L’ Associazione Sportiva Dilettantistica Siracusa Calcio 1924, meglio noto come Siracusa, è una società calcistica italiana con sede nella città di Siracusa. Milita in Eccellenza, la quinta divisione del Campionato italiano di calcio.
ASD Siracusa Calcio 1924 Calcio ![]() | ||||
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Aretusei[1], Azzurri[2], Leoni[3] | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | ![]() | |||
Simboli | Leone | |||
Inno | Azzurro Paolo Conte, Michele Virano e Vito Pallavicini | |||
Dati societari | ||||
Città | Siracusa | |||
Nazione | ![]() | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | ![]() | |||
Campionato | Eccellenza Sicilia | |||
Fondazione | 1924 | |||
Rifondazione | 1937 | |||
Rifondazione | 1995 | |||
Rifondazione | 2013 | |||
Rifondazione | 2019 | |||
Presidente | ![]() | |||
Allenatore | ![]() | |||
Stadio | Nicola De Simone (5 946 posti) | |||
Palmarès | ||||
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Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro | |||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il primo club cittadino fu fondato il 1º aprile 1924, con la denominazione di Circolo Sportivo Tommaso Gargallo[4], grazie alla fusione di tre società preesistenti. La squadra si trova al 74º posto nella classifica perpetua della Serie B e al 70º nel ranking della tradizione sportiva in Italia. Nella sua storia ha collezionato 7 partecipazioni al campionato di Serie B e 50 in quello di Serie C. In bacheca, tra i trofei conquistati, figura una Coppa Italia Semiprofessionisti vinta nel 1979[5].
Il miglior piazzamento in Serie B è il 5º posto, raggiunto nella stagione 1950-1951[6]. Risulta essere la quarta squadra della Sicilia per il maggior numero di partecipazioni a campionati professionistici.
Il colore sociale del club è l'azzurro, mentre lo storico simbolo è il leone[7]. L'impianto sede delle partite casalinghe è lo stadio Nicola De Simone.
La prima formazione calcistica siracusana nasce nel 1907 con l'Ortigia Sport Club. Esso prenderà parte, due anni più tardi, alla Coppa Lipton arrivando a disputare la semifinale (disputata a Palermo il 10 aprile 1909) contro i locali del Palermo FBC, vinta da questi ultimi col punteggio di 4-2, nonostante la vittoria a tavolino nel prepartita a causa dello schieramento di giocatori professionisti nelle file dell'Ortigia, cosa espressamente vietata dai regolamenti dell'epoca[8][9]. L'incontro fu comunque disputato come amichevole. Eccetto sporadiche apparizioni a livello provinciale, da quel momento non si avranno più notizie del club isolano, se non nei primi anni venti, quando sorsero nuovi club. Tra questi, vanno citati in modo particolare il 75º Reggimento Fanteria, l'Esperia e l'Insuperabile. Nello stesso anno, (1923) si aggiunse il Circolo Sportivo Tommaso Gargallo[4], dal nome del poeta siracusano[10]. La sera del 1º aprile 1924 avvenne la svolta per il calcio cittadino: la fusione tra Esperia, Insuperabile e 75º Fanteria nella sezione calcio del CS Tommaso Gargallo, fusione sponsorizzata e attuata da Luigi Santuccio e Genesio Pioletti. A determinare ciò fu un quadrangolare organizzato da una rappresentativa del Gargallo in cui parteciparono le suddette squadre, e vinto dalla società organizzatrice che batté gli ortigiani dell'Esperia 9-0 in finale[4]. A fusione avvenuta, la famiglia Gargallo, con a capo i pronipoti di Tommaso Gargallo Filippo Francesco e Mario Tommaso, stanziarono 5.000 lire per costruire le basi economiche della neonata società aretusea.
La prima uscita ufficiale del Gargallo Siracusa post-fusione è attestata all'autunno 1924. Il club, allora presieduto dal duo Salvatore Monteforte e Luigi Santuccio ed allenato da Genesio Pioletti, indossò per l'occasione una casacca nera in omaggio al regime fascista. L'avversario affrontato in amichevole fu la Centurion, formazione di marinai inglesi attraccati al porto di Siracusa (dalla nave da battaglia HMS Centurion). La gara fu disputata all' impianto sportivo Coloniale ubicato in via Von Platen, e vide prevalere nettamente la formazione inglese che vinse col punteggio di 6 a 1. Per gli aretusei realizzò il goal della bandiera Genesio Pioletti su calcio di rigore. La storia dice che chi assistette alla partita, venne a sapere della presenza in squadra inglese di alcuni calciatori della nazionale, giustificando così la netta supremazia di gioco.[11]
All'unificazione dei campionati, nel 1929, il Siracusa parte già dalla nuova stagione di Prima Divisione (odierna terza serie italiana di calcio) e resta in cadetteria sino al 1934-1935. Al quinto anno consecutivo, il Siracusa parte male e con problemi economici inizia l'annata con un punto di penalizzazione. Non molto dopo, sempre per motivi finanziari, si ritirerà dalla stagione. Il 27 marzo 1935, dopo l'ultima rinuncia, il Direttorio Divisioni Superiori decreta l'inevitabile radiazione dai propri ranghi. Dopo due anni di tentativi di fondare un nuovo club, in data imprecisata del 1937[12] vide la luce l'Associazione Sportiva Siracusa matricola federale 49470[13] per merito di alcuni appassionati aretusei che la iscrissero al campionato siciliano. In seguito, dopo essere tornata in Serie C, sfiorerà ripetutamente il salto di categoria, ottenendo: dal 1938 al 1940 il secondo posto consecutivo, nell'annata 1940-1941, con la compagine siracusana allenata dall'esordiente Giuseppe Viani, il primo posto, poi perdendo nel girone A finale i primi i due posti validi per un solo punto, e dal 1941 al 1943 di nuovo la seconda posizione consecutiva in graduatoria.
Il 22 settembre 1946, per la società calcistica di Siracusa, rappresenta una data storica: per la prima volta in assoluto ottiene l'ammissione in Serie B, grazie ai titoli sportivi e alle mancate promozioni negli anni precedenti, esordendo in cadetteria nella stagione 1946-1947[14], in un Siracusa-Foggia terminato 3-0 con doppietta di Luciano Cavaleri (autore del primo gol degli azzurri in B) e rete di Dandolo Flumini[15]. Vi militò sette anni di fila, fino al 1952-1953, disputando diversi derby con Catania, Palermo e Messina, incontrando inoltre club di grosso blasone come Genoa, Napoli e Roma. Tra gli attaccanti più prolifici negli anni della Serie B sicuramente figura Bruno Micheloni, attaccante di stazza, che nel triennio trascorso a Siracusa mise a segno la bellezza di 53 reti[16].
A fine anni sessanta gli azzurri attraversano un periodo critico, che li vede retrocedere in Serie D nella stagione 1967-1968[17], dopo 31 anni trascorsi fra la B e la C. Dopo i primi due campionati conclusi rispettivamente al 3º e al 10º posto, nel terzo e ultimo 1970-1971 riesce a disputare un campionato di vertice, in cui tiene un lungo testa a testa con il Cantieri Navali Palermo. Entrambe le formazioni chiusero al primo posto in campionato portandole ai due spareggi del Celeste di Messina (0-0) e del Collana di Napoli (1-1); qui, dopo i tempi supplementari, la vittoria fu assegnata a sorte agli aretusei con il lancio della moneta, sancendo così il ritorno in C dopo tre anni[18].
Dopo essere stato declassato in Serie C2, nella stagione 1978-1979,sotto la guida del neo presidente Claudio Cassone, vince campionato e Coppa Italia Semiprofessionisti, aggiudicandosi il trofeo il 17 giugno 1979 battendo al De Simone la Biellese con rete di Walter Ballarin a tre minuti dal termine[19]. La stagione ebbe comunque un sapore agrodolce, in quanto caratterizzata anche dalla scomparsa del difensore Nicola De Simone, ricoverato d'urgenza a Napoli dopo un duro incidente di gioco subito durante la trasferta a Palma Campania, e deceduto dopo 17 giorni di coma[20].
Dopo essere ripiombati in Serie C2, gli azzurri faticano a rientrare in terza serie. Lo fanno nella stagione 1988-1989 quando, con presidente Giuseppe Imbesi e allenatore Paolo Lombardo, si raggiunge il secondo posto valevole per la promozione, tornando in Serie C1 dopo otto anni, battendo in un Nicola De Simone gremito per l'occasione (oltre diecimila presenze) la Lodigiani per 3-1 con reti di Pannitteri, Mezzini e Martin.
Nell'estate del 1995 si scrive una delle pagine più nere del Siracusa. Difatti, per la prima volta nella sua lunga storia calcistica, la Lega sancisce la radiazione dai campionati professionistici, per via dei debiti accumulati dal club. Nel febbraio 1996 è toccato al tribunale di Siracusa e alla Figc pronunciarsi rispettivamente con la dichiarazione di fallimento e di radiazione dai ruoli federali[21].
Si riesce a far ripartire la macchina solamente dal campionato di Promozione, grazie alla seconda squadra cittadina dell'epoca l'Unione Sportiva Marcozzi Siracusa 1956, che di li a breve diventerà il nuovo Siracusa. Negli anni del dilettantismo, una notizia sconvolge la tifoseria azzurra. Il 13 gennaio 1998 l'ex capitano azzurro Giorgio Di Bari, bandiera a cavallo fra gli anni '80 e '90, muore all'età di 34 anni colpito da un infarto fulminante. In occasione del suo funerale, svoltosi alla Cattedrale di Siracusa, migliaia furono i tifosi azzurri che gli resero omaggio. A lui la città di Siracusa ha dedicato un impianto sportivo[22][23].
Ripartito dalla Promozione, ma non con i risultati sperati, gli azzurri impiegheranno ben 14 anni per uscire dai campionati dilettantistici, (stagione 2008-2009). Gli sforzi della società non furono premiati, in quanto 3 anni dopo, ll 16 luglio 2012, il presidente Luigi Salvoldi non versando la fidejussione necessaria per l'iscrizione, sancisce nuovamente da parte del consiglio direttivo della Lega Pro l'esclusione dalla Prima Divisione[24]. Differentemente dal 1995, stavolta la società non va incontro al fallimento, ma cambia poco perché non verrà più iscritta ad alcun campionato. L'estate 2012 verrà ricordata a lungo in città per il rischio concreto di non essere rappresentati da nessuna realtà calcistica che porti il nome del Siracusa.
Questa ipotesi viene scongiurata appena un mese dopo, grazie all'impegno della tifoseria organizzata che crea un azionariato popolare, ed esattamente il 23 agosto nasce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Siracusa Calcio[25] poco dopo ridenominato ASD Città di Siracusa per motivi federali, che viene iscritto al campionato di Terza Categoria vinto insieme al Trofeo delle Province[26][27].
La svolta arriva il 25 giugno 2013 quando l'imprenditore siracusano Gaetano Cutrufo (all'epoca presidente del Palazzolo militante in Eccellenza) rileva la società e decide di trasferirne il titolo sportivo nel capoluogo, Dopo un primo anno di assestamento, nelle successive due stagioni ottiene due promozioni dirette, riportando a distanza di soli quattro anni il Siracusa in terza serie.
Con l'accesso al campionato professionistico di terza serie, si torna alla vecchia denominazione già utilizzata negli anni '70 Siracusa Calcio[28].
Nella stagione 2016-2017, gli azzurri tornano alla vittoria casalinga nei derby con Catania e Messina. Così, dopo 64 anni (il 10 dicembre 2016), nel derby Siracusa-Catania, gli aretusei hanno la meglio sui cugini etnei per 1-0 grazie al gol realizzato da Filippo Scardina[29], mentre a distanza di qualche giorno (il 22 dicembre), esattamente 39 anni dopo, grazie alla doppietta siglata da Emanuele Catania, a lasciare l'intera posta in palio sono i peloritani col punteggio di 2-0[30].
Il 24 giugno 2019 la società azzurra, presieduta dell'imprenditore etneo Giovanni Alì, rinuncia ad iscriversi al campionato di Serie C. Il 16 luglio il Comune di Siracusa pubblica il bando per la costituzione di un nuovo soggetto sportivo, ripartendo dalla Serie D tramite il "lodo Giorgetti" (ex lodo Petrucci)[31] ma non si riescono a presentare i documenti richiesti dalla FIGC per l'ammissione in D in sovrannumero. Ripartito dal campionato di Promozione per volontà di Gaetano Cutrufo, a sei giornate dal termine, il campionato viene sospeso a causa della pandemia di COVID-19. A giugno, in virtù della classifica vigente, gli azzurri in testa alla classifica, vengono promossi in Eccellenza[32].
Il 18 luglio 2022 cambia denominazione in Siracusa Calcio 1924 in vista del centenario dalla nascita del club.
Cronistoria dell'ASD Siracusa Calcio 1924[33] | |
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La prima formazione aretusea, e antesignana del Siracusa, fu lo Sporting Club Ortigia nato nel 1907 che indossò fino al 1915 una casacca a due righe biancoverde (colori rappresentativi della città). Negli anni successivi i colori cambiano, nella tradizionale maglia azzurra, calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. Tale scelta cromatica affonda le suo origini negli anni venti, quando si sfidarono le due principali realtà locali: l'Insuperabile (a rappresentanza del quartiere Borgata) con colori sociali giallorossi, e l'Esperia (a rappresentanza del quartiere Ortigia) con colore sociale l'azzurro a richiamare i colori del mare che circondano l’isola, che successivamente verranno ereditati dal Siracusa[36][37].
Nella prima uscita ufficiale, disputata nell'autunno 1924 dall'allora Gargallo contro il Centurion, formazione di marinai inglesi, venne indossata una casacca nera[11] in omaggio al regime fascista[38]. In alcune occasioni sono stati utilizzati dei colori alternativi, quali granata, verde, rosso, nero e grigio. Fra tutti i suddetti modelli solo il verde, colore rappresentativo della città, ha avuto lunga vita e sulla terza divisa del club.
Evoluzione Prima Divisa
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1924-1925
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1946-1947
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1954-1955
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1963-1964
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1975-1976
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1984-1985
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1995-1996
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2009-2010
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2015-2016
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Evoluzione Seconda Divisa
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1925-1926
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1947-1948
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1966-1967
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1978-1979
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1990-1991
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1992-1993
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2009-2010
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2011-2012
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2015-2016
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Il primo simbolo, su una casacca aretusea fa il suo esordio nella metà degli anni venti (presumibilmente nel 1925). Rappresentato da un'intersezione di lettere, è riconducibile al nome della squadra dell'epoca (CSTG Circolo Sportivo Tommaso Gargallo), in onore a Tommaso Gargallo. Dalla stagione 1928-1929, un secondo simbolo sarà presente sulle maglie azzurre come si evince da alcune foto d'archivio. Da queste si evidenzia la presenza di un gallo posto in basso a destra, riconducibile per similitudine allo stemma di famiglia dei nobili Gargallo. Questo scomparirà definitivamente a partire dalla stagione 1931-1932.
Dagli anni '40 il simbolo ufficiale del club diventa il leone, che ne caratterizzerà tutti gli scudetti utilizzati nel corso degli anni. Lo storico logo dell'A.S. Siracusa è stato riscattato nel 2013 mediante un'asta dall'avvocato Paolo Giuliano, all'epoca direttore generale dell'US Siracusa, che ne ha acquisito i diritti sul suo utilizzo[39].
Tuttavia lo stemma maggiormente rappresentativo del sodalizio azzurro, è quello presente fin dal 1974. Nel 2012, con la mancata iscrizione dell'U.S. Siracusa in Serie C, è rimasto in possesso del duo Salvoldi-Mauceri, rispettivamente presidente e vicepresidente. Nonostante la pressione dei più appassionati nel rivedere questi valori affettivi nuovamente presenti sulle maglie azzurre, i dirigenti in questione hanno fatto intendere l'impossibilità di cedere gratuitamente i simboli richiesti[40].
Il 30 luglio 2015 alcuni rappresentanti del tifo organizzato hanno creato un nuovo stemma, sottolineando con tanto di comunicato ufficiale che il logo verrà gestito interamente dalla tifoseria e non più dalle varie proprietà che andranno a susseguirsi evitando così, come già avvenuto in passato, l'impossessamento indebito da parte di soggetti terzi[41].
Nel 2019 viene adottato un nuovo stemma simile al precedente ma che differisce da esso per la diversa denominazione societaria scritta al suo interno.
L'inno maggiormente più rappresentativo della storia del Siracusa Calcio è da circa un quarantennio Azzurro, cantato da Adriano Celentano.
Nel 2010 con il ritorno degli azzurri in Prima Divisione, è stato scritto un brano, divenuto poi ufficiale. L'inno — il terzo nella storia del club — è Forza Siracusa[42], scritto dal cantante e musicista siracusano Angelo Guarino, in collaborazione con l’Araba Fenice e Giovanni Iodice ex capitano azzurro.
Pur tuttavia, negli anni trenta (esattamente nel 1931) fece il suo esordio un primo inno, quando ancora gli azzurri giocavano le partite interne al Campo Coloniale. Il testo, scritto da Salvatore Grillo con musica composta da Franco Patania, s'intitolava la canzone degli azzurri, e raccontava le gesta degli azzurri, con un monito di portare sempre più in alto i colori sportivi di Siracusa[43].
Durante la stagione 2011-2012 la squadra ha avuto una mascotte di nome Leo. Ideato dal club Azzurro Nicola de Simone, Leo era un pupazzo a forma di leone con indosso la maglia azzurra, ed era solito fare un giro di campo prima della partita e farsi scattare alcune foto insieme a tifosi e calciatori azzurri[44].
Sono state due le strutture che hanno ospitato incontri di calcio siracusano. Il primo fu il campo Coloniale, sito in via Augusto Von Platen, aperto dall'aprile del 1924 ed abbandonato nell'ottobre del 1932[38]. Fu demolito da lì a poco per consentire il trasferimento nel nuovo stadio Vittorio Emanuele III inaugurato nel 1932[38]. Negli anni ottanta fu intitolato al calciatore Nicola De Simone, calciatore morto dopo alcuni giorni di coma (il 30 maggio 1979), a causa di uno scontro di gioco durante il match contro la Palmese[20][45]. Nello stesso decennio la capienza venne estesa ad oltre diecimila spettatori, ridottasi progressivamente nel corso degli anni in seguito agli adeguamenti normativi necessari a rendere idoneo l'impianto. La capienza ad oggi è omologata per complessivi 5 946 spettatori[46].
Il Siracusa svolgeva le sedute di allenamento presso lo stadio Nicola De Simone[47], sede delle partite casalinghe. Altro campo d'allenamento alternativo è stato lo stadio Giorgio Di Bari con terreno in sintetico, situato nella periferia nord-est della città, precisamente nel quartiere Mazzarona[48][49].
Inquadrata come una società sportiva dilettantistica Società a responsabilità limitata (SSD s.r.l.), il capitale azionario del Siracusa dal punto di vista amministrativo è composto nella qualità di Presidente dall'imprenditore aretuseo Salvatore Montagno Grillo e di Vice-Presidente dall'imprenditore toscano Alessandro Ricci.
La matricola storica del club è stata quella dell'AS Siracusa (n. 49470) che ha mantenuto fino al 1996, anno in cui il tribunale di Siracusa ha dichiarato il fallimento societario[21], successivamente alla bocciatura della Covisoc per inadempienze e alla radiazione dalla Lega di Serie C nel 1995. Nel 2013, l'avvocato Paolo Giuliano riscatta mediante asta giudiziaria tutto il patrimonio sportivo dell'AS Siracusa acquisendone i diritti sul suo utilizzo[39](eccetto la matricola e il titolo sportivo che sono di proprietà esclusiva della Figc, e che li ha definitivamente revocati dopo la radiazione e il fallimento nel 1995-1996).
Nel 1995 l'Unione Sportiva Marcozzi Siracusa 1956 (poi US Siracusa) eredita il calcio cittadino diventando la prima squadra di Siracusa. La sua matricola (n.79957) in uso dall'anno di fondazione (1956), si interrompe nel 2012, quando la proprietà formata dal duo Salvoldi-Mauceri decide di non iscrivere il club ad alcun campionato calcistico, rimanendo in attesa di utilizzo.
Nel 2013 il presidente Gaetano Cutrufo, trasferisce il titolo sportivo da Palazzolo a Siracusa, conservando lo stesso numero di matricola (n.917156), in uso fino al 2019 (presieduto dall'allora presidente Giovanni Alì) anno in cui cesserà l'attività per via del fallimento[50][51].
Nel 2019 viene fondata l'ASD Siracusa con matricola n. 951956, che riparte dal campionato di Promozione. Nel 2021 l’allora presidente Gaetano Cutrufo, trasferisce il titolo sportivo del Marina di Ragusa a Siracusa, conservando lo stesso numero di matricola (n.913411). Nel 2022 nasce il Siracusa Fan Token grazie ad un gruppo di professionisti aretusei, che permette al semplice tifoso di investire direttamente idee e denaro all’interno della vita del club, ricoprendo di fatto una veste di azionariato popolare.
Anni | Matricola | Denominazione |
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1924-1930 | C.S. Tommaso Gargallo | |
1930-1932 | S.S. Syracusæ | |
1932-1935 | S.S. Siracusa | |
1937-1974 | 49470 | A.S. Siracusa |
1974-1986 | Siracusa Calcio | |
1986-1995 | A.S. Siracusa | |
1995-1998 | 79957 | U.S. Siracusa Marcozzi |
1998-2012 | U.S. Siracusa | |
2012-2013 | 936289 | A.S.D. Città di Siracusa |
2013-2014 | 917156 | A.S.D. S.C. Siracusa |
2014-2016 | A.S.D. Città di Siracusa | |
2016-2019 | Siracusa Calcio | |
2019-2021 | 951956 | A.S.D. Siracusa |
2021-2022 | 913411 | A.S.D. Città di Siracusa |
2022-oggi | A.S.D. Siracusa Calcio 1924 |
Sede sociale
Dagli anni novanta, la sede sociale del club è ubicata in via Montegrappa 120, all'interno dello stadio Nicola De Simone, grazie alla collaborazione con il Comune di Siracusa che detiene la proprietà della struttura. Inoltre vi è un immobile che oltre a fungere da sede sociale viene utilizzata come alloggio per i calciatori. Da dicembre 2016 all'interno dello stadio è stato inaugurato il Siracusa Calcio Store, punto vendita ufficiale di maglie, tute, gadget e tutto l'official merchandising[52].
Di seguito la cronologia delle sedi sociali che si sono susseguite negli anni.
Di seguito l'organigramma della società.[senza fonte]
Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali del Siracusa[60].
Cronologia degli sponsor ufficiali
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Il Siracusa ha organizzato per due volte un'amichevole contro la formazione del Cara Mineo, squadra formata interamente da migranti ospiti della struttura etnea per richiedenti asilo. La prima disputata il 7 agosto 2014[64] la seconda organizzata il 19 aprile 2015 per festeggiare la promozione in Serie D[65].
Anche il settore giovanile si è mostrato sensibile su certe tematiche, intendendo lo sport simbolo di integrazione e spirito di accoglienza. Difatti il 25 settembre del 2015 la formazione juniores ha disputato un'amichevole con i ragazzi ospiti del centro di accoglienza Sprar Aretusa. Un momento di sport legato fortemente a voler arginare qualsiasi forma di razzismo[66].
Il 5 gennaio 2017 a Gaetano Cutrufo ex presidente degli azzurri, viene consegnata la tessera di socio onorario della Rete Centri Antiviolenza da parte della presidentessa Raffaella Mauceri per la sensibilità mostrata al sostegno della Rete[67].
Tra i titoli conquistati dal settore giovanile del Siracusa sono da citare le vittorie del Campionato Juniores Nazionali di Serie D nelle stagioni 2006-2007 e 2007-2008 con allenatore Giancarlo Betta.
I principali calciatori provenienti dal vivaio azzurro sono: Piero Cancellieri, Egizio Rubino, Paolo Lombardo, Vincenzo Fazzino, Roberto Culotti, Gaetano Costa, Giovanni Grande, Ercole Giudice, Loreno Cassia, Gaetano Auteri, Giovanni Pisano, Salvatore Guastella, Giovanni Abate, Giorgio Giurdanella e Andrea Petta.
La società azzurra ha potuto attingere giovani anche dai settori giovanili di altre società, tra cui e soprattutto dalla Marcozzi, la quale ha sempre avuto un settore giovanile più florido di quello azzurro, e con cui c'è sempre stato un rapporto collaborativo e complementare. Dopo la scomparsa della società giallorossa del quartiere Grottasanta, durante gli anni duemila il Siracusa ha avviato un percorso di collaborazione con la Sampdoria, all'epoca entrambe sponsorizzate dell'azienda genovese ERG che è stata pure proprietaria della società blucerchiata.
A partire dalla stagione 2022-2023, la società instaura un rapporto di collaborazione con la squadra di calcio del Santa Lucia Siracusa Women, partecipante al campionato di Eccellenza, che ha visto la denominazione del club variare in Siracusa Women, con maglie da gioco ufficiali del Siracusa Calcio 1924 a sancire l’accordo fra le parti.
Presidente Simone Di Stefano, vice-presidente Abdelaziz Mouddih, guida tecnica affidata a Luciano Buda.
Il 29 ottobre 2022 viene disputato il primo derby in ambito femminile Siracusa-Catania, terminato 0-1 per le etnee.[68]
Nella stagione 1986-1987, l'industria petrolifera IP, lanciò il concorso Squadra del cuore, del quale si parlava ogni settimana alla Domenica sportiva su Rai 1, con Sandro Ciotti e Maria Teresa Ruta. Il Siracusa, con 16.888 preferenze si classificò al sessantacinquesimo posto fra tutte le squadre italiane[69][70].
Durante la puntata televisiva L'eredità, noto quiz a premi condotto da Carlo Conti andato in onda su Rai 1 in fascia pre-serale il 1º dicembre 2017, vennero inserite diverse parole tra cui: Siracusa, la Nazionale, 1968, Adriano Celentano e Paolo Conte, con collegamento finale il colore Azzurro. Il Siracusa fu la parola chiave da indovinare per via del colore di maglia della squadra di calcio[71].
Dal 1981 fino al 2012, e dopo un anno di pausa nuovamente dal 2013 al 2016, le gare domenicali degli azzurri sono state sempre affiancate del giornale Alè leoni distribuito all'interno dello stadio. Fondato dal giornalista Saretto Leotta[72], Alè leoni era un periodico di notizie sportive, dedicato interamente sulla squadra del Siracusa Calcio, con spazio rivolto anche ad altre discipline sportive cittadine. Nel biennio 2016-2018, con il ritorno degli azzurri in terza serie, venne sostituito dal giornale Siracusa Calcio.
Nel 2016 viene creata un'enciclopedia online dedicata interamente al Siracusa Calcio chiamata SiraPedia. Il sito ideato e realizzato da Fabrizio Santuccio, elabora periodicamente dati, curiosità, statistiche e record legate ai colori azzurri[73].
L'allenatore della promozione in serie B è Piero Cancelliere. Tra i cadetti, il primo a guidare gli azzurri fu l'austriaco Engelbert König nel 1946-1947, con poca fortuna, che lo vide dimettersi ben presto dall'incarico, mentre il mister che raggiunse il miglior piazzamento di sempre fu Mario Perazzolo nel 1950-1951 classificandosi al 5º posto.
Ad allenare gli aretusei ci furono pure dei tecnici che intrapresero una carriera brillante, tra tutti Gipo Viani (Milan, Napoli, Nazionale Italiana), e il ceco Čestmír Vycpálek (Juventus). A Carlo Facchin invece riuscì l'impresa di conquistare la promozione e la coppa di categoria.
Fra i tecnici che hanno diretto la panchina aretusea, Paolo Lombardo nel trentennio tra il 1977 ed il 2007, si è seduto in panchina per ben 12 stagioni, collezionando il record di presenze con le sue 304 panchine ufficiali (suddivise 259 in campionato, 39 in coppa Italia, 6 play-off promozione). Precisamente esordì nel 1976-1977, per poi tornare negli anni 1980-1981,1982-1983, 1984-1986, 1987-1990, 1993-1994 ed infine nel 2007.
Altri allenatori particolarmente stimati dalla piazza sono stati Giuliano Sonzogni, Gaetano Auteri e Andrea Sottil, quest'ultimo artefice principale di due promozioni: la prima in B (sul campo) nel 2011-2012, e la seconda nel 2015-2016 in Lega Pro.
Nel corso degli anni, la panchina azzurra è stata affidata anche a diversi tecnici siracusani, che ad oggi risultano essere 13. Nell'elenco vi figurano Piero Cancelliere, Egizio Rubino, Paolo Lombardo, Giovanni Grande (nativo di Floridia), Luigi Cavarra, Loreno Cassia, Corrado Modicano, Gaetano Auteri (nativo di Floridia), Giancarlo Betta, Luca Aprile, Marco Pizzo, Adriano Lo Iacono, Marco Scifo e Roberto Regina.
Di seguito la cronologia degli allenatori che si sono susseguiti negli anni[74].
Fra tutti i presidenti del club aretuseo vengono ricordati in modo particolare l'ex senatore democristiano Graziano Verzotto, che al suo primo anno di presidenza regalò alla città la promozione in serie C (dopo la finale vinta al Vomero di Napoli contro i palermitani del Cantieri Navali); ed il siracusano Claudio Cassone che ebbe la fortuna di entrare nella storia del calcio cittadino nel 1978-1979 ottenendo la promozione e la Coppa Italia Serie C.
Capitolo a parte merita un altro presidente storico: Giuseppe Pippo Imbesi. Nel 1986 è stato l'artefice principale della salvezza dalla radiazione nonché della promozione in C1 di tre anni più tardi. Tuttavia i suoi sforzi portarono ad una crisi economica insanabile. Anche l'essersi inimicato la politica locale, da lui più volte attaccata duramente, fu una delle cause del suo tracollo[75]. È venuto a mancare il 25 gennaio 2016 all'età di 75 anni. Ai suoi funerali hanno presenziato centinaia di persone per rendergli omaggio[76][77].
Dalla stagione sportiva 2004-2005 alla stagione 2011-2012 al vertice della società azzurra è stato Luigi Salvoldi: rilevata l'U.S. Siracusa dalla famiglia Lanza in Serie D, dopo alcuni tentativi solo nella stagione 2008-2009 con Gaetano Auteri tecnico (sia pur dimessosi a 11 giornate dal termine) si riusciva a conseguire il ritorno nei professionisti, sino al maggio 2012 quando per difficoltà economiche Salvoldi era costretto a gettare la spugna ed a non riuscire più a garantire l'iscrizione nel torneo di Lega Pro Prima Divisione.
Dal 2013 al 2018 la presidenza è stata ricoperta da Gaetano Cutrufo, che da subito è entrato tra i presidenti più vincenti del club. Difatti nel giro di due anni, ottiene due promozioni consecutive (stagioni 2014-2015 e 2015-2016) portando gli azzurri dall'Eccellenza alla Serie C. Tornera' nell’agosto 2019, per rimanerci fino al 2021 prima di cedere il club. Nel primato dei non siracusani a presiedere il sodalizio azzurro, si sono susseguiti nel tempo il veneto Graziano Verzotto, l'umbro Giancarlo Parretti e gli imprenditori etnei Gabriele Lanza (Caltagirone) e Giovanni Alì (Adrano).
Di seguito la cronologia dei presidenti che si sono susseguiti negli anni[74].
Il primo capitano del Siracusa calcio è stato Genesio Pioletti, che oltre ad aver indossato la fascia (dal 1924 a 1926) ha poi successivamente allenato gli azzurri. Tra i calciatori che hanno indossato nel passato la fascia di capitano, ce ne sono diversi che hanno lasciato il segno e maggiori ricordi nella tifoseria siracusana. Sicuramente il maggior tributo è stato riservato ad Amedeo Crippa, che ha militato tutta la sua carriera calcistica nel Siracusa. Crippa, milanese di nascita, infatti ha militato consecutivamente con la maglia azzurra dal 1970 al 1984, collezionando il record di presenze ma soprattutto conservando la fascia di capitano per 7 anni di fila. Altro capitano è stato Sandro Degl'Innocenti, anch'egli ha indossato la fascia di capitano per un lungo periodo (dal 1966 al 1972), rimanendo tra l'affetto indiscusso della piazza. Negli anni novanta è il centrocampista Primo Maragliulo a lasciare un bel ricordo alla piazza, con le sue indiscusse doti tecniche, manifestato il ruolo di leader in campo. L'ultimo ad indossare la fascia dell'AS Siracusa 1924 è stato invece Marco Giampaolo (che poi intraprenderà la carriera da allenatore), manifestando grande attaccamento alla maglia, non percependo alcun stipendio (come il resto dei suoi compagni di squadra) per via della crisi economica che attanagliava il club. Il capitano più giovane è stato Giovanni Iodice, che ha indossato la fascia dal 2008 al 2010 (all'epoca ventiduenne). Vengono ricordati con affetto anche i siracusani Pietro Cancelliere, Egizio Rubino, Giovanni Grande, Giovanni Pisano, Luca aprile e Gigi Calabrese. Il ruolo di capitano ricoperto nell'insolito campionato di Terza Categoria (gli azzurri ripartirono dalla categoria più bassa dopo aver rinunciato alla terza serie) è stato affidato a Gaetano Favara, che quell'anno ricopriva anche la carica di presidente del club. Si ricordano anche tra i capitani giocatori di spicco del calcio italiano come Giuseppe Mascara (2014-2015) e Davide Baiocco (2011-2012 e 2015-2016).
Di seguito la cronologia dei capitani che si sono susseguiti negli anni.
Di seguito è riportata la lista dei calciatori del Siracusa, che durante il loro periodo di militanza nel club, sono stati convocati in nazionale.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
2º | Serie B | 7 | 1946-1947 | 1952-1953 | 7 |
3º | Seconda Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 50 |
Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | |||
Prima Divisione | 6 | 1929-1930 | 1934-1935 | ||
Serie C | 30 | 1938-1939 | 2018-2019 | ||
Serie C1 | 8 | 1979-1980 | 1994-1995 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 2 | 2010-2011 | 2011-2012 | ||
Lega Pro | 1 | 2016-2017 | |||
4º | Serie D | 4 | 1968-1969 | 2015-2016 | 14 |
Serie C2 | 9 | 1978-1979 | 1988-1989 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2009-2010 | |||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 1 | 1998-1999 | 8 | |
Serie D | 7 | 2002-2003 | 2008-2009 |
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Seconda Divisione | 2 | 1924-1925 | 1925-1926 | 13 |
Prima Divisione | 1 | 1937-1938 | |||
Eccellenza | 10 | 1996-1997 | 2022-2023 | ||
2º | Promozione | 2 | 1995-1996 | 2019-2020 | 2 |
5º | Terza Categoria | 1 | 2012-2013 | 1 | |
/ | Campionato siciliano | 1 | 1944-1945 | 1 |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia | 6 | 1938-1939 | 2017-2018 | 6 |
Coppa Italia Semiprofessionisti | 9 | 1972-1973 | 1980-1981 | 29 |
Coppa Italia Serie C | 16 | 1981-1982 | 2018-2019 | |
Coppa Italia Lega Pro | 4 | 2009-2010 | 2016-2017 | |
Coppa Italia Serie D | 8 | 2002-2003 | 2015-2016 | 8 |
Poule Scudetto Serie D | 2 | 2008-2009 | 2015-2016 | 2 |
Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.) | 1 | 1998-1999 | 1 | |
Coppa Italia Dilettanti (Fase Eccellenza) | 1 | 1997-1998 | 1 |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia Dilettanti Sicilia | 10 | 1996-1997 | 2022-2023 | 10 |
Coppa Italia Promozione Sicilia | 2 | 1995-1996 | 2019-2020 | 2 |
Coppa delle Province Sicilia | 1 | 2012-2013 | 1 |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa Anglo-Italiana | 1 | 1976 |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Lipton Challenge Cup | 1 | 1909 |
La stagione 1978-1979 segna per i colori azzurri una delle pagine più trionfali di sempre. Arrivano promozione e Coppa Italia Semiprofessionisti, quest'ultima conquistata il 17 giugno 1979 battendo in casa la Biellese con rete di Ballarin, che si laureò a fine stagione capocannoniere del girone con 17 reti[19]. Quello azzurro è stato il primo club siciliano ad aggiudicarsi un trofeo. Successivamente solo il Palermo è riuscito ad eguagliare questo primato vincendo la medesima coppa nel 1993.
Il Siracusa vanta una partecipazione alla Coppa Anglo-Italiana, competizione europea disputata tra Inghilterra e Italia nella primavera del 1976. Tra le formazioni inglesi furono affrontati il Nuneaton Borough e i londinesi del Wimbledon[107]. Inoltre (vedi sopra) ha avuto modo di giocare diverse gare ufficiali con club di primo piano: in Serie B affrontò il Napoli nei campionati 1948-1949 e 1949-1950[108]; la Roma nel 1951-1952[109]; ed il Genoa nel 1951-1952 e 1952-1953[110]. Per quanto riguarda le amichevoli, negli anni trenta affrontò il Torino; nel 1969, 1970 e 1972 la Juventus (1-5; 1-5; 1-3[111][112][113]); sempre negli anni settanta Fiorentina (0-0) e Inter (0-1); nel decennio successivo, precisamente nel 1985, ritornano al De Simone l'Inter (1-2) e la Roma (3-6)[114].
Non sono mancate le amichevoli contro le nazionali e i club europei, affrontati sin dagli albori del calcio siracusano dall'Ortigia Sport Club che sfidava avversari quasi sempre inglesi. Dopodiché, si ricordano le amichevoli contro gli ungheresi del Somogy (battuti 4-3) e del Budai (2-2) nei giorni di capodanno 1933 e 1934; e diversi anni più tardi (il 19 marzo 1969) contro i maltesi del Floriana (0-0). La prima nazionale affrontata dagli azzurri fu quella svedese il 5 marzo 1974 (4-1 per gli scandinavi in preparazione per il Mondiale 1974); e la seconda quella bulgara il 23 dicembre 1982, in un incontro abbastanza nervoso finito a reti inviolate. Il 26 gennaio 1985 viene disputata un'amichevole prestigiosa contro la Dinamo Zagabria (1-1), seguita da quella del 26 febbraio 1989 contro il Gefle (0-0), e da quella di quasi 365 giorni dopo contro un altro avversario prestigioso, la Lokomotiv Mosca, che uscì dal De Simone con una clamorosa sconfitta (1-0 con gol di Mino Bizzarri)[115].
Tornando agli avversari italiani, le ultime amichevoli giocate contro dei club di Serie A risalgono rispettivamente al 1º settembre 2005 contro il Messina (4-1 per i peloritani), e al 28 maggio 2009 contro la Sampdoria vinta 2-1 dai blucerchiati[116]. Tutti questi incontri amichevoli hanno avuto luogo a Siracusa. Il settore giovanile azzurro ha invece avuto modo di partecipare ad una coppa mondiale, precisamente la Gothia cup di Göteborg nel 1995.
La miglior serie positiva ottenuta in campionato risale alla stagione 2014-2015, con 24 risultati utili consecutivi senza subire alcuna sconfitta, mentre in casa è di 40 risultati utili consecutivi ottenuta tra il 1931 ed il 1934.
Gli avversari maggiormente incontrati tra campionato e Coppa Italia sono: Trapani (85), Reggina (81), Salernitana (79), Cosenza (73), Messina (63), Catania (57) e Lecce (52)[117].
Il calciatore che annovera più presenze in maglia azzurra è Amedeo Crippa con 462 gare ufficiali disputate (suddivise 393 in campionato, 66 in coppa Italia, 3 nel torneo anglo-italiano). Indossò a lungo anche la fascia di capitano[118]. Il giocatore più giovane ad aver indossato la fascia di capitano è Giovanni Iodice, allora ventiduenne, che dal 2006 al 2011 totalizzò 126 presenze[119]. Il calciatore straniero con maggiori presenze in maglia azzurra è l'argentino Fernando Spinelli con 160 gare ufficiali tra campionato e Coppa Italia.
Il giocatore che detiene il record di marcature in gare ufficiali è Emanuele Catania con 73 reti (71 in campionato, 1 nei playoff, 1 in coppa Italia), seguono Francesco Pannitteri con 68 e Luciano Cavaleri con 63 (di quest’ultimo il primo gol degli azzurri in Serie B). A realizzare più gol in una singola partita sono stati con 5 reti a testa sia Egizio Rubino in Siracusa-Siderno 16-0 del 1942 che Antonino De Luca in un Siracusa-Gravina 10-0 del 1997; seguono a quattro Corrado Cavazza nel 1933, Fioravante Lenzi nel 1938, Calogero Nobile nel 1941, Walter Ballarin nel 1978, Silvestro Giarratana nel 1995, Francesco Pannitteri nel 2002, Giuseppe Giannaula nel 2020 ed Emanuele Catania nel 2021. Il calciatore straniero con più realizzazioni in maglia azzurra fu l'uruguaiano Washington Cacciavillani (soprannominato El Chico[120]) totalizzando 26 marcature tra campionato e coppa nazionale[53].
Il portiere che detiene il record di minuti di imbattibilità è Vincenzo Fazzino (1.082'). Il suo primato si estende dall'undicesima giornata (29 novembre 1970, Siracusa-Trapani 1-1, pareggio trapanese al 66°) alla ventitreesima giornata (28 febbraio 1971, Siracusa-Avola 2-1, rete degli ospiti al 68°) del campionato di Serie D 1970-1971. Al termine di quella stagione, il Siracusa subì solamente 11 reti risultando così tra le difese meno battute[53][121].
Di seguito i primatisti di presenze e reti in gare ufficiali. Nel computo sono comprese le partite di campionato e Coppa Italia[53].
Record di presenze
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Record di reti
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Verso la metà degli anni settanta sorgono in gradinata i primi gruppi del tifo organizzato azzurro, nonché i primi a dichiararsi e a essere ultras nella città aretusea: Ultras Azzurri, Brigate Azzurre, Boys Ortigia, Ortigia Azzurra, Nuclei Azzurri, Potere Azzurro, Figli di Archimede, Siracusa Superstar e Ultras via Bainsizza, oltre a club più moderati come il Club Leoncello[134]. Nel novembre 1979, sempre in gradinata, nascono i Blue Boys Supporters, i quali successivamente si trasferiscono in curva sud dove nel corso degli anni 80 vengono affiancati da varie fazioni, in particolare dalla Gioventù Sudista e dai South Landers (nati da tre ex componenti della Gioventù in seguito a una scissione), questi ultimi apparsi sulla scena ultras il 24 aprile 1987[134]. Entrambi i gruppi prenderanno piede velocemente e quasi contemporaneamente.
Nel 1991-1992 si registrano tre passaggi rilevanti: il primo, lo scioglimento della Gioventù Sudista, causato dall'ondata repressiva ed all'oramai impossibile convivenza con gli altri gruppi organizzati della curva sud[134]; il secondo, il tentativo di riunificare ciò che restava della curva dietro la denominazione Unione Aretusea; il terzo, la decisione di ridare linfa agli storici Blue Boys che si spostano al centro e si affermano come gruppo portante della sud, facendosi affiancare da vari gruppi minori, tra cui i South Landers, e fino al 2000, anno in cui i BBS decidono di autosospendersi ma non di sciogliersi per problemi interni. Da quel momento i SL assumono il controllo del tifo organizzato tenendone in mano le redini per un decennio, quando si sciolgono e lasciano il testimone alle nuove leve che da lì a poco si fondono nel gruppo unico Aretusei 734 a.C.
Anche club non ultras e più moderati, come Club Azzurro Nicola De Simone (gradinata) e Veterani (tribuna centrale), hanno lasciato e continuano a lasciare il segno nella non numerosissima ma variegata galassia del tifo azzurro.
Il 18 febbraio 2014 con la morte di Francesco Ficili detto Ciccio storico ultras del tifo aretuseo, vennero fatti degli omaggi da ogni parte d'Italia[135][136].
Lo storico gemellaggio con la Juve Stabia è nato nel 1979 come già spiegato in occasione dei funerali di De Simone, ma è stato ufficializzato soltanto nel 1984 nel momento in cui a Siracusa e a Castellammare si è sviluppato il fenomeno ultras. Da allora il tifo aretuseo e stabiese si è stretto e unito in SiraStabia nel ricordo del calciatore, e ancora oggi i valori di amicizia e di fratellanza sono presenti nel gemellaggio, tanto da renderlo uno dei più antichi e più forti in ambito nazionale[137].
Rapporti di stima ed amicizia sono con le tifoserie dell'Akragas[138], Catanzaro[139], Castrovillari, Gela[140], Latina[141][142], Marsala, Megara Augusta[143], Noto[144], Palermo[145], Paris Saint-Germain (Karsud Kop of Boulogne), Vibonese e Virtus Ispica. In passato vi era forte amicizia con gli ultras del Perugia, della Reggina, della Salernitana e della Juventus (Drughi)[146].
La rivalità storica e più sentita, che ha origini extracalcistiche[147], è con la tifoseria del Catania, al punto da scatenare frequenti scontri ogni qual volta le due squadre si affrontano in occasione del derby[148][149][150][151]. Negli anni novanta ai tifosi rossoazzurri vennero sottratti diversi striscioni, lo storico Etna ti amo che i catanesi portavano con sé sin dai tempi della Serie A anni ottanta, Indians e I ragazzi San Berillo nuovo.
Altre rivalità accese sono con le tifoserie di Trapani[152][153], Messina[154], Acireale[155], Giarre, Savoia[156], Foggia[157], Cosenza, Casertana[158] e Cavese[159]. Dissapori anche con le tifoserie di Avellino, Virtus Francavilla[160], Paganese, Palmese e Turris. In Sicilia, visti gli ultimi anni trascorsi nei campionati dilettantistici, si sono create varie inimicizie anche se di minore intensità, difatti, a parte lo storico derby della provincia con la Leonzio[161], si possono citare anche Atletico Catania[162], Nissa[163], Licata[164], Milazzo[165], Modica[166], Paternò[167], Ragusa[168] e Vittoria[169].
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