Cresciuto nelle giovanili del Barletta, Pavone muove i primi passi da professionista nel Foggia.[2] Nel 1969 ha una parentesi con il Torino, in prestito con diritto di riscatto[3], collezionando due presenze in Coppa Italia[4][5] condite da un gol.[6] L'anno successivo tuttavia fa ritorno a Foggia,[7], segnando il primo gol in serie A proprio al Torino, nella vittoria casalinga per 1-0[3]; con i rossoneri resta per cinque stagioni, contraddistinte da un continuo saliscendi tra massima serie e cadetteria.
Pavone (accosciato, secondo da sinistra) capitano della Cavese nella stagione 1984-1985
Nel 1975 approda all'Inter, disputandovi tre campionati[8] e vincendo una Coppa Italia. Segue una fugace esperienza a Pescara, in serie B, dove contribuisce alla promozione nel decisivo spareggio contro il Monza realizzando la rete iniziale con la quale gli abruzzesi sconfissero per 2-0 i brianzoli nello spareggio di Bologna.[9] La stagione successiva è a Taranto:[10] due campionati[11] di Serie B da capitano[12][13] con i rossoblu che, coinvolti nello scandalo del Totonero, non riescono ad evitare la retrocessione nel 1981.
L'ultima tappa della sua carriera di calciatore è ancora fra i cadetti, con la casacca della neopromossa Cavese, dove porta il suo bagaglio di esperienza e leadership.[14]
Dirigente
Appese le scarpette al chiodo, nel 1986 Pavone inizia la carriera dirigenziale proprio laddove aveva cominciato quella da calciatore professionista, nel Foggia. Lì, col presidente Pasquale Casillo e l'allenatore Zdeněk Zeman, va a comporre l'asse del cosiddetto "Foggia dei miracoli", che spinge i dauni ai vertici del calcio nazionale, sfiorando la qualificazione in Coppa UEFA.[15][16]
Nel 1997 accetta la corte[17] del Lecce, ma la sua esperienza con i salentini termina all'inizio del campionato stesso, a causa di divergenze con la società.[18] L'anno dopo Pavone è a Salerno,[19] dove resta, tra alti e bassi, per due stagioni e mezzo,[20][21][22] periodo in cui si avvalgono della sua collaborazione anche Foggia[23] ed Avellino.[24]In seguito approda alla Fiorentina,[25] in un club in piena crisi sportiva e societaria.[26]
Archiviata la parentesi viola,[27] nel 2003 è la volta dell'Avellino,[28] dove Pavone va a ricomporre l'asse con Casillo e Zeman senza, tuttavia, rivivere i fasti dell'epoca foggiana.[29][30] Nel 2005 fa ritorno, a tempo pieno, proprio a Foggia, con la carica di direttore generale.[31] in un'annata non particolarmente brillante per i rossoneri[32][33] Non confermato in terra dauna,[34][35] la stagione successiva approda a San Benedetto del Tronto,[36], dopodiché passa al Manfredonia[37], dove resta per due anni.
Il 24 giugno 2009 è ufficializzato come nuovo direttore sportivo della Cavese[38]. Il 14 luglio 2010, dopo la parentesi cavese, Pavone è di nuovo il direttore sportivo del Foggia, squadra riacquistata da Pasquale Casillo col suo gruppo di imprenditori, che richiama con sé anche l'allenatore Zeman. Il 6 luglio 2012 è ufficializzato come direttore sportivo del Barletta,[39] ma appena il successivo 16 dicembre si dimette dall'incarico.[40] Il 2 luglio 2013 diventa collaboratore dell'area tecnica della Sampdoria. Il 10 giugno 2014 approda a Pescara con il ruolo di direttore sportivo. Il 1º luglio 2018 ritorna a ricoprire il ruolo di direttore sportivo e consulente dell'area tecnica per la Cavese 1919. Il 16 gennaio 2021 viene nominato direttore generale e sportivo della Juve Stabia.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии