considera le partite giocate in casa in campionato.
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Stagione
Il capitano milanista Rivera (a destra) a segno della goleada di San Siro contro l'Atalanta (9-3) del 15 ottobre 1972: l'incontro stabilì il record — ancora imbattuto — del numero di gol in una partita nella storia della Serie A a girone unico.
Albino Buticchi diventa il nuovo presidente rossonero mentre alla guida della squadra per la stagione 1972-1973 viene confermato Nereo Rocco, che assume il ruolo di direttore tecnico, insieme a Cesare Maldini come allenatore.[2][3] I nuovi acquisti durante il calciomercato estivo sono Luciano Chiarugi, Dario Dolci e Maurizio Turone;[2] nell'autunno 1972 si ritira invece, dopo 5 anni e 183 partite in rossonero,[4] il portiere Fabio Cudicini,[5] già fermo per alcuni problemi renali,[6] che viene sostituito tra i pali da Villiam Vecchi.
In campionato il Milan subisce solo 2 sconfitte (entrambe in trasferta) nel girone di andata, che chiude in 1ª posizione a quota 22 punti, tanti quanti quelli realizzati dalla Juventus.[7] anche grazie all'apporto di un attacco prolifico. Alla fine saranno 65 le reti realizzate, con una media di più di due a partita. Nel corso dell'annata i rossoneri si rendono autori di alcune goleade, come il 9-3 inflitto all'Atalanta il 15 ottobre 1972,[8] che costerà di fatto ai bergamaschi la retrocessione per la differenza reti al termine del torneo, chiuso a pari punti con Roma, Sampdoria e Vicenza. La partita contro l'Atalanta è quella con il record di reti segnate complessivamente in Serie A.[9]
Il capitano bianconero Salvadore e quello rossonero Rivera entrano a San Siro per la classica del 18 febbraio 1973 (2-2): il duello stagionale tra Milan e Juventus interessò sia il campionato sia la Coppa Italia.
Nella prima parte di campionato Rivera e compagni sono secondi alle spalle della Lazio di Tommaso Maestrelli, prima di competere con i romani e la Juventus. Rossoneri e bianconeri continuano poi appaiati fino alla 20ª giornata, quando la Juventus perde il derby con il Torino mentre il Milan batte il Lanerossi Vicenza,[10] guadagnando così 2 punti sui bianconeri.[11][12] A marzo il Milan ha tre punti di vantaggio sulle concorrenti ma la sconfitta del 22 aprile all'Olimpico contro i biancocelesti, con un gol annullato a Chiarugi dall'arbitro Concetto Lo Bello e la conseguente espulsione di Rocco per proteste,[13] rende decisiva l'ultima giornata, in programma il 20 maggio 1973, con i Diavoli avanti di un punto rispetto alle rivali.[9]
L'allenatore Rocco discute con Chiarugi, il miglior marcatore rossonero della stagione.
Alla penultima giornata, in particolare, il Milan guida la classifica con 44 punti davanti a Juventus e Lazio (unica ad aver battuto i rossoneri nel girone di ritorno), appaiate a quota 43.[2][3] Il Milan, che pochi giorni prima aveva disputato una dispendiosa finale di Coppa delle Coppe, deve affrontare in trasferta il Verona, che batte i rossoneri per 5-3;[14] la Lazio perde nel finale a Napoli[15] e la Juventus, invece, sta pareggiando contro la Roma, ma a pochi minuti dal termine Antonello Cuccureddu segna il gol-vittoria che dà lo scudetto ai bianconeri.[2][3][16] Il Milan chiude così il campionato al 2º posto[2], e questo episodio fu soprannominato la Fatal Verona.[17] Il capitano rossonero Gianni Rivera risulta capocannoniere della competizione con 17 gol, a pari merito con Paolo Pulici e Giuseppe Savoldi.[18][19] La vittoria in contemporanea di tre giocatori del titolo di capocannoniere è un evento rimasto unico nella storia della Serie A.[20]
In Coppa delle Coppe il Milan si qualifica alla finale dopo avere eliminato nei sedicesimi di finale i lussemburghesi del Red Boys Differdange (vittoria per 4-1 all'andata a Differdange e per 3-0 nel ritorno a Milano), negli ottavi di finale i polacchi del Legia Varsavia (1-1 a Varsavia e vittoria per 2-1 dopo i supplementari a San Siro),[21] nei quarti di finale i sovietici dello Spartak Mosca (vittoria per 1-0 a Soči e pareggio per 1-1 in casa) e in semifinale i cecoslovacchi dello Sparta Praga (due vittorie per 1-0).[22]
I rossoneri in posa dopo la vittoriosa difesa della Coppa Italia.
Nella finale di Salonicco del 16 maggio 1973 i rossoneri affrontano gli inglesi del Leeds e vincono la gara grazie a una punizione dopo tre minuti di Chiarugi, che diviene capocannoniere del torneo con 7 reti.[2] nei primi minuti di gioco.[3][22] A scendere in campo per l'ultimo atto sono Vecchi, Sabadini, Zignoli, Anquilletti, Turone, Rosato, Sogliano, Benetti, Bigon, Rivera e Chiarugi. È la seconda Coppa delle Coppe vinta dai rossoneri; il milanista Luciano Chiarugi risulta inoltre capocannoniere della manifestazione con 7 reti.[23]
La stagione si conclude con la Coppa Italia dove il Milan, in qualità di detentore del trofeo, inizia dal secondo turno.[24] I rossoneri chiudono il girone B, nel quale sono inseriti anche Atalanta, Cagliari e Napoli, al 1º posto con 10 punti frutto di 5 vittorie e una sconfitta[24][25] e si qualificano per la finale del 1º luglio 1973 all'Olimpico di Roma contro la Juventus. Circa un mese dopo la Fatal Verona il Milan si prende la rivincita battendo 6-3 dopo i calci di rigore la Juventus nella finale di Coppa Italia, conquistando così la sua terza coppa nazionale[3]. Il match termina 1-1 dopo i tempi supplementari (nel primo tempo al gol bianconero di Roberto Bettega risponde, su rigore, Romeo Benetti). Dal dischetto Schnellinger, ancora Benetti, Chiarugi, Biasiolo e Magherini non falliscono, mentre i bianconeri sbagliano 3 tiri su 5, fissando il risultato sul 5 a 2 per i rossoneri[21].
Maglie
La divisa è una maglia a strisce verticali della stessa dimensione, rosse e nere, con pantaloncini bianchi e calzettoni neri con risvolto rosso. La divisa di riserva è una maglia bianca con colletto e bordi delle maniche rossi e neri, pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi con risvolto nero e rosso.
Enzo Bordin, Nereo Rocco prudente e polemico (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 5 marzo 1973, p.8. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
La Tribù del Calcio con Chiarugi, su sportmediaset.mediaset.it, Sport Mediaset, 27 gennaio 2011. URL consultato il 31 maggio 2013.
Bruno Panzera, Il Milan è stato tradito dalla fatica di Salonicco (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 21 maggio 1973, p.7. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
Michele Muro, L'emozione ha tagliato le gambe ai biancoazzurri (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 21 maggio 1973, p.8. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
Roberto Frosi, Prima Altafini (200 gol) poi Cuccureddu (all'86') (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 21 maggio 1973, p.7. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
Aggregato alla prima squadra dalla formazione Primavera.
Partita sospesa per nebbia al minuto 81' dall'arbitro Sig. Gonella sul punteggio (1-0) con rete di Chiarugi al minuto 78', e recuperata il 17 gennaio 1973:
Rodolfo Pagnini, Chiarugi-gol: ed è subito nebbia (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 18 dicembre 1972, p.7. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Giovanni Arpino, Il Milan vinceva ma non convinceva, su archiviolastampa.it, La Stampa, 18 dicembre 1972, p.10. URL consultato il 19 aprile 2012.
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