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Il Valencia Club de Fútbol, noto semplicemente come Valencia, è una società calcistica spagnola con sede nella città di Valencia, militante nella Primera División (massima serie spagnola), dal 1987. Gioca le proprie partite casalinghe allo Stadio di Mestalla, impianto da 49 677 posti a sedere.

Valencia CF
Calcio
Els Che,[1] Taronja, Blanquinegres
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Terza divisa
Colori sociali Bianco, nero, rosso, giallo
Simboli Pipistrello
Inno Himno oficial del Valencia Club de Fútbol
Dati societari
Città Valencia
Nazione  Spagna
Confederazione UEFA
Federazione RFEF
Campionato La Liga
Fondazione 1919
Proprietario Peter Lim
Presidente Sean Bai
Allenatore Gennaro Gattuso
Stadio Mestalla
(49 677 posti)
Sito web www.valenciacf.es
Palmarès
Titoli di Spagna 6
Trofei nazionali 8 Coppe del Re
1 Supercoppe di Spagna
1 Coppe Eva Duarte
Trofei internazionali 1 Coppe delle Coppe
1 Coppe UEFA/Europa League
2 Coppe delle Fiere
2 Supercoppe UEFA
1 Coppe Intertoto
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Fondato nel 1919, il club è uno dei più prestigiosi e titolati di Spagna, avendo vinto sei campionati spagnoli, otto Coppe del Re e una Supercoppa spagnola. In ambito internazionale, invece, ha vinto una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, due Supercoppe europee, due Coppe delle Fiere ed una Coppa Intertoto; nella sua storia ha disputato anche due finali consecutive di Champions League, uscendo però sconfitto in entrambe le occasioni. È l'unico club europeo ad avere vinto sia la Coppa delle Fiere che la Coppa UEFA.[2]

Il club è stato un membro del G-14 dal 2002 al 2008 ed è una Sociedad Anónima Deportiva dal 1992.


Storia



Esordi e decenni successivi


Una formazione del Valencia nel 1927
Una formazione del Valencia nel 1927

Il club fu fondato il 18 marzo 1919 con il nome di Valencia Foot-ball Club ed ebbe come primo presidente Octavio Augusto Milego Díaz che fu eletto con il lancio di una monetina. La prima partita ufficiale fu giocata in trasferta il 21 maggio 1919 contro il Valencia Gimnástico, che vinse per 1-0. Il club iniziò a disputare i campionati regionali della comunità valenciana. Il Valencia CF si trasferì nello Stadio Mestalla nel 1923 dopo aver giocato le proprie partite casalinghe nello Stadio Algirós a partire dal 7 dicembre 1919. La prima partita al Mestalla, quella tra Valencia e Castellón Castalia, terminò con il risultato di 0-0. Il giorno seguente la stessa sfida vide la vittoria del Valencia per 1-0. La squadra conquistò il Campionato Regionale nel 1923, guadagnando così per la prima volta l'accesso alla Coppa del Re.

Nel 1928 venne creato il campionato nazionale spagnolo e il Valencia iniziò a giocare nella Segunda División: vinse il campionato nel 1931 e ciò gli valse la promozione in Primera División. La guerra civile spagnola fermò l'avanzata del Valencia fino al 1941 quando il club vinse la Coppa del Re battendo in finale l'Espanyol: il club cambiò nome nell'attuale Valencia Club de Fútbol. Nella stagione 1941-1942 conquistò la Liga per la prima volta, benché all'epoca mettere in bacheca la Coppa del Re fosse considerato più prestigioso. La squadra mantenne il suo valore per diversi anni, primeggiando la Liga nelle stagioni 1943-1944 e 1946-1947 e vincendo un'altra Coppa del Re nel 1949 contro l'Athletic Bilbao.

Negli anni '50 il Valencia non riuscì a ripetere i successi del decennio precedente, anche se crebbe notevolmente il suo seguito. La ristrutturazione del Mestalla determinò un aumento della sua capienza, che passò a 45.000 spettatori, mentre in squadra arrivarono giocatori spagnoli ed esteri di grande spessore, tra cui il nazionale spagnolo Antonio Puchades e l'attaccante olandese Faas Wilkes. Nella stagione 1952-1953 il club si piazzò secondo nella Liga e nella stagione successiva vinse la Coppa del Re, conosciuta al tempo come Copa del Generalísimo.


Anni sessanta e settanta


Malgrado uno scarso rendimento in campionato agli inizi degli anni sessanta, fu proprio in questo periodo che il Valencia guadagnò i suoi primi successi europei: la Coppa delle Fiere. Arrivò in finale per tre volte consecutive: nella Coppa delle Fiere 1961-1962 batté in finale il Barcellona (6-2 e 1-1), nell'edizione 1962-1963 sconfisse i croati della Dinamo Zagabria (2-1 e 2-0) e nel 1963-1964 fu superata per 2-1 dal Real Saragozza. Nel 1967 arrivò un altro successo in Coppa del Re contro l'Athletic Bilbao. Tra il 1963 e il 1965 furono disputati i primi derby di Valencia in Primera División.

Nel 1970 fu nominato allenatore il celebre Alfredo Di Stéfano, già calciatore del Real Madrid ed eletto per due volte Pallone d'oro, capace di guidare immediatamente la sua nuova compagine alla quarta vittoria del titolo nazionale nel 1970-1971 (perse, invece, la finale di Coppa del Re contro il Barcellona). Grazie a questo successo il Valencia si qualificò per la prima volta nella sua storia alla Coppa dei Campioni, contesa tra i vari campioni nazionali dei tornei europei. Nell'edizione 1971-1972 del torneo il club valenciano raggiunse il terzo turno, dove fu estromessa dai campioni ungheresi dell'Újpest TE, mentre in patria arrivò secondo in campionato e una nuova sconfitta nella finale di coppa. I migliori giocatori degli anni settanta del Valencia erano il centrocampista tedesco Rainer Bonhof, l'attaccante olandese Johnny Rep e l'attaccante argentino Mario Kempes, che si laureò capocannoniere della Liga (Pichichi) per due stagioni di fila, 1976-1977 e 1977-1978. Nella stagione 1978-1979 la squadra vinse ancora la Coppa del Re e nell'annata seguente la sua prima Coppa delle Coppe, grazie ad una cavalcata in cui eliminò squadre importanti come i Rangers e il Barcellona e al successo nella finale di Bruxelles sugli inglesi dell'Arsenal ai tiri di rigore, dopo che la partita era finita 0-0. L'anno successivo vinse la Supercoppa europea battendo nel doppio confronto il Nottingham Forest di Brian Clough grazie alla regola dei gol fuori casa. Queste vittorie europee del Valencia portano la firma di Kempes.


Anni ottanta


Nel 1982 il club nominò allenatore Miljan Miljanić; la squadra si trovò al 17º posto nella Liga a sette giornate dal termine, con il rischio di cadere in Segunda División. A Miljanic subentrò Koldo Aguirre, che riuscì ad evitare la retrocessione, grazie soprattutto ai risultati favorevoli di partite che vedevano impegnate altre squadre in lotta per evitare la retrocessione. Nelle stagioni 1983-1984 e 1984-1985 la società si trovò con enormi debiti sotto la presidenza di Vicente Tormo. Il punto più basso toccato dal Valencia coincise con la retrocessione in seconda divisione verso la fine della stagione 1985-1986 (ultimo posto nella Liga), cui si accompagnarono una serie di problemi interni quali mancati pagamenti di stipendi ai giocatori e carenza di spirito di squadra. Il club retrocesse così per la prima volta, dopo 55 anni di militanza nel torneo spagnolo di prima divisione.

Il nuovo presidente Arturo Tuzón fu capace di riportare il Valencia nella Liga. Nel 1986 in panchina tornò Alfredo Di Stéfano e la squadra centrò la promozione alla fine della stagione 1986-1987. L'anno dopo, ancora sotto la guida di Di Stéfano, si concluse con il 14º posto nella Liga, nel 1989 fu acquistato l'attaccante bulgaro Luboslav Penev. La dirigenza gettò così le basi per consolidare il suo posto in prima serie arrivando secondo dietro il Real Madrid nel 1989-1990.


Anni novanta


Nella stagione 1991-1992 fu ingaggiato l'allenatore olandese Guus Hiddink, che condusse il Valencia al 4º posto nella Liga e ai quarti di finale della Coppa del Re grazie anche al contributo della stella Romário. Nel 1992 il Valencia divenne una Sociedad Anónima Deportiva (SAD). Hiddink lasciò il proprio ruolo nel 1993.

Nel 1994 divenne allenatore il brasiliano Carlos Alberto Parreira, fresco campione del mondo 1994 con la Nazionale brasiliana. La campagna-acquisti del Valencia fu di primo piano: il portiere spagnolo Andoni Zubizarreta, l'attaccante russo Oleg Salenko, anch'egli protagonista ai Mondiali 1994, e jugoslavo Predrag Mijatović. Ciononostante la squadra deluse e Parreira fu sostituito da José Manuel Rielo. Neanche questi riuscì a portare i risultati attesi, malgrado si potesse avvalere dell'aiuto di uno staff di livello, composto da Luis Aragonés e Jorge Valdano, e di giocatori importanti quali il brasiliano Romário e gli argentini Claudio López e Ariel Ortega, nel 1995 il Valencia raggiunse la finale di Coppa del Re dove fu sconfitto dal Deportivo La Coruña mentre l'anno successivo terminò la Liga al secondo posto dietro l'Atlético Madrid.

Héctor Cúper, artefice di due finali europee consecutive nei primi anni duemila
Héctor Cúper, artefice di due finali europee consecutive nei primi anni duemila

Fu l'allenatore italiano Claudio Ranieri a interrompere il digiuno di trofei che durava da 19 anni, vincendo la Coppa del Re nel 1999 grazie al supporto di giocatori come Adrian Ilie, Gaizka Mendieta, Santiago Cañizares, Kily González, Jocelyn Angloma e Amedeo Carboni. Nella stagione seguente sulla panchina del Valencia arrivò l'argentino Héctor Cúper, che nel 1999-2000 vinse la Supercoppa di Spagna e condusse la squadra alla finale di Champions League dopo aver eliminato la Lazio nei quarti e il Barcellona in semifinale, perdendo per 3-0 contro il Real Madrid a Parigi. Nel 2000-2001 il club si ripeté, raggiungendo la finale di Champions League eliminando nell'ordine Arsenal e Leeds United, ma contro il Bayern Monaco a Milano fu nuovamente sconfitta, questa volta ai rigori.


Anni duemila


Rafael Benítez, vincitore di due campionati e una Coppa UEFA alla guida del club
Rafael Benítez, vincitore di due campionati e una Coppa UEFA alla guida del club

Nel 2001 Mendieta fu venduto alla Lazio per 47 milioni di euro e Cúper firmò con l'Inter e fu sostituito da Rafa Benítez, che nel 2001-2002 portò a Valencia il titolo di Liga dopo 31 anni. La squadra vinse ancora la Liga nella stagione 2003-2004, mettendo in bacheca il secondo titolo di prima divisione in tre anni e accompagnando al successo nazionale la vittoria in Coppa UEFA dopo aver sconfitto nella finale di Göteborg l'Olympique Marsiglia per 2-0. Nella stagione 2004-2005 il Valencia di Ranieri, tornato sulla panchina della squadra nell'estate 2004, nonostante la vittoria della Supercoppa UEFA sul Porto per 2 - 1 rese al di sotto delle aspettative, come testimonia il 7º posto finale in campionato, che qualificò comunque la squadra per la Coppa Intertoto (conclusa al secondo posto), progressivamente arrivarono giocatori come David Villa, David Silva, Patrick Kluivert e Vicente. Nell'annata successiva, sotto la guida dell'ex giocatore del Valencia Quique Sánchez Flores, il club riconquistò un posto tra le migliori formazioni d'Europa qualificandosi per la Champions League grazie al 3º posto nella Liga. Nell'edizione 2006-2007 del massimo torneo calcistico continentale raggiunse i quarti di finale, dove fu eliminata dal Chelsea.

Nell'annata successiva, dopo un avvio al di sotto delle attese, il 29 ottobre 2007 Flores è stato esonerato e sostituito temporaneamente da Óscar Rubén Fernández, che ha poi lasciato il posto a Ronald Koeman. Il tecnico olandese il 16 aprile 2008 ha conquistato la Coppa del Re battendo nella finale di Madrid il Getafe con il punteggio di 3-1, ma ciò non ha evitato il suo esonero, avvenuto il 21 aprile visto il preoccupante 15º posto in classifica, con 2 soli punti di vantaggio sulla zona retrocessione. La squadra ha comunque ottenuto la salvezza, piazzandosi al decimo posto.

Per il Valencia il 2008-2009 è al di sotto delle attese. La stagione comincia con la sconfitta in Supercoppa di Spagna contro il Real Madrid per 6-5. Il rendimento della formazione allenata da Unai Emery in campionato consente di ottenere il sesto posto, valido per la qualificazione alla nuova Europa League.

È la crisi finanziaria a preoccupare maggiormente i sostenitori del club. Alla fine della stagione il presidente Vicente Sorian, incapace di vendere, come promesso, il Mestalla per ridare fiato alle casse societarie,[3] si dimette. La giunta, diretta dal consigliere delegato Javier Gómez, vara un aumento di capitale di 92 milioni di euro e rende pubblico un debito di 547 milioni di euro.[senza fonte] Il 7 giugno è eletto un nuovo consiglio di amministrazione, con Manuel Llorente Martín come presidente.[senza fonte] Per superare la grave crisi il club intraprende un piano di praticabilità che comprese tra l'altro la vendita di David Villa al Barcellona per 40 milioni di euro.

I successivi tre campionati vengono chiusi al terzo posto, con il Valencia che centra sempre la qualificazione alla Champions League.


Anni duemiladieci


Deportivo de La Coruña vs. Valencia CF.
Deportivo de La Coruña vs. Valencia CF.

Nella stagione 2011-2012 il Valencia, dopo l'eliminazione dalla Champions League ai gironi, giunge fino alle semifinali dell'Europa League, dove è eliminato dai connazionali dell'Atlético Madrid, poi vincitori del trofeo. Nello stesso anno si classifica quinto in campionato, accedendo dunque alla medesima competizione europea per l'annata seguente.

Nell'estate del 2012 si interrompe il rapporto tra il Valencia ed Emery. A quest'ultimo subentra Mauricio Pellegrino, fortemente voluto dal presidente Llorente in contrasto con la dirigenza e il consiglio di amministrazione. A dicembre, dopo un avvio di stagione deludente, Pellegrino è esonerato e sostituito da Ernesto Valverde, che conduce il Valencia alla qualificazione europea, ma non alla Champions League. In Champions League il Valencia supera il girone, ma è eliminato agli ottavi di finale dai francesi del Paris Saint-Germain.

La crisi finanziaria che attanaglia il club nei mesi seguenti porta alle dimissioni di Manuel Llorente. Gli subentra Amadeo Salvo, mentre Valverde è avvicendato, nel giugno 2013, da Miroslav Đukić, che prima della fine dell'anno lascia il posto a Juan Antonio Pizzi. Il nuovo tecnico conduce il Valencia all'ottava piazza nel campionato 2013-2014. Il Valencia giunge inoltre fino alle semifinali dell'Europa League, dove viene eliminato dai connazionali del Siviglia, poi vincitori del trofeo.

Peter Lim, maggior azionista del Valencia CF dal 2014
Peter Lim, maggior azionista del Valencia CF dal 2014

Nel febbraio 2014 parte l'asta per l'acquisto del Valencia[4], che il 17 maggio si conclude con il passaggio del club all'imprenditore singaporiano Peter Lim di Meriton Holding Ltd., che acquista il 70% della società per 420 milioni di euro[5][6]. L'imprenditore rileva ufficialmente il club nell'ottobre 2014.

L'ambizioso proprietario non lesina investimenti nella campagna acquisti dell'estate 2014, rifondando l'organico per riportare il Valencia in UEFA Champions League. Il nuovo allenatore è il portoghese Nuno Espírito Santo, che viene messo alla guida di una squadra con 15 volti nuovi e un'età media molto contenuta (23,6 anni), la più bassa del campionato. Viene firmato un contratto con Adidas e vengono ripensate le strategie di marketing del club. Sul campo il Valencia si comporta bene, arrivando addirittura a condurre la Liga e mantenendosi comunque sempre in posizioni valide per una qualificazione europea. La squadra, avvantaggiata dall'assenza dell'impegno sul fronte europeo, disputa un ottimo campionato. La difesa è solida e ha in Nicolás Otamendi e Shkodran Mustafi i suoi cardini e in José Luis Gayà un ottimo prospetto; il portiere Diego Alves è uno dei migliori del campionato; Daniel Parejo è uno dei centrocampisti-rivelazione della Liga. Rinforzato dall'arrivo, a gennaio, di Enzo Pérez, il Valencia conclude la Liga quarto, imbattuto con le prime sette della classifica ad eccezione del Barcellona. Si qualifica così alla Champions League per l'annata seguente.

Il 1º luglio 2015 il presidente esecutivo Amadeo Salvo si dimette per contrasti con l'allenatore, che gode della totale fiducia del presidente e del suo collaboratore, l'agente Jorge Mendes. Il Valencia, chiamato al salto di qualità, non mantiene le attese sul campo. Privo del leader difensivo Otamendi, ceduto al Manchester City, il sodalizio valenciano delude ed Espírito Santo è esonerato nel corso della stagione per far spazio a Gary Neville, ma la squadra non migliora il suo rendimento e continua a lottare per non retrocedere. In Coppa del Re arriva in semifinale, dove subisce una goleada contro il Barcellona. Nel gennaio 2016 diviene assistente di Neville Paco Ayestarán, che il 30 marzo, dopo la quarta sconfitta in cinque partite, prende il posto dell'inglese sulla panchina valenciana, con la squadra tredicesima nella Liga[7]. Con tre vittorie in otto giornate il Valencia agguanta il dodicesimo posto, chiudendo una tribolata stagione con la salvezza.

Ayestarán è sorprendentemente confermato per la stagione seguente, partita con cessioni importanti (André Gomes, Mustafi e Paco Alcácer). Dovendo coprire un ampliamento di capitale di 100 milioni, Lim non investe nella campagna acquisti e la giovane rosa del Valencia fatica nella Liga 2016-2017, incassando molti gol. Dopo quattro sconfitte consecutive Ayestarán lascia il posto, all'inizio di ottobre, all'italiano Cesare Prandelli, ma il cambio non serve ad invertire la rotta. Il 30 dicembre, dopo 8 partite (1 vittoria, 3 pareggi e 4 sconfitte), Prandelli si dimette, chiedendo la rescissione del contratto perché non sarebbe stato accontentato in sede di campagna acquisti invernale[8]. Gli subentra Voro, con la squadra al diciassettesimo posto, in piena zona retrocessione. I risultati con il nuovo tecnico migliorano, fino a portare il Valencia al dodicesimo posto finale.

Nella stagione 2017-2018 il Valencia, sotto la guida di Marcelino e sospinto dai gol di Santi Mina, Rodrigo e Simone Zaza, si piazza quarto, a soli tre punti dal Real Madrid terzo, qualificandosi così per la UEFA Champions League con due giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato.

Nella stagione seguente il Valencia si piazza quarto in campionato e si aggiudica la Coppa di Spagna battendo in finale il Barcellona per 2-1 allo Stadio Benito Villamarín di Siviglia. Impegnato nella fase a gruppi di Champions League, chiude al terzo posto il girone con Juventus, Manchester Utd e Young Boys, con un bilancio di 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte (entrambe contro la Juventus). Passato in Europa League, elimina ai sedicesimi di finale il Celtic, agli ottavi il Krasnodar e ai quarti i connazionali del Villarreal, per poi subire l'eliminazione in semifinale contro l'Arsenal.

Dopo tre giornate del campionato 2019-2020, il tecnico Marcelino viene esonerato a seguito di contrasti con il presidente Lim per alcune scelte di mercato[9]. Lo rimpiazza Albert Celades. In Champions League il Valencia vince il girone davanti a Chelsea, Ajax e Lilla, per poi essere eliminato agli ottavi dall'Atalanta, mentre in campionato una spirale negativa che allontana il club dal quarto posto, unita a frizioni tra tecnico e giocatori, conduce, a sei giornate dal termine del torneo, all'esonero di Celades, rimpiazzato da Voro.[10]


Anni duemilaventi


La stagione 2020-2021 sarà anche peggiore, col Valencia a più tratti molto vicino alla zona retrocessione e con molte critiche dai tifosi, anche se con 43 punti, a +9 sull'Huesca terz'ultimo, riusciranno a salvarsi. Nel 2022 il club perde la finale di Coppa del Re contro il Betis[11].


Cronistoria


Cronistoria del Valencia Club de Fútbol
  • 1919 - Fondazione ufficiale del club.
  • 1919-20 - 2º in Campeonato de Levante.
  • 1920-21 - 2º in Campeonato de Levante.
  • 1921-22 - 3º in Campeonato de Levante.
  • 1922-23 - 1º in Campeonato de Levante.
  • 1923-24 - 2º in Campeonato de Levante.
  • 1924-25 - 1º in Campeonato de Levante.
  • 1925-26 - 1º in Campeonato Regional.
  • 1926-27 - 1º in Campeonato Regional.
  • 1927-28 - 2º in Campeonato Regional.
  • 1928-29 - 5º in Segunda División.

  • 1929-30 - 6º in Segunda División.
  • 1930-31 - 1º in Segunda División. Promosso in Primera División.
  • 1931-32 - 7º in Primera División. 1. in Campeonato Regional.
  • 1932-33 - 9º in Primera División. 1. in Campeonato Regional.
  • 1933-34 - 7º in Primera División. 1. in Campeonato Regional.
  • 1934-35 - 9º in Primera División.
  • 1935-36 - 8º in Primera División.
  • 1936-37 - 1º in Campeonato de Levante.
  • 1937-38 - 1º in Campeonato Regional.
  • 1938-39 - 1º in Campeonato Regional.

Vince la Coppa di Spagna (1º titolo).
Vince la Coppa di Spagna (2º titolo).
Vince la Coppa Eva Duarte (1º titolo).
Vince la Coppa di Spagna (3º titolo).
Vince la Coppa delle Fiere (1º titolo).
Vince la Coppa delle Fiere (2º titolo).
Finalista nella Coppa delle Fiere
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Fiere
Eliminato nel terzo turno della Coppa delle Fiere
Eliminato nel terzo turno della Coppa delle Fiere
Vince la Coppa di Spagna (4º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Fiere
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Fiere
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Fiere
Eliminato nel secondo turno della Coppa dei Campioni
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Eliminato negli ottavi della Coppa UEFA
Vince la Coppa di Spagna (5º titolo).

Vince la Coppa delle Coppe (1º titolo).
Vince la Supercoppa UEFA (1º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe
Eliminato nei quarti della Coppa UEFA
Eliminato nei quarti della Coppa UEFA

Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Eliminato nei quarti della Coppa UEFA
Vince la Coppa Intertoto
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Vince la Coppa di Spagna (6º titolo).

Vince la Supercoppa di Spagna (1º titolo).
Finalista in Champions League
Finalista in Champions League
Eliminato nei quarti della Coppa UEFA
Eliminato nei quarti della Champions League
Vince la Coppa UEFA (1º titolo).
Vince la Supercoppa UEFA (2º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA
Finalista nella Coppa Intertoto
Eliminato nei quarti della Champions League
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League
Vince la Coppa di Spagna (7º titolo).
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA

Eliminato nei quarti della Europa League
Eliminato negli ottavi della Champions League
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League
Eliminato nella semifinale della Europa League
Eliminato negli ottavi della Champions League
Eliminato nella semifinale della Europa League
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League
Eliminato negli ottavi della Europa League
Vince la Coppa di Spagna (8º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League
Eliminato nella semifinale della Europa League

Eliminato negli ottavi della Champions League
Finalista nella Coppa di Spagna.

Colori e simboli


Simbolo della città di Valencia
Simbolo della città di Valencia

I colori del Valencia sono sempre stati bianco e nero. All'inizio della sua storia, per la maglia fu scelto il colore bianco, mentre sia per i pantaloncini che per i calzettoni fu adottato il nero. Dal 1924 al 1960, i pantaloncini diventarono bianchi. Successivamente, fu utilizzata fino al 1994 una divisa completamente bianca, in stile Real Madrid. Nei giorni nostri, la casacca è bianca con i pantaloncini neri, mentre i calzini sono stati alternati, prima neri (fino al 1999) e poi bianchi.

Nello stemma della squadra, è raffigurato un pipistrello: la storia di questo simbolo risale al XIII secolo, quando la città di Valencia e le Isole Baleari furono conquistate da Giacomo I d'Aragona. Dopo la conquista, il re diede loro lo status di regni indipendenti, di cui rimaneva comunque il sovrano (ma esse erano indipendenti dalle leggi dei catalani e degli aragonesi). Fu scelto come simbolo uno scudo, con accanto due lettere L, sopra le quali fu posta una corona. Il motivo di questa scelta fu perché la città ebbe una doppia lealtà nei confronti del re, perciò fu scelta questa rappresentazione. L'apposizione del pipistrello è spiegata con varie teorie: secondo un'ipotesi, l'origine sarebbe legata all'ampia diffusione di questo mammifero nella regione valenciana. La seconda risale al 2 ottobre 1238, quando Giacomo I entrò in città, riconquistandola dai Mori: un pipistrello atterrò sopra una sua bandiera e lui lo interpretò come un buon segnale. Dopo la conquista della città, il pipistrello fu aggiunto al simbolo.

Il soprannome Els Che, invece, deriva dal frequente uso dell'intercalare che da parte dei valenciani, assai comune anche in alcuni paesi sudamericani, per richiamare l'attenzione dell'interlocutore, esprimere rabbia o enfatizzare un concetto. In valenciano si scrive xe.


Evoluzione della divisa


1919
1924
1960
1994
1995
1999
2007
2009
2013
2013
2014

Strutture



Stadio


Lo stesso argomento in dettaglio: Estadio de Mestalla.

Il Valencia gioca le partite casalinghe nell'Estadio Mestalla, che può contenere 55.000 spettatori. L'impianto è stato inaugurato nel 1923 ed è stato ristrutturato nel 1973. Nell'estate del 2009 era in programma il trasferimento della squadra in un nuovo impianto di proprietà, il Nou Mestalla, situato a nord-ovest di Valencia,[12] tuttavia la struttura non è stata ancora completata a causa di problemi di natura finanziaria.


Società




Anno Sponsor
1984–1989 Bancaja
1989–1994 Mediterrània
1994–1995 Cip
1995–1998 Ford
1998–2001 & 2002-2003 Terra Mítica
2001-2002 Metrored
2003–2008 Toyota
2008–2009 Valencia Experience
2009–2011 Unibet.com
2011–2014 Jinko Solar
2014-2016 beIN Sports
2017-2019 BLU Products
2019-2021 bwin
2021- Socios.com
Anno Fornitore
1980–1982 Adidas
1982–1989 Ressy
1989–1993 Puma
1993–2000 Luanvi
2000–2009 Nike
2009-2011 Kappa
2011-2014 Joma
2014-2019 Adidas
2019-2024 Puma

Allenatori e presidenti


Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Valencia C.F..
Allenatori del Valencia
Presidenti del Valencia
  • 1919-1922: Octavio Augusto Milego Díaz
  • 1922: Alfredo Aigües Ponce
  • 1922: Francisco Vidal Muñoz
  • 1922-1924: Ramón Leonarte Ribera
  • 1924: Francisco Romeu Zarandieta
  • 1924-1925: Pablo Verdeguer Comes
  • 1925-1929: Facundo Pascual Quilis
  • 1929-1932: Juan Giménez Cánovas
  • 1932-1933: Manuel García del Moral
  • 1933-1935: Adolfo Royo Soriano
  • 1935-1936: Francisco Almenar Quinzá
  • 1936: Luis Casanova Giner
  • 1939-1940: Alfredo Giménez Buesa
  • 1940-1959: Luis Casanova Giner
  • 1959-1961: Vicente Iborra Gil
  • 1961-1973: Julio de Miguel e Martínez de Bujanda
  • 1973-1975: Francisco Ros Casares
  • 1975: Alfredo Corral Cervera
  • 1976-1983: José Ramos Costa
  • 1983: José Barrachina
  • 1983-1986: Vicente Tormo Alfonso
  • 1986: Pedro Cortés García
  • 1986-1990: Arturo Tuzón Gil
  • 1990: José Domingo
  • 1990-1993: Arturo Tuzón Gil
  • 1993-1994: Melchor Hoyos Pérez
  • 1994-1997: Francisco Roig Alfonso
  • 1997-2001: Pedro Cortés García
  • 2001-2004: Jaime Ortí Ruiz
  • 2004-2008: Juan Bautista Soler
  • 2008: Agustín Morera
  • 2008-2009: Vicente Soriano
  • 2009-2013: Manuel Llorente Martín[13]
  • 2013: Vicente Andreu Fajardo
  • 2013-2015: Amadeo Salvo
  • 2015- : Chan Layhoon

Calciatori


Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Valencia C.F..

Vincitori di titoli


Campioni del mondo

Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio durante il periodo di militanza nel Valencia:

Campioni d'Europa

Palmarès


Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès del Valencia Club de Fútbol.

Competizioni nazionali


Trofei del Valencia
Trofei del Valencia
1941-1942, 1943-1944, 1946-1947, 1970-1971, 2001-2002, 2003-2004
1941, 1948-1949, 1954, 1966-1967, 1978-1979, 1998-1999, 2007-2008, 2018-2019
1999
1949
1930-1931, 1986-1987

Competizioni regionali


1923, 1925, 1927
1926, 1927, 1931, 1932, 1933, 1934, 1938, 1939

Competizioni internazionali


1979-1980
2003-2004
1980, 2004
1998
1961-1962, 1962-1963
1966

Premi individuali dei calciatori


Edmundo Suárez (1941-1942, 1943-1944), Ricardo De la Virgen (1957-1958), Waldo Machado (1966-1967), Mario Kempes (1976-1977, 1977-1978)
Ignacio Eizaguirre (1943-1944, 1944-1945), Gregorio Vergel (1977-1958), Ángel Abelardo (1970-1971), José Luis Manzanedo (1978-1979), José Manuel Ochotorena (1988-1989), Santiago Cañizares (2000-2001, 2001-2002, 2003-2004)

Statistiche e record



Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali



Campionati nazionali

Dalla stagione 1928-1929 alla 2022-2023 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Primera División891931-19322022-202389
Segunda División41928-19291986-19874

Tornei internazionali

Alla stagione 2021-2022 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[14]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League131971-19722019-2020
Coppa delle Coppe31967-19681980-1981
Supercoppa UEFA219802004
Coppa UEFA/UEFA Europa League191972-19732018-2019

Statistiche individuali


Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è David Albelda a quota 101, mentre il miglior marcatore è David Villa con 17 gol[14].


Statistiche di squadra


A livello internazionale la miglior vittoria è il 7-0 ottenuto contro il Genk nella fase a gruppi della UEFA Champions League 2011-2012, mentre la peggior sconfitta è rappresentata da un altro 7-0, subito questa volta dal Karlsruhe nei sedicesimi della Coppa UEFA 1993-1994[14].


Organico



Rosa 2022-2023


Rosa e numerazione aggiornate al 11 luglio 2022

N. Ruolo Giocatore
1 P Jaume Doménech Sánchez
2 D Thierry Correia
3 D Toni Lato
4 C Yunus Musah
5 D Gabriel Paulista
6 D Hugo Guillamón
7 A Edinson Cavani
8 C Ilaix Moriba
9 A Justin Kluivert
11 C Samu Castillejo
12 D Mouctar Diakhaby
13 P Cristian Rivero
N. Ruolo Giocatore
14 D José Gayà (capitano)
15 D Cenk Özkacar
16 A Samuel Lino
17 C Nico González
18 C André Almeida
19 A Hugo Duro
20 D Dimitri Foulquier
21 D Jesús Vázquez
22 A Marcos André
24 D Eray Cömert
25 P Giorgi Mamardashvili
33 P Iago Herrerín

Staff tecnico



Note


  1. Liga: i soprannomi di tutte le squadre e il perché., su sport.sky.it, 17 agosto 2019. URL consultato l'11 agosto 2021.
  2. (EN) UEFA Cup: All-time finals, su uefa.com. URL consultato il 5 ottobre 2008.
  3. Valencia - Lascia il presidente Soriano, su calciomercato.com (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
  4. Calcio & business |Valencia: parte l’asta per l’acquisto del club, tra i potenziali acquirenti Texas Pacific Group e Red Bull
  5. (EN) Tim Hanlon, Pritha Sarkar, Singapore businessman Lim buys Valencia, su uk.reuters.com, Reuters, 17 maggio 2014. URL consultato il 27 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2014).
  6. (EN) Peter Lim pays $720m for Valencia, su straitstimes.com, The Straits Times, 17 maggio 2014. URL consultato il 27 giugno 2014.
  7. http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/30-03-2016/valencia-neville-esonerato-ayestaran-fino-fine-stagione-15047070870.shtml
  8. http://www.gazzetta.it/Calcio/Liga/30-12-2016/valencia-prandelli-ha-presentato-dimissioni-180226756181.shtml
  9. Valencia, salta a sorpresa Marcelino. Paga la guerra tra proprietario del club e d.s., su gazzetta.it, 11 settembre 2019.
  10. Esonerato Celades, il Valencia di Florenzi cambia allenatore, Tuttosport, 29 giugno 2020.
  11. (ES) J. L. Hurtado, ¡¡¡Apoteosis verdiblanca!!!, in Marca, 24 aprile 2022. URL consultato il 4 agosto 2022.
  12. Il Mestalla su stadiumguide.com
  13. Llorente si dimette da presidente, su adnkronos.com, 5 aprile 2013. URL consultato il 23 maggio 2013.
  14. Valencia CF, in www.uefa.com. URL consultato il 22 febbraio 2018.

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Collegamenti esterni


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[de] FC Valencia

Der Valencia Club de Fútbol (.mw-parser-output .IPA a{text-decoration:none}baˈlenθja ˈkluβ ðe ˈfuðβol), im deutschsprachigen Raum bekannt als FC Valencia, ist ein spanischer Fußballverein aus Valencia. Die Mannschaft spielt in der Primera División, der höchsten spanischen Spielklasse.

[en] Valencia CF

Valencia Club de Fútbol (Spanish: [baˈlenθja ˈkluβ ðe ˈfuðβol], Valencian: València Club de Futbol [vaˈlensia ˈklub de fubˈbɔl]),[5] commonly referred to as Valencia CF (or simply Valencia) is a professional football club based in Valencia, Spain, that currently plays in La Liga, the top flight of the Spanish league system. Valencia were founded in 1919 and have played their home games at the 48,600-seater Mestalla since 1923.

[es] Valencia Club de Fútbol

El Valencia Club de Fútbol es un club de fútbol con sede en la ciudad de Valencia, España. Fue fundado el 18 de marzo de 1919. Su primer equipo juega en la Primera División, la máxima competición de fútbol en España, y disputa sus encuentros como local en el estadio de Mestalla, que dispone de una capacidad para 49 430 personas.
- [it] Valencia Club de Fútbol

[ru] Валенсия (футбольный клуб)

«Вале́нсия» (вал. València Club de Futbol, исп. Valencia Club de Fútbol) — испанский профессиональный футбольный клуб из одноимённого города, выступающий в испанской Примере. Образован в 1919 году. Домашним стадионом клуба является «Месталья», построенная в 1923 году и вмещающая 49 430 зрителей. Однако команда планирует в ближайшее время переехать на строящийся в данный момент стадион «Новая Месталья» (исп. Nuevo Mestalla), рассчитанный на 75 000 зрителей[3].



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