La Pro Sesto 1913 S.r.l.[1], meglio nota come Pro Sesto, è una società calcistica italiana con sede nella città di Sesto San Giovanni, nella città metropolitana di Milano. Milita nel campionato italiano di calcio di Serie C.
Pro Sesto 1913 Calcio ![]() | ||||
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Biancocelesti | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | ![]() | |||
Simboli | Castello | |||
Dati societari | ||||
Città | Sesto San Giovanni | |||
Nazione | ![]() | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | ![]() | |||
Campionato | Serie C | |||
Fondazione | 1913 | |||
Rifondazione | 1927 | |||
Rifondazione | 1945 | |||
Rifondazione | 2010 | |||
Presidente | ![]() | |||
Allenatore | ![]() | |||
Stadio | Ernesto Breda (3 523 posti) | |||
Sito web | www.prosesto1913.com | |||
Palmarès | ||||
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Si invita a seguire il modello di voce |
Il sodalizio, nato nel 2010, ha ereditato la tradizione sportiva dell'A.C. Pro Sesto S.r.l., fondata nel 1913, che in quell'anno era retrocessa nei dilettanti per poi fallire.
Conta come risultato più prestigioso della sua storia quattro partecipazioni alla Serie B nella seconda metà degli anni '40. Il miglior piazzamento ottenuto in questa categoria fu il settimo posto del 1949.
La squadra disputa le partite casalinghe allo stadio Ernesto Breda che ha una capienza di 3.523 posti. I colori sociali sono il bianco e il celeste.
Nei primi anni del Novecento il calcio fa la comparsa nell'hinterland milanese, parallelamente alla nascita della grande industria pesante.[2] Nel 1913, grazie allo sforzo economico di alcuni appassionati di questo nuovo sport, nasce la Società Ginnico Sportiva Pro Sesto.[2] Alla guida del neonato sodalizio viene posto Iginio Trasi che oltre alla funzione di presidente svolge anche la mansione di allenatore, insegnando i princìpi di questo sport ai giovani reclutati nelle strade della città.[2] La prima sede della Pro Sesto trova spazio presso l'Albergo della Grotta, situato in viale Marelli.[2] In un prato dietro alla pensione viene realizzato il primo terreno di gioco dei biancocelesti: un campo rudimentale, le cui recinzioni esterne erano costituite da corde e le porte avevano dei pali asportabili. I problemi finanziari spinsero i dirigenti ad un risparmio sulle divise di gioco: per inserire il celeste sulle maglie bianche i calciatori erano costretti a cucirsi una fascia orizzontale di stoffa.
La Pro Sesto si affilia alla FIGC nel 1914 iscrivendosi al Campionato Regionale di Terza Categoria organizzato dal Comitato Regionale Lombardo, ottenendo un lusinghiero 3º posto per una società alle prime armi. Proprio perché alle prime armi, è per un clamoroso errore della segreteria sestese che dal Comunicato n. 18 del 20 gennaio 1915 del C.R.L. possiamo leggere i nomi dei primi "pelotisti" sestesi:
«"Giuocatori mancanti della tessera federale. - Pei seguenti giuocatori, i quali hanno partecipato a gare di campionato di III Categoria, il 17 corrente, senza essere muniti della tessera federale, si prega il Segretario della F.I.G.C., presente alla seduta, di verificare se essi hanno diritto alla tessera stessa: Molina Ettore, Cortesina Erminio, Tognoni Abramo, Carcano Nerino, Bianchi Giuseppe, Cattini Carlo, Orsenigo Umberto, Mami Umberto, Guffanti Carlo, Mami Giuseppe e Ferrari Ettore della Pro Sesto."» |
La prima partita ufficiale, certificata dalla Federazione, giocata dalla Società Ginnico Sportiva Pro Sesto è datata 17 gennaio del 1915, allorquando i sestesi affrontarono la Nazionale Lombardia. Il match termino per 2-1 in favore dei biancazzurri.[3]
La guerra interrompe ogni tipo di attività sportiva dal 1915 fino al 1919 quando, grazie all'impegno del nuovo presidente Guido Tozzi e del vice Bottilana, la Pro Sesto si reiscrive ai campionati Lombardi, partecipando al girone B di Promozione 1919-20 e venendo subito promossa in Prima Categoria, il massimo livello dell'arcaico campionato italiano di calcio.[2] Per la società l'impegno finanziario è al di fuori delle proprie possibilità e, così come successo anche alla Pirelli ad un paio di chilometri di distanza, finito il campionato la società non continua l'attività sportiva dopo la stagione 1921-22. L'inattività fu resa nota dalla Presidenza Federale con comunicato del 10 marzo 1922. I giocatori furono quasi equamente spartiti tra le due altre compagini sestesi in attività ovvero il Gruppo Sportivo Marelli e il Gruppo Sportivo Breda.[2]
La società fu ricostituita all'inizio della stagione 1927-1928, grazie al sostegno di oltre duecento soci, con il nome di Unione Sportiva Pro Sesto, ripartendo dalla Quarta Divisione nell'ultima stagione in cui il Direttorio Regionale Lombardo dovette organizzarla prima della sua definitiva soppressione. La stagione però andò molto male, con il sesto posto in classifica su otto squadre. Vinse la Fulgor di Milano. Il regime fascista impose dunque la fusione con il Gruppo Sportivo Breda, sebbene dopo un solo anno il sodalizio vi fu definitivamente accorpato, scomparendo di fatto dal panorama calcistico nazionale.[2]
Il calcio a Sesto San Giovanni proseguì con altre società nate negli anni venti e trenta, che ebbero maggior fortuna dei biancocelesti. La principale fu il Gruppo Sportivo Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck - fondato nel 1924-, formato dagli operai dell'omonima industria milanese che riuscirono nell'impresa di raggiungere la Serie C, rimanendovi per alcuni anni e disputando anche le fasi eliminatorie della Coppa Italia.[2][4][5] Il campo di gioco si trovava nella parte periferica dell'azienda e fu necessaria la costruzione di una tribuna in legno per accogliere i numerosi curiosi e appassionati che accorsero ad assistere alle partite. Parallelamente nacquero diverse società minori, operanti a livello giovanile, come l'Ausonia, la Pro Vittoria e i Giovani Calciatori Sestesi.[2]
La Pro Sesto, nel periodo del secondo dopoguerra, vive i momenti migliori della sua storia, disputando per quattro stagioni consecutive il campionato di Serie B. Nel 1945 nacque, sulle ceneri del GS Falck e dei Giovani Calciatori Sestesi, una nuova società; il neonato sodalizio, fondendosi con la Falck - classificatasi al quarto posto nel girone C della Serie C 1942-43 - ne acquisì i diritti sportivi, e inoltre rivendicò alla Commissione presieduta dall'avvocato Giovanni Mauro i torti subiti dal regime per la fusione coatta, venendo ammesso al torneo misto riservato a squadre di Serie B e C del Nord Italia. L'US Pro Sesto vi si piazzò all'ottavo posto, ottenendo dalla Federazione la possibilità di partecipare al successivo torneo di Serie B a tre gironi.[2]
Sotto la presidenza Merati e con in panchina Eraldo Monzeglio vennero disputati quattro campionati cadetti. Nel 1946-1947 la squadra sestese si piazza all'undicesimo posto, ottenendo un prestigioso successo contro il Como e vincendo tutti i derby milanesi tra le mura amiche, eccezion fatta per l'incontro con il Seregno, perso per 1-0. Nella stagione successiva avviene il ridimensionamento dei quadri da parte della Federazione: da tre gironi a 18 squadre ad un unico girone a 22 squadre. Per salvarsi è necessario arrivare al settimo posto; la Pro Sesto raggiunge l'ultima piazza disponibile per la permanenza nel campionato cadetto ma in coabitazione con il Crema. Le due squadre si incontrano a Melzo il 4 luglio 1948: la Pro Sesto ha la meglio sulla formazione cremasca per 2-1 e si assicura così un altro anno nella Serie B.[2]
L'annata 1948-1949 è la migliore in assoluto per la formazione sestese. Al termine di un campionato sopra le righe i biancocelesti si classificano in settima posizione, lasciandosi alle spalle Legnano, SPAL, Alessandria e Hellas Verona. Un risultato eccezionale, tenendo conto il blasone delle avversarie. La squadra milanese ottiene importanti risultati, come la vittoria sul promosso Venezia e lo 0-0 contro il Napoli.[2] Successivamente, nel giro di tre anni, la Pro Sesto ritornerà nel campionato regionale di Promozione.
Nel 1963, in seguito alla fusione con l'AC Sestese, la società assume il nome di Associazione Calcio Pro Sesto.[6]
La seconda metà degli anni settanta è caratterizzata dalla presenza di Olinto Bega.[2]
A partire dal 1985 inizia l'era Peduzzi, Pasini, Fontana, triade presidenziale che con l'allenatore Alfredo Spada. nel 1987, conquista la promozione in Serie C2 e la Pro Sesto torna così nei professionisti.[7] La forza del tandem Peduzzi - Pasini permette ai biancocelesti di raggiungere un altro traguardo importante: nel 1990, con Gianfranco Motta allenatore, i biancocelesti conquistano la Serie C1 e tornano a giocare con avversari di rango quali Bologna, Como, Monza, Empoli, Venezia e Vicenza.[8] Un periodo caratterizzato da grandi soddisfazioni, tra le quali non va dimenticata la partecipazione alla Coppa Italia della Lega Nazionale Professionisti.[2]
All'inizio del nuovo millennio, la squadra retrocede in Serie C2.[9] La Serie C1 viene riconquistata sul campo alla fine del campionato 2004-2005.[10] Tra gli artefici della promozione, il presidente Luca Pasini. Nel torneo successivo, però, la formazione bianco-blu, dopo un buon inizio, finisce ai play-out e, perdendoli, torna subito in C2. Pasini medita addirittura di non iscrivere la squadra, per fortuna l'ingresso del comune all'interno del sodalizio consente la prosecuzione dell'avventura. Pasini prepara dunque i documenti per il ripescaggio in terza serie. Forte del primo posto nelle graduatorie di merito, la Pro Sesto resta dunque in C1.[11]
Nel 2006-2007 un campionato con alti e bassi caratterizzato da un forte livellamento verso il basso riporta la Pro Sesto ai play-out, contro l'Ivrea. I lombardi non commettono errori come l'anno prima e con il doppio risultato di 0-0, 1-0 spingono gli eporediesi in C2 conquistando una faticosa salvezza.[12]
Nel campionato 2007-2008 i biancocelesti partono bene con la vittoria in casa contro il Foggia e un pareggio a Verona con l'Hellas, ma passano da un periodo nero di 5 sconfitte consecutive stoppate dal 2-1 in casa col Padova, la squadra dopo l'infortunio di Robert Maah ottiene una serie di alti e bassi che la porterà a lottare per la salvezza.[13] Tuttavia la retrocessione in Lega Pro Seconda Divisione, ex serie C2, arriva l'anno successivo quando la Pro Sesto si classifica 14º e perde i play-out contro il Venezia.[14] Nella stagione 2009-2010 retrocede in Serie D. La società fallisce e le è revocata l'affiliazione dalla FIGC.[15]
Il 31 marzo 2010 il club viene dichiarato fallito, sotto la gestione dell'ex ds Luciano Passirani che in estate aveva rilevato la società dalla famiglia Pasini. Sotto l'egida dei curatori fallimentari Maurizio Oggioni e Pino Sorrentino viene concluso il campionato al diciottesimo posto, dunque con la retrocessione in Lega pro Seconda Divisione.[6] Il 10 agosto successivo - visto l'art. 16 delle N.O.I.F. - il Tribunale di Monza revoca all'A.C. Pro Sesto srl l'affiliazione alla Lega Pro.[16] Il 6 luglio nel frattempo era nata una nuova società, denominata Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Pro Sesto - con presidenti Massimo Milos e Massimo Nava - ammessa a disputare il campionato regionale di Promozione Lombardia 2010-2011.[17][18][19] Il primo maggio viene vinto il girone C.[19] Esattamente un anno dopo la società - nel frattempo divenuta Società Sportiva Dilettantistica Pro Sesto - vince il campionato di Eccellenza con cinque giornate di anticipo, ritornando in Serie D.[20] Nel 2020 la Pro Sesto vince il girone B del campionato di Serie D conclusosi anzitempo causa emergenza covid con lo scontro diretto casalingo col Legnano vinto per 3-2 e viene promossa in Serie C.
Cronistoria della Pro Sesto 1913 | |
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Fin dalla fondazione della società, i suoi colori sociali sono il bianco e il celeste. La tradizionale divisa è interamente bianca con una fascia orizzontale sul petto.[2] In età arcaica, a causa della difficile situazione economica in cui versavano le casse della società, i calciatori erano tenuti a cucirsi sulla casacca una banda celeste di stoffa, la quale spesso si staccava durante la partita compromettendo l'equilibrio dei calciatori stessi.[2]
In occasione del centenario dalla fondazione della società, caduto nel 2013, i calciatori sestesi indossarono una divisa celebrità la cui realizzazione e la cura dei dettagli furono affidati alla "Fabbrica dello sport". Il completo era composto da una maglietta interamente celeste con il numero 100 stilizzato sul petto, interamente bianco, e calzettoni e calzoncini bianchi.[27]
Lo stemma dell'A.C. Pro Sesto - fallita nel 2010 - era composto da un ovale con sfondo bianco diviso al centro in verticale in due parti: a sinistra compariva la tradizionale fascia celeste che caratterizza la divisa, contenente al suo interno la data di fondazione del sodalizio, a destra una torre stilizzata in oro. Nella parte alta della stemma la dicitura "AC" mentre nella parte bassa "PRO SESTO".[28]
Nel 2010 fu fondata la Nuova Pro Sesto, il cui stemma - circolare anziché ovale - fu disegnato da Marco Nava, figlio del presidente e fondatore della società Massimo.[29] All'interno trovavano posto la fascia celeste con la torre dorata sovrapposta. La denominazione societaria era collocata nella parte alta mentre nella parte bassa le due date "1913" e "2010". Successivamente fu adottato uno stemma simile in cui il colore celeste prevaleva in maniera netta sul bianco.[30]
Nel 2020 è stato adottato un nuovo logotipo, che consiste nel solo lettering della ragione sociale.
Nel 2011, Roberto Vaina, consigliere comunale di Sesto San Giovanni e appassionato tifoso del sodalizio biancoceleste, ha donato alla società un inno scritto da lui in vernacolo. Vaina nella stesura del testo trasse ispirazione da una lettera che pochi giorni prima Alessandro Nava, allora presidente della Pro Sesto, inviò ai ragazzi del settore giovanile.[31]
La Pro Sesto gioca le partite di casa allo stadio Ernesto Breda, costruito nel 1939. La struttura è capace di 3 523 posti a sedere.
Di seguito l'organigramma dal sito internet ufficiale della società.[32]
Di seguito i fornitori tecnici e gli sponsor ufficiali.
Nelle formazioni giovanili della Pro Sesto giocarono l'imprenditore Urbano Cairo e l'ex pilota automobilistico di Formula 1 Ivan Capelli. Il primo vi militò dai 16 ai 18 anni - giocando da esterno alto e indossando la maglia numero 7 -, il secondo invece a partire dalla metà degli anni settanta, optando in seguito per la carriera motoristica.[36][37] Dal settore giovanile della società sestese sono usciti calciatori come Cristian Brocchi, Francesco Parravicini, Fabio Macellari e Massimo Carrera.
Due formazioni giovanili della Pro Sesto hanno conquistato il titolo di campione d'Italia nella rispettiva categoria. Nella stagione 1989-1990 gli Allievi nazionali vinsero il campionato riservato ai vivai delle formazioni di Serie C1 e Serie C2.[38] Nella stagione 2007-2008 fu la volta della squadra Berretti, che vinse in finale contro i pari età del Pescara (vittoria per 4-0 all'andata[39] e sconfitta per 3-1 al ritorno[40]) dopo aver eliminato in semifinale il Monza.[38]
Nella stagione 2015-2016 il settore giovanile della Pro Sesto comprende la scuola calcio[41] e formazioni Primi calci, Pulcini 2005, 2006 e 2007, Esordienti 2003 e 2004, Giovanissimi regionali e nazionali, Allievi regionali e nazionali e Juniores.[42]
La società ha costituito la propria sezione femminile nel 2019 partendo dal campionato di Eccellenza e salendo in Serie C dopo aver vinto la stagione.[43]
Nella stagione 2020-2021 vince il girone A e viene promossa in Serie B.[44]
Di seguito la Hall of fame presente sul sito internet ufficiale della società.[46]
Gli unici calciatori a vestire la maglia azzurra durante la militanza nella Pro Sesto sono stati il portiere Enrico Malatesta e l'attaccante Carmelo Augliera, che nell'ottobre del 1991 debuttarono nella medesima partita della Nazionale Under-16.[48][49] Augliera tre anni più tardi giocò anche con la Nazionale Under-18.[49]
Nessun calciatore straniero ha invece vestito la divisa della propria nazionale.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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2º | Serie B | 4 | 1946-1947 | 1949-1950 | 4 |
3º | Serie B-C Alta Italia[50] | 1 | 1945-1946 | 14 | |
Serie C | 3 | 1950-1951 | 2021-2022 | ||
Serie C1 | 9 | 1990-1991 | 2007-2008 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 1 | 2008-2009 | |||
4º | IV Serie | 5 | 1953-1954 | 1958-1959 | 38 |
Serie D | 20 | 1959-1960 | 2019-2020 | ||
Serie C2 | 12 | 1987-1988 | 2004-2005 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2009-2010 | |||
5º | Campionato Interregionale - 2° Cat. | 1 | 1957-1958 | 9 | |
Serie D | 3 | 1978-1979 | 2013-2014 | ||
Campionato Interregionale | 5 | 1982-1983 | 1986-1987 |
In 59 stagioni sportive a partire dalla fondazione della società nel 1913. Sono compresi uno Cadetto Misto Alta Italia e 13 campionati di Serie C2. Non viene considerata la stagione in Prima Categoria in quanto la squadra non andò oltre il girone eliminatorio.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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I | Prima Categoria[N 1] | 1 | 1920-1921 | 13 | |
Terza Divisione[N 2] | 1 | 1927-1928 | |||
Promozione[N 3] | 5 | 1952-1953 | 1981-1982 | ||
Prima Categoria[N 4] | 5 | 1961-1962 | 1965-1966 | ||
Eccellenza[N 5] | 1 | 2011-2012 | |||
II | Promozione[N 6] | 2 | 1919-1920 | 2010-2011 | 2 |
III | Terza Categoria[N 7] | 1 | 1914-1915 | 1 |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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Coppa Italia | 3 | 1994-1995 | 2008-2009 | 3 |
Coppa Italia Serie C | 21 | 1987-1988 | 2007-2008 | 23 |
Coppa Italia Lega Pro | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 | |
Coppa Italia Serie D | 8 | 2012-2013 | 2019-2020 | 8 |
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La tifoseria della Pro Sesto vanta gemellaggi con quelle di AlbinoLeffe[51][52] e Pro Vercelli.[53][52] È legata da rapporto di amicizia con i supporters dell'Alessandria, della Massese e del Piacenza,[54][55][52] mentre per quanto concerne le rivalità intrattiene forti inimicizie con le curve di Monza,[52] Seregno, Mantova,[52] Casale,[52] Novara,[52] Giana Erminio,[56] Ivrea, Pavia e Varese.[57]
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