinella e La Stazione. Maurizio Franchi, Op. cit., pag. 123.
Conte, De Berardinis, Galantini. Op. cit., pag. 14.
Conte, De Berardinis, Galantini. Op. cit., pag. 14-15.
Alle finali partecipano Popoli, Tagliacozzo, Freccia d'Oro e Termoli. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 58-59.
La storica rivalità col Lanciano nasce in questo torneo, quando si verificarono numerosi tafferugli in entrambi gli incontri di campionato. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 16-17-18.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 16-17-18-69-70.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 71-72.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 81.
Incontro disputato in notturna allo stadio Montecatini di Piano d'Orta in Bolognano. Rete di Rapagna. gelocal.it del 27 maggio 2005.
Classifica girone d'andata (prime posizioni): Bellaria 23, Giulianova 21, Rovigo 21, Riccione (una partita in meno) 21, Alma Juve Fano 20. Maurizio Franchi Op. cit. pag. 53.
Per questa sfida i quotidiani locali dell'epoca riportano una presenza di 7-8.000 spettatori. La capienza del Fadini viene ampliata nel settore distinti e con il montaggio provvisorio di una curva est. Il Tempo-Abruzzo di lunedì 24 maggio 1971, servizio incontro Giulianova-Bellaria 2-1.
Nella stagione 1972-1973 i giuliesi totalizzano il minor numero di reti interne subite (2) in un campionato di Serie C dal 1952. notiziedicalcio.jimdo.com
La Gazzetta dello Sport di lunedì 13 febbraio 1978, servizio incontro Giulianova-Pisa 0-0.
Nel 1979 viene fondato il primo gruppo di tifo organizzato, il C.U.G.-Commando Ultrà Giulianova.
Le otto vittorie consecutive iniziali costituiscono il record per un campionato di Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione, eguagliato dalla Reggina nella stagione 1983-1984. repubblica.it del 27 ottobre 1997; giulianovailbelvedere.it del 20 gennaio 2013.
Nella stagione 1992-1993 il Giulianova schiera l'albanese Amanto Shllaku, centrocampista del 1971, probabilmente il primo giocatore non italiano nella storia del club. Freeforumzone.com del 1º maggio 2011.
Classifica girone d'andata (prime posizioni): Giulianova 25, Frosinone 22, Casertana 22, Albanova 21, Gabbiano Napoli 21, Ferentino 19. Il Centro del 3 gennaio 1994.
Al 58' viene annullata dall'arbitro Dondaroni di Finale Emilia una rete all'Albanova segnata da Matarese, ciò porta a numerosi incidenti che si protraggono soprattutto dopo la gara. In seguito il campo campano viene squalificato per 5 giornate. Il Centro del 9 novembre 1993.
Maurizio Franchi, Op. cit. pag. 148-149.
I marcatori: Pesacane (F) al 12', Minuti (G) al 35', Russo (F) al 61', Pugnitopo (G) al 90'. Espulso: Di Bari (G) al 40'. Spettatori: 7200, con circa 1000 giuliesi. Arbitro: Ayroldi di Molfetta. Il Corriere dello Sport del 25 aprile 1994, servizio Frosinone-Giulianova 2-2.
Il Centro del 9 maggio 1994, servizio Giulianova-Celano 2-0.
Marcatori: 13' Minuti, 32' De Feudis, 64' Palladino, 67' Weflork (PV), 83' Col (PV). Il Centro del 6 giugno 1994, servizio Giulianova-Pro Vercelli.
Marcatore: 88' Artico. Il Centro del 13 giugno 1994.
Marcatori: 22' Minuti, 25' Caruso, 90' Minuti. Spettatori 6500. La Gazzetta dello Sport del 23 maggio 1994, servizio Giulianova-Teramo.
Marcatori: 36' Briata, 37' Rossi (B) su rigore, 83' Caruso. Il Centro del 30 maggio 1994, servizio Giulianova-Benevento.
Classifica girone d'andata (prime posizioni): Giulianova 36, Frosinone 35, Avezzano 32, Albanova 26, Viterbese 25, Catania 25, Castrovillari 25, Matera 25, Bisceglie 25. Il Centro dell'8 gennaio 1996.
La rete decisiva viene segnata da Ruffini all'83'. Il Centro di lunedì 17 giugno 1996.
La storica Albanova, altervista.org, su webinfert.altervista.org. URL consultato il 31 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
Il Centro del 28 giugno 1996.
I rigori sono realizzati da Di Vincenzo, De Feudis, Rosone. Il Centro di venerdì 28 giugno 1996.
La formazione schierata da Francesco Giorgini nella finale di Foggia contro l'Albanova: Grilli, Parisi, Contadini (112' Rosone); Ruffini, Chionna, Pugnitopo; Acampora (91' Campanile), De Feudis, Di Vincenzo, Lo Pinto, Aldrovandi (87' D'Incecco). Il Centro del 28 giugno 1996.
Maurizio Franchi, Op. cit. pag. 183-184-185.
Viene realizzato un video, Alba giallorossa, che racconta la stagione 1995-1996 dei giuliesi. Streaming World TV, 8 marzo 2017.
Maurizio Franchi, Op. cit. pag. 189.
Nell'aprile 1998 viene disputato il Memorial Danilo Di Vincenzo in omaggio al giocatore romano. Il Giulianova lo vince superando L'Aquila (1-0) e Castel di Sangro (1-0). Il Centro del 19 aprile 1998.
Prima dell'incontro al Fadini del 18 dicembre 2016, la curva Ovest ha ricordato con una coreografia il bomber Danilo Di Vincenzo a 20 anni dalla scomparsa. Il Centro del 19 dicembre 2016, pag. 42.
La domenica sportiva del 17 marzo 1996, servizio di Stefano Mattei.
Quando Lo Pinto sembra Del Piero titolo servizio Giulianova-Frosinone 2-2. Corriere dello Sport del 18 marzo 1996, pag. 1. Marcatori: Fantini (F) al 9' e 46', Di Vincenzo (G) al 27' e 74' (rig.). Spettatori 7000 circa.
.La partita è conosciuta per la radiocronaca del giornalista giuliese Francesco Marcozzi, resa famosa e diventata cult grazie a Mai dire gol. La Città del 5 dicembre 2020, pag. 15.
Le reti sono realizzate da Tentoni (A) al 16' su rigore, Vadacca (G) al 66', Briaschi (A) all'82'. Rigore fallito da Micciola (G) al 18', espulsi Pagliaccetti (G) al 55' e Trinchera (G) al 90'. All'andata del 1º giugno al Fadini le reti vennero realizzate da Pellegrini (A) al 3' e Manari (G) all'81'. Espulsi Grilli (G) al 45' e Gabriele (A) al 90'. Spettatori al Fadini 5.200, paganti 4.817, incasso record di lire 121.225.000 (euro 62.607,48). In entrambe le gare ci furono incidenti tra le opposte tifoserie. La Gazzetta dello Sport di lunedì 2 e 9 giugno 1997, servizio incontro Ancona-Giulianova di Gennaro Bozza.
In Serie C, il precedente successo dei giuliesi ad Ascoli, è stato ottenuto nella stagione 1996-1997. Il 29 settembre 1996, quinta di andata, i giallorossi vincono al Del Duca 2-0 con le reti di Micciola e Pianciarelli al 6' e 12' del primo tempo. La Gazzetta dello Sport del 30 settembre 1996, servizio Ascoli-Giulianova di Danilo Dionisi.
Ascoli: Di Bitonto; Aloisi, Da Rold; Ariatti, Bucaro, Deoma; La Vista (53’ Pandullo), Longhi (46’ Frati), Savoldi (75’ Porro), Aruta, Marta. Giulianova: Grilli; Carannante, De Sanzo; Gianella, Parisi (61’ Amato), Pastore; Calcagno (77’ Testa), Delle Vedove, Molino, Evangelisti, Di Corcia (53’ Pieroni). Reti: 9' Molino, 89' Testa. Spettatori 15.000. Il Centro del 17 maggio 1999.
Dopo questo incontro diversi giocatori del Giulianova vennero accusati di scarso impegno, e una parte della tifoseria non seguì più la compagine. In effetti alcuni di loro, nel 2004, furono indagati dalla procura di Napoli in una inchiesta di calcio scommesse. Repubblica.it del 12 luglio 2004.
35.712 spettatori paganti, Corriere dello Sport di venerdì 7 gennaio 2005, servizio incontro Napoli-Giulianova.
17.324 spettatori paganti, Corriere dello Sport del 5 novembre 2005, servizio Genoa-Giulianova 2-0. Per questo incontro vengono effettuati dei collegamenti in diretta con Genova nel corso del programma televisiviso Quelli che... il calcio, trasmesso su Rai2 e condotto da Simona Ventura.
Classifica girone d'andata (prime posizioni): Figline 33, Viareggio 33, Prato 29, Giulianova 26, Cisco Roma 25, Bassano Virtus 24. Il Corriere dello Sport del 22 dicembre 2008.
Verona–Giulianova (1–0) viene giocata al Bentegodi il 22 marzo 2010 in notturna, 15.075 gli spettatori paganti. giulianovailbelvedere.it del 22 marzo 2010.
Nel frattempo ebbe fine la storia anche legale della vecchia società, quando l'11 settembre 2013 arrivò la radiazione dalla FIGC per fallimento. Nel giugno 2014 l'associazione sportiva dilettantistica “Giuliesi per sempre” ha registrato alla camera di commercio il logo del Giulianova calcio, acquisendone tutti i diritti in esclusiva.
L'associazione è nata nel novembre 2013 dopo aver acquistato tramite bando pubblico del tribunale di Teramo, il titolo sportivo, il logo, i colori, le coppe e i trofei della squadra del Giulianova Calcio srl.
Il Giulianova era l'unica squadra professionistica abruzzese a non aver subito ancora l'onta del fallimento. giulianovanews.it del 30 novembre 2013, gelocal.it del 15 giugno 2014.
La Coppa Mancini assegna il titolo regionale di Promozione. Nello Mancini è stato un dirigente sportivo aquilano. ilmessaggero.it del 17 febbraio 2018.
A 70 anni dalla tragedia di Superga, prima della partita col Cesena, la Curva Ovest ha omaggiato con uno striscione Rubens Fadini (70 anni dopo...per sempre Rubens Fadini), il più giovane giocatore del Grande Torino.
Conte, De Berardinis, Galantini(a cura di), Il calcio a Giulianova dalle origini al 1960, Pescara, Paolo de Siena editore, 2004.
Maurizio Franchi, Op. cit., cronistoria del Giulianova Calcio dal 1960-1961 al 2003-2004, pag. 121.
Pagina ufficiale Facebook Giulianova Calcio.
I documenti dell'epoca la ritraggono prevalentemente in casacca bianca e azzurra a strisce verticali. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 8-26-27.
Non ammesso al primo campionato abruzzese, iniziato nell'aprile 1925, per la mancanza di un campo da gioco regolamentare. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 8.
Nel 1926 la Giuliese partecipa al campionato regionale di Terza divisione. Si ricordano le partite col Castrum Silvi (0-5) e l'Ursus di Castellammare Adriatico (8-1). Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 25.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 25-26-27.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 9-25.
Il 26 dicembre 1929 viene giocato il primo incontro ufficiale contro il Teramo. Al Comunale la partita termina 1-1, rete di Baffoni al 5' e pareggio ospite con Coppola al 77'. In questa gara i giuliesi indossano una casacca azzurra, mentre i teramani una divisa giallorossa. Numerosi gli incidenti tra le opposte tifoserie. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 25-26-27.
La classifica ufficiale pubblicata dall'Annuario Italiano del Giuoco del Calcio 1930 (3° volume) la riporta senza posizione e senza punti in classifica.
Non iscritto per la mancanza di un campo da gioco regolamentare. L'attuale Fadini viene omologato solo nel 1932, dopo lavori di ampliamento. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 8-9-10.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 25-27.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 10-28.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 29.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 10.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 31.
La Giuliese vince il titolo regionale ma non ottiene il passaggio nella nuova Serie C in quanto questa edizione della Seconda Divisione non prevedeva promozioni, causa riforma dei campionati sovrastanti.
All'inizio del 1937, per motivi di ordine pubblico, viene emessa la nuova disposizione di recintare i rettangoli di gioco. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 33.
Campionato organizzato dal Direttorio IX Zona, avente sede ad Ancona e competente per la regione Marche.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 35.
La Castrum è l'unica compagine abruzzese ammessa nel direttorio marchigiano, oltre ai dalmati dello Zara.
Nell'estate 1938 i giuliesi ottengono la prima vittoria in trasferta a Teramo, 1-0 con rete di Morselli al 74'. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 38.
Direttorio IX Zona, competente per la regione Marche.
La G.I.L. vi partecipa in una selezione provinciale composta da nove giocatori della Castrum, oltre all'allenatore Compiani. Perde la finale di Roma contro il Brescia del 25 giugno 1939, Stadio dei Marmi, 1-3, giocata alla presenza del Capo dello Stato e del Re d'Italia. In precedenza aveva eliminato: Pescara, Campobasso, Bologna, Perugina, Salerno. Cesare Marcello Conte, Walter De Berardinis, Sandro Galantini (a cura di), Il calcio a Giulianova dalle origini al 1960, Pescara, Paolo de Siena editore, 2004, pag. 41-42.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 13-43.
Il gioco del calcio è fermo per motivi bellici, tuttavia una compagine del posto, la Stella Rossa, lo tiene vivo organizzando alcune amichevoli contro località limitrofe. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 13.
Iniziato il 24 dicembre 1944, viene vinto dal Pescara sul Chieti. La squadra giuliese fu costretta a ritirarsi, come anche quelle di Popoli, Sulmona e Teramo. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 47-48.
La Rappresentativa Serie D partecipa alla 71ª edizione della Viareggio Cup/Coppa Carnevale. Viene eliminata negli ottavi dall'Inter (0-2). viareggiocup.com, 2019.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 25.
Il colore azzurro venne presumibilmente scelto in onore di Casa Savoia, da ricordare che nell'ottobre 1860 il re Vittorio Emanuele II aveva visitato Giulianova. Riccardo Cerulli, Giulianova 1860, 1959.
Nel 1936 la Castrum adotta il giallorosso come colore sociale. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 10.
Pagina ufficiale Facebook ASD Giulianova del 16 agosto 2021.
Lo scudetto viene inoltre riprodotto sopra una casacca BluMare con fascia diagonale giallorossa e su una classica bianca con striscia orizzontale gialla e rossa, scelte tra numerose maglie storiche del Giulianova e dopo un sondaggio effettuato sulla pagina societaria. Pagina ufficiale Facebook ASD Giulianova del 16, 20 e 27 agosto 2021.
Oh Giulianova, inno in dialetto giuliese di Franco Tancredi. sandrodiremigio.com
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 3.
Negli anni '80 gli ultrà sfoggiavano spesso un bandierone con impresso il disegno di una lupa simile a quella capitolina. rivieraoggi.it del 4 marzo 2004.
L'estrazione venne effettuata nel novembre 1951, un ragazzo del posto prelevò da un'urna (alcune fonti indicano un cappello) un bussolotto con il nome del calciatore. Maurizio Franchi, Op. cit., pag. 7-9.
Almanacco illustrato del Calcio 1977 - Edizioni Panini Modena, 36° volume, pag. 298.
Pagina fb Giulianova Calcio del 31 marzo 2022.
La Gazzetta dello Sport del 12 novembre 1973, pag. 20.
Il 30 dicembre 2016 il Giulianova ha disputato il suo primo incontro al Castrum, 4-1 in amichevole contro la Folgore Veregra. Cronache fermane.it del 31 dicembre 2016.
Nella stagione 1964-1965 le società semiprofessioniste giocarono insieme alle professioniste. Il Giulianova si classificò al 4º posto dopo semifinale contro la Juventus e finale 3º-4º posto con l'Udinese. In questa stagione la squadra Allievi juventina conquistò per la prima volta il titolo di campione d'Italia. Maurizio Franchi, Op. cit., pag. 14.
Marcatori: Fantini (F) al 9' e 46', Di Vincenzo (G) al 27' e 74' (rig.).
Torneo provinciale, viene messa in palio dagli organizzatori la Coppa Dino Danesi. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 28.
La Castrum è l'unica compagine abruzzese ammessa nel Direttorio IX Zona, competente per la regione Marche.
Vince il campionato ma non supera la fase finale per la Promozione interregionale. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 59.
Assegna il titolo regionale di Promozione.
Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 41–42.
Dal 1958 al 1962 lo scudetto dilettanti viene assegnato tra le squadre vincitrici del rispettivo campionato regionale di Prima categoria. I giallorossi vengono eliminati dalla Paolana, in precedenza avevano superato la Libertas Invicta Potenza e gli umbri del Bastia. L'edizione 1961 viene vinta dal Borgomanero. Riportiamo le altre compagini vittoriose: Civitavecchiese (1958), Cascina (1959), Ponziana (1960), Nocerina (1962). Nel 1960 la Ponziana viene dichiarata vincitrice dopo sorteggio. Il Piccolo del 18 luglio 1960.
senza ricorrere a ripescaggi e/o fallimenti pilotati
Vittorie iniziali consecutive, dalla 1ª all'8ª giornata. giulianovailbelvedere.it del 20 gennaio 2013.
«L'Aquila 1927 ringrazia il Giulianova Calcio e il popolo giallorosso per la signorilità dimostrata nella vicinanza alla nostra comunità cittadina, colpita dal tragico evento dell’asilo Primo Maggio.», dalla pagina ufficiale Facebook L'Aquila 1927 del 22 maggio 2022.
Il 26 dicembre 1929 viene giocato il primo incontro ufficiale, al Comunale di Teramo la partita termina 1-1 con numerosi incidenti tra le opposte tifoserie. Conte, De Berardinis, Galantini, Op. cit., pag. 25-26-27.
Il Tempo-Abruzzo del 7 settembre 1969.
Il Tempo-Abruzzo del 30 marzo 1970, servizio incontro Giulianova-Teramo.
Il Centro del 24 agosto 1998, incontro in notturna di Coppa Italia Giulianova-Teramo.
La rivalità con l'Ancona risale principalmente ai playoff di serie C1 stagione 1996-1997, quando si crearono forti tensioni tra le due società e tifoserie. gazzetta.it del 30 maggio 1997, di Nicola Binda. Altri disordini ebbero luogo nel campionato di serie D 2013-2014. abruzzoindependent.it del 15 maggio 2014.
Rivalità di confine. Nelle stagioni di C1, dal 1996 al 2002, non si verificarono incidenti di rilievo, nonostante il grande seguito di entrambe le fazioni. Una intesa è stata raggiunta al termine della stagione 2014-2015. picenotime.it del 29 agosto 2015.
La rivalità con la Pistoiese risale alla stagione di serie C21991-1992, quando a Pistoia, nell'ultima di campionato del 21 giugno 1992, si verificarono numerosi incidenti tra le opposte tifoserie. Maurizio Franchi, Op. cit., pag. 19.
A cura di Sandro Galantini con testi di Cesare Marcello Conte, Walter De Berardinis, Sandro Galantini, Il calcio a Giulianova dalle origini al 1960, Pescara, Paolo de Siena editore, 2004.
Maurizio Franchi, 1971-1996 - 25 anni di vittorie, Giulianova, Digiprint Group, 2004.
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