Matteo Berrettini (Roma, 12 aprile 1996) è un tennista italiano.
Matteo Berrettini | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 196 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 95 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tennis ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Argento | ATP Cup 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Oro | Laver Cup 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 7 novembre 2022 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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È ritenuto il più grande tennista italiano di sempre sull'erba,[2][3] nonché tra i migliori su tutte le superfici.[4] Nel gennaio 2022 ha raggiunto la sesta posizione della classifica mondiale, il secondo miglior piazzamento ottenuto da un tennista italiano dal 1973, anno dell'introduzione del sistema di calcolo computerizzato.[5]
Soprannominato The Hammer,[6] in virtù della potenza dei propri colpi, è l'unico giocatore italiano ad aver disputato la finale del torneo di Wimbledon, la semifinale degli Australian Open, e degli US Open sul cemento. Insieme a Jannik Sinner, è l'unico tennista del proprio paese ad aver disputato almeno i quarti di finale di tutte le prove del Grande Slam.[7] Nel corso della carriera ha vinto sette titoli ATP, di cui tre su terra rossa e quattro su erba, tra cui due edizioni consecutive del Queen's Club Championships.
È allenato da Vincenzo Santopadre coadiuvato dal tecnico federale Umberto Rianna.
Il padre, Luca, è un ex dirigente d'azienda, che per primo incoraggiò il figlio ad intraprendere una carriera sportiva,[8] mentre la madre, Claudia Bigo, lavora in una tabaccheria.[9] Ha un fratello, Jacopo, anch'egli tennista, che lo convinse a entrare nel mondo del tennis nonostante la forte passione nutrita da Matteo per il basket e il judo.[10][11]
Il primo a impartirgli insegnamenti di tennis fu, dal 2003 al 2010, Raoul Pietrangeli, maestro e direttore tecnico del Circolo Magistrati della Corte dei Conti di Roma.[12] All’inizio del 2011, Berrettini si trasferì al Circolo Canottieri Aniene, sotto la guida dell'attuale allenatore Vincenzo Santopadre.[13]
Ha origini brasiliane da parte materna; la nonna, Lucia, nata a Rio de Janeiro, si trasferì in Italia negli anni sessanta. Oltre all'italiano, Berrettini parla fluentemente inglese e spagnolo.[14].
Dal 2019 al 2022 è stato legato sentimentalmente ad Ajla Tomljanović. Tifoso della Fiorentina, il 10 ottobre 2022 ha ricevuto le chiavi della città di Firenze dal sindaco Dario Nardella.[15]
Disputa il primo incontro da professionista nell'agosto del 2013 al Futures Italy F21, dove viene sconfitto al turno d'esordio.
Nel marzo del 2015 vince il suo primo singolare, sconfiggendo per 6–2, 6–0 il serbo Miki Janković al Futures Turkey F11. Poco dopo conquista, in coppia con Filippo Baldi, il primo trofeo Futures in doppio, battendo in tre set la coppia formata da Edoardo Eremin e Lorenzo Sonego al Turkey F12.
A maggio, superando Jan Mertl al Roma Open, vince il suo primo incontro di singolare al livello Challenger.
Nell'ottobre dello stesso anno, trionfa al torneo Italy F30 con il successo in finale su Andrea Basso; il giorno precedente si era aggiudicato anche il titolo di doppio in coppia con Andrea Pellegrino.
Nella stagione seguente, a causa di un infortunio al ginocchio sinistro, è costretto a restare lontano dai campi da febbraio a settembre. Tornato alle gare, si aggiudica il titolo di doppio del Futures Italy F27 di Trieste insieme a Jacopo Stefanini.
La settimana successiva giunge in finale al Futures Italy F28 di Reggio Emilia ma è costretto a dare forfait nella sfida decisiva contro Stefano Travaglia. Nello stesso torneo vince la prova di doppio, sempre in coppia con Jacopo Stefanini. A novembre, grazie a una wild card, partecipa al torneo Challenger di Andria e ottiene il primo risultato prestigioso della sua carriera, battendo nei quarti di finale l’ex top 5 ATP Tommy Robredo, per poi perdere in finale, il 27 novembre, contro Luca Vanni, in tre set.
Chiude la stagione al nº 435 del ranking ATP.
A febbraio vince il suo secondo titolo Futures in singolare allo Switzerland F1 battendo in finale il francese Laurent Lokoli. Grazie a questa vittoria entra per la prima volta nella top 300, in 264ª posizione. A maggio, grazie a una wild card fa il suo esordio nel circuito ATP, agli Internazionali d'Italia e perde al primo turno contro Fabio Fognini. A luglio conquista il suo primo titolo Challenger a San Benedetto, battendo in finale in due set il nº 106 al mondo Laslo Đere.[16] A ottobre sale al 120º posto del ranking.
A gennaio supera le qualificazioni a Doha, accedendo al primo turno e vincendo il primo singolare nel circuito maggiore contro Viktor Troicki. Sconfitto nei turni preliminari degli Australian Open, in seguito viene ripescato come lucky loser, entrando per la prima volta nel tabellone principale di uno Slam e venendo estromesso al turno d'esordio da Adrian Mannarino. Successivamente, al Challenger di Bergamo conquista il secondo titolo di categoria battendo in finale Stefano Napolitano in tre set.
Nel primo turno delle qualificazioni del Masters 1000 di Indian Wells supera lo statunitense Denis Kudla, perdendo nel turno decisivo contro Peter Polansky; tuttavia, a causa del ritiro di Nick Kyrgios, viene ripescato come lucky loser, accedendo di diritto al secondo turno, dove viene sconfitto da Daniil Medvedev. In seguito raggiunge la finale al Challenger di Irving, entrando, per la prima volta, nella top 100 del ranking mondiale, attestandosi alla 95ª posizione. In virtù dei buoni risultati ottenuti nella prima parte della stagione, poco dopo viene convocato per la prima volta nella squadra italiana di Coppa Davis, senza disputare alcun incontro.
A maggio accede direttamente al tabellone principale del Roland Garros, vincendo, contro Oscar Otte in quattro set, il suo primo incontro in un Major. Dopo aver battuto anche Ernests Gulbis, nel terzo turno viene sconfitto da Dominic Thiem, futuro finalista. All'esordio nel torneo di Wimbledon è protagonista di una sorprendente vittoria contro il n.15 del mondo Jack Sock, a cui rimonta uno svantaggio di due set, imponendosi 6–2 nel quinto; tuttavia, al turno successivo viene superato da Gilles Simon.
Al torneo di Gstaad conquista il suo primo titolo ATP in carriera; approdato in finale senza cedere alcun set, qui sconfigge il più quotato Roberto Bautista Agut con il punteggio di 7–69, 6–4. Nella medesima giornata bissa il successo anche in doppio, in coppia con Daniele Bracciali, battendo Igor Zelenay e Denys Molčanov.
Agli US Open esce al primo turno per mano di Denis Kudla, che lo supera in tre set. Il mese seguente vince il secondo titolo in doppio, sconfiggendo, insieme a Fabio Fognini, la coppia formata da Roman Jebavý e Matwé Middelkoop.
Inizia la stagione partecipando agli Australian Open, dove viene estromesso al primo turno da Stefanos Tsitsipas. A febbraio, in occasione del successo per 3–1 sull'India a Calcutta, esordisce in Coppa Davis, vincendo in due set l'incontro di singolare contro Prajnesh Gunneswaran. In seguito raggiunge la semifinale al torneo di Sofia, venendo sconfitto da Márton Fucsovics, mentre nella fugace esperienza a Indian Wells presenzia per la prima volta in assoluto nel tabellone principale di un Masters 1000. Dopo le precoci eliminazioni a Miami e Monte Carlo, ad aprile conquista il terzo titolo ATP, superando in finale a Budapest il n.105 del mondo Filip Krajinović.
Agli Internazionali d'Italia il suo cammino s'interrompe al quarto turno, dopo aver eliminato, tra gli altri, Alexander Zverev, in occasione della sua prima vittoria contro un top 10 in carriera. Al Roland Garros, dove è accreditato, per la prima volta in un Major, dalla testa di serie n.29, viene sconfitto al secondo turno da Casper Ruud.
Comincia la stagione sull'erba a Stoccarda, dove conquista il terzo titolo nel circuito maggiore, nonché il primo su tale superficie; dopo aver raggiunto la finale senza cedere alcun set, qui sconfigge Félix Auger-Aliassime con il punteggio di 6–4, 7–611. Al torneo di Wimbledon, estromettendo Aljaž Bedene e Marcos Baghdatis e Diego Schwartzman – dopo aver salvato tre match point – raggiunge il quarto turno, dove viene battuto nettamente da Roger Federer, futuro finalista. Una distorsione alla caviglia subita in allenamento gli preclude la possibilità di difendere il titolo a Gstaad, costringendolo, inoltre, a saltare il Masters di Montréal.
A settembre partecipa agli US Open, dove si spinge fino alla semifinale, la prima in uno Slam, dopo aver superato Richard Gasquet, Jordan Thompson, Alexei Popyrin, Andrej Rublëv e, nei quarti di finale, il n.13 della classifica mondiale Gaël Monfils; nel penultimo atto viene sconfitto in tre set da Rafael Nadal, futuro vincitore.
Al Masters di Shanghai raggiunge la semifinale, dove viene sconfitto da Alexander Zverev, che si prende la rivincita. Contestualmente fa il suo ingresso nella top 10 del ranking, attestandosi alla 9ª posizione. I punti accumulati dall'inizio della stagione gli consentono di disputare le ATP Finals di Londra, nelle quali viene immediatamente eliminato in virtù delle sconfitte subite per mano di Novak Đoković e Roger Federer. Nell'ultimo incontro del proprio girone supera Dominic Thiem per 7–63, 6–3, conquistando la prima vittoria nella storia delle Finals per un tennista italiano.
Chiude l'annata all'8ª posizione mondiale e i colleghi dell'ATP gli assegnano il premio al tennista che ha ottenuto i maggiori progressi in stagione.
Inizia la nuova stagione agli Australian Open,[17] vincendo il primo incontro con la wild card Andrew Harris, per poi arrendersi in cinque set a Tennys Sandgren. È l'unico torneo che gioca nella prima parte della stagione, interrotta ai primi di marzo con la lunga sospensione dovuta alla pandemia di COVID-19. Al rientro in agosto partecipa al Cincinnati Masters, giocato eccezionalmente a New York; supera all'esordio Emil Ruusuvuori prima di cedere in due partite a Reilly Opelka. Agli US Open raggiunge gli ottavi di finale senza perdere un set e senza mai cedere il servizio e viene eliminato da Andrej Rublëv. Agli Internazionali d'Italia raggiunge per la prima volta i quarti di finale e viene sconfitto da Casper Ruud, mentre al Roland Garros si arrende al terzo turno a Daniel Altmaier. Chiude la stagione alla 10ª posizione del ranking.
A inizio febbraio prende parte all'ATP Cup e gli azzurri perdono la finale contro la Russia, sfida nella quale Berrettini subisce l'unica sconfitta nel torneo da Daniil Medvedev. Agli Australian Open raggiunge per la prima volta gli ottavi di finale ma prima del match si deve ritirare dal torneo a causa di uno stiramento ai muscoli addominali.[18] Dopo aver conquistato a Belgrado il quarto titolo in carriera con il successo in finale in tre set su Aslan Karacev, a maggio fa il suo esordio assoluto al Madrid Masters, e si spinge sino alla finale – la prima in un Masters 1000 – dove si arrende in tre set ad Alexander Zverev. Al Roland Garros elimina nell'ordine Tarō Daniel, Federico Coria e Kwon Soon-woo. Sfruttando il forfait di Roger Federer accede per la prima volta ai quarti di finale del torneo,[19] dove viene superato in quattro set dal futuro vincitore Novak Đoković.
Dopo un'assenza di quasi due anni dai campi in erba, a giugno fa il suo debutto assoluto al Queen's e per la prima volta è testa di serie nº 1 in un torneo ATP 500.[20] Supera senza perdere alcun set Stefano Travaglia, Andy Murray, Daniel Evans e in semifinale prevale su Alex De Minaur. Con il trionfo in finale su Cameron Norrie in tre set, conquista il suo primo titolo in un torneo ATP 500.
A Wimbledon ottiene il risultato più prestigioso da inizio carriera raggiungendo la finale. Supera in sequenza Guido Pella, Botic van de Zandschulp, Aljaž Bedene, Il'ja Ivaška e Félix Auger-Aliassime. Battendo in semifinale Hubert Hurkacz in quattro set, diventa il primo italiano di entrambi i sessi a disputare la finale dello Slam londinese e il secondo uomo nell'era Open ad aver raggiunto una finale in singolare in una prova del Grande Slam, dopo quella vinta da Adriano Panatta all'Open di Francia 1976.[21] In finale viene battuto in quattro set dal nº 1 del mondo Novak Đoković.
Il 18 luglio, tramite un post su Instagram, ufficializza la sua rinuncia ai Giochi di Tokyo a causa di un infortunio muscolare,[22] Rientra dopo oltre un mese ed esce al terzo turno al Cincinnati Masters. Agli US Open elimina Jérémy Chardy e Corentin Moutet e al terzo turno batte in cinque set Il'ja Ivaška. Dopo il successo su Oscar Otte, nei quarti perde nuovamente da Novak Đoković in quattro set. A settembre partecipa per la prima volta alla Laver Cup,[23] e vince contro Auger-Aliassime l'incontro più lungo nella storia della competizione.[24] A fine torneo il Team Europe si aggiudica il trofeo con il punteggio di 14-1. Nel 500 di Vienna esce nei quarti di finale, battuto da Carlos Alcaraz al tie-break del set decisivo. A causa di un fastidio al collo salta il Paris Masters per preparare le ATP Finals, dove nel primo incontro di round robin è costretto al ritiro contro Alexander Zverev per un infortunio ai muscoli addominali che lo costringe ad abbandonare il torneo. Chiude il 2021 alla 7ª posizione mondiale.
Il 2022 di Berrettini si apre con la partecipazione all'ATP Cup, in cui gli azzurri non riescono a replicare il risultato dell'annata precedente, concludendo il proprio girone al secondo posto, alle spalle della Russia; particolarmente deludente è la prova del tennista romano, che in sei incontri disputati tra singolare e doppio, raccoglie solo due vittorie. Tuttavia, ha modo di rifarsi agli Australian Open, in cui, accreditato dalla testa di serie n.7, la più alta assegnata nel Major ad un tennista italiano nell'era Open, si spinge fino alla semifinale, diventando il primo italiano a raggiungere il penultimo atto dello Slam oceanico.[25] Malgrado la sconfitta inflittagli da Rafael Nadal, futuro trionfatore, al termine del torneo sale alla 6ª posizione mondiale, la seconda migliore raggiunta da un italiano nel ranking ATP.[26]
A febbraio prende parte al torneo di Rio de Janeiro, in cui viene estromesso ai quarti dal futuro vincitore Carlos Alcaraz, mentre in Messico è costretto al ritiro al primo turno contro Tommy Paul, a causa di un nuovo infortunio ai muscoli addominali che lo costringe a due settimane di stop.[27] Dopo un non esaltante Masters di Indian Wells, in cui viene eliminato agli ottavi da Miomir Kecmanović, a Miami accusa un edema alla mano destra e si sottopone ad un intervento chirurgico preventivo, che gli impedisce di disputare la stagione sulla terra rossa.[28]
Torna sui campi dopo circa tre mesi, facendo il suo debutto stagionale sull'erba a Stoccarda, dove aveva vinto il torneo tre anni prima; qui, supera Radu Albot, Lorenzo Sonego in rimonta e Oscar Otte in due tie-break. Approdato in finale, si aggiudica nuovamente il titolo sconfiggendo Andy Murray in tre set. Il grande periodo di forma prosegue al Queen's, in cui si riconferma campione battendo Filip Krajinović nell'atto conclusivo. In virtù di tale successo diventa il terzo tennista italiano più vincente di sempre, scavalcando Paolo Bertolucci. Nonostante la vittoria di due tornei, con la variazione forzata della classifica, causata dalla pandemia di COVID-19, dopo 116 settimane consecutive di permanenza – record per il tennis italiano –, esce dalla top 10, scendendo all'11ª posizione.[29]
Annoverato tra i favoriti a Wimbledon,[30][31] tuttavia il giorno dell'esordio risulta positivo al COVID-19 e si ritira di propria iniziativa dal tonreo,[32] al termine del quale scende alla 15ª posizione della classifica mondiale, perdendo il primato tra gli italiani, superato da Jannik Sinner.[33] Avrebbe comunque perso il primato in seguito alla decisione dell’ATP di non assegnare punti per lo Slam londinese, che aveva escluso giocatori russi e bielorussi a causa dell'invasione russa dell'Ucraina.[34] A Gstaad viene sconfitto in finale da Casper Ruud in rimonta, ponendo fine ad una serie di 12 incontri vinti consecutivamente.[35]
Non va oltre il turno d'esordio a Montréal, eliminato dal futuro vincitore Pablo Carreño Busta, e a Cincinnati, dove perde per mano di Frances Tiafoe al tie-break del terzo set. Agli US Open batte Nicolás Jarry, Hugo Grenier, Andy Murray e Alejandro Davidovich Fokina, raggiungendo per la terza volta i quarti di finale a New York, dove cede in tre set a Casper Ruud. In seguito vince i tre singolari di Coppa Davis contro Borna Ćorić, Sebastián Báez e Elias Ymer, contribuendo alla qualificazione della nazionale italiana ai quarti di finale. Partecipa poi, per il secondo anno consecutivo, alla Laver Cup, come riserva di Roger Federer, prossimo al ritiro; si aggiudica il singolare contro Auger-Aliassime, il doppio insieme a Novak Đoković contro Jack Sock e Alex de Minaur, mentre insieme ad Andy Murray esce sconfitto nella sfida contro la coppia formata da Auger-Aliassime e Sock, con il Team World che per la prima volta sconfigge il Team Europe.
Dopo uno sfortunato esordio al torneo di Firenze, dove viene estromesso da Roberto Carballés Baena, a Napoli, prendendosi la rivincita sullo spagnolo e superando Tarō Daniel e Mackenzie McDonald, raggiunge la sua prima finale sul cemento in carriera; tuttavia, nell'atto conclusivo viene sconfitto in due set dal connazionale Lorenzo Musetti, in un incontro condizionato da un risentimento al piede sinistro, che, in seguito, lo costringe a disertare i restanti tornei.
Berrettini è un giocatore a tutto campo, aggressivo ed in possesso di un vasto repertorio di colpi potenti e rapidi che gli consentono di essere competitivo su tutte le superfici[36]– benché sull'erba riesca ad esprimersi al meglio.[37] Dal punto di vista tecnico, il suo stile è quello di un forte difensore, contrassegnato da colpi carichi di topspin ed esplosività, tirati da dietro la linea di fondo.[38] Le sue armi principali, paragonate a quelle di Fernando González e Juan Martín del Potro, sono il servizio ed il diritto;[39] quest'ultimo colpo è noto, oltreché per la potenza, anche per la rotazione e la profondità.[36]
Il servizio, solido e potente, è uno dei suoi punti forza; battuto regolarmente oltre i 220 km/h, talvolta con punte di 235 km/h,[40] con cui tende a dominare i propri giochi con pochi scambi, esso viene giocato utilizzando la tecnica del foot up, la quale prevede che il piede posteriore si avvicini al piede anteriore in fase di preparazione, producendo una maggiore quantità di moto lineare in direzione verticale; grazie a ciò, il tennista romano riesce a recuperare alcuni centimetri in altezza nella fase d'impatto.[41] La seconda di servizio ha un rendimento superiore al 50%, che la pone tra le più fruttuose del circuito.[42] Inoltre, non di rado, alla battuta fa seguire una discesa a rete dove si trova a suo agio nel gioco al volo.[37][43]
Il diritto, considerato uno dei più letali ed efficaci del circuito,[44] è senza dubbio il colpo migliore del suo repertorio.[44] Esso viene eseguito portando il gomito indietro al fine di usare sia l'avambraccio che il polso, conferendo così velocità e topspin alla palla e permettendo di trovare angoli stretti, una maggiore variabilità del colpo e, soprattutto, una difficile lettura da parte degli avversari.[45] La postura con la quale lo gioca è frontale, detta open stance, mentre l'impugnatura è la pistol grip; difatti, Berrettini è solito tenere l'indice della mano destra ben separato dalle altre dita, come se fosse presente un grilletto immaginario, guadagnando una maggiore sensibilità.[38] Durante l'esecuzione, le gambe sono ben distanziate in modo da offrire una base più ampia da cui colpire la palla ed è possibile notare una notevole spinta della gamba esterna.[38] La racchetta termina il suo corso all’altezza delle spalle, appena dietro al collo, con una rotazione esasperata del polso; tale caratteristica è molto evidente specialmente in equilibrio precario.
Un altro punto fondamentale del suo gioco è la grande stabilità mentale che possiede, paragonata da Mats Wilander a quella di Nadal;[43] infatti, l'italiano non perde mai la fiducia indipendentemente dal punteggio e, avendo affidamento nei propri mezzi, non va nel panico, riuscendo a mantenere la calma e a restare concentrato per tutta la durata dell'incontro. Un esempio lampante è la gara contro Pedro Martínez allo Swiss Open di Gstaad 2022: nell'occasione, Berrettini si trovava sotto 5-1 nel tie-break del secondo set, con il primo set vinto dallo spagnolo. Ciononostante ha rimontato 7-5, aggiudicandosi il set, ed in seguito ha vinto la partita.[46]
Il rovescio a due mani, uno dei suoi punti deboli – specialmente quello lungolinea –, è un colpo meno naturale, sul quale ha dovuto lavorare molto;[47] tuttavia, negli anni ha perfezionato l'uso ad una mano in anticipo quando riesce a trovare il tempo adatto,[45] soprattutto quello giocato in slice, colpo costretto ad utilizzare in seguito ad un infortunio subito al polso all'età di 17 anni.[48] Oggi il suo slice, usato anche per neutralizzare l'aggressività dei colpi avversari[47] e per cambiare il ritmo del gioco,[45] è considerato un'arma molto efficace. Inoltre, dispone una grande tecnica nell'uso dei dropshot, molto ben mascherati, con entrambi i fondamentali.[47] L'altro principale problema del suo gioco è dovuto al fisico possente (196 cm per 95 kg), che lo distingue da tutti gli altri top 20, e che insiste su una muscolatura esile delle gambe, specialmente polpacci e caviglie, le quali necessitano di essere salvaguardate con apposite protezioni.[49] Questa sua caratteristica fisica lo rende meno veloce negli spostamenti laterali e nel gioco di gambe,[45] risentendone in fase difensiva quando posto sotto pressione, in particolar modo sul rovescio.[47]
Agli esordi della sua carriera professionistica, Berrettini si è affidato a Lotto come sponsor tecnico, sia per l'abbigliamento (una maglia girocollo in materiale leggero ed elastico, denominata Lotto Tech Seamless poiché senza cuciture per agevolare il comfort in campo e pantalocini) sia per le scarpe (delle Mirage 100).[50] Nel gennaio 2022 annuncia tramite un post Instagram la nuova partnership con l'azienda Hugo Boss, per la quale percepisce oltre mezzo milione di euro, a cui si aggiungono i ricavi derivanti da altri brand, come Asics e Red Bull, che complessivamente fanno arrivare i guadagni da sponsorizzazioni a circa 2 milioni totali annuali;[51] l'accordo prevede anche il lancio di una collezione indipendente, co-creata dal tennista italiano.[52]
La racchetta è invece una Head Extreme MP, che usa da quando ha 12 anni, le cui corde sono sintetiche e hanno una tensione di circa 23/22 kg, quindi non troppo elevata su un piatto corde da 100 pollici quadrati come il suo.[50]
V | F | SF | QF | #T | RR | Q# | A | ND |
(V) Torneo vinto; raggiunto (F) finale, (SF) semifinale, (QF) quarti di finale, (#T) turni 4, 3, 2, 1; (RR) round - robin; (Q#) Turno di qualificazione; (A) assente dal torneo; (ND) torneo non disputato.
Torneo | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Titoli | V-S | |||||||||||||||
Grande Slam | |||||||||||||||||||||||
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A | 1T | 1T | 2T | 4T | SF | 0 / 5 | 9–5 | |||||||||||||||
![]() |
A | 3T | 2T | 3T | QF | A | 0 / 4 | 9–4 | |||||||||||||||
![]() |
A | 2T | 4T | ND | F | A | 0 / 3 | 10–3 | |||||||||||||||
![]() |
Q2 | 1T | SF | 4T | QF | QF | 0 / 5 | 16–5 | |||||||||||||||
Titoli | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 / 17 | N/A | |||||||||||||||
Vittorie-Sconfitte | 0–0 | 3–4 | 9–4 | 6–3 | 16–3 | 9–2 | N/A | 43–16 | |||||||||||||||
N. | Data | Torneo | Superficie | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 11 luglio 2021 | ![]() |
Erba | ![]() |
7–6(4), 4–6, 4–6, 3–6 |
Altri progetti
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