Nella stagione 1988-1989 la squadra romagnola è riuscita a confermare sulla panchina bianconera, il promettente tecnico Alberto Bigon, tra i maggiori artefici della salvezza ottenuta pochi mesi prima, ma non la stella della squadra, il giovane Ruggiero Rizzitelli attirato dalle sirene della Roma, che lo preso nell'ambito di un'operazione che ha dato al Cesena, oltre a un conguaglio in denaro, anche il gradito ritorno di Massimo Agostini dopo un biennio giocato nella Capitale,[1] in questa stagione realizza 12 reti.
La squadra ha chiuso il campionato al 13º posto, peggiorando certo il piazzamento in classifica rispetto a dodici mesi prima, ma ottenendo comunque il prestigioso obiettivo della salvezza. Da ricordare e passata agli annali, la storica vittoria al Manuzzi, dell'8 gennaio 1989 contro gli scudettati uscenti del Milan (1-0): i rossoneri di Arrigo Sacchi, di li a pochi mesi pronti a laurearsi campioni d'Europa, furono battuti a sorpresa da una rete al 69' dello svedese Hans Holmqvist, neoacquisto della stagione bianconera.[1]
Nella Coppa Italia il Cesena disputa prima del campionato il secondo girone di qualificazione, ottenendo con il terzo posto dietro a Torino ed Udinese, il passaggio alla seconda fase.
Nel secondo girone della seconda fase i bianconeri vincono con il Modena, pareggiano con il Lecce e perdono (2-0) con il Napoli di Maradona, che passa ai quarti di finale.
Maglie e sponsor
Lo sponsor tecnico per la stagione 1988-1989 fu adidas, mentre lo sponsor ufficiale fu Orogel.
Da sinistra: Sebastiano Rossi e Roberto Bordin, pluripresenti della stagione, qui controllano il granata Ezio Rossi nella trasferta di Torino del 6 novembre 1988
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