Bruno Nobili (Valencia, 7 ottobre 1949) è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Bruno Nobili | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Termine carriera | 1985 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
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Squadre di club1 | ||
1968-1969 | ![]() | 1 (0) |
1969-1970 | → ![]() | 25 (1) |
1970 | ![]() | 0 (0) |
1970-1972 | ![]() | 71 (19) |
1972-1973 | ![]() | 37 (12) |
1973-1974 | ![]() | 13 (1) |
1974-1982 | ![]() | 248 (38) |
1982-1985 | ![]() | 97 (21) |
Carriera da allenatore | ||
1985-1986 | ![]() | |
1986-1987 | ![]() | |
1988-1989 | ![]() | |
1989-1992 | ![]() | Primavera |
1993 | ![]() | |
1993-1994 | ![]() | |
1994-1995 | ![]() | |
1995-1996 | ![]() | |
1997-1998 | ![]() | |
1999-2000 | ![]() | |
2000-2001 | ![]() | |
2003 | ![]() | |
2003-2004 | ![]() | |
2013 | ![]() | Vice |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Centrocampista mancino[1] di spiccate attitudini offensive, veniva impiegato come fantasista[2] o come regista[3]. Abile nei calci piazzati[1][3], era dotato di buona visione di gioco[1] e di un potente tiro dalla distanza[4].
Nasce a Valencia, in Venezuela, ma è di nazionalità italiana. Cresce nelle giovanili della Roma[5], con cui esordisce in Serie A (con Helenio Herrera) il 27 aprile 1969, nello 0-0 interno contro il Varese. Nelle annate successive viene ceduto, prima in prestito e poi definitivamente, nelle serie inferiori, alla Maceratese e quindi all'Avellino, con cui realizza 12 reti e ottiene la promozione in Serie B[5]. Nel 1973 torna in Serie A, acquistato dal Cagliari: in Sardegna è poco impiegato (13 presenze), tuttavia realizza il suo primo gol nella massima serie, il 17 febbraio 1974 nella vittoriosa trasferta sul campo del Torino[5].
Nella stagione successiva si trasferisce al Pescara, neopromosso in Serie B[2]. Ne diventerà bandiera e capitano[6], giocandovi fino al 1982 e conquistando da titolare due promozioni dalla B alla A, tra cui la prima del club abruzzese, nel 1977. Con gli adriatici è il capocannoniere nel primo anno in A con 5 realizzazioni, in un'annata che vede la retrocessione a fine stagione.
Chiude la carriera disputando tre stagioni nelle file del Francavilla, in Serie C1. In carriera ha totalizzato complessivamente 64 presenze e 11 reti in Serie A e 198 presenze e 28 reti in Serie B
Dopo il ritiro inizia la sua carriera da allenatore che lo vede sedersi su molte panchine di squadre di Serie C e dilettanti. Debutta in Abruzzo, sulle panchine di Francavilla (nella Serie C2 1985-1986, nel corso della stagione fu sostituito da Antonio Giammarinaro e poi richiamato in sostituzione di questi[7]), e Avezzano, con cui vince il campionato di Promozione Abruzzo 1986-1987[8] nel quale la formazione marsicana ottiene 13 vittorie consecutive e la Coppa Italia Dilettanti[9]. In seguito guida il Castel di Sangro[10], e nel campionato di Serie C2 1992-1993 debutta su una panchina professionistica, subentrando a William Barducci al Gualdo, con cui ottiene la salvezza[11].
Nel 1993 torna in Abruzzo, con L'Aquila, che allena in due riprese[12] intervallate da una stagione nella Fermana[13]. Nella stagione 1997-1998 torna a Macerata da allenatore[4], prima di tentare l'avventura nel Fiorenzuola, sempre in Serie C2: in Emilia non conclude la stagione, esonerato a favore del duo Bozzi-Conca[14]. Non ha maggior fortuna l'anno successivo, quando viene chiamato alla Renato Curi Angolana, in Serie D, dove non evita la retrocessione in Eccellenza[15].
Nella stagione 2002-2003 torna al Castel di Sangro, subentrando ad Alberti e venendo esonerato poco prima del termine della stagione[16], conclusa con la retrocessione. Nel dicembre 2003 subentra sulla panchina del Francavilla[17], che conduce fino alle semifinali della Coppa Italia Dilettanti, perse contro il San Paolo Bari[18].
Il 6 marzo 2013 viene nominato nuovo vice-allenatore del Pescara (di cui aveva già allenato la formazione Primavera[19]), affiancando per motivi di patentino Christian Bucchi dopo l'esonero di Cristiano Bergodi[19].
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