sport.wikisort.org - Squadra

Search / Calendar

Il Calcio Padova[4], meglio noto come Padova, è una società calcistica italiana con sede nella città di Padova. Milita in Serie C.

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima squadra di calcio femminile, vedi Calcio Padova Femminile.
Calcio Padova
Calcio
Detentore della Coppa Italia Serie C
Biancoscudati, Euganei, Patavini
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Terza divisa
Colori sociali Bianco, rosso
Inno Ma quando torno a Padova
Mannaz[1]
Dati societari
Città Padova
Nazione  Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie C
Fondazione 1910
Rifondazione2014
Proprietario J4A Holdings II S.à r.l. (96%)[2]
Luca Destro (3%)[2]
Giampaolo Salot (1%)[2]
Presidente Alessandra Bianchi[3]
Allenatore Bruno Caneo
Stadio Euganeo
(32 420 posti)
Sito web www.padovacalcio.it
Palmarès
Trofei nazionali 2 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
1 Supercoppa di Serie C
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il sodalizio attuale è nato il 24 luglio 2014 come Biancoscudati Padova dopo la non iscrizione ai campionati della precedente Associazione Calcio Padova fondata nel 1910, della cui tradizione calcistica cittadina si fa portatore.

Fra i migliori risultati della formazione veneta figurano il terzo posto nel campionato di Serie A 1957-1958, la finale di Coppa Italia 1966-1967, la vittoria della Coppa Italia Semiprofessionisti 1979-1980 e della Coppa Italia Serie C 2021-2022 oltreché le finali di Coppa Rappan 1962-1963 e della Coppa Anglo-Italiana 1983; in ambito giovanile, il successo nel Campionato Primavera 1965-1966 riservato ai cadetti. Occupa il 22º posto nella tradizione sportiva dei club che hanno giocato in A e il 26º posto nella classifica perpetua, vantando 16 presenze nella massima serie italiana da quando esiste il girone unico, l'ultima nel 1996.

La classica maglia della formazione padovana è bianca con dettagli rossi; sul petto reca lo scudo cittadino, una croce rossa su sfondo bianco, da cui il soprannome di biancoscudati dei suoi giocatori.


Storia



Dagli albori al secondo dopoguerra


«È costituita col nome di Associazione del Calcio Padova una società avente lo scopo di incrementare la pratica e la diffusione del Gioco del Calcio in particolare e degli altri sport atletici in genere col fine della educazione fisica della gioventù.»

(Primo articolo dell'atto costitutivo del Padova, approvato il 29 gennaio 1910 dall'Assemblea dei soci tenutasi nella sede della Rari Nantes Patavium in Piazzetta del Teatro Garibaldi, 3)
Formazione del Padova annata 1910-1911. Con il numero 8, il fondatore e presidente della squadra Giorgio Treves de'Bonfili.
Formazione del Padova annata 1910-1911. Con il numero 8, il fondatore e presidente della squadra Giorgio Treves de'Bonfili.

L'Associazione Calcio Padova viene fondata il 29 gennaio 1910 nella sede della Rari Nantes Patavium, in piazzetta delle Garzerie, e sceglie subito il bianco e il rosso come propri colori sociali. Dopo l'approvazione dello Statuto, i cinquanta soci eleggono il direttivo. Presidente è nominato il barone Giorgio Treves de'Bonfili, vicepresidente il marchese Giuseppe Corradi. Il 20 febbraio la formazione biancoscudata esordisce in amichevole contro l'Hellas Verona e pareggia a reti bianche al campo “Giovan Battista Belzoni”, l'odierno Walter Petron.

Nella stagione 1912-1913 il Padova partecipa al campionato veneto con Petrarca e Udinese, ma perde l'ultima decisiva partita a Udine (5-0 il 18 maggio) e deve rinviare le aspirazioni di promozione all'annata successiva, quando vince il campionato veneto-emiliano di Promozione e passa alla Prima Categoria dell'Italia Settentrionale, la massima serie dell'epoca. La stagione di esordio in Prima Categoria si risolve con il quarto posto nel girone eliminatorio alle spalle di Vicenza, Hellas Verona e Venezia.[5] Silvio Appiani, non ancora ventenne, mette a segno 17 reti in 14 partite. Il 20 ottobre 1915 il giovane soldato volontario Appiani muore sul Carso. Il 19 ottobre 1924 viene inaugurato lo stadio di via Carducci che ancora porta il suo nome.

Nella stagione 1919-1920 gioca come difensore anche il capitano dei bersaglieri Rino Corso Fougier che volava nella 87ª Squadriglia Aeroplani.

Il Padova vincitore del girone C della Lega Nord nel campionato di Prima Divisione 1921-1922
Il Padova vincitore del girone C della Lega Nord nel campionato di Prima Divisione 1921-1922

Nell'immediato primo dopoguerra, il Padova si trasformò in una delle migliori squadre del Veneto, qualificandosi regolarmente alle semifinali dell'Alta Italia, nelle quali non brillò mai particolarmente, concludendo sempre nelle ultime posizioni. Nel 1921-22 fu tra le secessioniste che si staccarono dalla FIGC fondando una federazione e un campionato indipendenti (CCI): il Padova concluse al 5º posto nel girone B di Prima Divisione CCI, qualificandosi senza problemi al torneo successivo di massima serie nonostante la riconciliazione tra FIGC e secessioniste e conseguente riduzione dei quadri. Nella stagione 1922-23 il Padova riuscì nell'impresa di vincere il girone C di Prima Divisione qualificandosi al girone a tre di semifinale per lo scudetto con Genoa e Pro Vercelli, nel quale terminò però solo terza. Nella stagione 1923-24 disputò un altro ottimo torneo sfiorando l'accesso alla finale con un 2º posto nel girone A[6]. Negli anni successivi il Padova riuscì sempre a salvarsi rimanendo in massima serie (che da Prima Divisione cambiò prima denominazione in Divisione Nazionale nel 1926 e poi nel 1929 in Serie A). Nel 1928-29, con un 8º posto nel girone A di Divisione Nazionale, riuscì a qualificarsi, seppur in extremis, al primo campionato di Serie A a girone unico. La stagione del debutto in A fu tuttavia infausta per i padovani: terminando il torneo al penultimo posto[7], retrocesse per la prima volta in Serie B. Dal 1919 al 1930 la squadra ebbe un centravanti prolifico, Giovanni Monti, autore di 57 reti (più 2 in Coppa Italia)[8]. Monti era un pilota e aveva anche combattuto nella prima guerra mondiale; pochi mesi dopo il suo ritiro da calciatore, nel luglio del 1931, precipitò con un idrovolante nel Lago di Garda perdendo la vita[9].

Nell'estate del 1931, con il Padova in Serie B, diventa presidente l'ingegner Ferruccio Hellmann, che contribuisce all'acquisto di importanti calciatori. Il bomber Gastone Prendato va alla Fiorentina ma arrivano alcuni giovani di grande avvenire fra i quali Annibale Frossi o Alfredo Foni, che diventerà terzino nella Juventus nonché uno dei grandi del calcio del quinquennio (campione olimpico 1936 e del mondo nel 1938). Il posto di Prendato viene preso da Mario Perazzolo che con le sue 17 reti porta la squadra verso il secondo posto che vale la promozione in Serie A, dove la squadra rimarrà per due campionati prima di tornare in Serie B. Dopo una breve parentesi in Serie C, nel 1937 il Padova riconquista la serie cadetta contemporaneamente all'arrivo alla presidenza di Bruno Pollazzi. Diventa presidente nell'estate del 1937 e la squadra ottiene un ottimo quarto posto a soli 3 punti dalla vetta.

Benito Sarti da bambino, Adone Stellin, Enzo Romano, Pietro Sforzin.
Benito Sarti da bambino, Adone Stellin, Enzo Romano, Pietro Sforzin.

Nell'estate successiva giunge in biancoscudato Gino Cappello, attaccante diciottenne poi al Bologna, che si presenta alla prima stagione segnando dieci gol mentre al suo secondo campionato con i biancoscudati metterà in rete 29 gol in 28 partite. Nel campionato di Serie B 1940-1941, concluso col quinto posto, viene ingaggiato Nereo Rocco, mezz'ala ventottenne che ha già vestito la maglia della nazionale e quella di club importanti come Triestina e Napoli e in seguito allenatore sempre del Padova.

Dopo la guerra la squadra sfiora la promozione in massima serie nella stagione 1946-1947, concludendo al secondo posto nel girone B dei cadetti alle spalle della Lucchese, e centra l'obiettivo l'anno seguente, arrivando al primo posto al termine del campionato. In quella stagione i due centravanti Adcock e Giancarlo Vitali (rispettivamente 17 e 18 centri) guidano un attacco che chiude con un bottino di 71 reti. La prima stagione in serie A si conclude con un buon dodicesimo posto finale; degno di nota è il pareggio per 4-4 in casa contro il Grande Torino[10], due mesi prima della tragedia di Superga. Anche la stagione successiva, alla guida del tecnico ungherese Béla Guttmann e poi di Pietro Serantoni, il Padova si salva senza affanni concludendo il campionato a metà classifica.


Anni 1950


Nell'estate del 1951 la dirigenza si sforza di modificare profondamente i connotati della squadra e a novembre, sotto la spinta di una classifica preoccupante, si corre ancora ai ripari ingaggiando il norvegese Knut Andersen[11]. Ciononostante, la squadra alla fine retrocede.

Nel campionato 1953-1954 la squadra stenta e il presidente Pollazzi decide di sostituire il tecnico Rava con un allenatore che è appena stato esonerato dalla Triestina e sta meditando di lasciare il calcio per dedicarsi all'azienda di famiglia. È Nereo Rocco, che traghetta i biancoscudati verso la salvezza. Il paròn viene riconfermato anche per la stagione successiva, che vede il dominio del Lanerossi Vicenza, ma il Padova lotta alla grande e nell'ultimo turno supera il Legnano e conquista col secondo posto un'insperata promozione. La città è in festa; Rocco ha ottenuto il meglio dai suoi e ha riportato il Padova in Serie A.


L'era del paròn

Charles Adcock con la maglia del Padova.
Charles Adcock con la maglia del Padova.

Nel 1955-1956, dopo un avvio disastroso (1-2 dalla Lazio all'Appiani, 0-1 dalla Fiorentina in trasferta e un pesante 1-5 dal Milan ancora in casa), il Padova si afferma come la sorpresa del torneo. È iniziata la cosiddetta "era Rocco". La squadra punta le proprie possibilità su un dispositivo difensivo potenziato: una casa solida, ama dire il tecnico triestino, comincia dalle fondamenta. Il suo catenaccio diventa una vera filosofia calcistica, capace di influenzare tutto il calcio italiano, e la piccola provinciale biancoscudata si piazza addirittura ottava. Nel campionato 1956-1957 la squadra ottiene la salvezza, terminando il torneo all'undicesimo posto, ma il vero exploit è quello del torneo 1957-1958, chiuso dai patavini al terzo posto della graduatoria – miglior risultato di sempre in massima divisione – grazie a una formazione composta da Pin, Blason, Scagnellato, Pison, Azzini, Moro, Hamrin, Rosa, Brighenti, Mari (talvolta sostituito da Chiumento) e Boscolo. Nel corso della stagione lo stadio Appiani è un fortino quasi inespugnabile: cadono, tra le altre, Fiorentina, Milan, Napoli, Roma, Lazio, Torino e Bologna, per un totale di 13 vittorie a fronte di una sola sconfitta[12]. .

Il 1958-59 vede il Padova privato di Hamrin, che prende la via di Firenze, ma Rocco costruisce un altro capolavoro guidando la squadra al settimo posto in campionato e portando la coppia d'attacco Brighenti-Mariani in Nazionale per un'amichevole a Wembley con l'Inghilterra (2-2 proprio con gol della coppia patavina[13]). Il Padova è ormai acquartierato nelle zone nobili della classifica e l'Appiani (violato solo da Milan e Juventus) è un campo che fa paura a tutti. Ma il sogno termina l'estate del 1961 quando, dopo aver resistito più di una volta, il paròn cede alle sirene di un grande club: lo chiama il Milan di Gipo Viani e l'appuntamento con gli obiettivi di vertice, nazionali e internazionali, non può più essere rimandato. Rocco se ne va e con lui il pezzo più glorioso della storia della società biancoscudata.


Anni 1960


Gli anni 1960 si rivelano avari di soddisfazioni calcistiche. Nel 1961-62, orfano di Rocco e alle prese con una rosa da rinnovare, il Padova retrocede in B dopo sei anni nella massima serie. Dal 1962 la squadra disputa sette stagioni consecutive in cadetteria, sfiorando la promozione in serie A soltanto nella stagione 1963-64, alla guida dell'argentino Oscar Montez, concludendo ad un punto dalla terza classificata Foggia & Incedit.

Nel 1961 il Padova prende parte alla terza edizione della "Coppa dell'Amicizia" italo-francese nella selezione rappresentante l'Italia composta anche da SPAL, L.R. Vicenza, Atalanta, Milan, Venezia, Prato, Mantova, Como e Genoa. Gli italiani batterono la selezione francese per 22 punti a 18[14].

Gastone Zanon, 255 presenze e 2 gol in maglia biancoscudata.
Gastone Zanon, 255 presenze e 2 gol in maglia biancoscudata.

L'anno seguente la squadra partecipa alla Coppa Piano Karl Rappan, torneo ufficiale tra le Nazioni della Mitteleuropa[15]. In questa edizione i biancoscudati vincono il loro girone battendo il Dorogi Bányász SE, l'FC La Chaux-de-Fonds e lo Spartak Plzen. Ai quarti di finale superano 7-1 all'Appiani gli jugoslavi dell'OFK Belgrado dopo la sconfitta esterna per 4-3 all'andata; vincono entrambe le gare di semifinale con gli ungheresi del Pécs con un 4-3 in casa e 3-0 esterno. La finale del 3 aprile 1963 in casa a Padova viene però persa contro i cecoslovacchi dello Slovnaft Bratislava per 1-0.

È nell'anno 1967, invece, una delle migliori prestazioni di sempre nella storia del club biancoscudato, all'epoca allenato da Humberto Rosa e relegato in Serie B. Dopo aver sconfitto ai quarti di finale il Napoli per 2-1 e in semifinale l'Inter per 3-2, il Padova gioca la finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico di Roma contro il Milan di Trapattoni e Rivera, perdendola per 1-0[16].

Nel 1968-69, invece, dopo aver ceduto i pezzi migliori della rosa (tra cui il bomber Paolo Morelli) a causa di una precaria situazione economica, il Padova chiude la stagione all'ultimo posto in classifica e viene retrocesso in Serie C.


Anni 1970 e 1980


Per tutti gli anni 1970 la squadra naviga in terza serie, senza alcun risultato di rilievo. Il miglior piazzamento è il terzo posto della stagione 1970-71, impreziosito dalle 19 reti del capocannoniere della serie C Flaviano Zandoli ma inutile ai fini della promozione. Nel corso del decennio né l'avvicendarsi in panchina di allenatori-bandiera come Elvio Matè, Humberto Rosa e Mario Perazzolo, né la presenza per due stagioni (dal 1975 al 1977) di un giocatore di classe come Ezio Vendrame riescono a far risalire il Padova tra i cadetti. Il pubblico cala attestandosi a una media di tremila presenze nelle gare in casa[17] e la società passa più volte di mano. Il decennio si conclude con la retrocessione in Serie C2 nella stagione 1978-79 durante la proprietà di Giussy Farina e la presidenza Pastorello: si tratta del punto più basso della storia del club.

La prima stagione in C2 si conclude con l'amaro epilogo della sconfitta ai calci di rigore con il Trento nello spareggio promozione di Verona, davanti a ben ventimila tifosi biancoscudati[18]. L'anno seguente la squadra allenata da Mario Caciagli centra il ritorno in serie C1 dominando il proprio girone[19] e si aggiudica la Coppa Italia Semiprofessionisti battendo nella doppia finale la Salernitana. Al termine della stagione 1982-83, alla guida di Bruno Giorgi e trascinato dalle reti di Cina Pezzato, il Padova conclude al secondo posto alle spalle della Triestina e riesce infine a fare ritorno in serie B[20], categoria lasciata nel 1969.

Claudio Valigi, 33 presenze e 8 reti nell'anno della promozione in Serie B del 1986-1987.
Claudio Valigi, 33 presenze e 8 reti nell'anno della promozione in Serie B del 1986-1987.

Nel 1983 il Padova perde la finale della Coppa Anglo-Italiana col Cosenza. In una tre giorni disputata tra il 23 e il 25 aprile a Cosenza, i biancoscudati si impongono in semifinale per 4-2 contro il Chelmsford. Nella finale del 25 aprile i padroni di casa si assicurano il titolo battendo il Padova di Bruno Giorgi per 2-0. Il Padova partecipa alla competizione anche nel 1993-94 affrontando Portsmouth, West Bromwich Albion, Stoke City e Southend United.

Una vicenda di illecito sportivo (Caso Padova) fa precipitare nuovamente la squadra in terza serie. Questa volta, però, il purgatorio ha breve durata: dopo una stagione anonima chiusa al settimo posto, nell'estate del 1986 il nuovo presidente Marino Puggina chiama mister Adriano Buffoni sulla panchina biancoscudata e costruisce una squadra che punta alla promozione, con gli innesti degli attaccanti Stefano Mariani, Mauro Gibellini e dell'ala Alessandro Bianchi. Dopo un inizio sprint (cinque vittorie nelle prime cinque partite), il Padova scivola al secondo posto, ma dai primi di dicembre (vittoria con il Monza in casa) ad aprile la squadra inanella una serie di risultati utili che la riporta a duellare per la vetta con il Piacenza. Lo scontro diretto avviene il 18 aprile all'Appiani e si conclude con la vittoria per 2-1 dei piacentini, che a fine stagione vinceranno il campionato. Il Padova riesce a respingere gli assalti finali della Reggiana terza in classifica e chiude al secondo posto, l'ultimo valido per il ritorno in Serie B[21].

Seguono tre stagioni tra i cadetti che si concludono in posizioni di metà classifica. Si segnala anche l'arrivo, nel 1987, del centrocampista Damiano Longhi, al quinto posto assoluto di presenze con i biancoscudati, e nell'autunno del 1989 dell'attaccante Giuseppe Galderisi, che giocherà a Padova per sette stagioni mettendo a segno 50 reti[22].


Anni 1990


Nel corso della stagione 1990-91, alla guida di Mario Colautti, il Padova sfiora il ritorno in massima serie, concludendo al quinto posto a un punto dall'Ascoli: fatale, per una squadra che vede protagonisti futuri punti fermi della Nazionale italiana quali Angelo Di Livio, Antonio Benarrivo e Demetrio Albertini, è la sconfitta per 2-1 contro la Lucchese all'ultima giornata[23]. La stagione successiva riesce, sempre all'ultima giornata, a conquistare il punto decisivo che consente di ottenere la salvezza (1-1 a Pescara), senza rientrare nel gruppo di squadre con 35 punti coinvolte nella classifica avulsa.

Anche nella stagione 1992-93, con in panchina Mauro Sandreani e la presenza in rosa del giovanissimo attaccante Alessandro Del Piero, cresciuto negli Allievi della società, la promozione svanisce di un soffio. Durante il girone di ritorno i veneti compiono una rincorsa che riesce a far raggiungere alla terzultima giornata il quarto posto, dopo aver battuto 2-0 il già retrocesso Taranto, e agganciando il Lecce (fermato in casa sul pari dalla SPAL) e l'Ascoli (1-1 ad Andria), mentre il Piacenza allunga; la domenica successiva avviene la beffa: i biancoscudati pareggiano 1-1 a Lucca, mentre i salentini espugnano per 3-2 il Dall'Ara (spedendo il Bologna in C1) e si riportano a un punto di vantaggio insieme all'Ascoli, che supera agevolmente il Cesena (3-0). Unico spiraglio viene dal pareggio casalingo degli emiliani, fermati 0-0 in casa dalla Fidelis Andria. All'ultima giornata, nello scontro diretto dell'Appiani, i marchigiani vengono sconfitti per 3-2, ma le contemporanee vittorie del Lecce sulla Lucchese (2-1) e del Piacenza a Cosenza (1-0), vanificano tutto[24].

Alessandro Del Piero e Angelo Di Livio in allenamento coi biancoscudati nei primi anni 1990
Alessandro Del Piero e Angelo Di Livio in allenamento coi biancoscudati nei primi anni 1990

Per il ritorno dei biancoscudati in Serie A occorre attendere il campionato 1993-94. Al termine della stagione, sotto la presidenza del commendator Marino Puggina, uno spareggio vinto 2-1 contro il Cesena il 15 giugno sul neutro di Cremona[25] permette alla squadra veneta di risalire in massima serie dopo trentadue anni di assenza.

Il Padova resiste due stagioni tra le grandi della Serie A, guidato dal nuovo presidente Sergio Giordani e dal tecnico Mauro Sandreani. Le gare in casa si disputano nel nuovo stadio Euganeo, inaugurato nel settembre 1994. Dopo un campionato caratterizzato da risultati importanti contro le "grandi" (vittorie in casa con Milan, Inter e un prestigioso successo al Delle Alpi di Torino ai danni della Juventus[26]) ma modesti contro le piccole, il Padova si salva grazie allo spareggio con il Genoa, giocato a Firenze e deciso ai calci di rigore. Tra i giocatori di quell'anno c'è il difensore statunitense Alexi Lalas[27]: anche grazie alla sua altezza (191 cm) la difesa subisce pochissimi goal di testa. Nel 1996 la squadra non riesce a bissare l'impresa, nonostante la prolifica coppia gol Goran Vlaović-Nicola Amoruso, e retrocede in Serie B.

La società passa in mano all'imprenditore brianzolo Cesare Viganò che affida la panchina a Giuseppe Materazzi, ma nonostante una ricca campagna acquisti (arrivano, tra gli altri, Walter Zenga, Massimiliano Allegri e Cristiano Lucarelli), la squadra chiude ad un deludente 11º posto in Serie B. L'anno seguente si conclude ancora peggio, quando il Padova termina la stagione al 19º posto ed è retrocesso in Serie C1.

Per i biancoscudati la discesa sembra inarrestabile: alla prima stagione in Serie C1 la squadra allenata da Adriano Fedele perde lo spareggio play-out contro il Lecco e retrocede in quarta serie[28]. In soli quattro anni di presidenza Viganò il Padova è riuscito a precipitare dalla Serie A alla C2.


Anni 2000


Alexi Lalas in azione con la maglia del Padova nella stagione 1994-1995.
Alexi Lalas in azione con la maglia del Padova nella stagione 1994-1995.

Nel gennaio 2000 la società viene ceduta ad Alberto Mazzocco, e nel 2001 la squadra, guidata da Franco Varrella e trascinata da Felice Centofanti, vince il campionato e risale in C1[29]. Nella stagione 2002-2003, guidata da Pierluigi Frosio, sfiora invece la promozione in Serie B perdendo con l'Albinoleffe in semifinale di play-off. Il 18 ottobre del 2004 il cavalier Marcello Cestaro diventa ufficialmente presidente della Società[30]. I biancoscudati sfiorano i play-off con Renzo Ulivieri nel 2004-05, ma al termine della stagione il tecnico toscano si dimette[31] e la squadra passa sotto la direzione di Maurizio Pellegrino. Nella stagione 2006-07 i patavini non partono benissimo per poi riprendersi nel girone di ritorno con l'arrivo alla guida di Andrea Mandorlini, subentrato a Maurizio Pellegrino. La squadra, però, conclude la stagione al settimo posto, ancora una volta fuori dalla zona play-off.

Il 18 marzo 2008 Ezio Rossi viene esonerato a causa degli scarsi risultati. Viene chiamato il tecnico della Berretti, Carlo Sabatini. A fine stagione 2007-08 il Padova si classifica sesto a un solo punto dal Foggia e dai play-off pur avendo il miglior attacco di tutta la Serie C1 con 58 gol realizzati[32].

Nella stagione 2008-09 il Padova gioca il suo undicesimo campionato di Lega Pro (ex Serie C) – di cui 9 in Prima Divisione (l'ottavo consecutivo in Prima Divisione dalla stagione 2001-2002) e 2 in Seconda Divisione – e prende parte insieme ad altre squadre di Lega Pro e Serie D alla Coppa Italia con le squadre di Serie A e B (come nell'edizione 2005-06).

Il 12 gennaio 2009, dopo il pareggio per 0-0 contro il Legnano seguito da una contestazione dei tifosi nel fine partita, la società decide per l'esonero del direttore sportivo Mauro Meluso e dell'allenatore Carlo Sabatini. Al loro posto vengo chiamati Doriano Tosi (nuovo direttore sportivo) e Attilio Tesser (nuovo allenatore). Tuttavia il 22 febbraio dopo aver raccolto solo 4 punti in 5 partite, Tesser viene esonerato. Al suo posto viene richiamato Carlo Sabatini[33]. Il ritorno di Sabatini sembra risvegliare la squadra, che da quel momento ricomincia a risalire la china. Un filotto di cinque vittorie consecutive permette ai biancoscudati di raggiungere i play-off di Prima Divisione al quarto posto in classifica finale.

Filippo Maniero, bomber del Padova di metà anni 1990.
Filippo Maniero, bomber del Padova di metà anni 1990.

Il 17 maggio il Padova affronta nella semifinale play-off il Ravenna, pareggiando 1-1 all'Euganeo e vincendo per 2-1 fuori casa con i gol di Pătraşcu e Falsini. Nella finale d'andata arriva il pareggio interno per 0-0 contro la Pro Patria, dove i veneti sbagliano anche un rigore con Rabito. Alla fine della gara di ritorno, grazie alla vittoria per 2-1 con doppietta di Antonio Di Nardo, il Padova torna in Serie B dopo undici anni di assenza[34].

La squadra inizia bene la sua avventura nel campionato cadetto, rimanendo imbattuta fino all'ottava giornata, quando perde per 1-2 a Crotone, e dopo nove giornate è al 2º posto, in zona play-off, insieme al Cesena, altra rivelazione del torneo. In seguito arrivano le prime sconfitte, che progressivamente fanno scivolare il Padova in zona play-out. L'8 febbraio 2010, in seguito alla sconfitta con il Piacenza per 1-0 (undicesima sconfitta), viene esonerato il tecnico Carlo Sabatini[35]. Il 9 febbraio il suo posto viene preso da Nello Di Costanzo[36]. Dopo due mesi Sabatini torna alla guida della squadra. Il 30 maggio 2010 dopo la vittoria per 2-1 in casa contro il Brescia il Padova si trova a disputare i play-out contro la Triestina in due sfide che si tengono il 4 giugno e il 12 giugno. La gara di andata giocata in casa termina senza reti e dunque occorre una vittoria per salvarsi: il 12 giugno i biancoscudati restano in Serie B grazie a un secco 3-0, con le reti di Vantaggiato, Cuffa e Bonaventura[37].


Anni 2010


Nella stagione 2010-2011 dopo il cambio di allenatore e con un nuovo direttore sportivo, il Padova parte bene trascinato dalla coppia d'attacco Succi-Vantaggiato e dal trequartista Davide Di Gennaro che, grazie ai punti ottenuti soprattutto in casa, portano la squadra a ridosso della zona play-off. Tuttavia i numerosi infortuni occorsi durante la stagione fanno ripiombare la squadra nella zona di centro classifica. Il 15 marzo 2011 dopo la sconfitta nel derby contro il Cittadella l'allenatore Alessandro Calori viene esonerato[38]. Lo stesso giorno la guida della squadra viene affidata al tecnico della Primavera, Alessandro Dal Canto, che al suo debutto in panchina il 19 marzo vince per (2-0) contro il Pescara. Nell'ultimo turno di campionato del 29 maggio la squadra di Dal Canto, trascinata nella fase finale del torneo da Stephan El Shaarawy, batte il Torino 2-0 in trasferta e conquista così un posto nei play-off. Dal 15 marzo al 29 maggio la squadra non ha mai perso. Alle semifinali dei play-off, il Padova supera il Varese con una vittoria in casa per 1-0 seguita da un pareggio per 3-3 fuori casa. La finale per la Serie A vede il Padova affrontare il Novara. Dopo un pareggio per 0-0 in casa, il 12 giugno la squadra veneta perde la finale di ritorno per 2-0[39], vedendo così svanire il sogno di un ritorno in massima serie.

Vincenzo Italiano, capitano del Padova nel triennio 2009-2012.
Vincenzo Italiano, capitano del Padova nel triennio 2009-2012.

La stagione 2011-2012 inizia con la conferma del duo Foschi-Dal Canto. Dopo una buona partenza (nelle prime sette giornate conquista 17 punti su 21), nel corso della stagione la squadra ha un continuo calo, che la fa uscire dalle posizioni di vertice per concludere al settimo posto.

Il quarto campionato di fila in serie cadetta inizia con Fabrizio Salvatori come direttore sportivo[40] e Fulvio Pea in panchina[41]. Anche la squadra è fortemente rinnovata, con l'innesto di diversi giovani e la riduzione complessiva del budget di mercato. Con il coinvolgimento nello scandalo scommesse del 2011 della società, riconosciuta colpevole di responsabilità oggettiva per le violazioni di un suo tesserato, la squadra deve iniziare la stagione con 2 punti di penalità,[42] provvedimento revocato durante la stagione. Il 17 dicembre, a seguito della sconfitta casalinga per 1-3 contro la capolista Sassuolo, Fulvio Pea viene esonerato e al suo posto subentra Franco Colomba. Il 20 marzo 2013, dopo la sconfitta per 3-0 subita in trasferta contro il Bari, Franco Colomba viene sollevato dall'incarico e rientra Fulvio Pea[43], che traghetta la formazione biancoscudata a una tranquilla salvezza.

Stephan El Shaarawy, alla stagione d'esordio tra i professionisti col Padova, viene eletto miglior giocatore della Serie B 2010-2011 al Gran Galà del calcio.
Stephan El Shaarawy, alla stagione d'esordio tra i professionisti col Padova, viene eletto miglior giocatore della Serie B 2010-2011 al Gran Galà del calcio.

La stagione 2013-2014 inizia con la vendita del club da parte di Cestaro a Diego Penocchio, proprietario del gruppo Ormis e reduce da una negativa esperienza al Parma con relativi strascichi giudiziari.[44] Il nuovo presidente conferisce un nuovo assetto alla società nominando Andrea Valentini amministratore delegato, Alessio Secco direttore sportivo e Dario Marcolin allenatore. Dopo un avvio di campionato in cui i biancoscudati hanno collezionato un solo punto in sei partite, il 28 settembre l'allenatore Marcolin è sollevato dall'incarico.[45] Al suo posto subentra Bortolo Mutti. Il 29 dicembre, il Padova chiude il girone di andata terzultimo con quattro vittorie, sei pareggi, dieci sconfitte, 16 gol segnati e 27 subiti all'attivo. Il 2014 si apre con la cessione del restante 52% del pacchetto azionario da parte di Cestaro a Diego Penocchio, che diventa così proprietario unico della S.p.A. biancoscudata.[46][47] Il 2 febbraio, dopo aver collezionato un solo punto nelle ultime cinque partite, l'allenatore Bortolo Mutti è sollevato dall'incarico.[48] Al suo posto subentra Michele Serena.[49] Il 25 maggio 2014, la sconfitta per 2-0 a Siena sancisce, con una giornata di anticipo, la matematica retrocessione del Padova in Lega Pro, dopo cinque consecutivi campionati in Serie B[50]. Ma il peggio deve ancora venire.


Dalla scomparsa alla rinascita

La stagione 2014-2015 del Padova si apre con la presentazione della domanda di iscrizione al campionato di Lega Pro, incompleta.[51] Il 15 luglio 2014, a causa della mancata presentazione del ricorso alla Covisoc, il Padova non viene iscritto al campionato di Lega Pro. Successivamente la proprietà comunica in un primo momento che il Calcio Padova proseguirà l'attività sportiva concentrandosi sul settore giovanile[52] e in un secondo momento che la squadra ha ufficialmente e formalmente richiesto l'ammissione al campionato di Serie D.[53] Nei giorni successivi la domanda non viene accolta in seguito alle indicazione ricevute dalla FIGC da parte del sindaco di Padova Massimo Bitonci su quale debba essere la squadra autorizzata a chiedere l'ammissione in Serie D.[54]

A seguito dell'esclusione del Calcio Padova dai campionati nazionali, il 24 luglio 2014 viene iscritta al girone C della Serie D la nuova Società Sportiva Dilettantistica Biancoscudati Padova, nata per dare continuità sportiva alla storica società cittadina. Il sodalizio, fondato dagli imprenditori padovani Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, debutta ufficialmente, sotto la guida tecnica di Carmine Parlato, il 24 agosto nella sfida di Coppa Italia Serie D contro la Castellana, vinta 2-0. Il 19 aprile 2015, in virtù del successo 2-1 sul campo del Legnago, la squadra veneta raggiunge la matematica promozione in Lega Pro. Chiude il campionato a 85 punti e 27 vittorie, andando a battere il record precedente di successi (21 vittorie nella stagione 1947-1948).

Il 6 luglio 2015, in vista del ritorno tra i professionisti, la società assume nuovamente la denominazione "Calcio Padova".[4] L'avvio del campionato di Lega Pro - girone A comincia con il Padova tra le prime in classifica, ma una serie di risultati negativi portano a fine novembre 2015 all'esonero di mister Parlato[55], avvicendato in panchina da Giuseppe Pillon. Nonostante un buon girone di ritorno la squadra conclude la stagione al quinto posto, fuori dalla qualificazione ai play-off.

La stagione 2016-2017 inizia con la nomina del nuovo direttore sportivo, Giorgio Zamuner;[56] per la panchina viene invece ingaggiato Oscar Brevi.[57] La squadra si piazza quarta in campionato, qualificandosi per i play-off, dove viene eliminata al primo turno a causa della sconfitta interna contro l'AlbinoLeffe (1-3). A seguito della prematura eliminazione ai play-off la società conferma il direttore sportivo, ma solleva dall'incarico l'allenatore: per il nuovo campionato viene ingaggiato Pierpaolo Bisoli. È modificato anche l'assetto societario e la presidenza passa da Giuseppe Bergamin a Roberto Bonetto.

La stagione 2017-2018 culmina con la vittoria del girone B della Serie C, conseguita il 23 aprile 2018 in seguito al successo dell'AlbinoLeffe sulla Reggiana. Il Padova ritorna così in Serie B dopo quattro anni di assenza e chiude la stagione aggiudicandosi anche la Supercoppa di Serie C, ottenuta battendo il Livorno in casa e il Lecce al Via del Mare.[58]

La stagione 2018-2019, in serie cadetta, si rivela per il Padova più complicata: dopo aver ottenuto una sola vittoria nelle prime undici giornate, Bisoli è esonerato per lasciare il posto a Claudio Foscarini.[59] Dopo la diciottesima giornata, mancati i risultati sperati dal cambio di allenatore, Foscarini è esonerato e l'incarico ridato a Bisoli[60], ma dopo la ventinovesima giornata la società esonera nuovamente Bisoli per ingaggiare Matteo Centurioni[61], che tuttavia non riesce ad evitare la retrocessione, sancita dall'aritmetica alla penultima giornata.

Per la successiva stagione in Serie C la società punta su Salvatore Sullo, che viene esonerato dopo venti giornate, con la squadra al quinto posto. Il successore, Andrea Mandorlini, guida i suoi al quinto posto finale, prima dell'eliminazione agli ottavi di finale dei play-off contro la Juventus U23.


Anni 2020


Nella stagione 2020-2021 la promozione diretta viene solo sfiorata: il Padova di Mandorlini chiude il campionato a pari merito con il Perugia nel girone B, ma soccombendo per via della peggiore differenza reti negli scontri diretti. Il secondo posto vale comunque ai patavini l'accesso ai play-off, dove la squadra si spinge sino all'atto conclusivo contro l'Alessandria, dopo aver eliminato in precedenza il Renate ai quarti e l'Avellino in semifinale. Nella doppia finale contro i piemontesi, la gara di andata all'Euganeo termina 0-0; lo stesso punteggio permane dopo i tempi regolamentari e supplementari nella sfida di ritorno al Moccagatta, il che obbliga le squadre ai tiri di rigore, che vedono il Padova perdente per 4-5, lasciando all'Alessandria la promozione in Serie B.

La stagione 2021-2022 inizia con l'arrivo dell'allenatore Massimo Pavanel, mister della Feralpisalò nella stagione precedente.[62] La squadra, allestita nuovamente con un organico di rilievo per la categoria, si propone ai vertici del girone A e va a punti più dell'anno precedente; a farle da contraltare si propone però Südtirol, che all'11ª giornata diventa capolista e ai due terzi di stagione riesce a staccare i biancoscudati (che perdono punti in particolare contro squadre di medio-bassa classifica) fino a un massimo di 10 lunghezze. Nel mese di febbraio la società decide di procedere a un netto rimpasto dell'organigramma, esonerando sia Pavanel che il direttore sportivo Sean Sogliano, sostituiti rispettivamente da Massimo Oddo e Massimiliano Mirabelli. La mossa rivitalizza il Padova, che riesce a vincere di misura (sempre contro il Südtirol) la Coppa Italia Serie C e, complici due sconfitte e un pareggio patiti dagli altoatesini, riduce il distacco in classifica a sole due lunghezze. Il sorpasso però non si concretizza, poiché i biancoscudati pareggiano per 0-0 lo scontro diretto della penultima giornata e perdono per 1-2 l'ultimo turno contro la Virtus Verona, dovendo pertanto disputare i play-off come secondi classificati. Qui i biancoscudati eliminano in sequenza Juventus U23 (0-1 all'andata in Piemonte; 0-1 dei bianconeri all'Euganeo che qualifica il Padova per via del miglior piazzamento nella regular season) e Catanzaro (0-0 in Calabria; 2-1 all'Euganeo), approdando alla doppia finale contro il Palermo, perdendo tuttavia entrambe le gare per 1-0 e rimanendo così in Serie C.


Cronistoria


Cronistoria del Calcio Padova

Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Primo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Terzo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Qualificazioni squadre di Serie B di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Finalista della Coppa Piano Karl Rappan.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia.
  • 1967 - La società assume la denominazione di Associazione Calcio Padova S.p.a.[63]
  • 1967-1968 - 12° in Serie B.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1977 - La società assume la denominazione di Calcio Padova S.p.a.[64]
  • 1977-1978 - 11º nel girone A della Serie C. Ammesso nel nuovo campionato di Serie C1.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Vince la Coppa Italia Semiprofessionisti (1º titolo).
? di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Finalista di Coppa Anglo-Italiana.
Primo turno di Coppa Italia.
  • 1984-1985 - 20º in Serie B su delibera della C.A.F. per illecito nel Caso Padova. Retrocesso in Serie C1.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Fase eliminatoria a gironi della Coppa Anglo-Italiana.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
  • 1998-1999 - 14º nel girone A della Serie C1. Retrocesso in Serie C2 dopo aver perso i play-out.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.

Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
  • 2014 - La società per fallimento societario non si iscrive ai campionati.[54] Nel frattempo, viene costituita una nuova società denominata Società Sportiva Dilettantistica Biancoscudati Padova che viene ammessa in Serie D in soprannumero sulla base della tradizione sportiva cittadina.
  • 2014-2015 - 1º nel girone C della Serie D. Promosso in Lega Pro.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2015 - La società dapprima assume la denominazione Biancoscudati Padova S.p.a.[65] e successivamente la cambia in Calcio Padova S.p.a.[4]
  • 2015-2016 - 5º nel girone A della Lega Pro.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2016-2017 - 4º nel girone B della Lega Pro. Perde il primo turno dei play-off e viene ammesso nel nuovo campionato di Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Vince la Supercoppa di Serie C (1º titolo).
Terzo turno di Coppa Italia.
  • 2019-2020 - 5º nel girone B della Serie C. Perde il primo turno dei play-off nazionali.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.

Terzo turno di Coppa Italia.
Turno preliminare di Coppa Italia.
Vince la Coppa Italia Serie C (2º titolo).
  • 2022-2023 - Partecipa nel girone A della Serie C.
Turno preliminare di Coppa Italia.
Partecipa alla Coppa Italia Serie C.

Colori e simboli



Colori


Nella storia della società padovana, due sono state le colorazioni principali della maglia del club: il nero e il bianco, utilizzato nelle prime partite, ed il rosso e bianco tuttora in uso. La classica maglia della formazione patavina è bianca con dettagli rossi; sul petto reca lo scudo cittadino, una croce rossa su sfondo bianco, da cui il soprannome di Biancoscudati dei suoi giocatori.

Anni Colori Denominazione
1910-1930Associazione Calcio Padova
1930-1940Associazione Fascista Calcio Padova
1940-1977Associazione Calcio Padova
1977-2014Calcio Padova
2014-2015Società Sportiva Dilettantistica Biancoscudati Padova
2015Biancoscudati Padova
2015-Calcio Padova

Simboli ufficiali



Stemma

Lo stemma storico del Padova consiste in uno scudo partito: il campo sinistro è occupato da una croce rossa su sfondo bianco (mutuata dal blasone araldico cittadino), mentre il lato destro è monocromo rosso e ospita il richiamo alla denominazione societaria (variamente declinata nel corso degli anni in "Calcio Padova 1910", "A.C.P.", "Padova"), scritta a caratteri stampatelli bianchi oppure in rosso su un apposito rettangolo bianco. Significativa variante fu quella adottata dal "Biancoscudati Padova", la cui denominazione occupava anche il braccio trasversale della croce.

Dalla fine degli anni 1980, in coincidenza con l'inizio della presidenza di Marino Puggina, fino ai primi anni 2000, tale scudo fu sostituito da una variante di forma più squadrata: il campo sinistro manteneva la croce civica, mentre il destro riportava il disegno stilizzato del monumento equestre al Gattamelata, con l'aggiunta di un pallone al di sotto dello zoccolo del cavallo.

Con l'arrivo di Alberto Mazzocco alla presidenza il Padova indisse, mediante le pagine del Mattino di Padova, un sondaggio d'opinione tra i propri tifosi circa lo stemma da adottare: il risultato fu in favore del ripristino dello scudo originario.

Nella stagione 2009-2010, anno del centenario, lo scudo viene inscritto in una corona circolare rossa recante nella parte alta le date "1910-2010" e nella parte bassa la scritta "Calcio Padova", il tutto in caratteri corsivi cancellereschi. L'uso di tale soluzione è proseguito anche nell'annata successiva, giacché la società aveva deciso di adottarla in pianta stabile, eliminando soltanto il riferimento al centenario[66]; la decisione non ha tuttavia incontrato l'approvazione di parte della tifoseria[67], che nella stagione 2011-2012 ha chiesto e ottenuto la riadozione dello storico scudo bi-partito[68]. Dopo il fallimento del 2014, non potendo inizialmente usare la sigla ACP, la società subentrante Biancoscudati Padova (poi Calcio Padova) ha modificato lo scudetto inserendovi dapprima la ragione sociale temporanea, quindi il solo toponimo cittadino; nel 2018, a seguito degli accordi coi liquidatori del vecchio club, lo stemma originario è stato ripristinato, solo adottando un più spesso carattere tipografico per l'epigrafe.


Mascotte

La mascotte del Padova è la famosa gallina padovana, che proprio come il Padova ha i colori bianco e rosso.


Strutture



Stadio


Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Walter Petron, Velodromo Giovanni Monti, Stadio Silvio Appiani e Stadio Euganeo.
Lo Stadio Euganeo.
Lo Stadio Euganeo.

Il Padova, durante la sua storia, ha giocato le partite interne di campionato su quattro diversi campi. Il primo fu il "Campo di Via Belzoni" (oggi "Walter Petron") dove il 29 gennaio 1910 il Padova giocò la sua prima partita in assoluto contro il Verona.

Il secondo fu il "Campo Giovanni Monti" (ex stadio comunale) intitolato al giocatore Giovanni Monti e costruito al interno dell'omonimo velodromo inaugurato il 12 febbraio 1916 con la partita Padova-Verona finita (4-0). Il Padova vi giocherà fino al campionato 1922-1923.

Il 19 ottobre 1924 adiacente al vecchio campo da gioco venne inaugurato il terzo stadio del Padova, l'Appiani, dedicato al ex giocatore del Padova Silvio Appiani. In questo stadio, una sorta di "catino" nel centro della città[69], la squadra giocò dal 1924 al 24 maggio 1994.

Nel 1994 infine viene inaugurato il quarto e, al momento, ultimo stadio di Padova, l'Euganeo, costruito per il ritorno in Serie A, che nei suoi primi anni di utilizzo era privo della curva Sud riservata ai tifosi locali (fu terminata nel 1999). Tale impianto, concepito per uso polisportivo, ha fin da subito suscitato critiche da parte della tifoseria e degli addetti ai lavori per la sua dispersiva sovrabbondanza strutturale e la scarsa funzionalità, con particolare riguardo per la notevole distanza delle tribune dal terreno di gioco, la scomodità degli spalti e la difficile accessibilità dal centro cittadino. L'Euganeo è stato peraltro teatro della repentina retrocessione del club, nell'arco di cinque anni, dalla Serie A alla Serie C2.


Centro di allenamento


Lo stesso argomento in dettaglio: Centro Sportivo Memo Geremia.

Dal 1991 al 2014 il Padova e le squadre giovanili si sono allenate al "Centro Sportivo Euganeo" situato a Teolo ai piedi dei Colli Euganei in frazione Bresseo. Dal 2014 si allena al Centro Sportivo Memo Geremia di Padova, struttura di proprietà del Petrarca Rugby, e allo Stadio Silvio Appiani.


Società



Organigramma societario


Dal sito web ufficiale della società.[70]

Staff dell'area amministrativa
Consiglio di amministrazione
  • Alessandra Bianchi - Presidente[3]
  • Moreno Beccaro - Consigliere
  • Luca Destro - Consigliere
  • Andreea Munteanu-Koenig - Consigliera
  • Giampaolo Salot - Consigliere
  • Alain Schibl - Consigliere


Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1979-1985 Adidas
  • 1985-1988 NR
  • 1988-1992 Adidas
  • 1992-1995 Lotto
  • 1995-1999 Diadora
  • 1999-2001 Biemme
  • 2001-2003 Valsport
  • 2003-2008 Macron
  • 2008-2011 Lotto
  • 2011-2014 Joma
  • 2014-2017 Macron
  • 2017-2020 Kappa[71]
  • 2020-oggi Macron
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1981-1985 Bata
  • 1985-1987 Master Photo
  • 1987-1989 Coelsanus
  • 1989-1991 Tutto Pannocarta
  • 1991-1996 Acqua Vera
  • 1996-1997 Millionaire Market
  • 1997-2004 Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
  • 2004-2006 Famila, Almondy
  • 2006-2008 Famila, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
  • 2008-2012 Famila, Cassa di Risparmio del Veneto
  • 2012-2013 Famila
  • 2013-2014 Famila, Birra Antoniana
  • 2014-2016 L'Arte di Abitare, Dermomed, Tiemme Costruzioni
  • 2016-2017 Italiana Assicurazioni, Zanutta, Tiemme Costruzioni, Dermomed
  • 2017-2018 Italiana Assicurazioni, Zanutta, Noah[72]
  • 2018-2019 Italiana Assicurazioni, Zanutta
  • 2019-2020 Advantage Immobiliare, Patavium Energia, Zanutta, Tiemme Costruzioni
  • 2020-2021 Replay, Patavium Energia, Trivenet Telecomunicazioni, CSZ Investigazioni
  • 2021-2022 Replay, Patavium Energia, Global Work Contract, CSZ Investigazioni, Trivenet Telecomunicazioni
  • 2022-2023 Replay, Facile.Energy, Global Work Contract, Energetika, Trivenet Telecomunicazioni, Epico Play

Impegno nel sociale


Il Padova in collaborazione con lo sponsor della Scuola Calcio Bernardinello Engineering, sostiene il progetto "Stanza dei Sogni", promosso dalla Fondazione Salus Pueri che sostiene la Pediatria di Padova.[73]


Settore giovanile


De Franceschi, Del Piero e Boscolo nelle giovanili biancoscudate nei primi anni 1990.
De Franceschi, Del Piero e Boscolo nelle giovanili biancoscudate nei primi anni 1990.

Il settore giovanile del Padova è formato da squadre che giocano nei campionati Berretti, Allievi Nazionali e Elite, Giovanissimi Nazionali e Regionali, Esordienti Regionali, Provinciali e a 9 e Pulcini a 7.

Nel 1965-1966 la squadra Primavera, il cui campionato all'epoca si disputava diviso tra squadre di Serie A e squadre di Serie B, vince il massimo trofeo nazionale.


Il Padova nella cultura di massa


Il Padova, assieme al Monza, è stato protagonista del primo anticipo televisivo in assoluto nella storia del calcio italiano, disputato il 28 agosto 1993 alle 20:30 e valevole per la prima giornata del campionato di Serie B.[74]


Allenatori e presidenti


Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Calcio Padova e Categoria:Presidenti del Calcio Padova.
Allenatori
Presidenti
  • 1910-1911 Giorgio Treves de'Bonfili
  • 1912-1913 Gastone Rossi
  • 1913 Giuseppe Valenzini
  • 1914-1919 Eugenio Vianello
  • 1919-1921 Raimondo Flores
  • 1921-1923 Michele Maluta
  • 1923-1925 Carlo Carli
  • 1925-1927 Giovanni Mingatti
  • 1927-1928 Augusto Calore
  • 1928-1929 Silvio Barbieri
  • 1929-1930 Federico Bevilacqua
  • 1930-1931 Lodovico Szathvary
  • 1931-1934 Ferruccio Hellmann
  • 1934-1935 Giovanni Mazzuccato
  • 1935-1936 Pietro Colombati
  • 1936-1937 Guelfo Ferrari
  • 1937-1940 Bruno Pollazzi
  • 1940-1943 Erminio Santiello
  • 1943-1945 Francesco Camilotti
  • 1945-1946 Giovanni Mazzuccato
  • 1946-1952 Valentino Cesarin
  • 1952-1963 Bruno Pollazzi
  • 1963-1967 Gino Vescovi
  • 1967-1971 Giovanni Lovato
  • 1971-1975 Marino Boldrin
  • 1975-1977 Giancarlo Dalla Grana
  • 1977-1979 Giambattista Pastorello
  • 1979-1985 Ivo Antonino Pilotto
  • 1985-1986 Nicolò Voltan
  • 1986-1994 Marino Puggina
  • 1994-1996 Sergio Giordani - Marino Puggina (Onorario)
  • 1996-2000 Cesare Viganò
  • 2000-2004 Alberto Mazzocco
  • 2004-2013 Marcello Cestaro
  • 2013-2014 Diego Penocchio[75]
  • 2014-2017 Giuseppe Bergamin
  • 2017-2019 Roberto Bonetto
  • 2019-2022 Daniele Boscolo Meneguolo
  • 2022-oggi Alessandra Bianchi[3]

    Calciatori


    Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Calcio Padova.

    Palmarès


    La Coppa Italia Semiprofessionisti vinta dal Padova nella stagione 1979-1980.
    La Coppa Italia Semiprofessionisti vinta dal Padova nella stagione 1979-1980.

    Competizioni giovanili


    La squadra Juniores del Padova campione d'Italia 1960-1961.
    La squadra Juniores del Padova campione d'Italia 1960-1961.
    La squadra Giovanissimi del Padova campione d'Italia 1989-1990.
    La squadra Giovanissimi del Padova campione d'Italia 1989-1990.
    1965-1966 (Serie B)
    1972-1973, 1974-1975
    1965-1966
    1960-1961
    1989-1990
    2017-2018 (Serie C)

    Altre competizioni


    1947-1948 (girone B)
    1979-1980, 2021-2022
    2018
    1936-1937 (girone C), 2017-2018 (girone B)
    1980-1981 (girone B), 2000-2001 (girone A)
    2014-2015 (girone C)
    Campione veneto: 1919-1920 e 1920-1921

    Statistiche e record


    Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record del Calcio Padova.

    Partecipazione ai campionati


    Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
    Prima Categoria21919-19201920-192126
    Prima Divisione51921-19221925-1926
    Divisione Nazionale31926-19271928-1929
    Serie A161929-19301995-1996
    Serie B381930-19312018-201939
    Serie B-C Alta Italia11945-1946
    Serie C171935-19362021-202231
    Serie C1141978-19792008-2009
    Serie C241979-19802000-20015
    Serie D12014-2015

    Il Padova ha partecipato a 101 campionati nazionali della FIGC a partire dal debutto dopo la conclusione della prima guerra mondiale. In precedenza ha disputato sei tornei del Comitato Regionale Veneto.


    Statistiche di squadra


    Aurelio Scagnellato, 364 presenze complessive in maglia biancoscudata.
    Aurelio Scagnellato, 364 presenze complessive in maglia biancoscudata.

    Di seguito le statistiche e i principali record relativi ai campionati di Serie A disputati dai patavini:


    Statistiche individuali



    Tifoseria



    Storia


    Il primo club ufficiale al seguito del Padova, "La Rumorosa", nacque nel 1930 presso il bar Missaglia, in centro città. Al 1979 risale invece la fondazione del primo gruppo di ultras, il "Magico Padova", per opera di Francesco Zambolin (a tutti i tifosi padovani noto come "Sivori").[77] Tale club, nel frattempo progressivamente strutturatosi, nel 1981 venne ribattezzato i "Leoni della Nord".[77] In seguito vennero fondati gli "ACP 1910 - Ultras Padova", la "Juventude PD" ed il "Fronte Opposto", questi ultimi schierati politicamente ad estrema destra.

    In passato sono esistiti molti altri gruppi, tra i quali lo storico gruppo degli "HAG - Hell's Angels Ghetto", che per vari motivi oggi non esistono più o si sono fusi dando vita ad altri gruppi.

    Il Padova ha potuto vantare al seguito un gruppo composto esclusivamente da militanti donne, le "Galline Padovane".[78]


    Gemellaggi e rivalità


    Il gruppo ultras Hell's Angels Ghetto.
    Il gruppo ultras Hell's Angels Ghetto.

    I primi esempi di amicizia si hanno tra il 1977 e il 1979 con il L.R. Vicenza, all'epoca militante in Serie A:[77] alcuni supporter del Padova (non ancora però effettivamente legati a qualche gruppo organizzato) erano soliti recarsi allo stadio Romeo Menti per assistere alle partite della massima serie in compagnia dei tifosi del Lanerossi, con i quali avevano instaurato dei buoni rapporti.[77] Tuttavia il 6 maggio 1979, in occasione della sfida che opponeva i padroni di casa Berici alla Juventus, alcuni sostenitori patavini si unirono in curva ospiti al tifo bianconero;[77] i tifosi vicentini, per ripicca, la stagione successiva si presentarono allo stadio Silvio Appiani a fianco dei supporter del Venezia,[77] sicché da qui in avanti l'amicizia si trasformò in un'aspra rivalità che, nel corso degli anni, vide anche reciproci furti di striscioni.[79]

    Il 17 gennaio 1982 nacque il sodalizio tra i "Leoni della Nord" e i tifosi del Modena.[77] Questo rapporto, tuttavia, non resistette a lungo, poiché nel 1984 il Padova si gemellò con il Bologna, acerrimo rivale dei canarini. In risposta i modenesi si schierarono con i veneziani.[77]

    In quegli stessi anni poi, alcuni ultras biancoscudati si recarono varie volte allo stadio Marcantonio Bentegodi di Verona per assistere alle partite di Serie A dell'Hellas.[77] Ne nacque presto un'amicizia (tuttavia mai trasformatasi in gemellaggio ufficiale) favorita dall'odio sportivo verso la squadra vicentina e anche dal comune sentire politico di molti esponenti delle due curve, vicino a posizioni di estrema destra.[77] Il 31 dicembre 1984 tuttavia, in seguito ad un'amichevole giocatasi all'Appiani che vide i biancoscudati prevalere sugli scaligeri per 5-0, scoppiò una grossa rissa tra le due tifoserie, originata dai cori di scherno rivolti dai supporters biancoscudati ai tifosi veronesi.[77]

    Ultras del Calcio Padova allo stadio Silvio Appiani.
    Ultras del Calcio Padova allo stadio Silvio Appiani.

    Nel 1984, in nome della comune rivalità con il Lanerossi, i tifosi del Padova si gemellarono con il gruppo "Costa" del Bologna.[77] Sul finire degli anni 1980, però, in entrambe le curve avvenne un notevole cambio generazionale.[77] Per questi motivi l'amicizia iniziò a scricchiolare sempre di più sino alla stagione 1991-1992, quando il sodalizio di comune accordo non venne più rinnovato.[77]

    I tifosi del Palermo sono gli unici gemellati con quelli del Padova; questo gemellaggio nasce nella stagione 1983-1984 ed ha resistito a tutti i ricambi generazionali delle due tifoserie.[80]

    Tutto nacque nei primi anni 1980, quando cinque tifosi della curva nord dell'Appiani si recarono in vacanza al mare, in Sicilia, dove conobbero alcuni ultras della squadra rosanero, membri dei "Commandos Aquile".[77] Memori di questo incontro estivo, in occasione di Padova-Palermo il 20 novembre 1983, le due tifoserie strinsero un'amicizia che venne “ripescata” dai giovani di Piazza Cavour nella stagione 1991-1992, quando le due squadre tornarono ad affrontarsi dopo sette stagioni, durante le quali il rapporto si era un po' affievolito.[77] In quell'anno però, complice il ritorno del Palermo in Serie B, i tifosi biancoscudati ricominciarono a coltivare l'amicizia con i rosanero, accomunati dalle medesime posizioni politiche: l'8 dicembre 1991 nasce dunque ufficialmente il secondo e vero gemellaggio della storia patavina.[77]

    Altri rapporti di amicizia non ufficiali ci sono poi con le tifoserie della Torres e del Varese. In passato ha avuto rapporti di amicizia con le tifoserie della Civitanovese, negli anni 1970, e del Campobasso, negli anni 1980.[80]

    Gemellaggi
    Rivalità
    Lo stesso argomento in dettaglio: Derby di Padova e Derby calcistici in Veneto.

    Organico


    Lo stesso argomento in dettaglio: Calcio Padova 2022-2023.

    Rosa 2022-2023


    Rosa aggiornata al 2 ottobre 2022.[85]

    N. Ruolo Giocatore
    1 P Alessandro Zanellati
    3 D Nahuel Valentini
    4 D Francesco Belli
    5 D Matei Cristian Ilie
    7 A Enrico Piovanello
    8 C Umberto Germano
    9 A Fabio Ceravolo
    10 C Igor Radrezza
    11 C Jacopo Dezi
    12 P Mattia Fortin
    14 C Aljosa Vasic
    16 C Jacopo Bacci
    19 A Luca Gagliano
    20 A Simone Russini
    N. Ruolo Giocatore
    21 A Michael Liguori
    22 P Antonio Donnarumma
    23 C Enej Jelenič
    24 C Carmine Cretella
    25 D Bernardo Calabrese
    26 D Niko Kirwan
    27 D Felipe Curcio
    29 D Andrea Zanchi
    30 D Andrea Gasbarro
    31 A Tommaso Ghirardello
    32 C Tommaso Miccoli
    33 C Simone Franchini
    37 A Michael De Marchi

    Staff tecnico


    Dal sito web ufficiale della società.

    Staff dell'area tecnica
    Area tecnica
    • Bruno Caneo - Allenatore
    • Marcello Donatelli - Allenatore in seconda
    • Raffaele Longo - Collaboratore tecnico
    • Pietro La Porta - Preparatore atletico
    • Giorgio Pansarasa - Preparatore atletico
    • Adriano Zancopè - Preparatore dei portieri
    • Rosario Ferrigno - Dirigenti Accompagnatori
    • Luciano De Franceschi - Magazziniere
    Area sanitaria
    • Pierantonio Micheli - Responsabile Area Medica
    • Enrico Trevisi - Fisiatra

    Attività polisportiva



    Polisportiva Associazione Fascista Calcio Padova


    Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Fascista Calcio Padova Rugby.
    Logo della polisportiva Associazione Fascista Calcio Padova.
    Logo della polisportiva Associazione Fascista Calcio Padova.

    Nel 1930 Ferruccio Hellmann, presidente dell'Associazione Calcio Padova, cambia denominazione sociale in Associazione Fascista Calcio Padova. Proprio in questo periodo, il Padova divenne una società polisportiva, con squadre iscritte ai campionati nazionali di calcio, rugby a 15 e atletica. Allenatore della sezione rugby fu Renzo Maffioli mentre il responsabile della sezione fu Alessandro Pacchioni. La formazione di rugby vince la Coppa Federale nel 1933. Nella stagione 1933-1934 milita in massima serie. Con l'abbandono di Hellmann, la sezione rugby del Calcio Padova tramonta definitivamente nel 1935 dopo una seconda stagione in massima serie chiusa mestamente a 0 punti.[86]


    Polisportiva Calcio Padova e sezione femminile


    Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio Padova Femminile.

    Il 3 giugno 2015 dalla collaborazione tra Padova e S.S.D. Vertigo, nasce l'S.S.D. Calcio Padova C5.[87] Successivamente viene costituita anche una società di calcio femminile del Padova, ovvero il Calcio Padova Femminile, grazie alla collaborazione con il Zensky-Padova Femminile.[88]


    Note


    1. Scritta da Licia Oliosi e interpretata da Umberto Marcato, l'attuale versione che viene trasmessa allo Stadio Euganeo è una cover del gruppo punk padovano dei Mannaz.
    2. Calcio Padova: ripianate le perdite, ricostituito il capitale sociale. Le quote di Bonetto a Oughourlian, su padovaoggi.it. URL consultato il 26 dicembre 2020.
    3. Conferenza stampa presentazione stagione sportiva Calcio Padova 2022/2023: Alessandra Bianchi Presidente ad interim, su padovacalcio.it, 27 giugno 2022.
    4. Ora è davvero ufficiale, torniamo a chiamarci CALCIO PADOVA, su biancoscudatipadova.com. URL consultato il 7 luglio 2015.
    5. 1914 e 1915: i primi successi biancoscudati, in Padovasport.tv, 9 dicembre 2013. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    6. 1922-1923: il Padova contende lo scudetto alle corazzate Genoa e Pro Vercelli, in Padovasport.tv, 27 gennaio 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    7. 1929-1930: il Padova retrocede nel primo campionato di Serie A a girone unico della storia del calcio italiano, in Padovasport.tv, 6 ottobre 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    8. Vita e imprese di Giovanni Monti fuoriclasse dell'aria e del gol, Padova Magazine, ottobre 2018
    9. Giovanni Rattini, Il velodromo Monti 1915-2015. Storia, sport e velocità, Imprimitur Editore, 2015
    10. Domenica 20 febbraio 1949 il Padova affrontò il Grande Torino all'Appiani. L'epica sfida terminò sul 4-4 dopo mille emozioni, in www.biancoscudati.net, 25 febbraio 2010. URL consultato il 1º luglio 2016.
    11. Kalenderluke 20: Pioner i Padova, Josimar, 20 dicembre 2013
    12. 1957-1958: la stagione dei record. Cronaca di un sogno tricolore tutto biancoscudato, in Padovasport.tv, 22 dicembre 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    13. 6 maggio 1959: Inghilterra-Italia 2-2. I biancoscudati Brighenti e Mariani scrivono la storia della Nazionale, in Padovasport.tv, 26 maggio 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    14. La Coppa dell'Amicizia 1961: unico successo internazionale biancoscudato, in Padovasport.tv, 9 febbraio 2015. URL consultato il 3 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2015).
    15. Coppa Rappan 1963, quando il Padova sfiorò il trionfo internazionale, in Padovasport.tv, 11 novembre 2013. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    16. Il Milan conquista la Coppa Italia superando in finale il Padova: 1 a 0, in La Stampa, 15 giugno 1967, p. 8. URL consultato il 10 aprile 2011.
    17. Il purgatorio e l'inferno, da "Un sogno lungo un secolo", Il Mattino di Padova, 2010, p. 102
    18. Lazzaro, p. 164.
    19. "Il cuore dei tifosi conta più della categoria": la promozione in Serie C1 della stagione '80-'81, in padovasport.tv, 27 ottobre 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    20. 1982-1983: il Padova di Bruno Giorgi torna in Serie B, in padovasport.tv, 29 dicembre 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    21. Alessandro Vinci, 1986-1987: il Padova di Adriano Buffoni torna in Serie B, su Padovasport.tv, 16 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
    22. Lunedì Amarcord incontra… Nanu Galderisi, padovasport.tv, 8 febbraio 2016, su padovasport.tv. URL consultato il 2 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2017).
    23. L'emozionante epilogo della stagione '90-'91, quando il Padova sfiorò la Serie A, in padovasport.tv, 7 aprile 2014. URL consultato il 7 aprile 2014 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2014).
    24. Padova e Ascoli tutti scontenti (PDF), in L'Unità, 11 giugno 1993, p. 22. URL consultato il 17 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2014).
    25. Enzo Sasso, Il Padova sale sull'ultimo treno: i veneti rimontano e battono il Cesena, in Corriere della Sera, 16 giugno 1994, p. 42. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
    26. Fabio Vergnano, La Juve si dimentica di essere Juve, in La Stampa, 24 aprile 1995, p. 31. URL consultato il 10 aprile 2011.
    27. Leonardo Capanni, Alexi Lalas: rock, chitarre e un celebre "vafanculo", in http://zonacesarini.net. URL consultato il 14 novembre 2018.
    28. 1998-1999: quella fatale sostituzione che fece precipitare il Padova in Serie C2, in padovasport.tv, 23 febbraio 2015. URL consultato il 21 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).
    29. Padova in festa: è C1, in La Gazzetta dello Sport, 30 aprile 2001. URL consultato il 2 dicembre 2017.
    30. Adesso Cestaro è anche presidente, in Il Mattino di Padova, 19 ottobre 2004. URL consultato il 2 luglio 2016.
    31. «Ho sbagliato, ma sono rimasto solo», in Il Mattino di Padova, 19 maggio 2005. URL consultato il 2 luglio 2016.
    32. Padova, inutile goleada. È finito tutto, in Il Mattino di Padova, 5 maggio 2008. URL consultato il 2 luglio 2016.
    33. Carlo Sabatini torna a sedere sulla panchina del Padova, in padovacalcio.it, 22 febbraio 2009. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
    34. Un'impresa leggendaria, fuori casa e in dieci Totò schianta i bustocchi, in Il Mattino di Padova, 22 giugno 2009. URL consultato il 6 settembre 2012.
    35. Carlo Sabatini non è più l'allenatore del Calcio Padova, in padovacalcio.it, 8 febbraio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2010).
    36. Di Costanzo è il nuovo allenatore del Calcio Padova, in padovacalcio.it, 9 febbraio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2010).
    37. Triestina-Padova 0-3: incubo alabardato, i patavini restano in Serie B!, in goal.com, 12 giugno 2010.
    38. Calori torna a parlare dopo l’esonero, in padovasport.tv, 7 aprile 2011.
    39. Novara-Padova 2-0, finale play-off di Serie B: i piemontesi in Serie A, in fanpage.it, 12 giugno 2011.
    40. Padova calcio via al nuovo corso: addio Foschi, arriva Salvatori, in PadovaOggi, 7 giugno 2012.
    41. Nuovo corso a Padova: è ufficialmente Fulvio Pea, ex-Sassuolo, il nuovo allenatore, in goal.com, 10 giugno 2012.
    42. Provvedimenti della Corte di Giustizia Federale del 6 luglio 2012 Archiviato il 2 novembre 2012 in Internet Archive., a pag. 9 del documento PDF sul sito della FIGC
    43. Sollevato dall'incarico mister Franco Colomba, da domani panchina affidata a Fulvio Pea, padovacalcio.it, 20 marzo 2013. URL consultato il 20 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2013).
    44. Fallimento Parma: condannato a 4 anni l'ex presidente Ghirardi, su sportmediaset.mediaset.it, 22 luglio 2020. URL consultato il 5 luglio 2021.
    45. "Comunicato Ufficiale: sollevato dall'incarico Dario Marcolin, guida tecnica affidata a Bortolo Mutti", su padovacalcio.it, 28 agosto 2013. URL consultato il 28 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
    46. "Comunicato Ufficiale", su padovacalcio.it, 15 gennaio 2014. URL consultato il 15 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
    47. "Cestaro esce di scena: 'Un abbraccio ai tifosi'", su tgbiancoscudato.it, 31 dicembre 2013. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2014).
    48. Interrotto il rapporto di collaborazione con mister Mutti, su padovacalcio.it, 2 febbraio 2014. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2014).
    49. Michele Serena è il nuovo allenatore del Calcio Padova, su padovacalcio.it, 2 febbraio 2014. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).
    50. Padova in Lega Pro, su mattinopadova.gelocal.it, 25 maggio 2014. URL consultato il 26 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2014).
    51. Lega Pro: Consiglio direttivo, su lega-pro.com, 1º luglio 2014. URL consultato il 3 luglio 2014.
    52. Lega Pro: Consiglio direttivo, su padovacalcio.it, lega-pro.com, 15 luglio 2014. URL consultato il 15 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2015).
    53. COMUNICATO UFFICIALE DEL PRESIDENTE DIEGO PENOCCHIO, su padovacalcio.it, 22 luglio 2014. URL consultato il 9 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
    54. Avv. Chiacchio: "Non solo l'ACP1910 ha fatto richiesta di ammissione alla D, ma è arrivata anche la risposta. Padova caso clamoroso, poteva essere in B", su padovasport.tv, 6 agosto 2014. URL consultato il 9 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
    55. Lega Pro Padova, esonerato l'allenatore Parlato, su tuttosport.com, Tuttosport, 29 novembre 2015. URL consultato il 10 dicembre 2015.
    56. Presentazione integrale Giorgio Zamuner, nuovo direttore generale Calcio Padova, su padovacalcio.it, 31 maggio 2016.
    57. Presentazione integrale Mister Oscar Brevi, su padovacalcio.it, 10 giugno 2016.
    58. Padova, Bentornato in serie B! Dalle lacrime del 2014 al grande ritorno tra i cadetti - Padova Sport, in Padova Sport, 23 aprile 2018. URL consultato il 23 aprile 2018.
    59. Padova, esonerato Bisoli. Al suo posto Foscarini: "Basta far scoccare la scintilla. Sfida stimolante", in Sky Sport, 6 novembre 2018.
    60. Sollevato dall'incarico Claudio Foscarini. Guida tecnica della prima squadra affidata a mister Pierpaolo Bisoli, su padovacalcio.it, 28 dicembre 2018. URL consultato il 28 dicembre 2018.
    61. Padova, Bisoli esonerato. Centurioni nuovo allenatore, 18 marzo 2019.
    62. Massimo Pavanel è il nuovo allenatore del Calcio Padova, su PadovaOggi. URL consultato il 6 luglio 2021.
    63. Almanacco illustrato del calcio 1968 pag. 217.
    64. Almanacco illustrato del calcio 1978 pag. 291.
    65. Definito il cambio di ragione sociale in Biancoscudati Padova Spa, su biancoscudatipadova.com, 5 giugno 2015. URL consultato il 2 luglio 2015.
    66. È finito l'anno del Centenario, ecco il logo rinnovato, in padovacalcio.it, 1º luglio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
    67. Nuovo logo, tifosi divisi: vota il nostro sondaggio, in tgpadova.it, 6 luglio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
    68. Il Padova torna al tradizionale scudo con le nuove maglie Joma, in passionemaglie.it, 1º luglio 2011. URL consultato il 2 febbraio 2012.
    69. Pino Lazzaro, Nella fossa dei leoni. Lo stadio Appiani di Padova nei ricordi di tanti ex calciatori biancoscudati, Ediciclo, 2002
    70. COMUNICATO UFFICIALE 26.12.2020, su padovacalcio.it. URL consultato il 30 dicembre 2020.
    71. KAPPA sarà lo sponsor tecnico del CALCIO PADOVA per le prossime tre stagioni padovacalcio.it
    72. Domani ore 19 alla Loggia Amulea presentazione maglie ufficiali KAPPA e degli sponsor di maglia padovacalcio.it
    73. Biancoscudati e Salus Pueri insieme per costruire la Stanza dei Sogni, su Padova Calcio, 3 dicembre 2014. URL consultato il 29 novembre 2022.
    74. "Sport in Tv", c'è anche il Padova nel nuovo libro di Massimo De Luca, in padovasport.tv, Padova Sport, 14 febbraio 2011. URL consultato il 29 novembre 2022.
    75. De facto, presidente e proprietario del Calcio Padova S.p.A. dall'8 luglio 2013 ad aprile 2015. Da aprile 2015 presidente e proprietario del Football Padova S.p.A. - società in liquidazione.
    76. 20/11/1949 Venezia-Padova 0-8 vittoria più larga della Serie A, padovacalcio.it
    77. Non solo Palermo: amicizie e gemellaggi nella storia del tifo biancoscudato - Padova Sport, su web.archive.org, 22 febbraio 2022. URL consultato il 29 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
    78. Donne manager nei club e tifose allo stadio: partite da vincere, su Donneuropa, 14 gennaio 2014. URL consultato il 29 novembre 2022.
    79. 26 marzo 1994: Vicenza home, su Memorie Biancoscudate, 26 marzo 2014. URL consultato il 29 novembre 2022.
    80. Amici, su web.archive.org, 9 luglio 2017. URL consultato il 29 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2013).
    81. Padova-Palermo. La curiosità: il gemellaggio tra le due curve dura da 40 anni, su Ilovepalermocalcio, 2 giugno 2022. URL consultato il 29 novembre 2022.
    82. Tifonet, su tifonet.it.
    83. Tifoserie venete, su biangoross.com (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
    84. Nemici Archiviato il 9 luglio 2013 in Internet Archive.
    85. Calcio Padova - Rosa 2022, su padovacalcio.it (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2022).
    86. Quando il Calcio Padova (r.i.p.) provò a giocare a rugby corrieredelveneto.corriere.it
    87. Nasce CALCIO PADOVA C5 dalla collaborazione tra Biancoscudati e Vertigo biancoscudatipadova.com
    88. Domenica 26 luglio ore 14.30 Pieve di Cadore: scende in campo il Calcio Padova Femminile Archiviato il 24 luglio 2015 in Internet Archive. padovacalcio.it

    Bibliografia



    Voci correlate



    Altri progetti



    Collegamenti esterni


    Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio

    На других языках


    [de] Calcio Padova

    Calcio Padova ist ein 1910 gegründeter italienischer Fußballverein aus Padua, einer Stadt aus der Region Venetien.

    [en] Calcio Padova

    Calcio Padova, commonly referred to as Padova, is an Italian football club based in Padua, Veneto. Founded in 1910, Padova currently play in Serie C Group A, having last been in Serie A in 1996. The team's official colours are white and red.

    [es] Calcio Padova

    El Calcio Padova[1] es un club de fútbol italiano de la ciudad de Padua, en la región de Véneto. El club fue fundado en 1910 y en 2014 desapareció, pero fue refundado como Biancoscudati Padova, quien tomó el lugar del equipo en la Serie D.
    - [it] Calcio Padova

    [ru] Падова

    «Падова» (итал. Calcio Padova) — итальянский футбольный клуб, базирующийся в Падуе, Венеция.



    Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

    Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

    2019-2025
    WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии