Silvio Smersy (Milano, 16 gennaio 1933 – Parma, 14 maggio 2001) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Silvio Smersy | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1947-1952 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1952-1953 | → ![]() | 10 (6) |
1953-1954 | ![]() | 6 (0) |
1954-1955 | → ![]() | 16 (4) |
1955-1956 | ![]() | 2 (1) |
1956-1957 | ![]() | 18 (3) |
1957-1958 | ![]() | 20 (6) |
1958-1959 | ![]() | 22 (8) |
1959-1960 | ![]() | 16 (5) |
1960-1961 | ![]() | 18 (2) |
1961-1963 | ![]() | 29 (5) |
1963-1964 | ![]() | 18 (5)[1] |
1966 | ![]() | 1 (0) |
1966-1967 | ![]() | 20 (0) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Era il figlio del giocatore Bonifacio Smerzi[2].
Nel 1956 venne contattato dal regista Renato Castellani per la parte di protagonista del film I sogni nel cassetto, insieme a Lea Massari; la proposta fu fatta nel prepartita dell'incontro di campionato Milan-Padova[3]. Pur propenso ad accettare, Smersy venne fortemente sconsigliato dall'allenatore Nereo Rocco[3][4] e rinunciò; per il film venne scritturato un altro sportivo, il cestista Ricky Pagani[3].
Per tutta la sua carriera calcistica è stato noto per le sue stravaganze comportamentali[2][3], che gli hanno procurato diverse difficoltà, sia di tipo economico sia familiare, nel rapporto con la moglie[3] (da cui ha avuto tre figli)[5]. Dopo il ritiro è stato anche un apprezzato pittore[2][5][6], e si è stabilito definitivamente a Parma[2], dove ha organizzato ripetutamente eventi di beneficenza con personaggi del mondo dello spettacolo e del calcio[2][7].
Nel 1975 è stato coinvolto in un tentativo di combine riguardante la partita Parma-Verona; riconosciuto colpevole di essere stato il mediatore dell'illecito, viene radiato dai ruoli federali[8]. Continua a seguire le vicende della società ducale[2] fino alla morte, avvenuta il 14 maggio 2001[5][6].
Centravanti fisicamente robusto[9], era abile nel dribbling (al punto da essere soprannominato "il Sivori della serie B"[3]) ed era dotato di un potente tiro dalla distanza[3]. A causa delle sue personali teorie sui danni cerebrali causati dai colpi di testa, limitava al massimo il gioco aereo preferendo quello con palla a terra[2][3][5].
Cresce nell'Inter, dove approda quattordicenne su segnalazione di Giuseppe Meazza[10]. Nel 1952 passa in prestito alla Reggiana[11], con cui realizza 6 reti in 10 apparizioni nel campionato di Serie C 1952-1953, concluso dai granata all'ultimo posto a causa di una penalizzazione.
Rientrato all'Inter, viene ceduto alla Sanremese in Serie C, che lo acquista a titolo definitivo dai nerazzurri[12][13]. Poco impiegato dai matuziani, nel 1954 si trasferisce in prestito all'Alessandria, in Serie B[9][14]. Con i grigi disputa una stagione dal rendimento altalenante, a causa di infortuni[15] e di uno stile di vita poco professionale, che porta i tecnici a escluderlo ripetutamente dalla formazione titolare[9], e a fine stagione torna a Sanremo[16]. La prestazione positiva nella partita contro il Padova, tuttavia, gli vale l'interessamento di Nereo Rocco, che lo fa acquistare per la stagione 1955-1956[3].
Con i biancoscudati esordisce in Serie A, in occasione della sconfitta interna contro il Milan, il 2 ottobre 1955[17]. Disputa due partite realizzando un gol, il 25 marzo 1956, nella vittoria interna sul Novara[18].
Nel 1956 scende di categoria con la Pro Patria in Serie B e poi con il Como la stagione successiva. Nel 1958 passa al Pordenone, con cui realizza 8 reti nel campionato di Serie C 1958-1959 (suo record personale); torna quindi a militare tra i cadetti, con il Parma e poi con il Marzotto Valdagno, che retrocede al termine della stagione 1960-1961.
Inizialmente riconfermato dai veneti, nel novembre 1961 torna al Parma[19], dove rimane per una stagione e mezza. Nel campionato 1963-1964 veste invece la maglia della Pistoiese, in Serie C, con cui ottiene la salvezza battendo la Vis Pesaro dopo due spareggi: nella partita decisiva, giocata l'8 giugno 1964, realizza la rete decisiva nei tempi supplementari[20]. Dopo aver inizialmente abbandonato l'attività, torna a giocare una partita nel Parma, nell'ultima giornata del campionato di Serie C 1965-1966, decisiva per la salvezza degli emiliani: la sconfitta per 2-1 sul campo del Piacenza condanna i crociati alla retrocessione in Serie D[21]. Chiude la carriera proprio in questa categoria, con il San Secondo[10].
Oltre alle 2 presenze con un gol in massima serie, ha totalizzato in carriera 117 presenze e 25 gol in Serie B.
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