La coppa fu vinta per la prima volta dal Vicenza, che perse la finale di andata contro il Napoli per 1-0, ma ribaltò il risultato in quella di ritorno aggiudicandosi il trofeo nei tempi supplementari (3-0).
Formula
L'edizione prevedeva gare a eliminazione diretta per i primi tre turni, mentre quarti di finale, semifinali e finale vennero disputati su sfide di andata e ritorno.
Per il secondo e terzo turno — in coincidenza con l'entrata in tabellone delle big — fu introdotta la regola della ripetizione, sul calco della FA Cup: in caso di parità al 90' la partita veniva rigiocata, con la formazione dal ranking migliore che andava a godere del fattore campo; in caso di ulteriore pareggio anche nel replay, stavolta la sfida proseguiva con tempi supplementari ed eventuali tiri di rigore.[1] La regola non incontrò i favori e venne cancellata fin dall'edizione seguente.
Calcio news, in la Repubblica, 25 aprile 1996, p.45.
A tavolino per delibera del giudice sportivo.
Incontro terminato sul campo 3-0 per il Lecce e poi dato vinto 2-0 a tavolino al Genoa, su delibera del giudice sportivo, per irregolarità del tesserato leccese Jonathan Bachini che doveva scontare una giornata di squalifica, in seguito alla gara di Coppa Italia Serie C tra Empoli e Juventus Stabia del 15 marzo 1996, quando il giocatore militava nella società stabiese.
Incontro sospeso all'83', sul punteggio di 1-1, per un guasto all'impianto elettrico e successivamente annullato per delibera del giudice sportivo che ha assegnato la vittoria 0-2 a tavolino per la Lucchese.
Campo neutro.
Partita inizialmente in calendario per il 27 agosto, rinviata in attesa del verdetto della Commissione Disciplinare sul ricorso (poi respinto) presentato dal Lecce per la sconfitta a tavolino contro il Genoa decretata dal giudice sportivo.
Partita inizialmente in calendario per il 28 agosto, rinviata in attesa dell'omologazione da parte del giudice sportivo della vittoria della Nocerina: il Piacenza, infatti, aveva presentato ricorso (poi ritirato) per la posizione del tesserato Marco De Simone che risultava nell'elenco dei giocatori con residui di squalifica emesso dalla Lega, ma che aveva già scontato il provvedimento nella Coppa Italia Serie C 1995-1996.
Giocata a Barletta per l'indisponibilità dello stadio Comunale di Andria.
Giocata a Cremona per l'inagibilità dello stadio Giglio di Reggio Emilia.
Giocata ad Avellino anziché allo stadio San Francesco d'Assisi di Nocera Inferiore per la maggiore capienza dell'impianto.
Bibliografia
Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco illustrato del calcio 1998, Modena, Edizioni Panini, 1997, pp.308-313.
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