Considerato uno dei migliori talenti del panorama ciclistico mondiale[1], nella specialità del ciclocross ha vinto tre titoli mondiali consecutivi (2016, 2017 e 2018), oltre a tre Coppe del mondo, un Superprestige, tre Bpost Bank/DVV Verzekeringen Trofee e cinque titoli nazionali.
Su strada ha vinto una Strade Bianche, una Milano-Sanremo, una Gand-Wevelgem, un'Amstel Gold Race, nove tappe al Tour de France e tre campionati nazionali, uno in linea e due a cronometro; si è inoltre laureato vice-campione del mondo a cronometro nel 2020 e nel 2021, e vice-campione del mondo in linea nel 2020, e ha vinto la medaglia d'argento in linea ai Giochi olimpici di Tokyo 2020.
Carriera
2016-2017: i primi due titoli iridati di cross
Van Aert (sopra, primo da sinistra) sul podio della Schaal Sels del 2017 in maglia Veranda's Willems-Crelan e (sotto) in maglia iridata di ciclocross dopo la vittoria ai Mondiali 2017.
Nel 2016 è attivo con la formazione Crelan-Vastgoedservice, conquistando, pur con un solo successo parziale, la sua prima Coppa del mondo di ciclocross; si aggiudica anche il suo primo Superprestige e, con sei vittorie su otto prove di calendario, il suo secondo Bpost Bank Trofee. La stagione invernale di ciclocross è coronata dalla vittoria del titolo mondiale a Heusden-Zolder. Su strada si aggiudica due gare, il prologo del Giro del Belgio in maggio e la Schaal Sels in agosto, è inoltre secondo alla Dwars door het Hageland. Conclude l'annata solare con la medaglia di bronzo ai campionati europei di ciclocross.
Nel 2017 gareggia con il team Veranda's Willems-Crelan. Nel ciclocross si aggiudica per la seconda volta la classifica di Coppa del mondo, dopo aver vinto quattro prove su nove, e per la terza volta il DVV Verzekeringen Trofee (ex Bpost Bank Trofee), con quattro successi su otto gare; è invece secondo, strappando un solo successo su otto prove al dominatore Mathieu van der Poel, nel Superprestige. Conquista infine il suo secondo titolo mondiale di specialità, a Bieles, precedendo di 44" il rivale Van der Poel. Su strada si fa invece notare al Giro del Belgio, in maggio, quando veste per un giorno la maglia di capo classifica e conclude al decimo posto della classifica generale. Successivamente vince tra gare in linea di classe 1.1: la Ronde van Limburg, la Bruges Cycling Classic e il Grand Prix Cerami, in tutte le occasioni imponendosi in volate ristrette.
2018: il tris mondiale e l'esordio nelle classiche
Nei primi mesi del 2018, dopo una stagione di ciclocross che lo vede meno vincente e battuto da Van der Poel in tutte le principali competizioni multi-prova (Coppa del mondo, Superprestige e DVV Verzekeringen Trofee), riesce a conquistare a sorpresa, sul traguardo di Valkenburg, il suo terzo titolo iridato consecutivo: quel giorno precede di 2'13" il connazionale Michael Vanthourenhout e di ben 2'30" Van der Poel.[2] Su strada, a partire da fine febbraio, disputa le prime gare in linea nel World Tour in maglia Veranda's Willems-Crelan. Arriva terzo alla Strade Bianche, dopo aver attaccato da lontano, preceduto da Tiesj Benoot e Romain Bardet;[3] si piazza quindi decimo in volata alla Gand-Wevelgem[4] e nono al Giro delle Fiandre.[5] Alla Parigi-Roubaix si trova con il gruppo inseguitore di Peter Sagan fino a pochi chilometri dal traguardo quando è costretto a fermarsi brevemente per un problema meccanico; conclude così la corsa in tredicesima posizione.[6] Nel mese di agosto si impone in una tappa e nella classifica finale del Giro di Danimarca.[7] È infine medaglia di bronzo in linea ai campionati europei su strada di Glasgow, e argento ai campionati europei di cross.
2019: l'esordio al Tour de France, il grave infortunio e il ritorno
Wout Van Aert in maglia bianca al Tour de France 2019.
A inizio 2019, passato alla formazione World Tour Jumbo-Visma, conclude secondo in Coppa del mondo di ciclocross, ed è poi medaglia d'argento ai campionati del mondo di specialità, in entrambi i casi battuto dal solo Van der Poel. Su strada ottiene due vittorie al Critérium du Dauphiné, che gli consentono di vincere anche la classifica a punti della corsa; nello stesso mese di giugno si aggiudica il campionato nazionale a cronometro e conclude terzo in quello in linea. Una settimana dopo prende parte al suo primo Tour de France, dove, dopo aver contribuito al successo della sua squadra nella cronometro a squadre di Bruxelles e vestito per alcuni giorni la maglia bianca di miglior giovane, riesce anche a imporsi nella decima tappa battendo allo sprint Elia Viviani. Il 19 luglio, nella cronometro di Pau in quello stesso Tour, resta vittima di una caduta: dopo aver stretto troppo la curva, va a sbattere contro una transenna, rimediando una ferita profonda nella coscia destra.[8] Subito operato, è nei mesi seguenti costretto a un lungo periodo di riabilitazione che culmina con il ritorno alle competizioni il 27 dicembre dello stesso anno, nell'Azencross di Loenhout.[9]
2020: Strade Bianche, Milano-Sanremo e le vittorie al Tour de France
Nel 2020, alla ripresa della stagione ciclistica in seguito allo stop per la pandemia di COVID-19, si aggiudica per la prima volta la Strade Bianche; la settimana successiva, dopo il terzo posto alla Milano-Torino, sigla il primo successo di carriera nella Milano-Sanremo: nell'occasione, dopo aver resistito all'attacco di Julian Alaphilippe sul Poggio, lo batte sul traguardo in una volata a due.[10] Nelle settimane seguenti ottiene una vittoria di tappa al Critérium du Dauphiné, il successo (come l'anno prima) nella classifica a punti della corsa, e la riconferma nel campionato nazionale a cronometro. Al Tour de France conquista quindi due vittorie di tappa, sui traguardi di Privas e Lavaur, ed è poi medaglia d'argento a cronometro ai campionati del mondo di Imola, battuto dal solo Filippo Ganna. Due giorni dopo si presenta alla partenza della prova in linea da grande favorito, venendo battuto solamente dall'altro favorito (e suo rivale già alla Sanremo) Julian Alaphilippe, cogliendo un'altra medaglia d'argento.
Si presenta da protagonista annunciato all'insolita campagna del nord in ottobre, iniziandola cogliendo un 8º posto alla Gand-Wevelgem, dove, dopo una gara molto combattuta, lui e il grande rivale Mathieu van der Poel sono protagonisti di una polemica al termine della gara. Proprio insieme al campione olandese ed al campione del mondo Alaphilippe si presenta favorito al via del Giro delle Fiandre. I tre non tradiscono le attese, rimanendo soli in testa già a 40 chilometri dal traguardo; in seguito alla caduta di Alaphilippe causata da uno scontro con una moto, rimane in testa con il solo van der Poel, arrivando a giocarsi la Ronde in volata, dove viene battuto dal rivale per pochi centimetri.[11]
Torna alle competizioni nel ciclocross alla fine di novembre, dove nelle prime tre gare sfoggia una forma non ottimale cogliendo comunque due podi (a Courtrai e a Tábor); dopo due settimane di stop torna alle gare a Namur, dove è protagonista di una gara spettacolare e tirata insieme al rivale Van der Poel e a Thomas Pidcock, chiudendo al secondo posto dietro il neerlandese. Torna alla vittoria a casa sua, a Herentals, battendo proprio Van der Poel e vincendo anche la prova di Coppa del mondo a Dendermonde, rifilando ben 3' sempre a Van der Poel, secondo classificato. Nelle altre tre gare (a Zolder, Baal e Hulst) è sempre secondo dietro a Van der Poel.
2021: le vittorie nelle classiche e al Tour de France
Van Aert al termine della vittoriosa Amstel Gold Race 2021
Inizia l'annata 2021 proseguendo l'attività ciclocrossistica. Il 10 gennaio, a Meulebeke, vince il suo quarto titolo nazionale di specialità. Si aggiudica la prima gara con la driekleur sei giorni dopo a Mol, battendo Laurens Sweeck; il 24 gennaio, con il successo a Overijse, conquista ufficialmente la sua terza Coppa del mondo.[12] Chiude la stagione sette giorni dopo con la medaglia d'argento ai mondiali di Ostenda, battuto dal solo Van der Poel.
Inizia la stagione su strada il 6 marzo alla Strade Bianche, cogliendo il quarto posto. Partecipa quindi alla Tirreno-Adriatico, dove vince la prima tappa, con arrivo a Lido di Camaiore,[13] e l'ultima, con arrivo a San Benedetto del Tronto, piazzandosi alla fine secondo in classifica generale dietro al solo Tadej Pogačar.[14] Tra marzo e aprile partecipa a diverse classiche del nord, vincendo la Gand-Wevelgem davanti all'italiano Giacomo Nizzolo,[15] e la Amstel Gold Race dopo un arrivo al fotofinish con Thomas Pidcock.[16] Si laurea campione nazionale della prova in linea, precedendo Edward Theuns e Remco Evenepoel.[17]
Nel mese di luglio partecipa al Tour de France in appoggio del capitano Primož Roglič; alla nona tappa però Roglič è costretto al ritiro e Van Aert si trova nella possibilità di cercare il successo personale. Si piazza secondo nella volata della decima tappa alle spalle di Mark Cavendish,[18] e trova la vittoria durante la tappa successiva da Sorgues a Malaucène con il doppio passaggio sul Mont Ventoux.[19] In quello stesso Tour vince poi la cronometro con arrivo a Saint-Émilion, davanti ai danesi Kasper Asgreen e Jonas Vingegaard,[20] e, l'indomani, la tappa conclusiva sul traguardo dei Campi Elisi a Parigi, battendo in volata Jasper Philipsen e Mark Cavendish.[21][22]
In seguito, dopo un breve periodo di pausa, rientra alle corse al Tour of Britain, vincendo quattro tappe e la classifica generale. Si presenta come favorito alla rassegna iridata nelle Fiandre ed ottiene il secondo posto nella prova a cronometro, battuto per appena 5" da Filippo Ganna, già vincitore a Imola nel 2020. Nella prova in linea arriva solamente un undicesimo posto, al termine di una corsa molto dura e accesa sin dai 180 chilometri al traguardo. Chiude la stagione in Francia con la Parigi-Roubaix. Dopo aver perso contatto dal gruppo di Van der Poel e Colbrelli guida l'inseguimento insieme al connazionale Lampaert e alla fine ottiene la sesta posizione.
Il 4 dicembre rientra anche nel ciclocross, dominando la prova del Superprestige di Boom.
2022: le vittorie nelle classiche e la vittoria della maglia verde al Tour de France
Van Aert in maglia verde al Tour de France 2022
Inizia l'annata 2022 vincendo la classica belga Omloop Het Nieuwsblad davanti all'italiano Sonny Colbrelli e al connazionale Greg Van Avermaet.[23] Partecipa alla Parigi-Nizza, dove vince la quarta tappa.[24] Partecipa e vince anche la classica belga E3 Harelbeke.[25] Partecipa al Giro del Delfinato, dove vince la tappa inaugurale e la quinta tappa.[26][27] Si infortuna al ginocchio durante il ritiro della squadra a Tignes: ciò gli impedisce di difendere il titolo di campione nazionale, ma non di partecipare al Tour de France.[28] Partecipa al Tour de France, dove si piazza secondo nella crono di apertura alle spalle del connazionale Lampaert. Veste per la prima volta la maglia gialla al termine della seconda tappa,[29] conservandola per quattro giornate. Riceve un'ammonizione per essersi liberato di un oggetto al di fuori delle zone di raccolta nel corso della terza frazione.[30] Dopo tre secondi posti consecutivi nelle prime tre tappe, vince la quarta tappa con arrivo a Calais[31][32] e l'ottava con arrivo a Losanna.[33] Perde la maglia gialla al termine della sesta tappa a favore dello sloveno Tadej Pogačar.[34] Si piazza al secondo posto alla fine della quindicesima tappa, battuto dal connazionale Jasper Philipsen. Arriva terzo nella diciottesima tappa, dove aiuta il proprio capitano Jonas Vingegaard nella vittoria della frazione. Vince l'ultima crono con arrivo a Rocamadour, dove precede Vingegaard, Pogačar e il campione del mondo Filippo Ganna, che conclude quinto a 48".[35] Vince il premio di supercombattivo[36] e la maglia verde, stabilendo inoltre il record di punti della maglia verde, togliendolo a Peter Sagan.[37] È considerato il vero padrone del Tour de France, per via delle sue prestazioni durante l'intera corsa.[38][39] Primeggia nella classifica UCI che riguarda le corse di un giorno.[40]
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