Gastone Bean (San Canzian d'Isonzo, 11 agosto 1936) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Gastone Bean | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 170 cm | |
Peso | 70 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |
Termine carriera | 1972 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1946-1953 | ![]() | |
1953-1955 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1955-1956 | → ![]() | 21 (23) |
1956-1960 | ![]() | 87 (39) |
1960-1964 | ![]() | 123 (46) |
1964-1967 | ![]() | 45 (10) |
1967-1969 | ![]() | 22 (2) |
1969-1972 | ![]() | 74 (18) |
Nazionale | ||
1957-1958 | ![]() | 4 (0) |
Carriera da allenatore | ||
1969-1973 | ![]() | |
1973-1974 | ![]() | |
1974-1975 | ![]() | |
1975-1977 | ![]() | |
1980-1981 | ![]() | |
1981-1983 | ![]() | |
1983-1984 | ![]() | |
1984-1985 | ![]() | |
1985 | ![]() | |
1986-1987 | ![]() | |
1988 | ![]() | |
1988-1989 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Bean era un centravanti dotato di buona tecnica individuale, che si segnalava (soprattutto negli anni giovanili) per l'irruenza del proprio gioco[1].
Cresciuto nell'A.S.C. San Canzian[2], si trasferì giovanissimo al Milan, con cui militò nelle giovanili[3]. Passò poi in prestito, negli ultimi giorni del novembre 1955[4], al Piacenza[5], con cui segnò 23 gol in 21 gare nel campionato di Serie C 1955-1956, di cui 19 nel girone di ritorno[6] e sette in una sola gara[7], diventando miglior cannoniere della categoria in quella stagione[8].
La stagione successiva esordì in Serie A, il 14 ottobre 1956, in Padova-Milan 2-0[2]. Nonostante un certo scetticismo dovuto alla giovane età e all'inesperienza, Gipo Viani lo schierò regolarmente titolare per tutto il campionato[1]. Al termine della stagione i rossoneri conquistarono lo scudetto grazie al suo decisivo contributo, 17 reti[3], tra cui il gol iniziale nel derby del 10 marzo 1957, conclusosi con un pareggio per 1-1; fu il quarto migliore cannoniere della stagione[9], e fu votato come "Campione preferito 1957" dalla rivista Il calcio e il ciclismo illustrato[10]. Con Carlo Galli si alternò nel ruolo di centravanti: i due si spartirono l'ingombrante eredità di Gunnar Nordahl, passato alla Roma[2]. Nella stagione successiva, segnata dall'epatite virale che colpì lui ed altri compagni di squadra[11], mise a segno altre 10 reti, sempre in alternanza con Galli[12], mentre nel 1958-59 vinse un nuovo scudetto[13], da riserva di Altafini, realizzando 4 reti[3], di cui una doppietta il 2 giugno 1959 nella vittoria casalinga per 7-0 contro l'Udinese[13] che schierava il debuttante Tarcisio Burgnich[14].
Nonostante un ruolino di 39 reti in quattro stagioni, nel 1960 passò al Genoa, in Serie B, a fare coppia con Eddie Firmani. Il 2 aprile del 1961, nella gara in trasferta contro il Novara, Bean segnò quattro reti[15]; ciononostante, i Grifoni rimasero in Serie B a causa di una penalizzazione[3]. La promozione arrivò l'anno successivo, quando il Genoa chiuse il campionato con 64 gol segnati e undici punti di vantaggio sul Napoli, giunto secondo; Bean, congedato dal servizio militare[16] e schierato come ala sinistra, realizzò 20 reti, mentre Firmani si fermò a 17[3]. Rimase a Genova per quattro stagioni complessive[3], contribuendo con le sue reti alla conquista della Coppa delle Alpi 1964 e della Coppa dell'Amicizia 1963. La sua militanza nella squadra ligure fu ritenuta grande da Gianni Brera, che citò una delusione iniziale quando fu ceduto al Napoli, allora militante in Serie B[17].
Fu poi ceduto al Napoli, in Serie B, con cui conquistò una nuova promozione in massima serie, alla sua prima stagione in Campania, nella stagione 1964-1965[18]. Con i partenopei disputò sedici gare e segnando sette reti che lo resero secondo miglior cannoniere della squadra, tra queste vi fu il gol del 3-1 finale con cui la sua squadra batté a Parma, il 20 giugno 1965, la squadra locale, garantendo quindi la promozione dei campani[19]. L'anno seguente fu quindi tra i protagonisti della stagione dei partenopei: anche se chiuso da un attacco che comprendeva i nuovi acquisti José Altafini ed Omar Sívori, riuscì a disputare 17 partite impreziosite da tre reti[20], in un settore che fu il quarto migliore della Serie A, dove gli azzurri si piazzarono al terzo posto nella classifica finale[21], migliore piazzamento sino a quel momento della squadra[22]. Il nuovo campionato si aprì con molte speranze da parte dei tifosi, che fecero registrare un primato di presenze: il Napoli, con problemi a livello dirigenziali da affrontare, lo chiuse al quarto posto[23], con Bean che realizzò una rete (in casa, il 26 febbraio 1967, nel 3-0 all'Atalanta) in dodici gare[24].
Vestì quindi, in Serie A, la maglia della SPAL, nel 1967, quando Paolo Mazza tentò, con il suo inserimento, di dare più incisività all'attacco biancoazzurro; il suo rendimento fu però condizionato da un infortunio al ginocchio patito a Napoli[3], e in tutta la stagione collezionò solamente 6 presenze (più una nella Coppa dell'Amicizia[25]), le ultime delle sue 174 nella massima serie[6]. Restò a Ferrara in Serie B anche l'anno successivo, disputando 16 partite in un'annata che vide una nuova retrocessione della formazione spallina[26]; chiuse la carriera nel 1972, al Bellaria[3], come giocatore-allenatore.
Dopo aver giocato con la Nazionale Giovanile a Marsiglia e in Nazionale B a Cagliari contro la Nazionale spagnola[27], entrò nel novero dei convocati in Nazionale nel periodo del flop nella qualificazione ai Mondiali svedesi del 1958. Esordì a Lisbona, in occasione della gara persa per 3-0 contro il Portogallo[3], gara in cui, secondo il giornalista Leone Boccali, non demeritò[28]. Inoltre prese parte alla gara di Belfast del 4 dicembre 1957 (spareggio per l'ammissione ai Mondiali declassato ad amichevole per l'assenza dell'arbitro[3]), partita resa complicata dalle accuse di uso di doping da parte della stampa britannica e dall'uso di oriundi[29]. In totale ha disputato 4 partite con la maglia azzurra[30].
Iniziò dunque la carriera di allenatore, che svolse prevalentemente in Serie C. Allenò formazioni romagnole (Ravenna[31], Forlì, Cattolica[32]), per poi trasferirsi al Sud alla guida del Benevento[33]: con i campani ottenne il nono posto ex aequo nella stagione 1982-1983, con il secondo peggiore attacco della stagione e la settima migliore difesa[34].
Restò al sud guidando il Barletta[3], che allenò per 15 partite. Dopo essere subentrato a Gianni Corelli, esordì da allenatore dei biancorossi in Barletta-Foggia 2-0, valevole per la quarta giornata di ritorno del campionato di Serie C1 1983-1984, totalizzando 6 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Al termine della stagione venne sostituito da Mario Facco e proseguì la carriera sulle panchine di Casertana[35], Casarano[2], Campania Puteolana[36][37] e Fasano[38]. Ritiratosi, vive a Bellaria-Igea Marina[3].
Il Genoa lo ha inserito nella sua Hall of Fame[39].
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
26-5-1957 | Lisbona | Portogallo ![]() | 3 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1958 | - | |
4-12-1957 | Belfast | Irlanda del Nord ![]() | 2 – 2 | ![]() | Amichevole | - | |
9-11-1958 | Parigi | Francia ![]() | 2 – 2 | ![]() | Amichevole | - | |
13-12-1958 | Genova | Italia ![]() | 1 – 1 | ![]() | Coppa Internazionale | - | |
Totale | Presenze | 4 | Reti | 0 |
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