La S.S.D. Brindisi Football Club, meglio nota come Brindisi, è una società calcistica italiana con sede nella città di Brindisi. Milita in Serie D, quarta divisione del campionato italiano di calcio.
SSD Brindisi FC Calcio | |||
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Adriatici, Biancazzurri, Messapici | |||
Segni distintivi | |||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Bianco, azzurro | ||
Simboli | Cervo | ||
Inno | Ancora un goal | ||
Dati societari | |||
Città | Brindisi | ||
Nazione | Italia | ||
Confederazione | UEFA | ||
Federazione | FIGC | ||
Campionato | Serie D | ||
Fondazione | 1912 | ||
Rifondazione | 1931 | ||
Rifondazione | 1990 | ||
Rifondazione | 2004 | ||
Rifondazione | 2011 | ||
Rifondazione | 2015 | ||
Presidente | Daniele Arigliano | ||
Allenatore | Ciro Danucci | ||
Stadio | Franco Fanuzzi (10 573 posti) | ||
Sito web | www.brindisifc.it | ||
Palmarès | |||
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro | ||
Si invita a seguire il modello di voce |
Nel corso della sua storia ha disputato sei campionati di Serie B, l'ultimo dei quali nella stagione 1975-1976, e si è aggiudicato una Coppa Italia Serie C nel 2003. Nella stagione 2014-2015, esclusa dopo la sentenza del processo Dirty Soccer, rimase fuori dai campionati. Nella stagione 2015-2016 è stata rifondata, con l'attuale nome, acquistando il titolo di un'altra società sportiva cittadina, il Real Paradiso Brindisi.
I colori sociali sono il bianco e l'azzurro. Disputa le partite di casa allo stadio Franco Fanuzzi.
Il calcio, a Brindisi, nasce nel 1910 per volontà di un ufficiale della Marina Militare trapiantato in città, con la fondazione del Brindisi Football Team[1]. Non si tratta, tuttavia, di una vera e propria società calcistica in quanto la squadra si limitava a sfidare gli equipaggi delle navi che attraccavano nel porto disputando, quindi, poche e sporadiche partite.
Il 7 marzo del 1912, il Brindisi Football Team viene incorporato nella Polisportiva Brindisi Sport[1], sancendo, di fatto, la nascità della prima vera società calcistica brindisina.
La squadra diviene immediatamente la più forte della Puglia: battuto per 2-1 il Lecce ed aggiudicatasi a tavolino la vittoria contro il Bari, la Brindisi Sport, nel 1913, si laurea campione regionale[1].
Sette anni più tardi, nel 1920, partecipa, a Bari, alla costituzione del comitato regionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, cui ottiene l'affiliazione[2].
Negli anni successivi, la Brindisi Sport disputa vari campionati nelle serie minori ed in Serie C. Al termine della stagione 1945-1946, classificatasi 5ª nel girone E della Lega Centro-Sud della Serie C, viene ammessa d'ufficio in Serie B[3].
Nella stagione 1946-1947, all'esordio nella serie cadetta, il Brindisi, allenato da Remo Migliorini, si classifica 8^ nel girone C, con 31 punti realizzati, a pari merito con Palermo e Taranto.
La stagione successiva, al secondo anno in Serie B, ultima con soli 18 punti realizzati, retrocede in Serie C.
Nella stagione 1971-1972 il Brindisi, dal 1966 presenziato da Franco Fanuzzi, imprenditore edile affermato a livello nazionale, ed allenato dal brasiliano Luís Vinícius de Menezes (meglio noto come Luis Vinicio), vince il campionato di Serie C, classificandosi primo nel girone C, con un totale di 55 punti realizzati (cinque in più del Lecce, seconda classificata già a due giornate dal termine)[4]. Approda pertanto in Serie B, dopo venticinque anni trascorsi tra Serie C e Serie D.
La formazione della storica promozione in Serie B è la seguente: De Rossi, Sensibile, La Palma, Cantarelli, Fiorini, Castelletti, Renna, Giannattasio, Ferrari, Mazzei, Lombardo, Cremaschi[4]. Il capocannoniere della squadra è Cremaschi, con un totale di 13 reti realizzate.
Nella stagione 1972-1973, la terza in Serie B nella storia della compagine biancazzurra, la neopromossa Brindisi, ancora allenata da Luís Vinício, si dimostra la sorpresa del campionato[5], classificandosi settima con 12 vittorie, 17 pareggi e 9 sconfitte, per un totale di 41 punti realizzati. Indelebili nella mente dei tifosi rimarranno le vittorie realizzate nelle due gare disputate contro la capolista Genoa, battuta per 3-0 al Fanuzzi il giorno della vigilia di Natale[5], ed 0-1 a Marassi nella gara di ritorno.
La stagione successiva il Brindisi, allenato da Gianni Di Marzio, si classifica terzultimo con 34 punti, a pari merito con Perugia, Reggiana e Reggina; quest'ultima retrocede in Serie C per la peggior differenza reti.
Nel 1974 il Brindisi viene inserito nel girone n°1 di Coppa Italia insieme ad Inter, Ascoli, Novara e Vicenza.
Il 1º settembre del 1974 la Brindisi Sport del giovanissimo presidente Mimmo Fanuzzi, da pochi mesi subentrato al compianto padre il commendatore Franco Fanuzzi, ospita al Campo Sportivo Comunale di via Benedetto Brin davanti a 18.000 spettatori l’Inter, che portarono ai botteghini un incasso ufficiale di 82 milioni di lire.
La partita terminò 2 a 1 in favore dei nerazzurri. Tabellino: BRINDISI: Di Vincenzo, Sansibile (63’ Incalza), Veccjiè, Cantarelli, Zagano, Bellan, Chiarenza, Collavini, Marino, Rufo, Boccolini (77’ Gambin). Allenatore: Renna
INTER : Bordon, Fedele, Scala, Oriali, Giubertoni, Facchetti, Mariani (77’ Cerilli), Mazzola, Boninsegna, Bertini (54’ Moro), Nicoli. Allenatore: Suarez
Reti: 61’ Mariani, 74’ Boninsegna, 89’ Marino.
Nella stagione 1974-1975 il Brindisi ottiene la salvezza all'ultima giornata, pareggiando 1-1 in casa dell'Arezzo, in una storica trasferta che porta nel capoluogo toscano oltre quattromila supporters biancazzurri[6]. Termina la stagione al 12º posto, a pari meriti con Novara, SPAL e Taranto, con 35 punti realizzati e ad un solo punto dalla zona retrocessione.
Il 31 agosto 1975 il Brindisi per il primo turno di coppa Italia affronta in casa il Milan, partita vinta 0-2 dai rossoneri (77' Chiarugi, 79' Sabadini).
Il campionato di Serie B 1975-1976 è il sesto e, ad oggi, l'ultimo disputato dal Brindisi nella serie cadetta. I biancazzurri terminano la stagione penultimi a 27 punti, e retrocedono in Serie C assieme a Piacenza e Reggiana.
Nel campionato 1982-1983 di Serie C2, la città di Brindisi è rappresentata da due squadre. Nel girone C, infatti, oltre alla compagine principale vi è anche la neopromossa Gioventù Brindisi: si tratta, per la città adriatica, dell'unico caso di un derby cittadino in una serie professionistica. Nei due scontri diretti, la due compagini si aggiudicano una vittoria a testa[7]; la Gioventù Brindisi, però, 16^ con un totale di 29 punti realizzati, retrocede nell'allora campionato Interregionale.
Nel campionato 1984-1985 di Serie C2 il Brindisi, allenato da Giancarlo Ansaloni, grazie ad un ottimo organico ed alle reti di Giorgio Tomba e Massimo Vitali[8], termina la stagione al primo posto ed ottiene la promozione in Serie C1, dove militerà per cinque stagioni consecutive, fino al 1990.
Nella stagione 1988-1989 la squadra sfiora quella che sarebbe potuta essere la terza promozione in Serie B della sua storia[9]. Si classifica infatti 4^ a pari merito con la Sassari Torres, con un totale di 39 punti realizzati ed a soli tre punti dal secondo posto, che le avrebbe garantito il salto di categoria.
Nel successivo campionato il Brindisi conclude il girone di andata in testa alla classifica, insieme al Taranto[9]. Nella seconda parte di stagione, però, a causa di problemi economici che colpiscono la società, i calciatori abbandonano la squadra in seguito al mancato pagamento dei loro stipendi[9]; i calciatori della prima squadra vengono sostituiti dai ragazzi delle giovanili[9] che, nonostante l'impegno profuso, non riescono ad evitare la retrocessione in C2. La squadra, infatti, conclude la stagione al 14º posto a pari punti con il Campania-Puteolana, contro cui perde lo spareggio-salvezza per 3-2.
Nell'estate del 1990, in seguito alla mancata iscrizione al campionato di Serie C2, il Brindisi Sport fallisce[9].
In seguito al fallimento del Brindisi Sport, a scongiurare il rischio che la città di Brindisi non venga rappresentata da alcuna compagine calcistica, interviene una cordata di imprenditori locali, i quali nell'estate del 1990 fondano una nuova società, il Brindisi Calcio 1920[10].
La squadra viene iscritta al campionato di Serie D, dove militerà fino al 1994, anno in cui, in seguito ad un ulteriore collasso economico, è costretta a ripartire dal campionato di Eccellenza[10]. Qui resta fino al 2000, stagione in cui si classifica 2^ e vince i play-off nazionali che gli permettono di riapprodare in Serie D.
Nella stagione 2001-2002 di Serie D, nonostante un inizio di campionato non entusiasmante, il Brindisi, allenato da Gigi Boccolini, termina il campionato al primo posto, con un totale di 64 punti realizzati. La squadra ed i tifosi festeggiano il ritorno ad un professionismo che manca da dodici anni con una giornata d'anticipo, grazie alla vittoria casalinga per 5-1 contro l'Altamura, penultima classificata.
Capocannoniere della squadra e uomo simbolo della promozione in C2 è l'argentino José Ignacio Castillo, che realizza 15 reti in 23 gare.
Prima dell'inizio del campionato di Serie C2 2002-2003, il Brindisi viene unanimemente considerato una delle squadre candidate alla vittoria del campionato[10], grazie all'allestimento di una rosa altamente competitiva, nella quale spiccano nomi di calciatori di categoria superiore, tra cui Giorgio Corona, Michele Menolascina, Pierluigi Orlandini, Vittorio Pinciarelli e Mino Francioso, brindisino doc.
La stagione si apre con una vittoria casalinga per 3-0 contro la Puteolana. Il Brindisi conduce un buon campionato e conclude la stagione al secondo posto, alle spalle del Foggia, che ottiene la promozione diretta in Serie C1. I biancazzurri portano a casa 17 vittorie, 11 pareggi e 6 sconfitte e totalizzano quindi 62 punti, nove in meno della capolista. Memorabile resta la vittoria per 0-3 nel posticipo serale contro la capolista Foggia, allo Zaccheria, sotto una fitta nevicata[11].
Nella semifinale dei play-off il Brindisi incontra l'Acireale, quinta classificata. Nella gara di andata, disputata in Sicilia, i biancazzurri vengono beffati da un tiro dalla distanza nei minuti finali, che regala ai siculi il goal dell'1-0. Nella gara di ritorno al Fanuzzi, si ripete quanto successo all'andata: il Brindisi, che a pochi minuti dal termine vince 3-2, viene beffato nei minuti di recupero da un tiro dalla distanza[12]. Il pareggio per 3-3 regala all'Acireale il passaggio al turno successivo, mentre per il Brindisi sfuma il sogno della promozione in Serie C1.
Magra conosolazione è il successo nella Coppa Italia di Serie C, che il Brindisi vince superando in finale nel doppio scontro diretto la Pro Patria (0-1 a Busto Arsizio, 1-1 in casa). Il Brindisi, quarta squadra pugliese dopo Foggia, Lecce e Casarano ad essersi aggiudicata il trofeo di categoria, diviene la quarta squadra ad aver portato a casa la Coppa militando in Serie C2.
La stagione successiva il campionato inizia sotto i migliori auspici, con la squadra in vetta alla classifica per buona parte della stagione.
La squadra partecipa inoltre alla Coppa Italia 2003-2004, in quanto vincitrice nella stagione precedente della Coppa Italia Serie C. Dopo aver superato la fase a gironi (vincendo 2 partite su 3 a tavolino ed un pareggio e risultando poi qualificata per sorteggio), la squadra approda al secondo turno, valevole per la qualificazione agli ottavi di finale. Qui incontra il Bologna di Carlo Mazzone, da cui viene eliminata nonostante l'inaspettata vittoria al Fanuzzi nella gara di andata per 3-2, grazie ad una doppietta del giovane brindisino Mino Iunco[13]; la gara di ritorno al Dall'Ara si conclude con un sonoro 3-0 per gli emiliani.
Alla vigilia dell'ultima giornata di campionato il Brindisi guida la classifica ed una vittoria gli consentirebbe il salto di categoria. I biancazzurri giocano a Barcellona Pozzo di Gotto contro l'Igea Virtus, trasferta cui prendono parte circa duemila tifosi brindisini pronti a festeggiare la promozione. La gara, però, nonostante il momentaneo vantaggio dei biancazzurri, si conclude con un pareggio per 1-1, a causa di un clamoroso errore del portiere biancazzurro Massimiliano Adami, che fa passare una palla del tutto innocua sotto la suola della propria scarpa, regalando il goal del pareggio ai siculi[14]. Intanto il Frosinone vince nella difficile trasferta di Melfi portando a casa tre punti che gli consentono di scavalcare il Brindisi e di centrare il salto di categoria. Per il secondo anno consecutivo il Brindisi sfiora la promozione diretta in Serie C1 classificandosi al secondo posto, questa volta beffato all'ultima giornata.
Nella semifinale play-off il Brindisi supera il Giugliano (1-2 in Campania, 0-0 in casa). Nella finale play-off i biancazzurri incontrano i siciliani del Vittoria, squadra neopromossa e classificatasi 5ª nella stagione regolare. Nella gara di andata i biancazzurri soccombono per 3-0, in un campo ai limiti della regolarità per via delle ridotte dimensioni; a nulla serve la vittoria per 1-0 al Fanuzzi nella gara di ritorno. Sfuma così nuovamente il sogno del salto di categoria.
Come già nell'aria da qualche tempo la società, per via del mancato assolvimento delle formalità per l'iscrizione al campionato di Serie C2 dell'anno successivo, viene esclusa dai campionati federali e cessa la propria attività.
Il 21 luglio 2004, dalle ceneri della precedente società cittadina, nasce il Football Brindisi 1912[15]. La prima compagine azionaria della nuova società è costituita da un nucleo di dieci imprenditori locali[15], tra i quali sono già presenti i fratelli Barretta che l'anno successivo decidono di acquisire il 100% delle quote societarie[15]. La squadra riparte dal campionato di Eccellenza.
Al termine della stagione 2004-2005 del campionato di Eccellenza, il Brindisi totalizza ben 98 punti (31 vittorie, 5 pareggi, 2 sconfitte), che non gli sono però sufficienti a precedere il Monopoli che di punti ne totalizza 102. I biancazzuri terminano quindi la stagione al secondo posto, che garantisce la partecipazione ai play-off nazionali per la promozione in Serie D.
Nella semifinale play-off il Brindisi incontra i calabresi del Capo Vaticano, che supera nel doppio confronto grazie alle vittorie per 0-2 in Calabria e per 1-0 in casa. In finale, invece, il Brindisi si scontra con il Licata, agevolmente superato grazie a due vittorie per 3-0, sia in Sicilia che al Fanuzzi.
La prima stagione del Football Brindisi si conclude pertanto con la promozione in Serie D.
Nelle stagioni 2005-2006 e 2006-2007 il Brindisi conclude il campionato di Serie D al 5º posto, venendo eliminato nelle sfide di ripescaggio dal Monopoli prima, dall'Aversa Normanna l'anno seguente. La stagione successiva, il Brindisi termina la stagione al 6º posto, non ottenendo, quindi, nemmeno un posto nella griglia play-off.
Ai nastri di partenza della stagione 2008-2009, il Brindisi di Massimo Silva si presenta con importanti ambizioni. Nelle prime sette giornate ottiene altrettante vittorie, e conduce un campionato di vertice per l'intera stagione, raggiungendo la matematica promozione in Lega Pro Seconda Divisione (ex C2) con tre giornate d'anticipo, riuscendo a strappare una difficile vittoria al Matera per 2-1. Il capocannoniere della squadra, nonché del gir. H della Serie D, è Fernando Galetti con 23 goal realizzati.
Riapprodata in Lega Pro Seconda Divisione dopo cinque anni di assenza dal professionismo, la neopromossa Brindisi realizza 57 punti, avendo ottenuto 16 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte. Conclude la stagione 2009-2010 al 4º posto, valevole un posto nella griglia play-off.
In virtù della classifica, il Brindisi incontra nella semifinale play-off la Cisco Roma, 3ª classificata nella stagione regolare. Sia la gara di andata che la gara di ritorno, al Flaminio, terminano 0-0: a passare il turno è la compagine romana, in virtù del miglior piazzamento ottenuto in campionato.
L'estate 2010 è una delle più travagliate per il calcio brindisino. Prima del termine del campionato i fratelli Barretta comunicano che al termine della stagione abbandoneranno la guida della società. Intanto numerose sono le società di Prima Divisione che vengono dichiarate fallite: la presentazione della domanda di ripescaggio (il cui termine ultimo per la consegna è il 23 luglio) garantirebbe al Brindisi il salto di categoria. Tale domanda, però, non viene presentata dai fratelli Barretta, né vi sono, secondo quanto affermato dai presidenti uscenti, validi e sicuri acquirenti pronti a rilevare la società e a presentare la domanda di ripescaggio.
Il 13 agosto 2010 un gruppo che fa capo all'ex direttore generale del Potenza Vittorio Galigani rileva il 100% delle quote del Football Brindisi, di cui Galigani diviene il nuovo presidente[16]. Lo stesso Galigani, il 23 gennaio 2011, con un lungo comunicato pubblicato sul sito ufficiale della società, rimette il proprio mandato[17] e la carica di presidente della società è assunta da Antonio Pupino[18].
Al termine di una stagione disastrosa la società, sommersa dai debiti, fallisce. Si conclude così la breve parabola del Football Brindisi 1912.
La Società Sportiva Dilettantistica Calcio Città di Brindisi[19] nasce dalle ceneri delle precedenti compagini calcistiche locali il 29 luglio 2011 grazie all'impegno degli imprenditori Giuseppe Roma e Guido Sernicola e dell'ex calciatore del Brindisi Sport Roberto Quarta, che viene nominato presidente. Fondamentale è il ruolo svolto dall'amministrazione comunale, che si prodiga affinché la neonata società possa ripartire dal campionato di Serie D[20].
Il Città di Brindisi, la cui panchina è affidata a Luigi Boccolini, esordisce a Trani battendo la squadra di casa per 0-3, ma conduce un inizio di campionato fatto di alti e bassi. Il 5 ottobre viene annunciato l'ingresso in società di tre nuovi soci: Roberto Galluzzo, Mario Spinelli e Annino De Finis[21]. Si palesa subito l'attrito tra De Finis e Quarta il quale, in seguito a due mesi di caos assoluto, viene sfiduciato dal consiglio di amministrazione[22].
Nel frattempo, il 7 marzo 2012, ricorre il centesimo anniversario della nascita del calcio brindisino. Nonostante il delicato momento a livello societario, vengono organizzate una serie di iniziative per celebrare il centenario, tra cui una partita amichevole contro il Bari, che i biancorossi vincono per 0-1[23].
In seguito alle dimissioni del tecnico Boccolini, viene scelto come allenatore Vincenzo Maiuri[24], il quale, grazie anche all'acquisto di alcuni nuovi calciatori titolari durante il mercato di riparazione, riesce ad inanellare una serie di risultati positivi, che permettono al Brindisi di chiudere il campionato al quinto posto, valevole la partecipazione ai play-off per il ripescaggio in Seconda Divisione. Dai play-off, tuttavia, il Brindisi viene subito eliminato, sconfitto per 3-1 dalla Sarnese, classificatasi seconda durante la stagione regolare.
Alla vigilia della stagione 2012-2013 si apre un nuovo scontro societario incentrato sulla scelta dell'allenatore, che porta alle dimissioni di De Finis[25]. La panchina viene affidata a Cosimo Francioso[26], già calciatore ed allenatore del Brindisi.
L'inizio di stagione è altalenante. Nel mese di dicembre, in seguito alle due sconfitte consecutive per 1-4 in casa del Sant'Antonio Abate e per 5-1 al Fanuzzi ad opera della Battipagliese, e con la squadra relegata in quart'ultima posizione, Francioso rassegna le proprie dimissioni. La panchina viene affidata al tecnico di Taurisano Salvatore Ciullo[27].
Nel frattempo i soci abbandonano la società e cedono le proprie quote ad un prezzo simbolico. A partire dal mese di marzo Antonio Flora, da mesi interessato all'ingresso in società, diviene il nuovo proprietario del Brindisi[28].
La squadra si allontana gradualmente dalle sabbie mobili del fondo della classifica e raggiunge la matematica salvezza alla penultima giornata, in casa del Matera, con un rocambolesco pareggio per 3-3[29], concludendo la stagione all'ottavo posto.
Il 25 agosto 2013 il Brindisi affronta, in casa, al Fanuzzi, il Monopoli, gara valida per il primo turno della Coppa Italia Serie D 2013-2014, terminata con il risultato di 2-1. Il campionato della squadra adriatica ha inizio allo Stadio Atlantico D'Amuri, dove il Brindisi infligge uno 0-3 in casa del Grottaglie. L'8 settembre 2013 la squadra biancazzurra disputa la prima gara del campionato in casa, pareggiando con il Gladiator per 0-0. Dopo pochi giorni si disputano i trentaduesimi di finale della Coppa Italia Serie D: la squadra brindisina affronta il Nardò allo Stadio Giovanni Paolo II della città leccese, in un derby che termina con il risultato di 1-2 in favore degli ospiti. Dopo due vittorie, un pareggio con il Matera e una sconfitta con il Monopoli per 3-2 in trasferta, la compagine del tecnico Ciullo affronta in casa il Bisceglie per i sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D e si impone ai tiri di rigore per 5-4.
Agli ottavi di finale il Brindisi affronta in trasferta l'Akragas, ma con il risultato di 2-0 saranno i siciliani a passare il turno.
Il 20 ottobre 2013, sempre in casa, arriva la squadra campana Progreditur Marcianise, all'epoca capolista, che viene sconfitta per 2-0 grazie alle reti di Nicola Loiodice e Cosimo Tedesco, che portano al terzo posto il Brindisi, a pari punti con il Monopoli e Turris Neapolis. Il 27 ottobre 2013 il Brindisi subisce una sconfitta in casa del Real Metapontino. La gara viene disputata in campo neutro, sempre in provincia di Matera, allo stadio comunale di Policoro. I biancoazzurri vengono sconfitti per 1-0. La squadra perde dunque due posti in graduatoria, trovandosi in quinta posizione, staccata di tre punti dalla vetta, occupata da ben tre squadre. Ciullo è esonerato; gli subentra Marcello Chiricallo. La squadra biancazzurra termina il campionato del girone H della Serie D con un pareggio in terra campana, dopo aver pareggiato la gara interna con il San Severo. Il Brindisi si classifica al sesto posto, perdendo il diritto di partecipare ai play-off.
La società mira ad un campionato da protagonista e durante il calciomercato estivo viene allestita una squadra competitiva acquistando calciatori come Hernan Molinari, Antonio Croce e Diego Santos Oliveira.
Per il primo turno di coppa Italia Il Brindisi affronta in trasferta il Bisceglie. Con il risultato finale di 2-0 per il Bisceglie il Brindisi esce dalla coppa Italia.
Dopo i risultati deludenti e la rocambolesca sconfitta con la Fidelis Andria, viene esonerato Marcello Chiricallo ed al suo posto subentra Ezio Castellucci.
Il Brindisi si classifica al 5º posto della classifica riuscendo ad accedere ai play-off.
In virtù della classifica il Brindisi incontra il Bisceglie in trasferta.
Allo stadio Gustavo Ventura finirà 3-2 (dts) per il Bisceglie e saranno quindi i padroni di casa a passare il turno.
Il 31 agosto 2015, a seguito dell'inchiesta Dirty Soccer in cui la società è coinvolta direttamente, il Brindisi viene escluso dal campionato di Serie D. Il 6 settembre è reso noto che la società non si iscriverà al campionato di Promozione Puglia. Successivamente è creato un nuovo sodalizio denominato A.S.D. Brindisi rilevando il titolo sportivo del Real Paradiso, partecipante al campionato di Prima Categoria[30].
L'Asd Brindisi si classificherà 2º nel girone B della Prima categoria Puglia, disputando così i play-off. Verrà eliminato in semifinale dopo la sconfitta con il Laterza.
Il 1º luglio 2016 Lorenzo Manzo diventa il nuovo presidente.
Il 5 agosto l'Asd Brindisi viene ripescato nel campionato di Promozione e dopo la composizione dei gironi, viene inserito nel girone B insieme ad altre quattro squadre della provincia: Fasano, Mesagne, Carovigno e Ostuni.
Sarà una stagione altalenante, dove seguiranno cinque cambi di allenatore: Toto Nobile prenderà il posto di Sabatelli, a sua volta preceduto da Francioso, Ribezzi e Marangio.
Il 21 marzo 2017 l'imprenditore casaranese Lorenzo Manzo si dimette dall'incarico di presidente.
Il Brindisi concluderà la stagione all'8º posto della classifica, con 11 vittorie, 10 pareggi e 9 sconfitte racimolando 43 punti.
Il 20 giugno 2017 presso la sede della Figc di Bari, viene effettuato il cambio di denominazione da Asd Brindisi a Ssd Brindisi Fc.
Il 18 luglio 2017 viene annunciato il nuovo allenatore Danilo Rufini[31].
Nella prima giornata del campionato di Promozione 2017-2018, il Brindisi si impone per 5-0 sul Salento Sport Leverano.
Il 25 ottobre 2017 con una nota stampa diramata dalla SSD Brindisi, si comunica l'ingresso in società degli imprenditori Umberto Vangone e Andrea Vertolomo che rilevano il 25% delle quote.
Il 15 aprile 2018, a seguito della vittoria di 0-3 in casa del Tricase, con una giornata di anticipo il Brindisi vince il campionato di Promozione 2017-2018, approdando così in Eccellenza[32].
Il 1º maggio 2018 il Brindisi vince per 2-1 in casa la finale di ritorno per lo scudetto contro il Terlizzi (squadra vincitrice del girone A di Promozione). La partita è decisa nei tempi supplementari da un calcio di rigore di Procida, che consente ai brindisini di laurearsi campioni regionali di Promozione (l'andata, il 29 aprile a Terlizzi, si era chiusa sullo 0-0)[33].
Nella prima giornata del campionato di Eccellenza il Brindisi impone in rimonta 1-2 con il Corato.
Il 5 ottobre dopo la sconfitta con la Fortis Altamura nel match di Coppa Italia viene esonerato Danilo Rufini e al suo posto subentra Massimiliano Olivieri.
Il 2 dicembre il Brindisi affronta in casa il Casarano, le due compagini si trovano al primo posto a pari punti. La partita finirà 0-1 per gli ospiti.
Il 20 gennaio 2019 il Brindisi allo stadio Comunale di Trani vince il derby per 0-3 con la Vigor Trani.
Il 24 marzo 2019 si gioca il derby Casarano-Brindisi. La partita finisce in parità 1-1 e il Casarano vince il campionato con due turni di anticipo. La settimana successiva il Brindisi batte in casa il Barletta e si qualifica ai Play-off nazionali evitando quelli regionali.
In semifinale i messapici affrontano fuori casa il Lavello vincendo l’andata 2-3 ed in casa 2-1. In finale invece i biancazzurri si trovano davanti l’Agropoli, che il Brindisi riesce a superare in casa per 1-0, risultato che permette di amministrare il ritorno terminato 1-1, centrando così la Serie D, che in città mancava da 5 anni.
Il Brindisi fa l'esordio in Serie D in casa il 21 agosto 2019 per la partita di coppa Italia con il Foggia davanti a 5000 tifosi, partita vinta dai satanelli 0-1 e che permette agli ospiti di passare il turno.
La prima partita di campionato di serie D il Brindisi va di scena a Taranto e si impone per 0-1 allo Iacovone grazie alla rete di Granado.
Il 16 novembre 2019 viene esonerato Massimiliano Olivieri e al suo posto arriva Salvatore Ciullo.
La stagione 2019-2020 è segnata dall'interruzione del campionato a causa della pandemia di COVID-19, il 9 marzo 2020. Le restanti otto gare verranno prima rinviate a data da destinarsi e poi definitivamente annullate. Il Brindisi concluderà quindi il campionato al 12º posto.
Per la stagione 2020-2021 il Brindisi riesce in extremis ad iscriversi al campionato di Serie D grazie anche al lavoro del nuovo advisor Avv.Gino Montella che riesce a fungere da collante tra i soci campani e quelli brindisini;[34][35] il 20 agosto 2020 viene ufficializzato l'ingaggio dell'allenatore Claudio De Luca, mentre nelle vesti di direttore sportivo viene confermato Nicola Dionisio. A causa della pandemia di COVID-19, il prosieguo del campionato rischia più volte di essere compromesso, ma la squadra riesce a ben figurare, risultando tra le sorprese di questo avvio di stagione. Partita con l'obiettivo di una tranquilla salvezza, la compagine adriatica si ritrova seconda in classifica, ma nei primi mesi del 2021 subisce una flessione, precipitando vertiginosamente verso la zona play-out della classifica, anche a causa di diverse cessioni di giocatori importanti. Nel mese di dicembre il direttore sportivo Nicola Dionisio si dimette e al suo posto arriva Renato Voglino. Nel mese di gennaio l'imprenditore Daniele Arigliano, già sponsor della società, subentra ad Antonio Giannelli in qualità di socio, rilevando il 25% del pacchetto societario del Brindisi. Il disastroso girone di ritorno, unitamente alla crisi societaria, portano il Brindisi, indebolito da cessioni di giocatori chiave, alla retrocessione nel campionato di Eccellenza. Non sortisce effetti neanche il cambio di panchina, con l'arrivo, a poche giornate dal termine, di Cazzarò, subentrato a De Luca.
Nel corso dell'estate del 2021, l'imprenditore brindisino Daniele Arigliano acquisisce le quote dei soci campani Umberto Vangone e Andrea Vertolomo e diventa il proprietario del Brindisi Fc, con un pacchetto di quote del 75 per cento. Rimangono al suo fianco Francesco Bassi che detiene il 20 per cento e l'AssociazionePerBrindisi che detiene il 5%.[36]
Il Brindisi di Arigliano per la stagione calcistica 2021-2022 vede nel ruolo di direttore generale Vincenzo Visone e nel ruolo di direttore sportivo Antonio Gravinese supportati dal consulente di mercato Ciro Montella. La squadra invece è affidata a mister Mauro Chianese.[37] Il 21 ottobre 2021, a seguito delle dimissioni del direttore generale Vincenzo Visone e del consulente di mercato Ciro Montella, a cui è seguito l'esonero del mister Mauro Chianese, vengono nominati rispettivamente Nicola Dionisio nel ruolo di direttore sportivo (al suo ritorno a Brindisi dopo le dimissioni della stagione precedente) e mister Nello Di Costanzo, nel ruolo di allenatore; con la squadra che ha raccolto un solo punto nelle prime 7 partite di campionato. Grazie all’operato della società e di mister Di Costanzo, la squadra raggiunge la salvezza con 3 giornate d’anticipo, chiudendo al decimo posto finale, grazie ad un ottimo girone di ritorno, che la vede seconda per punti conquistati, alle spalle del Cerignola, vincitore del torneo[38].
Chiusa la stagione 2021/2022, il Brindisi si prepara alla stagione 2022/2023, che affronterà nuovamente nel campionato di Serie D. Salutati il direttore sportivo Nicola Dionisio ed il mister Nello Di Costanzo, entrambi traferitosi a Taranto, dopo la brillante seconda parte di stagione. In sostituzione delle due figure tecniche, il Brindisi nomina l'ex Carrarese e Grosseto, Vincenzo Minguzzi come nuovo direttore sportivo e successivamente Ciro Danucci, ex Nardò e Fasano, già capitano del Brindisi nella stagione 2014/2015, come allenatore.
Il 16 giugno 2022 la compagine societaria si arricchisce di un'ulteriore figura dirigenziale, con l'ingresso di Teodoro Arigliano, fratello del presidente Daniele, che acquisisce da quest'ultimo il 5% delle quote societarie.
Cronistoria della Società Sportiva Dilettantistica Brindisi Football Club |
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I colori sociali del Brindisi sono il bianco e l'azzurro. La prima maglia è bianca, con uno scaglione rovesciato azzurro sul petto. La seconda maglia è a tinte inverse, azzurra con scaglione bianco.
Al momento della fondazione, nel 1912, la maglia del Brindisi era a bande verticali bianche e rosse[1].
Il bianco e il rosso resistettero fino al 13 dicembre 1938 quando, in occasione di un derby con il Lecce, dovettero far posto al bianco e all'azzurro, colori che richiamavo quelli del gonfalone della provincia brindisina, istituita nel 1927. La maglia utilizzata era bianca, con una sola banda orizzontale azzurra, al centro[40].
Dalla stagione 1966-1967, per volontà del presidente Franco Fanuzzi, la precedente casacca fu sostituita dalla ormai storica maglia con scaglione sul petto[41] che, fatta eccezione per alcune stagioni, è stata utilizzata ininterrottamente fino ai giorni nostri.
L'attuale stemma del Brindisi è uno scudo di colore azzurro, su cui campeggia il nome della società, in bianco. Al centro vi è una testa di cervo, simbolo della città di Brindisi e del suo porto, sormontato dalle Colonne Terminali della Via Appia, monumento simbolo della città, a loro volta sormontate dalla corona di città. In basso, uno scaglione bianco rovesciato, riferimento alla maglia, nonché simbolo della squadra.
Il Brindisi disputa le gare interne nello stadio Franco Fanuzzi[42], situato in via Benedetto Brin, nel Rione Casale. Lo stadio è intitolato allo storico presidente Franco Fanuzzi, imprenditore edile che alla guida del sodalizio biancazzurro dal 1966 al 1974, anno della sua morte, traghettò la squadra dalla Serie D alla Serie B.
All'inizio del ventesimo secolo, Brindisi non disponeva di un vero e proprio campo sportivo. Da campo da gioco fungeva lo spiazzo antistante la Chiesa della Pietà, dove qualche anno dopo sarebbero sorti il Liceo Ginnasio ed il Parco della Rimembranza.
Quando, nel 1927, fu istituita la provincia di Brindisi l'allora prefetto, appena nominato, resosi conto che Brindisi non disponeva di un campo sportivo, sollecitò i venti potestà dei venti comuni appartenenti alla neonata provincia affinché ne finanziassero la costruzione. Il 27 ottobre 1929, alla presenza del Segretario del Partito Nazionale Fascista Achille Starace, che in quel periodo ricopriva anche la carica di Presidente del CONI, fu inaugurato, nel Rione Casale, il Campo Sportivo del Littorio, l'attuale Stadio Franco Fanuzzi.
Il Fanuzzi, oggi, è composto da due curve (la Curva Sud "Michele Stasi", dove prende posto la tifoseria organizzata locale, e la Curva Nord, che funge da settore ospiti) da una gradinata e da una tribuna, per una capienza complessiva di 7.600 posti.
Dal sito web ufficiale della società:[43]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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2º | Serie B | 6 | 1946-1947 | 1975-1976 | 6 |
3º | Prima Divisione | 1 | 1930-1931 | 22 | |
Serie C | 16 | 1938-1939 | 1977-1978 | ||
Serie C1 | 5 | 1985-1986 | 1989-1990 | ||
4º | Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 29 | |
IV Serie | 3 | 1952-1953 | 1954-1955 | ||
Serie D | 13 | 1959-1960 | 2021-2022 | ||
Serie C2 | 9 | 1978-1979 | 2003-2004 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 2 | 2009-2010 | 2010-2011 | ||
5º | Campionato Interregionale | 2 | 1990-1991 | 1991-1992 | 13 |
Campionato Nazionale Dilettanti | 2 | 1992-1993 | 1993-1994 | ||
Serie D | 9 | 2000-2001 | 2013-2014 |
In 82 stagioni sportive disputate a livello nazionale e nei massimi campionati regionali dal 1928. Sono escluse le annate dal 1931 al 1935, e dal 1956 al 1958.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
I | Prima Divisione | 2 | 1936-1937 | 1937-1938 | 13 |
Terza Divisione | 1 | 1928-1929 | |||
Seconda Divisione | 1 | 1935-1936 | |||
Promozione | 1 | 1955-1956 | |||
Eccellenza | 8 | 1994-1995 | 2018-2019 | ||
II | Seconda Divisione | 1 | 1935-1936 | 3 | |
Promozione | 2 | 2016-2017 | 2017-2018 | ||
III | Prima Categoria | 1 | 2015-2016 | 1 |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia | 9 | 1938-1939 | 2003-2004 | 9 |
Coppa Italia Semiprofessionisti | 5 | 1976-1977 | 1980-1981 | 18 |
Coppa Italia Serie C | 11 | 1981-1982 | 2003-2004 | |
Coppa Italia Lega Pro | 2 | 2009-2010 | 2010-2011 | |
Coppa Italia Serie D | 13 | 2000-2001 | 2021-2022 | 13 |
Poule Scudetto | 2 | 2001-2002 | 2008-2009 | 2 |
Con 297 presenze, Roberto Taurino (che ha vestito la casacca biancazzurra fino al 2012) è il calciatore che ha disputato il maggior numero di partite con il Brindisi[44]. Segue, con 277 presenze, Mario Brugnerotto, al Brindisi negli anni settanta[45].
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La storia del tifo organizzato nella città di Brindisi nasce intorno alla metà degli anni '80 del XX secolo.
Durante la stagione 1988-1989 vennero fondati ufficialmente, nel marzo del 1988, i Teenagers Korps, che stazionavano presso la curva sud dello stadio Franco Fanuzzi.
Verso la fine degli anni '90 vennero fondati i gruppi Sant'Elia, Ghenga sconvolta e Gruppo autonomo.
In passato altri gruppi ultras degni di nota sono stati: Legione 1984, Gioventù Biancazzurra 1985, Ghetto, Ultras Brindisi e Fighters.
Nell'estate 2020, gli unici due gruppi ultras ancora attivi, ovvero i Teenager Korps 1988 e Gruppo 1920, furono sciolti, rispettivamente dopo 32 e 10 anni di storia.
Gli ultras brindisini avevano un sentito gemellaggio con il Foligno, durato dal 1985 al 2019.
Vecchie amicizie sussistono con le tifoserie di Giugliano e Aversa Normanna, quest'ultima nata dal 2006 dalla comune avversione nei confronti della tifoseria barlettana. Rapporto di rispetto reciproco sussiste, invece, con la curva del Taranto.
Negli anni è stato manifestato reciproco rispetto con le tifoserie del Gela, grazie ai buoni rapporti che vigono in comune con i giuglianesi, con la Pro Patria (in occasione della finale di Coppa Italia Serie C del 2003), con Siracusa, Ercolanese, Tricase e Lizzano.
Le rivalità più sentite sono con le pugliesi di Lecce (più campanilistica che sportiva), Monopoli (anni '80), Barletta (anni 2000), Andria (anni 2000), Foggia (dopo la rottura del gemellaggio), Casarano (dopo la rottura del gemellaggio).
Altre rivalità minori, ma degne di nota sussistono con le tifoserie di Fasano, Turris, Casertana, Nocerina, Gallipoli, Cosenza, Frosinone, Salernitana, Catanzaro[46], Puteolana, Acireale, Avellino, Manfredonia, Ostuni, Nardò e Angri[47].
Inoltre vi sono sempre stati ottimi rapporti con la Curva Sud della New Basket Brindisi. In più occasioni sono stati esposti vessilli di alcuni gruppi calcistici brindisini durante le partite di pallacanestro in casa e in trasferta, il che ha generato un rispetto con i tifosi di Pesaro (gemellati con i brindisini) e Ceglie, ma soprattutto molte rivalità, in particolare con Avellino e Juvecaserta.
L'ultima rivalità è quella con la Fortitudo Bologna, nata durante la fase finale della Coppa Italia 2020 giocata a Pesaro, in cui era presente un nutrito gruppo della curva sud M. Stasi dietro i vessilli T.K. ed altre sigle riconducibili agli ultras del calcio. Il gesto fu interpretato come segno di sfida dai bolognesi, soprattutto per la presenza dei pesaresi (loro acerrimi rivali).
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