considera le partite giocate in casa in campionato. Dati aggiornati all'11 maggio 1980
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Stagione
Per la terza stagione con Bersellini al comando[5], furono acquistati i difensori Mozzini e Pancheri in aggiunta all'ala destra Caso.[6] L'organico annoverava in prevalenza elementi cresciuti nel settore giovanile del club[6], col portiere Bordon e il mediano Orali reduci dallo Scudetto conquistato nel 1971[7]: il tecnico condusse alla vittoria del campionato 1979-80 una formazione «operaia» impreziosita da singoli di valore[8], tra cui Beccalossi — peraltro man of the match nel derby del 28 ottobre 1979 risolto da una sua doppietta —[9][10] e Altobelli, miglior marcatore stagionale.[11]
Assunto il comando solitario del torneo già alla prima domenica[6], l'Inter s'impose ai rossoneri nella stracittadina per poi sconfiggere la Juventus a domicilio[12]: solamente in chiusura della fase d'andata i nerazzurri denunciarono un lieve calo[13], circostanza che — pur a fronte di una sconfitta esterna con la Roma cui fecero seguito i pareggi con Fiorentina e Ascoli —[6] non pregiudicò il titolo invernale.[14] In avvio della tornata conclusiva i meneghini dovettero guardarsi dal ritorno bianconero[6], con i concittadini vittima di un progressivo allontanamento dalle posizioni di testa.[15]
La squadra festeggia a San Siro l'affermazione in campionato.
A rappresentare un crocevia fondamentale fu il derby del 2 marzo 1980, data in cui lo stadio milanese fu rinominato in onore dell'ex calciatore Giuseppe Meazza (scomparso nell'agosto 1979)[16]: il confronto venne deciso da una rete di Oriali.[17] Col calcio italiano scosso dall'esplosione di una vicenda relativa a scommesse illecite[18][19], il 27 aprile 1980 la Beneamata festeggiò in campo il tricolore dopo un 2-2 con la Roma[6]: a marcare il gol-scudetto fu Mozzini[7], autore nell'occasione del suo unico centro in maglia nerazzurra.[20] La squadra terminò il campionato con 41 punti sui 60 disponibili[21], distanziando di 3 lunghezze la Juventus e di 5 un Milan retrocesso sub iudice in Serie B per il coinvolgimento nel suddetto scandalo[6]: per celebrare la vittoria del tricolore, Bersellini e il preparatore atletico Armando Onesti compirono a piedi un tragitto di 111 km da Milano a Fontanellato (comune sito nella provincia parmense).[22]
Tra i fatti degni di nota si segnalò anche l'esordio ufficiale della futura bandieraBergomi[23], debuttante il 30 gennaio 1980 in un derby d'Italia valevole per la coppa nazionale che arrise ai bianconeri.[24]
Maglie e sponsor
Lo sponsor tecnico per la stagione 1979-1980 fu la Puma.[1]
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