Alberto Malesani (Verona, 5 giugno 1954) è un allenatore di calcio italiano.
Alberto Malesani | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Termine carriera | 1988 - giocatore 1 novembre 2020 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
19??-197? | ![]() | |
197? | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
197?-1977 | ![]() | ? (?) |
1987-1988 | ![]() | |
Carriera da allenatore | ||
1987-1988 | ![]() | |
1987-1990 | ![]() | Giovanili |
1990-1991 | ![]() | Primavera |
1991-1993 | ![]() | Vice |
1993-1997 | ![]() | |
1997-1998 | ![]() | |
1998-2001 | ![]() | |
2001-2003 | ![]() | |
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Dopo una modesta carriera da calciatore, nella prima metà degli anni 1990 ha esordito sulla panchina del Chievo, cui ha legato il suo nome nei primi anni da allenatore. Nel suo palmarès può vantare la vittoria di tre titoli con il Parma: una Coppa Italia (1998-1999), una Coppa UEFA (1998-1999) e una Supercoppa italiana (1999).
È nato nell'ex-quartiere veronese di San Michele Extra. Sposato, dal matrimonio ha avuto due figlie: Giulia e Valentina.
Amante del buon vino, a seguito del progressivo abbandono del mondo del calcio ha comprato un terreno a Trezzolano di Verona in cui, grazie alla collaborazione di un amico enologo, produce Valpolicella e Amarone.[1][2] La sua azienda si chiama La Giuva, ottenuto dall'insieme dei nomi delle figlie e in riferimento all'uva.[3]
Era un centrocampista[4] con buon senso tattico. Il suo rendimento era limitato a causa della scarsa velocità di movimento.[5]
Ha utilizzato per molto tempo il modulo 3-4-3, con gioco offensivo.[6] Successivamente è passato al 4-3-1-2 e al 4-3-3.[7]
Le sue squadre avevano una mentalità offensiva, con gestione di palla affidata ai centrocampisti mentre i difensori coprivano i primi 30-40 m. Tale modo di impostare il gioco era ispirato a quello dell'olandese Louis van Gaal, innovativo e lungimirante rispetto alla scuola tattica italiana.[8]
Cresciuto nelle giovanili della squadra veronese Audace San Michele, formazione del suo quartiere di nascita, militò poi per un periodo relativamente breve nella Primavera del L.R. Vicenza, al termine del quale fece ritorno nella sua vecchia formazione dove ebbe modo d'esordire in prima squadra. La sua carriera da calciatore fu breve: dopo aver vinto un campionato di Serie D con la squadra rossonera decise di ritirarsi.
Dopo il ritiro da calciatore trova lavoro nella sezione logistica della Canon. La sua carriera di allenatore comincia nel 1990 quando venne chiamato a guidare la formazione Primavera del Chievo. Lasciato il lavoro alla Canon, si occupa nel primo periodo anche della campagna abbonamenti e dei contratti dei giocatori.[9] Divenuto vice allenatore, nel 1993 è chiamato a guidare la squadra in Serie C1 e la porta subito alla storica prima promozione in Serie B, gettando le basi per quello che in futuro verrà denominato miracolo Chievo.[10] Disputa poi tre stagioni tra i cadetti, con 13º, 14º, 7º posto.
Con la Fiorentina, firmò un contratto annuale con opzione per anno seguente.[9]
Presentato insieme alla squadra a luglio, ricevette l'approvazione della tifoseria.[9] A Firenze completò il processo di trasformazione di Rui Costa da fantasista a regista di centrocampo, proseguendo il lavoro del precedente allenatore Claudio Ranieri.[11] L'esordio in campionato fu positivo con vittoria alla prima giornata.[12]
Nelle giornate seguenti la squadra viola subì alcune sconfitte (3 consecutive) e spesso il gioco espresso non fu all'altezza delle aspettative, tanto che a inizio dicembre incominciarono i primi screzi col presidente Vittorio Cecchi Gori.[13] Il tecnico fu difeso dalla squadra, aveva l'appoggio della tifoseria.[13] In seguito la Fiorentina conquistò risultati utili consecutivi (vittorie con Milan e Juventus), esprimendo gioco positivo e difesa solida.[14][15]
In seguito sorsero problemi col neo acquisto Edmundo, il quale non accettava di essere relegato in panchina da Malesani,[16] che sfociarono in un nuovo diverbio con Cecchi Gori, il quale si rifiutò di rinnovare il contratto al tecnico veronese finché non fosse raggiunta la qualificazione in Coppa UEFA;[17] spogliatoio (in particolare Rui Costa e Gabriel Batistuta) e città erano schierati dalla sua parte.[18] Ad aprile l'allenatore si accordò per il passaggio al Parma.[19][20] Concluse il campionato con la squadra viola al 5º posto, con qualificazione in Coppa UEFA.
L'anno successivo passò al Parma del presidente Calisto Tanzi, col quale vinse nel 1999 Coppa Italia, Supercoppa italiana e Coppa UEFA. Il rapporto tra Malesani, tifoseria e società fu conflittuale: la società voleva vincere il campionato, e allestì una squadra che il presidente Tanzi considerava la più forte d'Italia. In campionato si piazzò al 4º posto e tale risultato fu messo in discussione da società e tifoseria.[21] Alla fine del 1999 inoltre si classifica terzo, dietro a due leggende come Ferguson e Lobanovs'kyj, nella classifica dei migliori allenatori UEFA[22].
Nella stagione 1999-2000 giunse 5º in campionato e ai quarti di Coppa Italia. Nel campionato 2000-2001 fu esonerato dopo la 13ª giornata, l'8 gennaio 2001 nella quale il Parma fu sconfitto in casa 2-0 dalla Reggina. Malesani fu il primo allenatore esonerato dalla famiglia Tanzi, azionista di maggioranza tramite Parmalat dal 1990. Tifoseria e società gli imputarono, oltre allo scarso feeling con la città, di non essere mai riuscito in tre anni a lottare per vincere lo scudetto nonostante avesse avuto a disposizione una squadra forte.[21]
Il 4 luglio 2001 Malesani passò al Verona.[23] Nella prima parte di stagione la squadra ottenne gioco e risultati positivi,[24] tra cui la vittoria nel derby veronese, in cui l'allenatore venne aspramente criticato per la sua esultanza al termine della partita,[25] in particolare dai tifosi clivensi.[26] A febbraio il contratto gli fu rinnovato con la squadra al 7º posto in classifica.[27] L'allenatore ha rivelato anni dopo che in quel periodo, visti i buoni risultati fin lì espressi col Verona, è stato contattato ad allenare il Milan nella stagione successiva, qualora avesse ripetuto le buone prestazioni dell'andata nel girone di ritorno[28]. A partire da questo momento, una serie negativa di risultati e di gioco[29] portò l'Hellas a lottare per evitare la retrocessione. All'ultima giornata, nonostante fosse sufficiente un pareggio per rimanere nella massima serie, i veneti persero 3-0 a Piacenza e retrocessero in Serie B. La retrocessione del Verona nel 2002 è considerata lo spartiacque negativo nella carriera di Malesani: la mancata salvezza in Serie A della squadra della sua città lo ha segnato profondamente, non solo a livello professionale, come ha ammesso in seguito il tecnico stesso[28].
Malesani resta alla guida della squadra nella Serie B 2002-2003. Viste le difficoltà economiche della squadra, che aveva venduto alcuni giocatori, il tecnico decise di decurtarsi lo stipendio del 40%.[29] Un negativo inizio di campionato mise in dubbio la continuazione del rapporto con la società veneta.[30] La vittoria nel derby regionale contro al Vicenza permise a Malesani di mantenere la panchina. Concluse il campionato al 13º posto terminando l'esperienza al Verona, conquistando una salvezza quasi impossibile.
Per il campionato successivo fu chiamato a guidare, in Serie A, il Modena con contratto annuale.[31] La stagione incominciò positiva, con la squadra al 5º posto in classifica dopo sei giornate ma a termine girone d'andata, il Modena subì una flessione di risultati. A marzo, dopo la sconfitta col Lecce, cominciarono a circolare voci su un suo probabile licenziamento.[32] Nacquero problemi e polemiche tra squadra e Malesani, che non riusciva a gestire lo spogliatoio, apparso rassegnato, in scarsa condizione fisica.[33] La società non difese mai Malesani[34] che venne esonerato il 22 marzo dopo la sconfitta in casa subìta dalla Reggina nello scontro diretto per la salvezza (26ª giornata), e sostituito da Gianfranco Bellotto, con la squadra in quart'ultima posizione che aveva vinto una volta nelle ultime 18 giornate.
Malesani rimase inattivo per quasi un anno, firmando poi un contratto biennale con la società greca Panathīnaïkos,[35] dopo il rifiuto del luglio 2001.[23] L'allenatore prese le redini della squadra il 16 febbraio 2005 e la guidò al 2º posto in campionato, a un punto dall'Olympiakos, conquistando la qualificazione ai preliminari di Champions League.
La stagione seguente, nella massima competizione europea, dopo aver eliminato ai preliminari il Wisla Cracovia, la squadra greca venne inserita nel girone con Barcellona, Udinese, Werder Brema. Inizialmente, Malesani guidò la squadra a una vittoria con i tedeschi e a un pareggio con gli spagnoli, seguiti da tre sconfitte consecutive che ne decretarono l'eliminazione. In campionato, la prima parte dell'anno fu negativa, con la squadra che perse anche contro Olympiakos e AEK.
I tifosi fischiarono il tecnico veronese[36] e la situazione si complicò ulteriormente dopo la sconfitta rimediata a inizio dicembre con l'Atromitos, che mise a rischio la panchina di Malesani.[37] Proprio in questo periodo, precisamente il 15 dicembre 2005, in seguito al pareggio interno con l'Iraklis, Malesani tenne una conferenza stampa rimasta nota negli anni successivi, nella quale si infuriò con i giornalisti greci, i quali, a suo giudizio, criticavano a priori la squadra solo per creare sterili e inutili polemiche ai suoi danni, definendosi una persona che «lavora 24 ore al giorno, tutti i giorni».[38] Nella seconda parte di stagione si riavvicinò alla testa della classifica, concludendo il campionato al terzo posto. A fine aprile aveva annunciato che sarebbe tornato in Italia per ragioni familiari, interrompendo a fine stagione il rapporto con la squadra greca.[39]
Dopo alcuni mesi di inattività, il 16 gennaio 2007 venne chiamato alla guida dell'Udinese in Serie A al posto dell'esonerato Giovanni Galeone. Il contratto prevedeva che il tecnico veneto sarebbe dovuto rimanere alla guida del club friulano fino al 2008,[40] ma alla fine la sua esperienza terminò alla conclusione del campionato. Modificò subito l'impronta tattica della squadra adottando un modulo con difesa a tre uomini e dalla propensione offensiva[41][42] e all'esordio riuscì a cogliere la vittoria, ottenendo giudizi positivi riguardo al gioco espresso dalla squadra.[43] Dopo alcuni risultati senza vittorie, l'Udinese tornò ai tre punti con il Livorno. Nel frattempo il tecnico ebbe uno scontro a distanza con il suo predecessore Galeone a causa di alcune frasi pronunciate dallo stesso Malesani.[44] Alla penultima giornata la sua squadra batté il Milan e ottenne il decimo posto in campionato. Pochi giorni più tardi venne annunciato l'ingaggio da parte dell'Udinese del nuovo tecnico Pasquale Marino che prese il suo posto.
Il 26 novembre 2007 venne chiamato alla guida dell'Empoli in sostituzione dell'esonerato Luigi Cagni. Esordisce con una sconfitta a Parma per 1-0 e seguirono discreti risultati (spicca l'affermazione per 4-1 contro il Cagliari con il poker del centravanti Nicola Pozzi). In Coppa Italia vince 2-1 all'andata degli ottavi contro la Juventus, perdendo al ritorno 5-3, venendo eliminato. Il prosieguo vide un calo di risultati della squadra, perdendo punti importanti contro Reggina (1-1) e Livorno (sconfitta per 1-0) diretti concorrenti per la salvezza. L'Empoli chiude il girone d'andata al penultimo posto con 16 punti.[45][46] L'inizio del girone di ritorno, con tre vittorie consecutive contro Lazio per 1-0, Napoli per 3-1 allo stadio San Paolo e Catania per 2-0 altra diretta concorrente per la salvezza, sembravano aver rilanciato l'Empoli e la carriera del tecnico stesso dopo un periodo non esaltante della sua carriera[47]. Il 31 marzo 2008 Malesani venne esonerato dopo una serie di 6 sconfitte nelle ultime 7 gare (l'ultima casalinga per 0-2 contro la Sampdoria) che portarono la squadra all'ultimo posto in classifica con 26 punti e al suo posto sulla panchina dei toscani tornò Cagni.
Dopo quasi due anni di inattività in cui aveva pensato anche di abbandonare il mondo del calcio,[48] il 23 novembre 2009 venne ingaggiato come allenatore del Siena, ultimo in classifica a sei punti, in sostituzione dell'esonerato Marco Baroni,[49][50] col suo vice Ezio Sella. L'inizio di questa esperienza fu negativo, con una sconfitta in Coppa Italia subita dal Novara, squadra di Lega Pro Prima Divisione, e una in campionato. Giunsero poi due vittorie, con l'applicazione anche di moduli tattici molto offensivi,[51] e una serie di sconfitte che fanno rischiare al tecnico l'esonero[52]. Dalla ventiquattresima giornata i risultati sono altalenanti sino alla sconfitta con l'Atalanta, diretta rivale per la conquista della salvezza, che portò i toscani a retrocedere in Serie B.[53] La retrocessione dei toscani in Serie B divenne aritmetica alla terzultima giornata di campionato; all'ultima gara di campionato persa contro l'Inter, Malesani venne applaudito dai tifosi toscani.[54] Lasciò il Siena a fine stagione.
Il 1º settembre 2010, alla vigilia della prima giornata di campionato, viene ingaggiato come allenatore del Bologna in sostituzione di Franco Colomba,[55] che aveva condotto la preparazione estiva. Con una rosa rinnovata e con la salvezza come obiettivo,[56] Malesani subentra ufficialmente in panchina alla seconda giornata con una sconfitta per 3-1 contro la Lazio. Il lavoro dell'allenatore veronese consente alla squadra di rimanere costantemente al di sopra del terzultimo posto.[57]
Da metà novembre la società non riesce a pagare gli stipendi e ciò causa una penalizzazione immediata di un punto, al quale in gennaio 2011 se ne aggiungono altri due; tra successivi cambi di proprietà, Malesani tiene unito il gruppo dei giocatori e fa esprimere loro determinazione,[58] concentrazione e risultati. Attraverso risultati come la vittoria del 26 febbraio 2011 per 2-0 a Torino contro una Juventus in piena crisi e grazie anche alla vena realizzativa del centravanti e capitano Marco Di Vaio, a marzo la salvezza è acquisita e ci sarebbero le condizioni per tentare di raggiungere obiettivi più ambiziosi.[59] I successivi due punti realizzati nelle ultime otto partite, che si intersecano con nuovi cambiamenti societari, fanno venir meno il rapporto di fiducia con l'allenatore, al quale non viene mai proposto il rinnovo del contratto.[60] Finito il campionato con la sconfitta casalinga per 4-0 contro il Bari, il Bologna conclude al 16º posto e il 26 maggio 2011 la società comunica l'ingaggio di Pierpaolo Bisoli come nuovo allenatore per la stagione successiva.[61]
Il 19 giugno 2011 diventa il tecnico del Genoa. Esordisce con la squadra il 20 agosto 2011 in Genoa-Nocerina (4-3). Il 1º dicembre 2011, dopo la sconfitta contro il Cesena, ha luogo un'altra conferenza stampa di Malesani rimasta celebre, nella quale l'allenatore veronese si scaglia di nuovo contro la stampa, accusandola di averlo definito "demotivato" e "mollo" e di essere, per tale motivo, irrispettosa nei confronti del suo lavoro.[62] Il 18 dicembre 2011 raggiunge la 100ª vittoria in Serie A superando il Bologna al Ferraris per 2-1.[63] Il 22 dicembre 2011 viene esonerato dopo la sconfitta per 6-1 contro il Napoli, venendo sostituito da Pasquale Marino.[64] Il 2 aprile 2012 torna sulla panchina del Genoa al posto dell'esonerato Marino in seguito alla sconfitta per 5-4 con l'Inter.[65] Il 22 aprile viene nuovamente esonerato dopo la sconfitta in casa per 4-1 contro il Siena, e sostituito da Luigi De Canio.[66] In totale, nella sua esperienza genoana, ha ottenuto 23 punti frutto di 6 vittorie, 5 pareggi e 8 sconfitte.
Il 5 febbraio 2013 viene ingaggiato come allenatore del Palermo in sostituzione di Gian Piero Gasperini,[67] con un contratto da 350 000 euro fino a giugno che in caso di salvezza si rinnova automaticamente per un altro anno più un bonus di 150 000 euro.[68] Il suo staff è composto dal vice Ezio Sella, dai preparatori atletici Paolo Aiello e Antonio Raione; preparatore dei portieri rimane Franco Paleari[68] Nell'esordio di cinque giorni dopo ottiene il pareggio per 1-1 contro il Pescara. Successivamente ottiene altri due pareggi, contro il Chievo per 1-1 e contro il Genoa per 0-0, a seguito dei quali, il 24 febbraio, viene esonerato e sostituito da Gasperini.[69] Chiude quindi l'esperienza in rosanero con tre pareggi.
Il 29 gennaio 2014 viene ingaggiato dal Sassuolo per sostituire l'esonerato Eusebio Di Francesco.[70] Il 3 marzo successivo, dopo aver raccolto 5 sconfitte in 5 partite (contro Hellas Verona, Inter, Napoli, Lazio e Parma), viene esonerato dalla società neroverde, che al suo posto richiama proprio Di Francesco.[71]
Nel novembre 2020, dopo aver trascorso 6 anni senza allenare, ha annunciato il proprio ritiro dalla carriera di allenatore, per dedicarsi a tempo pieno alle proprie vigne.[72][73] La sua azienda è aperta alle visite pubbliche.
In grassetto le competizioni vinte.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | Piazzamento | |||||||||||||||||||
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Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
1993-1994 | ![]() | C1 | 34 | 19 | 11 | 4 | CI-C | 6 | 4 | 0 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 40 | 23 | 11 | 6 | 57,50 | 1º (prom.) |
1994-1995 | B | 38 | 10 | 14 | 14 | CI | 3 | 0 | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 41 | 10 | 16 | 15 | 24,39 | 13º | |
1995-1996 | B | 38 | 9 | 20 | 9 | CI | 2 | 1 | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 40 | 10 | 21 | 9 | 25,00 | 14º | |
1996-1997 | B | 38 | 12 | 18 | 8 | CI | 2 | 1 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 40 | 13 | 18 | 9 | 32,50 | 7º | |
Totale Chievo | 148 | 50 | 63 | 35 | 13 | 6 | 3 | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | 161 | 56 | 66 | 39 | 34,78 | ||||||
1997-1998 | ![]() | A | 34 | 15 | 12 | 7 | CI | 6 | 3 | 3 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 40 | 18 | 15 | 7 | 45,00 | 5º |
1998-1999 | ![]() | A | 34 | 15 | 10 | 9 | CI | 10 | 6 | 3 | 1 | CU | 11 | 7 | 2 | 2 | - | - | - | - | - | 55 | 28 | 15 | 12 | 50,91 | 4º |
1999-2000 | A | 34+1[74] | 16+0 | 10+0 | 8+1 | CI | 2 | 0 | 1 | 1 | UCL+CU | 2+8 | 1+6 | 0+1 | 1+1 | SI | 1 | 1 | 0 | 0 | 48 | 24 | 12 | 12 | 50,00 | 5º | |
2000-gen. 2001 | A | 13 | 5 | 3 | 5 | CI | 4 | 2 | 2 | 0 | CU | 6 | 4 | 1 | 1 | - | - | - | - | - | 23 | 11 | 6 | 6 | 47,83 | Eson. | |
Totale Parma | 81+1 | 36+0 | 23+0 | 22+1 | 16 | 8 | 6 | 2 | 29 | 19 | 4 | 6 | 1 | 1 | 0 | 0 | 126 | 63 | 33 | 30 | 50,00 | ||||||
2001-2002 | ![]() | A | 34 | 11 | 6 | 17 | CI | 2 | 1 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 36 | 12 | 6 | 18 | 33,33 | 15º (retr.) |
2002-2003 | B | 38 | 10 | 16 | 12 | CI | 3 | 1 | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 41 | 11 | 17 | 13 | 26,83 | 13º | |
Totale Verona | 72 | 21 | 22 | 29 | 5 | 2 | 1 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | 77 | 23 | 23 | 31 | 29,87 | ||||||
2003-mar. 2004 | ![]() | A | 26 | 5 | 10 | 11 | CI | 4 | 1 | 0 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 30 | 6 | 10 | 14 | 20,00 | Eson. |
feb.-giu. 2005 | ![]() | AE | 12 | 8 | 4 | 0 | CG | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 12 | 8 | 4 | 0 | 66,67 | Sub. 2º |
2005-2006 | AE | 30 | 21 | 4 | 5 | CG | 1 | 0 | 0 | 1 | UCL | 8 | 2 | 1 | 5 | - | - | - | - | - | 39 | 23 | 5 | 11 | 58,97 | 2º | |
Totale Panathinaikos | 42 | 29 | 8 | 5 | 1 | 0 | 0 | 1 | 8 | 2 | 1 | 5 | - | - | - | - | 51 | 31 | 9 | 11 | 60,78 | ||||||
gen.-giu. 2007 | ![]() | A | 19 | 6 | 5 | 8 | CI | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 19 | 6 | 5 | 8 | 31,58 | Sub. 10º |
nov. 2007-mar. 2008 | ![]() | A | 18 | 4 | 4 | 10 | CI | 2 | 1 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 20 | 5 | 4 | 11 | 25,00 | Sub., Eson. |
nov. 2009-2010 | ![]() | A | 25 | 6 | 7 | 12 | CI | 1 | 0 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 26 | 6 | 7 | 13 | 23,08 | Sub. 18º (retr.) |
set. 2010-2011 | ![]() | A | 37 | 11 | 11 | 15 | CI | 3 | 2 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 40 | 13 | 11 | 16 | 32,50 | Sub. 16º |
2011-2012 | ![]() | A | 19 | 6 | 5 | 8 | CI | 3 | 2 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 22 | 8 | 5 | 9 | 36,36 | Eson., Sub., Eson. |
feb. 2013 | ![]() | A | 3 | 0 | 3 | 0 | CI | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3 | 0 | 3 | 0 | &&0,00 | Sub., Eson. |
gen.-mar. 2014 | ![]() | A | 5 | 0 | 0 | 5 | CI | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 5 | 0 | 0 | 5 | &&0,00 | Sub., Eson. |
Totale carriera | 530 | 189 | 173 | 168 | 54 | 25 | 13 | 16 | 37 | 21 | 5 | 11 | 1 | 1 | 0 | 0 | 622 | 236 | 191 | 195 | 37,94 |
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