Maurizio Turone (Varazze, 27 ottobre 1948) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Maurizio Turone | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 178 cm | |
Peso | 75 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Difensore | |
Termine carriera | 1986 | |
Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1968-1972 | ![]() | 100 (9) |
1972-1978 | ![]() | 136 (2) |
1978-1979 | ![]() | 17 (0) |
1979-1982 | ![]() | 74 (2) |
1982-1983 | ![]() | 20 (0) |
1983-1985 | ![]() | 35 (1) |
1985-1986 | ![]() | 10 (0) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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È soprannominato Ramón. Ha due figli, Cristian e Alessandro, il secondo dei quali è stato a sua volta calciatore[1] intraprendendo in seguito la carriera di allenatore.
Esordì a livello professionistico nel 1968 con la maglia del Genoa e, dopo quattro stagioni in rossoblu (tre in Serie B e una in Serie C), nel 1972 venne ceduto al Milan, in cui giocò fino al 1977-1978 vincendo due Coppe Italia e una Coppa delle Coppe.
Dopo una stagione trascorsa nel Catanzaro venne ceduto alla Roma, in cui giocò dal 1979 al 1982 vincendo due Coppe Italia nel 1979-1980 e nel 1980-1981. Durante i tre anni in giallorosso verrà ricordato, più che altro, per un suo gol annullato nella sfida-scudetto del 10 maggio 1981 sul campo della Juventus. Con i giallorossi che avevano l'obbligo di vincere per recuperare il punto di ritardo in classifica sui bianconeri, al 75' Turone mise la palla in rete dopo una sponda di Roberto Pruzzo: l'arbitro Paolo Bergamo, tuttavia, aveva annullato l'azione per un fuorigioco segnalato dal guardalinee Giuliano Sancini. Lo 0-0 fu sufficiente ai torinesi, due settimane più tardi, per laurearsi campioni d'Italia con due punti di vantaggio sulla Roma [2].
Le immagini televisive mai chiarirono, in maniera definitiva, se la posizione del giocatore fosse o meno regolare; negli anni seguenti continuarono a susseguirsi pareri contrastanti, fra proiezioni con le nuove tecnologie e accuse di manipolazione della moviola[3]. In ogni caso, da lì in avanti il cosiddetto «gol di Turone» rimase un argomento caldo e mai sopito del calcio italiano per i decenni a venire[4]: l'episodio rinfocolò bruscamente la rivalità tra bianconeri e giallorossi[5], un dualismo che da qui in avanti diverrà una classica del campionato[4].
Nel novembre 1982 Turone andò a giocare nel Bologna, appena retrocesso in Serie B; al termine della stagione la squadra emiliana retrocesse, per la prima volta nella sua storia, in Serie C1. A quel punto tornò in Liguria per chiudere la carriera con tre stagioni in Serie C2: le prime due col Savona, la terza con la Cairese. In carriera ha totalizzato complessivamente 227 presenze e 4 reti in Serie A e 85 presenze e 3 reti in Serie B.
Dopo aver lasciato il calcio giocato tornò al Genoa prima come osservatore, ruolo che ricoprì per un breve periodo anche nella Lazio, e poi come team manager, sul finire degli anni novanta.
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