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L'U.S. Ancona (informalmente Unione Sportiva Ancona), meglio nota come Ancona, è una società calcistica italiana con sede nella città di Ancona. Milita in Serie C, la terza divisione del campionato italiano.

U.S. Ancona
Calcio
Dorici, Biancorossi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Terza divisa
Colori sociali Bianco, rosso
Simboli Cavaliere armato
Dati societari
Città Ancona
Nazione  Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie C
Fondazione 1905
Rifondazione2004
Rifondazione2010
Rifondazione2017
Rifondazione2021
Presidente Tony Tiong
Allenatore Gianluca Colavitto
Stadio Del Conero
(23 976[1] posti)
Sito web www.usancona.com
Palmarès
Trofei nazionali 1 Coppa Italia Dilettanti

1 Coppa dell'Italia Centrale

Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Costituita nel 2021 a seguito degli accordi tra l'SS Matelica Calcio 1921 e l'US Anconitana ASD, è l'erede della tradizione sportiva iniziata nel 1905 con l'istituzione dell'Unione Sportiva Anconitana e poi passata nei decenni seguenti attraverso diversi soggetti societari tra fallimenti e rifondazioni. Ha assunto l'attuale denominazione il 1º luglio 2022.[2]

In oltre novanta stagioni ufficiali disputate, le varie incarnazioni del club marchigiano hanno partecipato due volte al massimo campionato nazionale di Serie A a girone unico (nelle annate 1992-1993 e 2003-2004), ventun volte alla Serie B e trentanove alla Serie C. Nel suo palmarès, a livello nazionale, vanta la conquista di una Coppa Italia Dilettanti e di una Coppa dell'Italia Centrale. Ha raggiunto la finale di Coppa Italia nella stagione 1993-1994.

I colori sociali sono il bianco e il rosso. Disputa le partite interne allo stadio Del Conero.


Storia



Dagli albori agli anni quaranta


L'Unione Sportiva Anconitana venne fondata il 5 marzo del 1905 in un piccolo magazzino del Teatro delle Muse. In quegli anni il calcio ancora non era diffusissimo e furono i marinai inglesi che approdavano al porto di Ancona a dare il via a una pratica più convinta di questo gioco, ma la sua diffusione in città è legata anche a un giovane, Pietro Recchi, che un giorno, trovandosi a Liverpool per lavoro, ebbe l'occasione di assistere a una partita di football e se ne innamorò; da qui la divisa completamente rossa. Le prime partite di un certo rilievo furono disputate contro i marinai inglesi presenti in città e il primo incontro reso noto dalle cronache cittadine è datato 19 febbraio 1911, partita disputata tra l'Anconitana e la squadra del piroscafo inglese Britannia e terminata con un pareggio.

Solo nel 1921-1922 debuttò nel campionato di massima serie, allora denominato Prima Divisione e gestito dalla CCI. La squadra, inserita nel campionato meridionale, vinse il girone marchigiano, ma venne poi eliminata nella fase finale della Lega Sud, la cui vincente poi affrontava la vincente della Lega Nord nella finalissima scudetto. Nella stagione successiva l'Anconitana, unica iscritta nelle Marche, venne ammessa automaticamente alle semifinali Lega Sud, nelle quali arrivò seconda sfiorando l'accesso alla finale.

Nella stagione 1923-1924 arrivò invece quarta e ultima nel girone delle semifinali. Nel campionato successivo vinse invece il proprio girone, conquistando così il diritto di giocarsi l'accesso alla finale scudetto (contro il Bologna) nella finale della Lega Sud contro l'Alba Roma. I romani prevalsero nel doppio confronto, salvo poi soccombere nella disputa per il tricolore contro i bolognesi.

Nella stagione 1925-1926 l'Anconitana rivinse il girone marchigiano a due squadre, contro la Maceratese, qualificandosi alla semifinale di Lega Sud, dove arrivò terza. Una riforma dei campionati, la Carta di Viareggio, rivoluzionò la stagione successiva, portando la squadra fuori dagli angusti tornei regionali, elevandola a livello nazionale. L'Anconitana venne inserita nel girone C, per la prima volta insieme alle squadre del Nord, ma non riuscì a evitare la retrocessione, salvo poi venire ripescata per gli effetti a cascata della fondazione della Roma.

Nel 1927-1928 l'U.S. Anconitana si fuse con la Stamura, dando vita alla Società Sport Ancona.[3]

Il 12 luglio del 1932 la S.S. Ancona si fuse con la Società Sportiva Emilio Bianchi, formando così l'Unione Sportiva Anconitana-Bianchi, che nella stagione 1936-1937 raggiunse per la prima volta la promozione in Serie B, dopo avere vinto il campionato di Serie C. Vi rimase per quattro stagioni, sfiorando la promozione in massima serie nel torneo 1939-1940. Nel frattempo, nella stagione 1938-1939, i marchigiani conquistarono la Coppa dell'Italia Centrale.

Nel 1940-1941 la squadra, con l'industriale Frontalini alla presidenza e Giovanni Degni, ex Roma, in panchina, retrocesse in Serie C, per poi tornare in cadetteria l'anno dopo, rimanendoci fino all'inizio della seconda guerra mondiale, e assumendo successivamente la denominazione di Anconitana.

Durante il conflitto tutti i campionati furono sospesi. L'Ancona riprese l'attività nel 1945 prendendo parte a un campionato di assestamento, misto tra Serie A e Serie B, con la denominazione Unione Sportiva Anconitana, essendo stata sciolta la fusione con la Emilio Bianchi. Nel 1947 fu provvidenziale il ripescaggio della Triestina in massima serie, che liberò conseguentemente un posto in Serie B, che l'Ancona riuscì a conquistare in uno spareggio fra le migliori retrocesse contro la Biellese.

Nel 1948, durante la partita contro il Pisa, il direttore di gara Vannini di Bologna negò negli ultimi minuti un rigore all'Ancona; fu così raggiunto dai tifosi marchigiani e ridotto in stato di coma. Per due anni il campo dei dorici venne squalificato.


Dagli anni cinquanta agli anni ottanta


Una formazione dell'Anconitana nella stagione 1975-1976
Una formazione dell'Anconitana nella stagione 1975-1976

Dopo due anni di Serie C, l'Anconitana tornò in Serie B nella stagione 1950-1951, ma l'esperienza fu breve e i dorici retrocessero a fine campionato.

Al termine dell'annata tra i cadetti per i biancorossi iniziarono difficoltà legate particolarmente a questioni di carattere economico–finanziario, tanto che dopo un anno di terza serie, la squadra retrocesse in IV Serie a causa del rifiuto dei tesserati ad affrontare le trasferte e dello scarso impegno negli allenamenti.

Per quattro anni i biancorossi arrivarono a metà classifica senza risultati degni di nota; poi, nei primi mesi del 1956 e per tutta la stagione di IV Serie 1956-1957, sedette sulla panchina dorica l'ex difensore della Juventus Carlo Parola, che riuscì a vincere il girone E, perdendo tuttavia lo spareggio per la promozione in Serie C contro il Chinotto Neri. Tuttavia, nonostante il quarto posto conquistato nel campionato seguente, la società venne ammessa d'ufficio in Serie C sulla base di criteri finanziari e infrastrutturali.

In Serie C, nella stagione 1961-1962, nonostante avesse lottato per conquistare il primo posto nel girone, l'Anconitana arrivò seconda a pari merito con il Pisa e subito dietro al Cagliari; accusò i sardi di illecito sportivo senza alcun risultato, andando quindi solo a sfiorare con un dito il sogno della promozione in Serie B; nel gennaio del 1972, dopo una lunga serie di buoni piazzamenti in Serie C, il terribile sisma che colpì la città di Ancona e provocò danni incalcolabili influì sul rendimento della squadra biancorossa, guidata da Beniamino Di Giacomo e da Giorgio Arzeni, che concluse il campionato al 15º posto in classifica. L'anno dopo, nella stagione post-terremoto, per i biancorossi arrivò anche la retrocessione in Serie D, dovuta anche alle difficili condizioni economiche in cui versava la società.

Una formazione dell'Ancona nella stagione 1988-1989, al ritorno in Serie B
Una formazione dell'Ancona nella stagione 1988-1989, al ritorno in Serie B

Nel 1974, dopo un biennio nei dilettanti, grazie a Natale Faccenda in panchina e a Giorgio Grati alla presidenza, la squadra riuscì a tornare subito in Serie C.

Le successive due stagioni in Serie C non furono entusiasmanti, poiché nella 1976-1977, anche per le incomprensioni fra lo staff tecnico e la stampa locale, avversa alla società, i biancorossi retrocessero, per poi ritornare immediatamente nei professionisti al termine di una stagione di Serie D in cui la squadra finì il torneo al 4º posto, ma per meriti sportivi venne ammessa alla Serie C2.

Nell'annata 1979-1980 l'Anconitana disputò il campionato di Serie C1, dopo una rapida promozione nella stagione passata; nel 1981 il sodalizio cambiò denominazione, passando da “Unione Sportiva Anconitana” ad “Ancona Calcio", mantenendo il colore delle maglie sempre bianco-rosso e confermando l'immagine di San Giorgio a cavallo sullo sfondo rosso nello stemma.

La squadra disputò tornei altalenanti, alternandosi tra Serie C1 e Serie C2, fino al 5 giugno 1988, quando, dopo 37 anni, l'Ancona di Giancarlo Cadè tornò in Serie B.


Gli anni novanta


Alessandro Nista all'Ancona nella stagione 1991-1992
Alessandro Nista all'Ancona nella stagione 1991-1992

Fu nella stagione 1991-1992, sotto la gestione di Vincenzo Guerini, che la squadra marchigiana conquistò la prima storica promozione in Serie A. Il 7 giugno 1992 l'Ancona, pareggiando 1-1 a Bologna (rete di Franco Ermini al 48') centrò la promozione nella massima serie, presentandosi con 12.000 tifosi allo stadio. La militanza in massima serie fu però breve: infatti la squadra retrocesse l'anno seguente.


La finale di Coppa Italia del 1994 e il declino

Sebastiano Vecchiola all'Ancona nel 1993
Sebastiano Vecchiola all'Ancona nel 1993

Nonostante l'immediata retrocessione, nella stagione seguente l'Ancona arrivò a disputare la finale di Coppa Italia. Il cammino dei dorici nel torneo li vide affrontare e battere nell'ordine, a partire dal primo turno, Giarre, Napoli, Avellino, Venezia e Torino in semifinale.

In finale i biancorossi incontrarono la Sampdoria di Gullit, Mancini e Platt e, dopo un onorevole 0-0 conquistato in casa, dovettero però poi soccombere per 6-1 a Genova di fronte a oltre duemila anconetani accorsi a Marassi.

L'anno successivo la squadra arrivò fino alla semifinale del Torneo Anglo-Italiano, dove fu eliminata dalla formazione bianconera dell'Ascoli.

Nel 1997-1998 la squadra rischiò il fallimento quando venne retrocessa in C1.

Coppa Italia 1993-1994 - Finale di ritorno

20 aprile 1994, Genova, Stadio Luigi Ferraris

Sampdoria - Ancona 6-1

Marcatori: 50' Gullit, 58' e 75' Lombardo, 65' Vierchowod, 72' Lupo (A), 80' Bertarelli (r) , 85' Evani (r).

SAMPDORIA: Pagliuca, Invernizzi, Vierchowod, Sacchetti (87' Mannini), Serena; Lombardo, Platt, Jugović, Evani, Gullit, Bertarelli (87' Salsano).
Allenatore: Sven-Göran Eriksson

ANCONA: Nista, Fontana, Mazzarano, Glonek, Sogliano; Lupo, Pecoraro, Gadda (59' Caccia), De Angelis (68' Bruniera), Agostini, Vecchiola.
Allenatore: Vincenzo Guerini.

Riguadagnò poi la Serie B nel 1999-2000 al termine di una partita contro i rivali ascolani. L'11 giugno 2000 andò in scena allo Stadio Curi di Perugia la finale play-off tra i dorici e i bianconeri dell'Ascoli. La partita si concluse a reti inviolate nei 90' regolamentari e quindi si andò ai supplementari. L'Ascoli si portò in vantaggio al centesimo minuto (primo tempo supplementare), ma al 118', nel secondo tempo supplementare e a soli due minuti dalla fine della partita, l'Ancona trovò il pareggio a opera del giovane attaccante anconetano Mirko Ventura. A fine partita l'Ancona fu promossa per il miglior piazzamento in classifica ottenuto nell'arco del campionato.


Gli anni duemila


Nel 2002-2003, sotto la guida di Luigi Simoni, l'Ancona ottenne la sua seconda promozione in Serie A. I dorici disputarono un ottimo campionato, raggiungendo la matematica promozione il 7 giugno del 2003 a Livorno, pareggiando 1-1 con la squadra di casa (rete di Daino al 50'). Durante la stessa stagione sportiva l'Ancona arrivò anche agli ottavi di Coppa Italia, arrendendosi al Milan nella gara di ritorno (5-1 per i rossoneri) dopo l'1-1 dell'andata. La squadra ricevette la Stella d'oro al merito sportivo 2002[4] (dopo la Stella d'argento 1978[5]) dal CONI.

Il campionato 2003-2004 fu il secondo in Serie A della storia del sodalizio marchigiano. Nonostante la presenza in rosa di calciatori dal discreto livello tecnico come Magnus Hedman, Pandev, Dino Baggio, Ganz, Hubner, Rapaić, Bucchi, Poggi e Jardel, racimolò appena 13 punti in 34 giornate, facendo segnare una serie di record negativi.[6] Inutili gli avvicendamenti in panchina di Nedo Sonetti (che sostituì Menichini)[7] e Giovanni Galeone.[8]

Subito dopo la retrocessione la società, a causa dei grossi sforzi economici sostenuti, fallì e venne sostituita dall'Associazione Calcio Ancona, con a capo la famiglia locale degli Schiavoni. Per meriti sportivi il nuovo sodalizio poté ripartire dalla Serie C2. Per la stagione della rinascita la guida tecnica fu affidata a Pierluigi Frosio.

Il 6 marzo 2005 la società festeggiò il centenario con una maglia speciale, indossata nella partita contro il San Marino. Il campionato fu chiuso all'undicesimo posto. Nel torneo successivo i dorici ottennero il ripescaggio in Serie C1, dopo avere perso la semifinale play-off con il Sassuolo. Segui una salvezza ai play-out contro il Teramo.

Nel girone di andata del campionato di Serie C1 2007-2008 la squadra si insediò al primo posto, mantenuto fino allo scontro diretto con la Salernitana, giocato a fine ottobre, che fu vinto 1-0 dai campani. Seguì una crisi di risultati, che tuttavia non compromise la classifica, risolta dal cambio ai vertici societari (nel mese di ottobre) con la società Terzo Tempo S.r.l., che divenne principale azionista. Grazie alle rinnovate ambizioni della società, l'Ancona conquistò l'accesso ai play-off, battendo in finale il Taranto e ottenendo la promozione in Serie B.

La gara di andata dei play-out disputata nel 2009 tra Ancona e Rimini
La gara di andata dei play-out disputata nel 2009 tra Ancona e Rimini

Il campionato del ritorno fra i cadetti partì con una serie di risultati positivi che proiettarono i dorici nella parte alta della classifica, grazie anche all'apporto di Salvatore Mastronunzio (che a fine campionato avrà messo a segno 17 reti). Tuttavia, da gennaio in poi, il notevole calo accompagnato da una serie di risultati deficitari portò all'esonero di Francesco Monaco, a quattro giornate dalla fine, a favore di Sandro Salvioni. Il cambio di guida tecnica risultò vano al fine di evitare i play-out. L'avversaria designata fu il Rimini; al pari dell'andata seguì la vittoria di misura dei dorici in Romagna, che dunque guadagnarono la permanenza in Serie B.

Nella stagione successiva, dopo un positivo girone di andata (con primato in classifica all'undicesima e alla quindicesima giornata), la squadra si classificò al diciassettesimo posto finale, anche per via di due punti di penalizzazione.


Gli anni duemiladieci



Il secondo fallimento

Durante le iscrizioni alla stagione 2010-2011 del campionato di Serie B la società dorica venne in prima battuta esclusa dalla Co.Vi.Soc, causa inadempienze finanziarie[9]; nonostante un tentativo di salvataggio da parte del sindaco di Ancona insieme a una cordata di imprenditori, la società non riuscì a saldare i debiti, venendo esclusa causa mancata fideiussione e il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali arretrati. Fallì anche il tentativo di iscrizione in Lega Pro Seconda Divisione[10] e in Serie D, finendo quindi per essere esclusa dal calcio professionistico. A quel punto l'amministratore delegato Enrico Petocchi volle fortemente iscrivere la società in Terza Categoria, per tenerla così in vita, con il solo scopo di incamerare i crediti fermi in Lega Calcio, che si sbloccarono solo nella stagione successiva, ottenendo di giocare al campo sportivo San Biagio di Osimo. Tuttavia, il 16 ottobre 2010, non presentandosi per la quarta volta a una partita di campionato, l'A.C. Ancona venne definitivamente radiata dal Campionato di Terza Categoria Marche e dalla FIGC, con la conseguenza di non potere mai più giocare in nessun campionato di calcio italiano.

Per dare continuità al calcio cittadino, grazie all'intervento del sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano, la "Società Sportiva Piano San Lazzaro", fondata nel 1948 e che prendeva il nome dall'omonimo quartiere cittadino che si estende fra la stazione ferroviaria in piazza Rosselli e la zona di piazza d'Armi, militante nel Campionato Eccellenza, cambiò denominazione il 10 agosto 2010, diventando "S.S.D. Unione Sportiva Ancona 1905".[11] La modifica avvenne grazie a un accordo storico che vide coinvolti i tifosi biancorossi che si riunirono in un'associazione denominata Sosteniamolancona e il 6 agosto 2010 sancirono in un'assemblea pubblica, tenutasi allo Stadio Dorico, di fronte a circa 700 persone, l'effettivo passaggio di consegne e il riconoscimento del ruolo dei tifosi, che venne garantito dal loro ingresso con la trasformazione in S.r.l.

Nella stagione 2010-11 la società disputò il suo quinto campionato consecutivo di Eccellenza Marche, il primo come U.S. Ancona 1905. L'allenatore era Marco Lelli[12]. Nella medesima stagione, nelle cui fila spiccò il ritorno di Emanuele Pesaresi, anconitano di nascita (anche calcistica), nuovo capitano, vinse la Coppa Italia Regionale Marche, superando in finale il Tolentino dopo supplementari e calci di rigore, sul campo neutro di Civitanova Marche. Accedette così alla fase nazionale della Coppa Italia Dilettanti, dove il 6 aprile 2011, di fronte a duemila anconetani accorsi allo stadio dell'Astrea, vinse la finale battendo i laziali del Città di Marino per 3-1, ottenendo così la promozione diretta in Serie D indipendentemente dalla vittoria del campionato, dove lottò con Tolentino e Fermana, imponendosi alla fine anche nel massimo campionato regionale e vincendo così tutte le competizioni alle quali aveva partecipato nel 2011.

Il 20 maggio 2011 venne ufficializzato l'ingaggio di Massimiliano Favo come nuovo allenatore. Il 25 agosto 2011, presso l'hotel "La Fonte" di Portonovo, venne formalizzata la trasformazione della Società Sportiva Dilettantistica Unione Sportiva Ancona 1905 in S.r.l. con l'ingresso in società dei tifosi, rappresentati da Sosteniamolancona con due amministratori votati dall'assemblea dei soci, ai quali vennero attribuiti "poteri particolari" in virtù dello statuto sociale che costituiva un esempio innovativo nel panorama del calcio italiano.

Il 27 novembre il tecnico Favo venne esonerato dopo avere subito una rimonta di due reti dal Riccione[13]. Due giorni dopo venne nominato suo successore l'anconitano Marco Osio[14], che il 3 febbraio 2012 si dimise[15]. A sostituirlo venne chiamato Sauro Trillini, ma, nonostante tutti questi cambi tecnici la squadra, arrivata 3ª in campionato dietro a Teramo e Sambenedettese, perse la finale play-off con quest'ultima.

Per la stagione 2012-2013 la società ingaggiò come nuovo allenatore Gentilini. L'avventura del tecnico romano terminò dopo nemmeno metà campionato a causa delle prestazioni e della distanza di otto punti dalla vetta. A sostituirlo venne richiamato Massimiliano Favo, che però non riuscì a risollevare le sorti di una stagione fallimentare che vide la formazione dorica addirittura concludere al settimo posto, ben lontana dalla Sambenedettese, vincitrice del girone, e da un posto nei playoff validi per il ripescaggio in Lega Pro. Al termine del deludente campionato, il 17 maggio 2013 venne ufficializzato Giovanni Cornacchini come allenatore per la stagione seguente[16].

Dopo una lunga trattativa durata due anni, il 20 maggio 2013 la società si riappropriò dello storico marchio del cavaliere armato: il presidente Marinelli lo acquistò ufficialmente dalla Unlimited Sport International, società di diritto lussemburghese che il 7 giugno 2011 lo aveva a sua volta comprato dalla vecchia A.C. Ancona di Petocchi per 60.000 euro. Il costo dell'operazione fu di circa 40.000 euro, con una clausola che prevedeva un ulteriore bonus di 60.000 euro da versare in caso di promozione in Serie B entro il 2016.[17].

Il 13 aprile 2014, con il pareggio contro la Recanatese in campionato, i biancorossi ottennero la promozione in Lega Pro. La stagione 2014-2015 partì con svariate conferme in rosa e, dopo le prime partite di assestamento, ls squadra riuscì a concludere il campionato disputando belle partite e classificandosi sesta, posizione che permise all'Ancona di partecipare alla Tim Cup.

Nel mese di giugno 2015, con la nomina a presidente onorario dell'ex sindaco di Ancona Fiorello Gramillano, iniziò la fase di transizione verso una nuova società ad azionariato popolare, garantita per tre anni dall'ex patron Andrea Marinelli.[18]


Il terzo fallimento

La stabilità societaria non venne tuttavia raggiunta: nel campionato 2016-17 l'Ancona terminò all'ultimo posto del girone B di Lega Pro e retrocesse in Serie D. Nell'estate 2017 la società, di nuovo oberata dai debiti e rimasta priva di una chiara guida manageriale, non riuscì a completare le pratiche per l'iscrizione al campionato interregionale: ciò si tradusse nella revoca dell'affiliazione alla FIGC, con svincolo dei calciatori tesserati[19].

Nell'estate del 2017 si susseguirono alcuni tentativi infruttuosi di rifondare il club e farlo ripartire da un campionato dilettantistico di prima fascia: la mancata concretizzazione dei suddetti portò al rischio di totale inattività per la maggiore società cittadina.[20] Tale prospettiva venne scongiurata nel mese di settembre dall'intervento dell'imprenditore Stefano Marconi, che fondò una nuova realtà societaria denominata Unione Sportiva Anconitana Associazione Sportiva Dilettantistica; essa venne riconosciuta dal comitato marchigiano della FIGC come continuatrice della tradizione sportiva cittadina, ottenendo dunque il permesso di iscriversi al campionato regionale di Prima Categoria (ove mai prima di allora la maggior società di Ancona aveva militato).[21] Il nuovo sodalizio ottenne inoltre in concessione dal comitato dei tifosi Sosteniamo l'Ancona gli storici marchi sociali del club dorico.[22]

Forte di una rosa di qualità superiore alla categoria (nella quale spiccava in particolare il ritorno di Salvatore Mastronunzio, miglior marcatore anconitano del secondo dopoguerra), l'Anconitana, guidata in panchina da Marco Lelli, si issò fin dalla prima giornata in testa al proprio girone, scavando progressivamente un ampio distacco dalle inseguitrici e garantendosi la vittoria nel girone con sei giornate d’anticipo sulla fine della stagione regolare. Il 31 maggio i biancorossi si aggiudicarono anche il titolo di campione regionale di Prima Categoria, sconfiggendo le vincitrici degli altri gironi. Dopo tale stagione, la squadra (con l'appoggio della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli) chiese di potere "saltare" la Promozione ed essere ammessa in sovrannumero alla categoria superiore (Eccellenza); la F.I.G.C. marchigiana rimise il giudizio alla direzione nazionale, che tuttavia oppose un rifiuto. L'Anconitana (affidata al tecnico Francesco Nocera) si ritrovò pertanto a disputare il girone A di sesta serie, che venne nuovamente vinto con ampio margine, così come la Coppa Italia regionale di categoria.

Nella stagione 2019-2020 l'Anconitana disputò, per la seconda volta nella sua centenaria storia, il campionato regionale di Eccellenza, massimo campionato regionale. La squadra partì con i favori del pronostico, essendo la più blasonata del campionato, ma nella prima parte della stagione non riuscì a ottenere risultati positivi. L'allenatore Ciampelli venne così esonerato e sostituito da Davide Marino, già giocatore dell'Ancona tra la fine degli anni '90 e gli anni 2000. Ma, nonostante i risultati incoraggianti, a causa dei dissidi con la dirigenza Marino venne esonerato e sostituito da Marco Lelli, già allenatore nei primi anni della nuova società. La stagione fu però interrotta nel mese di marzo, come tutti i campionati professionistici e dilettantistici, a causa dell'emergenza Coronavirus, con la squadra seconda in classifica dietro al Castelfidardo.


Gli anni duemilaventi


La stagione 2020-2021, dopo essere stata interrotta nel mese di ottobre 2020 a causa dell'emergenza sanitaria, riprese ad aprile 2021 con una formula che prevedeva, per il campionato di Eccellenza Marche, la divisione in due gironi da 6 squadre ognuno. L'Anconitana venne inserita nel girone A, che chiuse al terzo posto dietro a Fossombrone e Atletico Gallo Colbordolo, non qualificandosi quindi ai play-off per la promozione in Serie D. Parte della tifoseria, insoddisfatta per la gestione societaria, contesta il presidente Stefano Marconi, che a stretto giro ribatte affermando di volersi disimpegnare dall'Anconitana entro il 30 giugno successivo.


L'accordo con il Matelica, il ritorno in Serie C e l'arrivo di Tiong

Dopo l'annuncio di Marconi diversi imprenditori manifestarono il loro interesse ad acquistare il titolo sportivo; tra questi Mauro Canil, presidente della corregionale Società Sportiva Matelica Calcio 1921, militante nel campionato di Serie C. Dopo un incontro con l'assessore allo sport del capoluogo marchigiano e lo stesso Marconi, viene formalizzato il progetto che prevedeva il trasferimento della squadra del Matelica allo stadio Del Conero: a essa vengono conferiti i diritti di denominazione e di uso della simbologia dorica (segnatamente lo stemma del cavaliere armato), consentendone la ridenominazione transitoria in Ancona-Matelica, per poi dare luogo, dal 2022-2023, al ripristino del nome Ancona, in ottemperanza alle richieste della tifoseria organizzata[23]. Al contempo la matricola dell'Anconitana viene mantenuta attiva per proseguire con il solo settore giovanile, mentre i simboli e la denominazione del Matelica (il cui organico e organigramma sono passati "in blocco" a rappresentare Ancona) sono conferiti alla società dilettantistica Fabiani Matelica, per dare continuità alla tradizione sportiva vallesinese. In tal modo il calcio professionistico torna nel capoluogo dorico dopo 4 anni. Il 7 luglio l'istanza del Matelica per l'assunzione della denominazione di Ancona-Matelica S.r.l. viene accolta.[24]

Il 14 aprile 2022 viene ufficializzato il cambio di proprietà, con l'imprenditore malese Tony Tiong che acquista il 95% delle quote societarie; Mauro Canil resta invece presidente onorario, detenendo il 5% delle quote.[25] Al termine della stagione 2021-2022, i biancorossi hanno concluso il campionato al sesto posto conquistando i play-off. Tuttavia il 1º maggio 2022 allo stadio del Conero, ha perso il primo turno di play-off contro l'Olbia per 2 reti a 0.


Cronistoria


Cronistoria dell'Ancona[26]
  • 1905 - Fondazione dell'Unione Sportiva Anconitana.
  • 1906-1915 - Attività in ambito regionale[27].
  • 1915-1919 - Attività sospesa per cause belliche.
  • 1919-1920 - Vince il campionato marchigiano di Prima Categoria organizzato dall'ULIC.[28]. Perde la semifinale per lo scudetto ULIC.[29]

  • 1920-1921 - Il club rimane inattivo.
  • 1921-1922 - 1º nel girone B della sezione Marchigiana della Prima Divisione Lega Sud CCI. 1º nel girone finale. Perde il primo turno delle Finali di Lega.
  • 1922-1923 - 2º nel girone A della Prima Divisione Lega Sud. A novembre, si fonde con la Folgore mantenendo la denominazione di Unione Sportiva Anconitana.
  • 1923-1924 - 4º nel girone A della Prima Divisione Lega Sud.
  • 1924-1925 - 1º nel girone A della Prima Divisione Lega Sud. Perde la doppia finale.
  • 1925-1926 - 3º nel girone A della Prima Divisione Lega Sud. La Carta di Viareggio trasferisce la squadra nel girone nord.
  • 1926-1927 - 10º nel girone C della Prima Divisione Nord. Retroecesso e poi riammesso a completamento organici.
Terzo turno di Coppa Italia.
  • 1927 - Dalla fusione tra l'Unione Sportiva Anconitana e la S.E.F. Stamura nasce la Società Sport Ancona.
  • 1927-1928 - 10º nel girone A della Prima Divisione Nord. Retrocesso e poi ripescato nel nuovo torneo di Prima Divisione declassato per riforma dei campionati.
  • 1928-1929 - 8º nel girone A della Prima Divisione.
  • 1929 - La fusione con la S.E.F. Stamura viene sciolta e la società assume la denominazione di Società Sportiva Anconitana.
  • 1929-1930 - 8º nel girone C della Prima Divisione.

Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
  • 1943-1944 - Attività sospesa per cause belliche.
  • 1944-1945 - La fusione con la società Emilio Bianchi viene sciolta e il sodalizio assume la denominazione di Unione Sportiva Anconitana.
  • 1945-1946 - 11º nella Serie mista A-B Centro-Sud.
  • 1946-1947 - 17º nel girone B della Serie B dopo avere perso lo spareggio. Vince lo spareggio-salvezza.
  • 1947-1948 - 9º nel girone C della Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1948-1949 - 10º nel girone C della Serie C.
  • 1949-1950 - 1º nel girone C della Serie C. Promosso in Serie B.

  • 1950-1951 - 21º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1951-1952 - 13º nel girone C della Serie C. Retrocesso in IV Serie.
  • 1952-1953 - 11º nel girone E della IV Serie.
  • 1953-1954 - 8º nel girone F della IV Serie.
  • 1954-1955 - 9º nel girone E della IV Serie.
  • 1955-1956 - 7º nel girone E della IV Serie.
  • 1956-1957 - 1º nel girone E della IV Serie. Perde la finale del Centro Italia. Ammesso nel nuovo Campionato Interregionale - Prima Categoria.
  • 1957-1958 - 4º nel girone B del Campionato Interregionale - Prima Categoria. Promosso in Serie C per riforma dei campionati.
  • 1958-1959 - 11º nel girone B della Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia.


Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1977-1978 - 5º nel girone D della Serie D. Ammesso in Serie C2 dalla FIGC per meriti sportivi.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.

Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.
  • 1983 - Cambia denominazione di Ancona Calcio.
  • 1983-1984 - 8º nel girone A della Serie C1.
Finale di Coppa Italia Serie C.
Semifinale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
 ? di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Semifinale della Coppa Anglo-Italiana.
Primo turno di Coppa Italia.
  • 1996-1997 - 2º nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B dopo avere vinto i play-off.
Primo turno di Coppa Italia.
Semifinale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 1999-2000 - 2º nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B dopo avere vinto i play-off.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
  • 2004 - Durante l'estate un nuovo club, denominato Associazione Calcio Ancona, rileva la tradizione sportiva della vecchia società e riparte dalla Serie C2.
  • 2004-2005 - 11º nel girone B della Serie C2.
  • 2005-2006 - 5º nel girone B della Serie C2. Perde la semifinale play-off ma viene ammesso in Serie C1 per delibera della FIGC.
Qualificazione ai sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.
  • 2007-2008 - 2º nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B dopo avere vinto i play-off.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.

  • 2010 - Al termine del campionato, la società viene esclusa dai campionati professionistici per inadempienze finanziarie, sciolta dalla FIGC,[30] e successivamente radiata. Il 10 agosto la società dilettantistica Società Sportiva Piano San Lazzaro, partecipante al campionato di Eccellenza, cambia denominazione in Società Sportiva Dilettantistica Unione Sportiva Ancona 1905.
  • 2010-2011 - 1º nell'Eccellenza Marche. Promosso in Serie D.
Vince la Coppa Italia Dilettanti Marche (1º titolo).
Vince la Coppa Italia Dilettanti (1º titolo).
  • 2011-2012 - 3º nel girone F della Serie D. Perde la finale play-off.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2013-2014 - 1º nel girone F della Serie D. Promosso in Lega Pro.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
Turno preliminare della Poule Scudetto.
  • 2014 - Cambia denominazione di Unione Sportiva Ancona 1905.
  • 2014-2015 - 6º nel girone B della Lega Pro.
Fase a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Semifinale di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2017 - Durante l'estate, l'Unione Sportiva Ancona 1905 non formalizza l'iscrizione alla Serie D e si avvia al fallimento societario. Un nuovo club denominato Unione Sportiva Anconitana Associazione Sportiva Dilettantistica ne rileva il marchio e viene riconosciuto come continuatore della tradizione sportiva dorica da parte del Comitato Regionale della F.I.G.C., che gli concede di ripartire in sovrannumero dalla Prima Categoria.
  • 2017-2018 - 1º nel girone B della Prima Categoria Marche. Promosso in Promozione.
Vince il titolo di Campione Regionale di Prima Categoria.
Non partecipa alla Coppa Italia Prima Categoria Marche.
  • 2018-2019 - 1º nel girone A della Promozione Marche. Promosso in Eccellenza.
Perde la sfida per il titolo di Campione Regionale di Promozione Marche.
Vince la Coppa Italia Promozione Marche (1º titolo).
  • 2019-2020 - 2º nel girone unico dell'Eccellenza Marche.
Semifinale di Coppa Italia Dilettanti Marche.

  • 2020-2021 - 3º nel girone A dell'Eccellenza Marche.
  • 2021 - La S.S. Matelica Calcio 1921 (militante in Serie C) ottiene dall'U.S. Anconitana A.S.D. i diritti d'uso dei marchi e denominazioni dell'Ancona, trasferisce il campo di gioco nel capoluogo marchigiano e cambia denominazione in Ancona-Matelica S.r.l.. L'Anconitana prosegue l'attività con il solo settore giovanile.
  • 2021-2022 - 6º nel girone B della Serie C. Perde il primo turno dei play-off.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2022 - Il 1º luglio, la società cambia denominazione in U.S. Ancona.[2]
  • 2022-2023 - in Serie C.

Colori e simboli



Colori


Evoluzione storica
Periodo Colori Denominazione
1905-1927Unione Sportiva Anconitana
1927-1929Società Sport Ancona
1929-1932Società Sportiva Anconitana
1932-1945Unione Sportiva Anconitana-Bianchi
1945-1983Unione Sportiva Anconitana
1983-2004Ancona Calcio
2004-2010Associazione Calcio Ancona
2010-2014S.s.d. Unione Sportiva Ancona 1905
2014-2017Unione Sportiva Ancona 1905
2017-2021Unione Sportiva Anconitana A.s.d.
2021-2022Ancona-Matelica S.r.l.
2022-oggiU.S. Ancona S.r.l.
La divisa dell'U.S. Anconitana-Bianchi (1932-1943)

I colori sociali dell'Ancona sono il bianco e il rosso. Tale accostamento è dovuto al fondatore della società, Pietro Recchi, che scelse i colori dopo avere assistito a una partita del Liverpool Football Club. Ritornato in città, il giovane acquistò per la propria squadra casacche rosse e calzoncini bianchi.

Nel 1927 l'Ancona si fuse con la Stamura, assumendo come nuovo colore sociale l'azzurro; dopo solo due stagioni le due società si scissero nuovamente, con susseguente recupero dei colori sociali originari.

Nel 1932 una nuova fusione cambiò i colori sociali della società: l'Unione Sportiva Anconitana Bianchi, sorta dall'unione on la Emilio Bianchi, sostituì il giallo al bianco nell'accostamento al rosso; tale soluzione peraltro richiamava esplicitamente la bandiera cittadina (rossa con croce gialla)[31][32]. Dopo circa dieci anni la società optò per tornare alla vecchia denominazione e ripristinare il bianco e il rosso come colori sociali.


Simboli ufficiali



Stemma

Tra i primi emblemi conosciuti del sodalizio dorico vi è lo scudo circolare rosso caricato del monogramma USA (acronimo di Unione Sportiva Anconitana)[33].

Dal 1981 è stato adottato uno scudo rosso bordato in oro nel quale è raffigurato un guerriero armato a cavallo (mutuato dallo stemma comunale della città dorica, ove probabilmente costituisce una rielaborazione medievale della figura dell'imperatore romano Traiano)[34][35] che regge uno scudo a quarti bianchi e oro. Il capo dello scudetto è dorato, onde potervi collocare la denominazione sociale a lettere bianche.

Nel corso del seguente trentennio, sebbene le varie vicende societarie abbiano portato a ripetute rifondazioni e riassetti, lo stemma è sempre sostanzialmente rimasto invariato, subendo la sola variazione del nome della società inscritto in capo. Una significativa eccezione è costituita dalla versione utilizzata nella stagione 2010-2011, ove l'immagine del cavaliere (semplificata e ritinta in colore cangiante rosato) campeggiava su uno scudo svizzero inquartato bianco-rosso, con il nome sociale scritto in un carattere tipografico difforme dal consueto e - nella parte inferiore - l'aggiunta di un cartiglio con il motto comunale ANCON DORICA CIVITAS FIDEI.

La prassi si è momentaneamente interrotta con la rifondazione del 2017, ove la società ha ripreso il nome originario di Unione Sportiva Anconitana, ripartendo dalla Prima Categoria provinciale: il sodalizio ha infatti optato per dismettere lo scudo con il cavaliere e recuperare l'antico simbolo testuale (che in precedenza era pure stato occasionalmente riutilizzato in determinate occasioni), integrato unicamente dalla ragione sociale scritta per esteso a foggia di corona circolare[33]. Nel 2021, a seguito dell'accordo con il Matelica, il calcio dorico, accogliendo le richieste della tifoseria, torna a riconoscersi nello stemma del cavaliere.

Dal 2013 i marchi dell'Ancona appartengono a Sosteniamo l'Ancona, un trust creato e gestito da alcuni tifosi dorici.[36]


Strutture



Stadio


Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Dorico e Stadio Del Conero.
Panoramica dello stadio Del Conero.
Panoramica dello stadio Del Conero.

Dal 1931 fino al 1992 l'Ancona ha disputato i propri incontri casalinghi allo stadio Dorico. L'impianto fu costruito nel 1931 sul sito del vecchio impianto di tiro a segno di cui conserva, debitamente rielaborato, l'avancorpo dell'ex ingresso, e inserito nel nuovo contesto urbano delimitato dall'asse del Viale della Vittoria; si chiamò "Stadio del Littorio" fino alla caduta del regime fascista. È dotato di una pista di atletica, una tribuna coperta, una curva e una gradinata scoperta; in un secondo momento è stata aggiunta un'ulteriore gradinata, di fianco alla tribuna, costruita in materiale prefabbricato.

In occasione della promozione in Serie A, la squadra si è spostata nel nuovo e più capiente stadio Del Conero, inaugurato il 6 dicembre 1992 con la partita Ancona-Inter del campionato 1992-1993. L'impianto si connota per essere costruito quasi completamente in trincea, al di sotto del piano campagna; a differenza del Dorico, il "catino" degli spalti copre tutti i lati del campo ed è suddiviso in quattro settori (tribuna coperta, distinti e curve, una destinata ai supporters ospiti e l'altra al tifo organizzato locale); la capienza massima è di 23 976 posti a sedere, poi ridotti a 14 295 per motivi di sicurezza ed economia.

Nel campionato di Eccellenza Marche 2010-2011 l'Ancona è tornata a giocare parte delle proprie partite interne al Dorico.


Società



Organigramma societario


In carica a giugno 2022[37][38]:

Staff dell'area amministrativa
  • Tony Tiong - Presidente
  • Mauro Canil - Presidente Onorario
  • Roberto Ripa - Amministratore Delegato
  • Roberta Nocelli - Amministratore Delegato
  • Antonio Postacchini - Membro CDA
  • Francesco Micciola - Direttore Sportivo
  • Leonardo Scodanibbio - Responsabile Settore Giovanile
  • Omar Ippoliti - Direttore Tecnico Giovanili
  • Giuseppe Campioni - Dirigente Accompagnatore
  • Enrico Marzioli - Dirigente Accompagnatore
  • Pietro Bartoccetti - Team Manager
  • Paolo Papili - Responsabile Comunicazione
  • Alessandro Bellavista - Capo Scouting
  • Matteo Bartoloni - Responsabile Società Affiliate


Di seguito la cronologia dei fornitori tecnici e degli sponsor commerciali[39][40][41]:

Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1979-1984 nr
  • 1984-1988 Adidas
  • 1988-1990 Tan Sport
  • 1990-1993 Umbro
  • 1993-1997 Virma
  • 1997-1998 Kappa
  • 1998-2000 Galex
  • 2000-2002 Ropam
  • 2002-2003 Devis
  • 2003-2004 Le Coq Sportif
  • 2004-2006 Lotto
  • 2006-2010 Legea
  • 2010-2011 Macron
  • 2011-2016 Maglie autoprodotte 1905FW
  • 2016-2017 Macron
  • 2017-2018 Makay
  • 2018-2021 Kappa
  • 2021- Macron
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1981-1984 ...
  • 1984-1993 Latte Tre Valli
  • 1993-1994 Giampaoli
  • 1994-1995 Dacoal
  • 1995-1996 Non presente
  • 1996-1999 Non presente
  • 1999-2000 Non presente poi Scuole Enrico Fermi
  • 2000-2004 Banca Marche
  • 2004-2005 Schiavoni
  • 2005-2006 C.A.F. Assocontribuenti
  • 2006-2007 C.A.F. Assocontribuenti poi Non presente
  • 2007-2008 Non presente poi Italiana Assicurazioni
  • 2008-2009 Kerself, Elitaria, University, Twice e H6
  • 2009-2010 Twice, Kerself, Meridie, Fidelity e H6
  • 2010-2011 Energy resources, Eusebi impianti e Schiavoni
  • 2011-2012 Qualità è amore - carni & food, Gplanet, Eusebi impianti, Vitha group e Akifix
  • 2012-2013 Chebolletta, Akifix e Gplanet
  • 2013-2016 Akifix, Gplanet, Imesa e Eusebi impianti
  • 2016-2017 Non presente poi Imesa, KingSport
  • 2017-2018 Rays
  • 2018-2021 Sport Lipobreak, Technosafe
  • 2021- Halley, Fidea, Technosafe, Master Group Sport, Canil

Impegno nel sociale


Il 10 ottobre 2007, al Teatro Pontificio del Vaticano, è stata siglata l'unione tra il CSI e il club biancorosso per il "Progetto Soccer" che sotto l'egida della Conferenza Episcopale Italiana si prefigge di rafforzare i valori etici nel calcio.


Allenatori e presidenti


Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell'U.S. Anconitana.
Allenatori
Presidenti
  • 1905-1907 Luigi Battenti
  • 1908-1911 Pietro Recchi
  • 1912-1913 Ugo Borghetti
  • 1913-1919 Duilio Paoloni
  • 1919-1923 Costarelli
  • 1923-1928 Benedetto Veneziano
  • 1928-1929 Luigi Perotti
  • 1929-1932 Giovanni Moroder
  • 1932-1934 Benedetto Veneziano
  • 1934-1936 Duilio Paoloni
  • 1936-1939 Adriano Archibugi
  • 1939-1941 Alfredo Frontalini
  • 1941-1943 Mario Baldoni
  • 1943-1945 Inattivo
  • 1945-1946 Ernesto Esposto
  • 1946-1951 Bruno Battistoni
  • 1951-1952 Corrado Ascoli
  • 1952-1953 Adolfo Brunetti
  • 1953-1954 Alberto Maria Burattini
  • 1954-1958 Luciano Paoloni
  • 1958-1959 Alberto Maria Burattini
  • 1959-1960 Luciano Paoloni
  • 1960-1961 Fausto Ascoli
  • 1961-1965 Rolando Ricciotti
  • 1965-1970 Albertino Castellucci
  • 1970-1971 Giorgio Bugaro
  • 1971-1977 Giorgio Grati
  • 1977-1984 Natale Maiani
  • 1984-1992 Camillo Florini
  • 1992-1993 Antonio Squillace[42]
  • 1993-1994 Corrado Catalani[42]
  • 1994-1995 Lamberto Bolognini[42]
  • 1995-1996 Francesco Contadini[42]
  • 1996-1997 Angelo Deodati
  • 1997-1998 Maurizio Zappacosta
    Carlo Auriemma
  • 1998-1999 Giuseppe Polverino
  • 1999-2000 Mario Bonsignore
  • 2000-2002 Remo Gaetti
  • 2002-2004 Ermanno Pieroni
  • 2004-2006 Giampiero Schiavoni
  • 2006-2007 Franco Fedeli
  • 2007-2008 Giampiero Schiavoni
    Sergio Schiavoni
  • 2008-2010 Giorgio Perrotti
  • 2010 Flavio Mais
  • 2010-2013 Andrea Marinelli
  • 2013-2014 Gilberto Mancini
  • 2014-2015 Andrea Marinelli
  • 2015-2016 Fiorello Gramillano
    David Miani
  • 2016-2017 carica vacante
  • 2017-2021 Stefano Marconi
  • 2021-2022 Mauro Canil
  • 2022- Tony Tiong

Calciatori


Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'U.S. Anconitana.

Palmares



Competizioni nazionali


2010-2011

Competizioni interregionali


1936-1937 (girone D), 1941-1942 (girone F), 1949-1950 (girone C)
1987-1988 (girone A)
1981-1982 (girone B)
1974-1975 (girone D), 2013-2014 (girone F)
1938-1939

Competizioni regionali


2010-2011
2018-2019 (girone A)
2017-2018 (girone B)
2010-2011
2018-2019

Altri piazzamenti


Finalista: 1993-1994
Terzo posto: 1991-1992
Secondo posto: 1961-1962 (girone B)
Secondo posto: 1996-1997 (girone B), 1999-2000 (girone B), 2007-2008 (girone B)
Secondo posto: 1978-1979 (girone C)
Vittoria play-off: 2005-2006 (girone B)
Terzo posto: 2011-2012 (girone F)
Promozione: 1977-1978 (girone D)
Secondo posto: 2019-2020
Semifinalista: 1994-1995
Finalista: 1983-1984
Semifinalista: 1984-1985, 1996-1997, 2016-2017
Semifinalista: 2019-2020

Statistiche e record



Partecipazione ai campionati



Campionati nazionali

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Divisione[43]51921-19221925-19267
Serie A21992-19932003-2004
Prima Divisione21926-19271927-192824
Mista A-B Centro-Sud11945-1946
Serie B211937-19382009-2010
Prima Divisione71928-19291934-193546
Serie C241935-19362021-2022
Serie C1121979-19802007-2008
Lega Pro32014-2015 2016-2017
IV Serie61952-19531957-195814
Serie D31973-19741977-1978
Serie C251978-19792005-2006
Serie D32011-20122013-20143

La Divisione Nazionale 1945-1946 è stata disputata in qualità di società di Serie B.


Campionati regionali

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
IEccellenza32010-20112020-20213
II Promozione12018-20191
III Prima Categoria12017-20181

Partecipazione alle coppe


Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia291926-19272016-201729
Coppa Italia Semiprofessionisti61972-19731980-198122
Coppa Italia Serie C131981-19822021-2022
Coppa Italia Lega Pro32014-20152016-2017
Coppa Italia Serie D32011-20122013-20143
Poule Scudetto12013-20141
Coppa Italia Dilettanti12010-20111

Statistiche di squadra


L'Ancona disputò la finale della Coppa Italia 1993-1994, perdendo contro la Sampdoria per sei reti a una la gara di ritorno dopo avere pareggiato a reti inviolate quella di andata.[6] L'unica rete per l'Ancona fu messa a segno da Fabio Lupo al 72º minuto sul risultato di tre a zero per i blucerchiati, mentre per i genovesi segnarono, Evani e Bertarelli su rigore, Lombardo con una doppietta, Vierchowod e Gullit.

Nel campionato di Serie A 2003-2004, il secondo in massima serie, i dorici stabilirono una serie di record negativi.[6] In panchina si alternarono quattro allenatori: Simoni, esonerato ancor prima dell'inizio del campionato, Menichini, esordiente, Sonetti e Galeone.[6] Furono utilizzati ben 46 calciatori.[6] La squadra totalizzò tredici punti e furono solo due le vittorie, contro Empoli e Bologna.[6] L'Ancona chiuse la stagione anche con il peggior attacco, 21 reti fatte, e la peggior difesa, 70 reti subite.[6]

L'Ancona occupa il 52º posto nella graduatoria della tradizione sportiva fra i 65 club che hanno giocato in Serie A.


Statistiche individuali


Il miglior marcatore della storia dell'Ancona è Salvatore Mastronunzio, che tra il 2007 e il 2010 e il 2017 e il 2019 ha messo a segno 109 goal, superando il precedente primato detenuto da Gustavo Fiorini, fermatosi a 71.


Tifoseria



Storia


Il movimento ultras nella città dorica nacque nel 1978.[44] In curva nord, storica sede del tifo organizzato anconetano, viene apposto lo striscione "Fossa biancorossa".[44] Probabilmente, tale dicitura fu scelta per omaggiare la Fossa dei leoni, storico gruppo organizzato al seguito del Milan.[44] Inizialmente, i ragazzi che andarono a formare tale gruppo prendevano posto nella gradinata del vecchio stadio Dorico, dato che la curva veniva destinata al tifo ospite.[44] Si spostarono in curva per differenziarsi degli altri club che nacquero in quegli anni, situati tutti in gradinata.[44] Si ricordano in particolare i "Fedelissimi" e le "Furie Rosse".[44]

Alla fine degli anni settanta contribuirono in maniera decisiva alla crescita del seguito i numerosi derby che l'Ancona disputò in Serie D contro formazioni minori come Jesina, Civitanovese, Vigor Senigallia e Osimana.[44] All'inizio del decennio successivo, un gruppo di scissionisti della Fossa Biancorossa diede vita alle "Brigate Biancorosse", che furono succedute della nascita del gruppo dei "Fighters Ancona".[44]

La curva nord anconitana negli anni ottanta (Stadio Dorico).
La curva nord anconitana negli anni ottanta (Stadio Dorico).

In occasione della promozione della squadra in Serie C1 del 1982 nacquero gli "Ultras Ancona", che presero le redini del tifo organizzato in curva.[44] Il simbolo del gruppo era il casco e la chiave inglese, chiara indicazione dell'ideologia sinistroide del gruppo.[44] Tuttavia negli anni a seguire nacquero diverse fazione di matrice destroide, a dimostrazione della non vincolanza dell'ideologia politica all'interno del tifo organizzato.[44]

Il periodo compreso fra il 1982 e il 1988 coincide con un periodo d'oro per il movimento ultras italiano, e anche quello dorico ne beneficia.[44] I gruppi ultras anconetani condividono l'unica curva dello stadio Dorico con le tifoserie ospiti, e anche a causa di questa deficienza si verificarono scontri più o meno violenti con gli ultras del Pescara, del Modena, della Sambenedettese, della Ternana e dello Spezia.[44] In trasferta da segnalare duri confronti con i tifosi parmensi, reggiani, padovani e cesenati.[44] Nacquero anche importanti amicizie con gli ultras del Cosenza, della SPAL e del Bologna.[44] Nel 1987 si contano oltre dieci gruppi nella curva anconetana, e ai sopracitati si aggiunsero i "Red Kaos", i "Leoni della pista", "The Warriors", e gli "Hunters Ancona".[44] La curva a quel punto si coalizzò; nacque il "Collettivo Curva Nord Ancona", che ben presto divenne un gruppo vero e proprio, che prese in mano le redini della curva, e dove defluirono tutti i membri delle precedenti fazioni.[44] Alcuni gruppi tuttavia decisero di mantenere una propria autonomia, come i Warriors, la Vecchia Guardia e i Red Kaos.[44]

Nella stagione 1987-1988 l'Ancona viene promossa in Serie B, e la tifoseria affronta delle oceaniche trasferte; in particolare si ricordano i quattromila tifosi che raggiunsero Vicenza.[44] Durante tale periodo l'ideologia politica all'interno della curva prende piede, e gli ultras utilizzano spesso la celebre effigie di Che Guevara.[44] Durante la trasferta ad Ascoli Piceno del campionato 1990-1991, avvengono violenti scontri con la tifoseria locale, ciò comporta un gran numero di diffide e arresti che provoca un affievolimento dell'indole intemperante della tifoseria dorica.[44]

Il campionato di Serie B 1991-1992 risulterà storico per la storia della società marchigiana: il 7 giugno 1992, l'Ancona conquista la sua prima promozione in massima serie, davanti a dodicimila tifosi giunti in trasferta.[44] Ciò comporta la rottura del gemellaggio con i bolognesi, in atto da dieci anni.[44] La stagione successiva l'Ancona si trasferisce nel nuovo stadio Del Conero, che tuttavia deficita della curva nord.[44] Ciò costringe gli ultras a occupare la curva sud.[44] Con l'anno nuovo, nonostante l'immediata retrocessione nella serie cadetta, i dorici conquistano il diritto di partecipare alla finale della Coppa Italia 1993-1994, contro la Sampdoria.[44] La partita di andata, giocata in terra marchigiana, è segnata da duri scontri all'esterno dello stadio fra fazioni.[44]

Gli ultras dorici nei primi anni novanta.
Gli ultras dorici nei primi anni novanta.

Nel 1996 L'Ancona retrocede dopo anni in terza serie, causando un inevitabile allontanamento di molti tifosi delle sorti della squadra.[44] I gruppi ultras rimasti sono il Collettivo e i The Warriors, che presenziano a ogni trasferta e si fanno notare per iniziative benefiche, tipiche delle tifoserie sinistroidi.[44] In questo periodo, la tifoseria dorica è protagonista di violenti scontri in un autogrill con gli ultras fermani, apice di una recente rivalità.[44] Nel campionato 1999-2000, i marchigiani conquistano la promozione in Serie B; lo scontro decisivo si gioca al campo neutro di Perugia contro i rivali ascolani.[44] Per l'occasione oltre ottomila tifosi seguono la squadra, che ritrova parzialmente il discreto seguito perso qualche anno prima.[44] Il campionato successivo è segnato da violenti confronti con fazioni rivali.[44] Da segnalare gli scontri che caratterizzarono la trasferta a Pescara del 2001, dove circa cinquecento anconetani si scontrarono con le forze dell'ordine, e quelli che coinvolsero il gruppo dei "Furiosi Cagliari" ,che perse ad Ancona il proprio striscione.[44]

Nei primi anni duemila nasce "Resistenza Ultras" a opera degli ultras livornesi, un fronte di coordinamento che coinvolge movimenti con marcata matrice di sinistra.[44] Anche i gruppi organizzati anconetani entrano a farne parte, gettando le basi per un solido rapporto di rispetto con la tifoseria labronica.[44] A ciò si aggiungono le costanti manifestazioni a favore del sociale sostenute dagli ultras dorici, come per esempio i Mondiali Antirazzisti di Montecchio Emilia o la partecipazione ai fatti inerenti al G8 di Genova.[44]

Il 7 giugno 2003 l'Ancona riconquista la Serie A, davanti a oltre ottomila tifosi giunti in trasferta al seguito allo stadio Armando Picchi di Livorno contro la formazione locale.[44] Nel campionato successivo nasce la "Brigata Wallace", gruppo di chiara matrice destroide, che getta le basi per una discordanza politica che divide la curva, storicamente di sinistra.[44] Ciò causa lo scioglimento del collettivo, avvenuto nell'ottobre 2003, dopo sedici anni di militanza.[44] Nascono gli "Ultras Ancona", che prendono questo nome in omaggio allo storico gruppo del passato[44]. Gli Ultras vengono affiancati dai Warriors, compattando l'ambiente, ma lasciando in disparte la Brigata Wallace.[44] La priorità di unire la curva spingerà in seguito i gruppi a mettere da parte l'ideologia politica.[44] A fine campionato l'Ancona retrocede e fallisce, essendo costretta a ripartire dalla Serie C2.[44] Per l'occasione la Brigata Wallace muta la propria denominazione in "Brigata Ancona", e nascono altri due gruppi che rispondono ai nomi di "Cani Sciolti" e "1905".[44] Visto il proprio impegno a fare scomparire la politica dalla curva, gli ultras anconetani escono dal progetto Resistenza Ultras sposato qualche anno prima.[44]

Nel febbraio del 2007, in occasione degli scontri di Catania che precedono il derby Palermo-Catania, perde la vita l'ispettore capo Filippo Raciti.[44] Ne consegue una dura repressione nei confronti del mondo ultras.[44] Conseguentemente, i gruppi organizzati anconetani decidono per una presa di posizione consistente della diserzione delle partite casalinghe e nell'organizzazione di manifestazioni in città.[44] Nel novembre 2007 si scioglie il gruppo degli Ultras Ancona dopo soli quattro anni di militanza, e il giovane gruppo dei Cani Sciolti.[44] I membri di tali fazioni seguiranno le sorti dell'Ancona individualmente o unendosi a schieramenti già esistenti, come per esempio la Vecchia Guardia.[44] Poco tempo dopo nasce il gruppo "Curva Nord Ancona", con l'intenzione di prendere in mano le redini della curva, dalla fusione di The Warriors, Brigata Ancona e 1905, causando dissapori proprio con la Vecchia Guardia.[44]

Nel 2008 l'Ancona torna in Serie B.[44] Tuttavia, dopo una salvezza strappata ai play-out, retrocede, fallisce e viene radiata, causando l'impossibilità a essere iscritta in altri campionati se non in Terza Categoria.[44] Il 10 agosto si riesce comunque a comporre una società da iscrivere al campionato di Eccellenza regionale.[44] La tifoseria organizzata mette in piedi un azionariato popolare che, tramite l'associazione appositamente creata "Sosteniamo l'Ancona", si prefigge l'obiettivo di sostenere economicamente il club dorico grazie a quote versate dai tifosi stessi.[44]

Nella nuova stagione, la tifoseria anconitana viene colpita dal provvedimento del divieto di presenziare in trasferta, a causa degli scontri con le forze dell'ordine avvenuti durante la trasferta di Rimini contro il Real, e quelli avvenuti in occasione della partita contro la Sambenedettese con gli ultras rossoblu.[44] La decisione verrà in seguito revocata, e l'Ancona verrà seguita da oltre millecinquecento tifosi nella trasferta a Fano, decisiva per la promozione in Serie D.[44]


Gemellaggi e rivalità


La tifoseria dorica coltiva gemellaggi di lungo corso con gli ultras di Genoa,[44][45][46][47] SPAL,[44][45][46] e Napoli.[45][46] Ottimi rapporti si registrano con i supporter del Cosenza, nati nel 1985 in occasione di un raduno ultras organizzato dai tifosi rossoblu nella città calabrese.[44] Le due tifoserie sono legate anche dalla comune ideologia sinistroide.[44]. In passato si avevano delle amicizie con il Bologna e il Livorno. Le rivalità più accese sussistono contro i collettivi al seguito di Ascoli,[44][46] Sambenedettese,[44][46] Pescara[48][49] e Perugia.[46]. Altre inimicizie si hanno con i sostenitori di Cagliari, Verona, Modena, L.R. Vicenza, Brescia, Spezia,Parma, Sampdoria, Reggiana, Fermana, Vis Pesaro, Fano, Rimini, Giulianova e Cesena.


Organico


Lo stesso argomento in dettaglio: U.S. Ancona 2022-2023.

Rosa 2022-2023


Aggiornata al 29 ottobre 2022

N. Ruolo Giocatore
1 P Alessio Piergiacomi
12 P Leonardo Vitali
32 P Filippo Perucchini
3 D Alessandro Martina
4 D Simone De Santis
5 D Alessandro Bianconi
19 D Davide Mondonico
28 D Giorgio Brogni
70 D Tommaso Barnabà
76 D Nicholas Fantoni
94 D Francesco Mezzoni
8 C Emanuele Gatto (capitano)
N. Ruolo Giocatore
14 C Lorenzo Paolucci
18 C Pierluigi Simonetti
23 C Michael D'Eramo
27 C Cristian Pecci
96 C Mario Francesco Prezioso
7 A Luca Lombardi
9 A Alberto Spagnoli
10 A Alessio Di Massimo
11 A Filippo Berardi
15 A Mirco Petrella
17 A Federico Moretti
72 A Andrea Mattioli

Staff tecnico


In carica al 21 luglio 2021[50]:

Staff dell'area tecnica
  • Gianluca Colavitto - Allenatore
  • Marco Noviello - Vice allenatore
  • Luca Gentili - Preparatore dei portieri
  • Alberto Virgili - Preparatore atletico
  • Fabrizio Nizi - Collaboratore tecnico
  • Giorgio Del Gobbo - Responsabile sanitario

Note


  1. Stadi di calcio - elenco degli impianti di calcio delle serie professionistiche italiane (PDF), su osservatoriosport.interno.gov.it, luglio 2015. URL consultato il 22 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2015).
  2. Bentornata U.S. Ancona, su ancona-matelica.com, 1º luglio 2022. URL consultato il 10 luglio 2022.
  3. Lettere Anconitane. All'ombra del Guasco, da Il Littoriale, 1º giugno 1929, p. 3
  4. Calcio, Coni premia Ancona con Stella d'oro al merito sportivo Repubblica.it, 25-02-2004.
  5. Onorificenze società[collegamento interrotto] coni.it.
  6. Ancona Calcio, la sua storia. Dai gol del Condor ai record negativi, su maidirecalcio.com, http://www.maidirecalcio.com/, 9 ottobre 2013. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  7. Ancona, Sonetti nuovo tecnico, gazzetta.it, 29 settembre 2003.
  8. Galeone ad Ancona e Guidolin a Palermo, repubblica.it, 27 gennaio 2004.
  9. Armando Lorenzetti - Calcio: l'Ancona sull'orlo del baratro VivereAncona.it, 13-07-2010.
  10. Ancona Calcio: salta anche l'iscrizione alla Lega Pro Seconda Divisione AnconaNotizie.it, 20-07-2010.
  11. Il Sindaco annuncia il nome: "Sarà U.S. Ancona 1905" Il Resto del Carlino, 10-08-2010.
  12. Dario Rossi - Ancona, riparte dall'Eccellenza Tuttomercatoweb.com, 23-08-2010.
  13. Doppio esonero: Ancona e Jesina rimuovono Favo e Fenucci RivieraOggi.it, 28-11-2011.
  14. Andrea Fiano - Osio, un nuovo 'Sindaco' per l'Ancona Il Resto del Carlino, 29-11-2011.
  15. Cristina Guerri - Ufficiale: Ancona, dimissioni per il tecnico Osio Tuttomercatoweb.com, 03-02-2012.
  16. Ancona, ora è ufficiale: il nuovo tecnico è Giovanni Cornacchini Anconatoday.it, 17-05-2013.
  17. Ancona. Calcio: il cavaliere torna sulle maglie dell'Ancona. Archiviato il 4 ottobre 2013 in Internet Archive. Giornale.sm, 21-05-2013.
  18. Eleonora Lavaggi, Ancona Calcio, nasce la prima società di proprietà di tifosi: ‘Speranza del pallone’, in il Fatto Quotidiano, Roma, Editoriale Il Fatto S.p.A, 22 giugno 2015. URL consultato il 25 giugno 2015 (archiviato il 25 giugno 2015).
  19. Comunicato Archiviato il 6 agosto 2017 in Internet Archive. - ancona1905.it
  20. ANCONA SENZA CALCIO. Tifosi contro Mondini, muore l'ultima speranza, su Marcheingol.it il portale del calcio dilettantistico marchigiano, 18 agosto 2017. URL consultato il 14 settembre 2017.
  21. UFFICIALE: US Anconitana ammessa in Prima categoria!, su Marcheingol.it il portale del calcio dilettantistico marchigiano, 31 agosto 2017. URL consultato l'11 settembre 2017.
  22. I Marchi saranno utilizzati da US Anconitana, su sosteniamolancona.it, 31 agosto 2017. URL consultato l'11 settembre 2017 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2017).
  23. Ancona-Matelica, c'è l'accordo. Marconi e Canil presentano il progetto, su TuttoC.com, 15 giugno 2021. URL consultato il 18 giugno 2021.
  24. Nasce ufficialmente l’Ancona-Matelica, Canil: «Grazie a Gravina, ha compreso la bontà del nostro progetto» | Cronache Maceratesi
  25. Tony Tiong è il nuovo proprietario dell’Ancona Matelica
  26. Dati pubblicati dalla Gazzetta dello Sport (Biblioteche di Milano, Genova, Firenze e CONI Roma dove è conservato microfilmato), Il Littoriale (Biblioteca di Brera, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e Roma, Biblioteca nazionale di Torino, Biblioteca universitaria di Genova, Pavia, Padova e Napoli, rilegato ma non microfilmato).
  27. Sull'Annuario Italiano del Football 1913-1914 (Anno 1 Volume 1), il più vecchio almanacco calcistico conservato presso la Biblioteca estense universitaria di Modena e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, è indicata come affiliata alla FIGC. con indirizzo: "Recchi Pietro, Piazza Stazione, Casa Propria" ed elencati i giocatori: Portiere: Spinelli; Terzi(ni): Fogola III, Fogola I; Secondi (mediani): Alessandrelli II, Giampieri, Rossi; Primi (Attaccanti): Fogola II, Sturari, Panzone, Alessandrelli I, Borghetti I.
  28. Dal Corriere dello Sport, foglio settimanale, organo ufficiale dell'ULIC. L'edizione 1919-1920 fu stampata a Como dove, per competenza, è conservata presso la Biblioteca Comunale cittadina.
  29. Annuario Italiano del Giuoco del Calcio - 1° Volume 1926-27 e presentazione 1927-28, nella parte che contiene la storia dell'U.L.I.C. - Sezione Autonoma di Propaganda (dal 1927) - (Modena, Biblioteca Universitaria Estense).
  30. Il vecchio club tentò di allestire una squadra per la Terza Categoria, ma non scese mai in campo. Stefano Sica - Calcio: Ancona, l'A.C. dice addio anche alla Terza Categoria Tuttomercatoweb.com, 20-10-2010.
  31. Fusione tra Anconitana e E. Bianchi, da Il Littoriale, 6 luglio 1932, p. 4
  32. Storia. Dalle origini al 1945, da Anconacalcio.it
  33. STEMMI CLUB ITALIANI - maglieinrete.it
  34. Copia archiviata, su sosteniamolancona.it. URL consultato il 19 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  35. Giuseppe Barbone, "Il guerriero d'oro armato di spada sul cavallo corrente e lo stemma della città di Ancona"
  36. Ancona 1905, come nasce il primo club professionistico in mano ai tifosi - calcioefinanza.it, 23 giu 2015
  37. Organigramma - ssmatelicacalcio.com
  38. Ancona Matelica Calcio: c'è l'accordo. Stadio, maglia e stemma - ilrestodelcarlino.it, 15 giu 2021
  39. Maglie Ancona, su magliamatchworn.altervista.org, http://magliamatchworn.altervista.org/. URL consultato il 1º settembre 2017.
  40. Ancona 1905 Football Shirts, su oldfootballshirts.com, http://www.oldfootballshirts.com/. URL consultato il 1º settembre 2017.
  41. Ancona, su mikmagliecalcio.com, http://www.mikmagliecalcio.com/. URL consultato il 1º settembre 2017.
  42. Amministratore delegato.
  43. Campionato a base regionale con la prima fase gestita dal Comitato Regionale Marchigiano.
  44. PRIMO PIANO: Ancona, su ultrasontour.altervista.org, http://ultrasontour.altervista.org/, 28 giugno 2013. URL consultato il 21 febbraio 2015.
  45. Quando Genny 'a carogna fece tappa ad Ancona, su ilrestodelcarlino.it, http://www.ilrestodelcarlino.it/. URL consultato il 21 febbraio 2015.
  46. Ultras in ITALIA: Marche, su biangoross.com, http://www.biangoross.com/, 25 luglio 2010. URL consultato il 21 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2015).
  47. Striscione a Marassi: i tifosi del Genoa salutano l'Ancona in Serie C, su Marcheingol.it il portale del calcio dilettantistico marchigiano, 19 aprile 2014. URL consultato l'11 settembre 2017.
  48. Racconto di una trasferta con scontri ad Ancona (Ancora-Pescara 82-83) - TUTTOCURVE, in TUTTOCURVE, 20 giugno 2015. URL consultato l'11 settembre 2017.
  49. Redazione PianetaEmpoli, Curva Ospiti – I tifosi del… Pescara | PianetaEmpoli, su pianetaempoli.it. URL consultato l'11 settembre 2017.
  50. Il Matelica riparte dallo staff tecnico - ssmatelicacalcio.com, 4 lug 2020

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[de] US Ancona 1905

Die Unione Sportiva Ancona 1905 (bis 2010 Associazione Calcio Ancona) ist ein italienischer Fußballclub aus Ancona, der Hauptstadt der Marken.

[en] U.S. Ancona

Unione Sportiva Ancona, commonly referred to as Ancona, is an Italian football club based in Ancona, Marche.

[es] Unione Sportiva Anconitana

La Unione Sportiva Anconitana A.S.D. es un club de fútbol italiano de la ciudad de Ancona, en las Marcas. Fue fundado en 1905 y refundado en varias ocasiones. Actualmente participa en la Serie C, correspondiente al tercer nivel de competición del sistema de ligas del fútbol italiano.
- [it] U.S. Ancona

[ru] Анкона (футбольный клуб)

«Анко́на» (итал. U.S. Ancona) — итальянский футбольный клуб из города Анкона, выступающий в Серии С. Основан в 1905 году. Домашние матчи проводит на стадионе «Дель Конеро», вмещающем 26 000 зрителей. До 1982 года назывался «СС Анконитана» (итал. Unione Sportiva Anconitana). В 2010 году клуб «Анкона» был ликвидирован из-за банкротства, на его базе был создан клуб «Unione Sportiva Ancona», который просуществовал до 2017 года. В 2021 году путём слияния клубов «Мателика» и «Анконитана» был образован новый клуб, получивший название «Анкона-Мателика» и объявивший себя наследником прежней «Анконы».



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