Professionista su strada dal 2017, soprannominato Top Ganna, è un passista specializzato nelle prove a cronometro. In questa specialità è stato campione del mondo nel 2020 e nel 2021 e campione nazionale nel 2019, nel 2020 e nel 2022. Ha inoltre vinto quattro tappe al Giro d'Italia 2020 (tre delle quali a cronometro) e due tappe al Giro d'Italia 2021 (entrambe a cronometro), indossando la maglia rosa in entrambe le edizioni.
Su pista ha vinto la medaglia d'oro nell'inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo 2020, occasione nella quale ha contribuito a fissare il nuovo record del mondo a 3'42"032. Dall'8 ottobre 2022 detiene il record dell'ora (record che ha unificato alla "miglior prestazione umana sull'ora") grazie ad una distanza di 56,792 km percorsi nel Velodrome Suisse di Grenchen. Si è laureato campione del mondo di inseguimento individuale per cinque volte (nel 2016, 2018, 2019, 2020 e 2022), specialità nella quale detiene anche il record del mondo con 3'59"636. Inoltre, con il quartetto dell'inseguimento a squadre si è laureato campione del mondo nel 2021.
Biografia
Figlio di Marco Ganna, ex-canoista olimpico ai Giochi di Los Angeles 1984, Filippo è residente a Vignone, sulle alture del Verbano. Ha frequentato l'Istituto Lorenzo Cobianchi.
Carriera
Gli esordi
Gareggia nella categoria Allievi con il Pedale Ossolano dal 2011 al 2012, ottenendo 20 vittorie, sei al primo anno e quattordici, tra cui il campionato nazionale a cronometro, al secondo.[1] Nel 2013 debutta tra gli Juniores con la Castanese Verbania, diretta da Alberto Donini e Terenzio Baronchelli, cogliendo sei successi, cinque dei quali a cronometro; l'anno dopo vince invece sette gare su strada, fra cui il titolo nazionale contro il tempo e la Chrono des Nations di categoria,[1] e il titolo di campione nazionale Juniores di inseguimento individuale.
Nel 2015 fa il suo esordio tra gli Under-23 con la Viris Maserati-Sisal Matchpoint di Vigevano: in stagione si aggiudica tre corse, tra cui la Chrono Champenois a Bethény.[1] Nella seconda parte di stagione gareggia come stagista per la Lampre-Merida, formazione World Tour diretta da Giuseppe Saronni, partecipando anche alla cronometro Under-23 dei campionati del mondo di Richmond.
2016: il primo titolo mondiale nell'inseguimento
Nel 2016, gareggiando con il Team Colpack, si aggiudica il Grand Prix Laguna Poreč, competizione valida per l'UCI Europe Tour.[2] Convocato per i campionati del mondo su pista a Londra stabilisce in qualificazione il nuovo record italiano nell'inseguimento individuale (4'16"127) e riesce poi ad aggiudicarsi il titolo mondiale di specialità superando in finale il tedesco Domenic Weinstein con il tempo di 4'16"141. Nella stessa rassegna iridata conclude quarto nell'inseguimento a squadre con il quartetto della Nazionale. In seguito conquista la Parigi-Roubaix Espoirs, primo italiano a riuscirci nella storia della corsa.[3]
In luglio vince il titolo europeo Under-23 di inseguimento individuale con il tempo di 4'14"165, migliorando ulteriormente il record italiano,[4] e conquista la medaglia d'argento nell'inseguimento a squadre Under-23 stabilendo un altro primato nazionale.[5] In agosto partecipa per la prima volta ai Giochi olimpici, a Rio de Janeiro, ottenendo il sesto posto finale nell'inseguimento a squadre con il quartetto azzurro completato da Simone Consonni, Francesco Lamon e Michele Scartezzini (che sostituisce Liam Bertazzo). In settembre ai campionati europei su strada Under-23 si piazza quindi secondo a cronometro, a 30" del tedesco Lennard Kämna, sulla distanza di 25,4km[6]; nella prova in linea, con arrivo sullo strappo di Plumelec, si classifica invece sesto nella volata vinta da Aljaksandr Rabušėnka[7].
2017-2018: il debutto da pro e il secondo titolo mondiale nell'inseguimento
Filippo Ganna in azione ai campionati europei su pista 2017.
Passa professionista nel 2017 con la UAE Team Emirates, formazione World Tour emiratina (ex Lampre-Merida). In marzo debutta nelle classiche del Nord, alla Gand-Wevelgem, ma è costretto a ritirarsi a causa di una caduta. Ristabilitosi per i campionati del mondo su pista di Hong Kong, a metà aprile, nella rassegna iridata vince prima il bronzo con il quartetto dell'inseguimento a squadre (completato da Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo) e poi la medaglia d'argento nell'inseguimento individuale, battuto in finale dall'australiano Jordan Kerby. Rientrato alle corse su strada in maggio, conclude quinto nella cronometro del Tour of California e poi nono nella prova a cronometro Elite dei campionati europei di Herning. Conclusa la stagione su strada, torna in pista e nei primi giorni di novembre ottiene un importante conferma, vincendo con i compagni della Nazionale la prova inseguimento a squadre della tappa di Coppa del mondo di Pruszków.
Tornato alla strada, nel gennaio 2018 si presenta in ottima forma alla Vuelta a San Juan in Argentina. Dopo essersi classificato quarto sullo strappo finale che caratterizza la seconda tappa, si classifica secondo nella terza frazione, una cronometro individuale di 14,4km. Grazie a questi piazzamenti veste per la prima volta in carriera la maglia di capoclassifica di una corsa a tappe.[8] Perde la maglia di capoclassifica al termine della quinta tappa, un arrivo in salita, in favore di Gonzalo Najar, retrocedendo al terzo posto della generale:[9] conclude così la corsa al terzo posto della classifica, suo primo podio in una corsa a tappe professionistica, vincendo anche la classifica di miglior giovane.[10]
Poche settimane dopo, ai campionati del mondo su pista di Apeldoorn, conquista il bronzo nell'inseguimento a squadre insieme a Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo, realizzando anche il nuovo record italiano.[11][12] Nell'inseguimento individuale conquista quindi il suo secondo titolo mondiale battendo il portoghese Ivo Oliveira e realizzando il nuovo record italiano (4'13"622 nella semifinale, 4'13"607 in finale).[13][14]
Successivamente debutta al Giro delle Fiandre, ritirandosi dopo essere stato a lungo in fuga[15], e alla Parigi-Roubaix che conclude fuori tempo massimo. Dopo aver corso anche il Tour of California, il Tour de Suisse e il BinckBank Tour, il 4 ottobre al Campionato italiano a cronometro si classifica secondo alle spalle di Gianni Moscon.[16]
2019: il terzo iride nell'inseguimento e il bronzo mondiale a cronometro
Filippo Ganna (quinto da sinistra) premiato con l'argento nell'inseguimento a squadre ai campionati europei su pista 2019.
Per la stagione 2019 Ganna si accasa al Team Sky.[17] Ottiene il primo successo da professionista, al debutto con la nuova squadra, imponendosi nella prima tappa del Tour de la Provence, una cronometro individuale di 8,9km.[18] In marzo si aggiudica il suo terzo titolo mondiale nell'inseguimento individuale, battendo in finale, come già nel 2016, il tedesco Domenic Weinstein.
In giugno partecipa ai campionati nazionali a cronometro, sul tracciato di Bedonia: diventa campione nazionale della specialità, precedendo di 52 centesimi di secondo Alberto Bettiol.[19][20] Ad agosto si aggiudica, sempre a cronometro, la sesta frazione del BinckBank Tour, precedendo il connazionale Edoardo Affini. Il 25 settembre 2019 si aggiudica la medaglia di bronzo nella cronometro individuale al mondiale su strada nello Yorkshire.
2020: il quarto mondiale di inseguimento, il primo mondiale a cronometro e i successi al Giro
Nel febbraio 2020 a Berlino si laurea campione del mondo nell'inseguimento individuale per la quarta volta, stabilendo nelle qualificazioni il record del mondo di 4'01"934 (il precedente primato, 4'02"647, fissato in Coppa del mondo nel novembre 2019, già gli apparteneva);[21] nella stessa rassegna iridata è anche medaglia di bronzo dell'inseguimento a squadre.
Filippo Ganna in maglia iridata impegnato nella 14ª tappa del Giro d'Italia 2020.
Il 14 settembre vince la cronometro conclusiva della Tirreno-Adriatico sul tracciato classico di San Benedetto del Tronto con il tempo di 10'42", battendo il record precedente stabilito da Fabian Cancellara che nel 2016 aveva affrontato lo stesso percorso in 11'08".[22] Undici giorni dopo, il 25 settembre, a Imola si laurea campione mondiale a cronometro coprendo i 31,7km del percorso a quasi 53km/h di media oraria e battendo il belga Wout Van Aert e lo svizzero Stefan Küng. Diventa così il primo atleta italiano a vincere la medaglia d'oro nella prova a cronometro iridata.[23]
A ottobre prende parte al Giro d'Italia, primo grande Giro in carriera. Durante la "Corsa rosa" si aggiudica la cronometro inaugurale da Monreale a Palermo,[24] la quinta tappa con un arrivo in solitaria a Camigliatello Silano,[25] staccando i compagni di fuga sulla salita finale e precedendo il gruppo maglia rosa di una trentina di secondi, la quattordicesima tappa, la cronometro del prosecco, da Conegliano a Valdobbiadene[26], e infine la cronometro conclusiva di Milano.[27] Il suo bottino finale è di quattro vittorie nel Giro di esordio, diventa inoltre il primo ciclista dal Giro d'Italia 1995 a vincere tutte e tre le cronometro di un singolo Giro. In virtù della vittoria ottenuta nella prima tappa Ganna indossa anche la maglia rosa per due giorni, cedendola in seguito al portoghese João Almeida.[28] In aggiunta, grazie al successo a Camigliatello Silano, indossa anche la maglia azzurra, in quanto leader della classifica scalatori, per quattro frazioni.
Nel mese di novembre, a causa di una positività al coronavirus, è costretto a saltare i campionati europei su pista in programma a Plovdiv, in Bulgaria.[29]
2021: l'oro olimpico e mondiale di inseguimento a squadre e il bis mondiale a cronometro
Nel 2021 Ganna fa il suo debutto stagionale su strada in febbraio all'Étoile de Bessèges, aggiudicandosi le ultime due frazioni della corsa, una in linea e una a cronometro.[30] Conquista poi la cronometro dell'UAE Tour, mentre nella prova contro il tempo della Tirreno-Adriatico a San Benedetto del Tronto è terzo, battuto da Van Aert e Küng. Nel mese di maggio prende parte al Giro d'Italia, sua seconda partecipazione alla competizione. Vince la prima tappa, una cronometro individuale a Torino, e indossa nuovamente la maglia rosa;[31] fa poi sua anche la cronometro conclusiva a Milano[32], stabilendo il record di cinque cronometro vinte consecutivamente al Giro e battendo il record di Francesco Moser.[33]
In giugno partecipa ai campionati nazionali a cronometro, ma si classifica solo quarto alle spalle di Matteo Sobrero, Edoardo Affini e Mattia Cattaneo.[34] Tra luglio e agosto partecipa quindi alla spedizione azzurra per i Giochi olimpici di Tokyo. Il 28 luglio, nella gara a cronometro su strada, su un percorso a lui non affine, chiude al quinto posto. Il 3 agosto seguente, nel corso della semifinale olimpica dell'inseguimento a squadre contro la Nuova Zelanda (in squadra con Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan), batte il record del mondo di oltre due secondi con 3'42"307 e si qualifica per la finale per l'oro.[35] Nella finale dell'indomani il quartetto azzurro si aggiudica la medaglia d'oro, fissando al contempo il nuovo record del mondo a 3'42"032.[36]
Rientrato alle gare su strada, l'8 settembre ai campionati europei di Trento vince la staffetta mista in sestetto con Matteo Sobrero, Alessandro De Marchi, Elena Cecchini, Marta Cavalli e Elisa Longo Borghini.[37] L'indomani diventa vice-campione europeo a cronometro, battuto solo da Stefan Küng.[38] Il 19 settembre, nella gara inaugurale dei campionati del mondo su strada nelle Fiandre, si riconferma campione mondiale a cronometro coprendo i 43,3km del percorso a 54,3km/h di media oraria, battendo i belgi Wout Van Aert e Remco Evenepoel.[39][40] Con il secondo titolo iridato si porta così a -2 dai record di Fabian Cancellara e Tony Martin, quattro volte campioni del mondo.[41] Conquista poi il bronzo nella staffetta mista insieme a Marta Cavalli, Elena Cecchini, Elisa Longo Borghini, Edoardo Affini e Matteo Sobrero, alle spalle della Germania e dell'Olanda.[42]
Conclusa la stagione su strada, dal 20 al 24 ottobre partecipa ai campionati del mondo su pista a Roubaix: durante la rassegna conquista l'oro nell'inseguimento a squadre (in squadra con Simone Consonni, Jonathan Milan e Liam Bertazzo, oltre a Francesco Lamon schierato nelle qualificazioni)[43], mentre nell'inseguimento individuale, dopo aver fatto segnare il terzo tempo nelle qualificazioni, conquista il bronzo vincendo la finale per il terzo posto contro lo svizzero Claudio Imhof.[44] Le sue prestazioni del 2021, assieme a quelle di altri rappresentanti dell'Italia principalmente in ambito sportivo, vennero ricompresa dalla stampa nella locuzione «estate d'oro dello sport italiano».[45]
2022: il record dell'ora e il quinto mondiale nell’inseguimento
Filippo Ganna in maglia iridata durante la quinta tappa dell'Étoile de Bessèges.
Comincia la stagione 2022 vincendo la quinta tappa, a cronometro, all'Étoile de Bessèges.[46] Partecipa al Tour de Provence, dove vince la prima tappa, l'unica a cronometro.[47] Vince la prima tappa, a cronometro, della Tirreno-Adriatico[48], precedendo il belga Evenepoel e lo sloveno Pogacar. Partecipa al Critérium du Dauphiné vincendo la quarta tappa, ancora una volta a cronometro, precedendo Wout Van Aert di 2"30.[49] A giugno si laurea campione nazionale a cronometro per la terza volta, precedendo Mattia Cattaneo ed Edoardo Affini.[50] Partecipa ai campionati europei di Monaco, dove chiude al terzo posto la prova a cronometro, preceduto dai due svizzeri Stefan Bissegger e Stefan Küng.[51]
L'8 ottobre 2022, al Velodrome Suisse di Grenchen, Filippo Ganna ottiene il nuovo record dell'ora con 56,792 km, battendo il record precedente di Daniel Bigham e superando anche la "miglior prestazione umana sull'ora" detenuta dal 1996 da Chris Boardman.[52]
Il 14 ottobre 2022 si laurea vicecampione del mondo nell'inseguimento a squadre. Il giorno successivo, a soli 6 giorni dal record dell'ora, si laurea per la quinta volta (primo a riuscirci) campione del mondo nell'inseguimento individuale, stabilendo anche il nuovo record del mondo con 3'59"636.[53]
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