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Philip Douglas Jackson, detto Phil (Deer Lodge, 17 settembre 1945) è un dirigente sportivo, allenatore di pallacanestro ed ex cestista statunitense, membro del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame dal 2007 in qualità di allenatore.

Phil Jackson
Phil Jackson nel 2007
Nazionalità  Stati Uniti
Altezza 203 cm
Peso 100 kg
Pallacanestro
Ruolo Ala grande
Allenatore
Termine carriera 1980 - giocatore
2011 - allenatore
Hall of fame Naismith Hall of Fame (2007)
Carriera
Giovanili
1960-1964 Williston High School
1964-1967N.D. Fighting Sioux
Squadre di club
1967-1978N.Y. Knicks732 (4.989)
1978-1980N.J. Nets75 (439)
Carriera da allenatore
1978-1981N.J. Nets(vice)
1983-1987Albany Patroons117-90
1984Piratas de Queb.
1984-1986Gallitos de Isabela
1987Piratas de Queb.
1987-1989Chicago Bulls(vice)
1989-1998Chicago Bulls545-193
1999-2004L.A. Lakers287-123
2005-2011L.A. Lakers323-169
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Nella National Basketball Association ha vinto due titoli da giocatore[1][2] (con i New York Knicks) e undici da allenatore (sei con i Chicago Bulls, cinque con i Los Angeles Lakers).


Carriera



Giocatore


Jackson, dopo aver giocato al college di Dakota del Nord, venne scelto al secondo giro, col numero 17 assoluto, del draft NBA 1967 dai New York Knicks. Infortunato nella stagione che vide i Knicks vincitori del loro primo campionato (1970), vinse un titolo NBA nel 1973 giocando insieme a Walt Frazier, Willis Reed, Earl Monroe, Bill Bradley, Dave DeBusschere. Nel 1978 passò ai New Jersey Nets, dove ricoprì il doppio ruolo di giocatore e assistente allenatore. Si ritirò nel 1980, dopo tredici stagioni NBA.


Allenatore



Inizi

Nel 1983 cominciò ad allenare nella Continental Basketball Association (CBA) con gli Albany Patroons dove vinse un campionato (1984) e il titolo di miglior allenatore dell'anno. Nel 1987 lasciò i Patroons e approdò alla NBA con i Chicago Bulls, inizialmente come assistente di Doug Collins, al quale è subentrato dopo la fine della stagione 1988-1989.


Chicago Bulls

Ha allenato i Bulls dalla stagione 1989-90 alla stagione 1997-98, vincendo sei titoli, con due three-peat: 1991-1992-1993 e 1996-1997-1998. Nella stagione 1993-94 i Bulls chiusero con una grande regular season, un record di 57-25, venendo eliminati nelle semifinali di conference in sette partite dai New York Knicks, il roster era lo stesso della stagione precedente, con l'esclusione di Michael Jordan. La stagione seguente i Bulls cedettero la loro ala forte titolare Horace Grant e il playmaker B.J. Armstrong leader della squadra. Quella stagione iniziò malissimo, fino al mese di marzo, quando Michael Jordan, ritirato per darsi al baseball nella stagione 1993-94, decise di ritornare a fare parte dei Bulls per il finale di stagione regolare 1994-95, l'assenza di Horace Grant si rivela un'assenza indispensabile sotto i tabelloni al quale i Bulls avevano rinunciato, senza mettere sotto contratto adeguati sostituti, così alle semifinali della Eastern conference, vengono eliminati dagli Orlando Magic di Shaquille O'Neal e dello stesso Grant, in sei partite. L'anno successivo iniziano nuovamente le annate vincenti anche grazie alla firma in estate di Dennis Rodman, che va a colmare il vuoto che era stato lasciato da Horace Grant. Celebre è il suo schema offensivo preferito, l'attacco triangolo (ideato da Tex Winter) basato sulla continua rotazione delle posizioni in attacco e sull'intercambiabilità dei giocatori, oltre che sull'utilizzo dei lunghi soprattutto in funzione difensiva e di recupero di rimbalzi, mentre il tiro è prevalentemente riservato alle guardie. Dopo il secondo ritiro di Michael Jordan, avvenuto al termine della stagione 1997-98, Jackson lasciò la panchina di Chicago, la cui dirigenza gli aveva già comunicato con un preavviso di dodici mesi, che indipendentemente dall'esito della stagione 1997-98, la squadra dei Chicago Bulls sarebbe stata rifondata completamente, lasciando partire tutti gli uomini migliori, oltre all'addio scontato e impossibile da evitare dell'altra stella della squadra, Scottie Pippen, il quale già da alcune stagioni aveva espresso in più occasioni la volontà di essere ceduto dalla dirigenza, per il mancato aggiustamento contrattuale.


Los Angeles Lakers

Dopo un anno di pausa (stagione 1998-99), Jackson torna in panchina nella stagione 1999-2000 alla guida dei Los Angeles Lakers, dove con Shaquille O'Neal e Kobe Bryant, diede vita a un nuovo three-peat. Nella prima sua stagione i Lakers chiusero la regular season con un record di 67-15, nella stessa annata Shaquille O'Neal fu eletto NBA Most Valuable Player Award della regular season all'unanimità dei votanti (cosa che coach Phil Jackson gli aveva premonito nel loro primo dialogo nell'estate del 1999, introducendogli quanto sarebbe stato letale per le difese avversarie, il suo impiego nell'attacco triangle offense, subito dopo aver accettato l'incarico). I Lakers vinceranno in finale contro gli Indiana Pacers di Reggie Miller e allenati da Larry Bird. L'anno successivo i Lakers stabiliscono il miglior record ai play-off con 15-1 (poi battuto dai Golden State Warriors con un 16-1 nel 2016-17),[3][4] alle finali incontrarono i Philadelphia 76ers di Allen Iverson, allenati da Larry Brown. In gara 1, all'overtime, vi fu l'unica sconfitta di tutta quella post season. Nella stagione seguente vi fu un ampio dominio per l'intera stagione, salvo alcune difficoltà avvenute nella sfida alle finali di conference contro i Sacramento Kings. Questa serie sarà la più complessa per la ragione che Kobe Bryant ebbe un'intossicazione alimentare nella sera prima di gara-2 e fu irriconoscibile per le gare 2 e 3 della serie. Una volta recuperato, con i gialloviola sotto per 2-1, i Lakers eliminano i Kings in sette partite. In finale incontrano i New Jersey Nets di Jason Kidd vincendo per 4-0. Nel 2002-03 il rapporto fra Kobe Bryant e Shaquille O'Neal divenne più teso e la stagione dei Lakers viene segnata in negativo dai loro scontri. Ciò nonostante, i Lakers arrivano a un tiro sbagliato allo scadere di gara 5 nelle semifinali di conference contro gli Spurs, dall'andare alla caccia del 4º titolo consecutivo. Nella stagione 2003-04 dopo gli innesti in estate di Gary Payton e Karl Malone raggiungono le finali NBA contro i Detroit Pistons, dove per la prima volta in carriera fu sconfitto dopo averle raggiunte.

Si ritirò nella stagione successiva, salvo poi riprendere la panchina dei Lakers nella stagione 2005-06, dopo un anno di pausa. Dopo anni difficili a seguito della cessione di O'Neal (voluta dalla società, decisa dal presidente Jerry Buss il quale gli preferì Kobe Bryant) e mancata costruzione di un supporting cast adeguato alla superstar Kobe Bryant, il quale si ritrova per due stagioni a giocare senza nessun giocatore di livello fatta eccezione per Lamar Odom, nella stagione 2007-08 riporta i Lakers fino alle NBA Finals, anche grazie al ritorno del playmaker Derek Fisher[5] e alla trade che portò a Los Angeles Pau Gasol.[6] I Los Angeles Lakers in quella stagione vengono guidati da Kobe Bryant, che verrà poi eletto NBA Most Valuable Player Award, alle NBA Finals partono alla pari contro i Boston Celtics dei Big Three Paul Pierce, Kevin Garnett e Ray Allen, I gialloviola persero le prime due partite a Boston, salvo poi vincere gara-3 a Los Angeles. La chiave di svolta delle Finals avvenne in gara-4 a Los Angeles, quando inspiegabilmente i Lakers si fecero rimontare un vantaggio di 28 punti negli ultimi due quarti della partita. Nelle stagioni 2008-09 (dove i Lakers chiusero la regular season con un record di 65-17) e 2009-10 (dove i Lakers chiusero la regular season con un record di 58-24). L.A. torna a vincere nel 2008-09 battendo alle Finals gli Orlando Magic di Dwight Howard. Nel 2009-10 i Lakers, dopo la perdita di Trevor Ariza per fare spazio all'arrivo di Metta World Peace, che si rivelerà una scelta vista a posteriori non del tutto vincente, sono alle NBA Finals contro gli storici rivali dei Boston Celtics che li avevano battuti due anni prima. Arrivati a gara-7, Los Angeles vince 83-79 una partita estremamente combattuta, che regalerà a Jackson l'undicesimo e ultimo titolo della sua carriera. Kobe Bryant sarà nominato MVP delle Finals in entrambe le serie di finale. La stagione 2010-2011 è tra le più travagliate di tutta la sua carriera di Jackson: i Lakers terminano la regular season con 57 vittorie e 25 sconfitte, come l'anno precedente, e sono agli occhi degli esperti considerati l'unica squadra potenzialmente in grado di battere i Miami Heat di LeBron James (assoluti favoriti in quella stagione); nella Western Conference la squadra chiude seconda dietro ai San Antonio Spurs. Al primo turno dei playoffs sfida i New Orleans Hornets: la serie si chiuderà 4-2 a favore della squadra losangelina. In semifinale arriva la sconfitta contro i Dallas Mavericks, subendo il cosiddetto "sweep", cioè un 4-0 nella serie. Al termine dei playoff, Phil Jackson conclude la sua seconda e ultima esperienza ai Lakers, venendo sostituito per la stagione 2011-2012 da Mike Brown, ponendo così fine alla sua carriera da allenatore NBA.


Dirigente


Nel 2014, dopo alcune speculazioni giornalistiche su un suo possibile ritorno a New York, viene ufficializzata la sua nomina a presidente dei Knicks: il 18 marzo viene presentato al Madison Square Garden.[7] Il 28 giugno 2017 viene sollevato dall'incarico.[8]


Statistiche


Come allenatore è il leader di ogni epoca per vittorie nei play-off e per percentuale assoluta di vittorie. Il 15 giugno 2009 ha vinto il suo decimo titolo NBA come allenatore, superando il mitico Red Auerbach diventando così l'allenatore più vincente nella storia del basket professionistico americano.

Il 25 dicembre 2008, nella Christmas Clash contro i rivali di Boston, allo Staples Center, ha conquistato la 1000ª vittoria in carriera come allenatore. Il 3 febbraio 2010, vincendo contro gli Charlotte Bobcats, Jackson è diventato l'allenatore dei Lakers con maggior numero di vittorie: 534. Supera così il precedente record di Pat Riley.

Il 17 giugno 2010 vince l'undicesimo anello NBA battendo in finale i Boston Celtics.


Allenatore


  V   Partite vinte   P   Partite perse   % V   Percentuale di vittorie   G   Partite giocate   Grassetto   Miglior risultato
StagioneSquadraRegular SeasonPost Season
VP % VGPosizione finale
1989-90Chicago Bulls 552767,1822º in Central DivisionSconfitto alle Finali di Conference dai Pistons (3-4)
1990-91Chicago Bulls 612174,4821º in Central DivisionCampione NBA
1991-92Chicago Bulls 671581,7821º in Central DivisionCampione NBA
1992-93Chicago Bulls 572569,5821º in Central DivisionCampione NBA
1993-94Chicago Bulls 552767,1822º in Central DivisionSconfitto alle Semifinali di Conference dai Knicks (3-4)
1994-95Chicago Bulls 473557,3823º in Central DivisionSconfitto alle Semifinali di Conference dai Magic (2-4)
1995-96Chicago Bulls 721087,8821º in Central DivisionCampione NBA
1996-97Chicago Bulls 691384,1821º in Central DivisionCampione NBA
1997-98Chicago Bulls 622075,6821º in Central DivisionCampione NBA
1999-00L.A. Lakers 671581,7821º in Pacific DivisionCampione NBA
2000-01L.A. Lakers 562668,3821º in Pacific DivisionCampione NBA
2001-02L.A. Lakers 582470,7822º in Pacific DivisionCampione NBA
2002-03L.A. Lakers 503261,0822º in Pacific DivisionSconfitto alle Semifinali di Conference dai Spurs (2-4)
2003-04L.A. Lakers 562668,3821º in Pacific DivisionSconfitto alle NBA finals dai Pistons (1-4)
2005-06L.A. Lakers 453754,9823º in Pacific DivisionSconfitto al Primo Round di Conference dai Suns (3-4)
2006-07L.A. Lakers 424051,2822º in Pacific DivisionSconfitto al Primo Round di Conference dai Suns (1-4)
2007-08L.A. Lakers 572569,5821º in Pacific DivisionSconfitto alle NBA finals dai Celtics (2-4)
2008-09L.A. Lakers 651779,3821º in Pacific DivisionCampione NBA
2009-10L.A. Lakers 572569,5821º in Pacific DivisionCampione NBA
2010-11L.A. Lakers 572569,5821º in Pacific DivisionSconfitto alle Semifinali di Conference dai Mavericks (0-4)
Carriera 115548570,41640

Premi e riconoscimenti



Giocatore


New York Knicks: 1970, 1973

Allenatore


Chicago Bulls: 1991, 1992, 1993, 1996, 1997, 1998
Los Angeles Lakers: 2000, 2001, 2002, 2009, 2010
1996
1992, 1996, 2000, 2009
Albany Patroons 1984
1985

Influenze nella cultura



Libri



Note


  1. Appearances on Leaderboards, Awards, and Honors
  2. The Sporting News Official NBA Register 1999-2000, pag. 312
  3. (EN) Hadarii Jones, L.A. Lakers: Are the 2001 Lakers the Greatest Playoff Team in NBA History?, su Bleacher Report. URL consultato il 18 agosto 2020.
  4. (EN) Purdy: Put a pause on the dynasty talk–and just enjoy this Warriors title, su The Mercury News, 13 giugno 2017. URL consultato il 18 agosto 2020.
  5. (EN) Lakers re-sign Derek Fisher, su nba.com. URL consultato il 18 agosto 2020.
  6. (EN) Lakers Acquire Gasol From Grizzlies, su nba.com. URL consultato il 18 agosto 2020.
  7. (EN) Phil Jackson Named President of New York Knicks, su knicksnow.com, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2014).
  8. Phil Jackson, New York Knicks Agree to Part Company nba.com
  9. (EN) Mego Library: 1973 Catalog

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 60794687 · ISNI (EN) 0000 0000 3172 319X · LCCN (EN) n95066229 · BNE (ES) XX5367731 (data) · BNF (FR) cb16937327q (data) · J9U (EN, HE) 987007516983905171 · NDL (EN, JA) 00540945 · WorldCat Identities (EN) lccn-n95066229
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[de] Phil Jackson

Philip Douglas Jackson (* 17. September 1945 in Deer Lodge, Montana) ist ein ehemaliger US-amerikanischer Basketballtrainer und -spieler. Mit insgesamt elf gewonnenen Meisterschaften mit den Chicago Bulls und Los Angeles Lakers ist er der erfolgreichste Coach der NBA-Geschichte.

[en] Phil Jackson

Philip Douglas Jackson (born September 17, 1945) is an American former professional basketball player, coach, and executive. A power forward, Jackson played 12 seasons in the NBA, winning NBA championships with the New York Knicks in 1970 and 1973.[1] Jackson was the head coach of the Chicago Bulls from 1989 to 1998, leading them to six NBA championships. He then coached the Los Angeles Lakers from 1999 to 2004 and again from 2005 to 2011; the team won five league titles under his leadership. Jackson's 11 NBA titles as a coach surpassed the previous record of nine set by Red Auerbach.

[es] Phil Jackson

Philip Douglas "Phil" Jackson (Deer Lodge, Montana, Estados Unidos; 17 de septiembre de 1945) es un exjugador y exentrenador de baloncesto estadounidense. Con 2,03 metros de altura, jugaba en la posición de alero. Como jugador, ganó dos campeonatos de la NBA con los New York Knicks y como entrenador tiene el récord de más títulos conseguidos con once (seis con los Chicago Bulls y cinco con Los Angeles Lakers).
- [it] Phil Jackson

[ru] Джексон, Фил

Фи́лип Ду́глас «Фил» Дже́ксон (англ. Philip Douglas "Phil" Jackson; родился 17 сентября 1945 года в Дир-Лодже, штат Монтана, США) — американский профессиональный баскетболист и тренер. 13-кратный чемпион НБА (2 раза в качестве игрока и 11 раз в качестве тренера). Мощный форвард провел 12 сезонов, выиграв чемпионат НБА с Нью-Йорк Никс в 1970 и 1973 годах[1]. Является одним из величайших тренеров в истории НБА[2]. Входит в число 10 лучших тренеров в истории НБА[3][4][5]. Член Зала славы баскетбола[6]. Джексон был главным тренером «Чикаго Буллз» с 1989 по 1998 год, в течение которого Чикаго выиграли шесть чемпионатов НБА. Затем он тренировал Лос-Анджелес Лейкерс с 1999 по 2004 и снова с 2005 по 2011; команда выиграла пять чемпионатов под его руководством. 11 титулов НБА Джексона, в качестве тренера, превзошли предыдущий рекорд из девяти, установленный Редом Ауэрбахом.



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