Il Calcio Catania S.p.A., meglio noto come Catania, è stata una società calcistica italiana con sede nella città di Catania.
Calcio Catania Calcio ![]() | ||||
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Etnei, Rossazzurri, Elefanti | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | ![]() | |||
Simboli | Elefante (u Liotru) | |||
Inno | Alè Catania Giuseppe Castiglia | |||
Dati societari | ||||
Città | Catania | |||
Nazione | ![]() | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | ![]() | |||
Fondazione | 1929 | |||
Rifondazione | 1946 | |||
Scioglimento | 2021 | |||
Stadio | Angelo Massimino (23 266[1] posti) | |||
Palmarès | ||||
Titoli nazionali | 6 Campionati di Serie C
1 Campionato di Prima Divisione | |||
Si invita a seguire il modello di voce |
Nel 1953-1954 il club fu promosso per la prima volta in Serie A, categoria in cui ha disputato 17 campionati, ottenendo come migliore piazzamento l'ottavo posto nel 1960-1961, 1963-1964, 1964-1965 e 2012-2013. Il Catania figura al 23º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 14º posto nella classifica perpetua della Serie B. Per tradizione sportiva è la quinta squadra più importante del Mezzogiorno, nonché, con circa 600 000 tifosi, la 12ª squadra più seguita d'Italia.[2] Ha vinto un campionato di Prima Divisione, un campionato di Serie B e sei campionati di Serie C. Altri risultati di rilievo sono la finale della Coppa delle Alpi 1964 e la semifinale della Coppa Italia 2007-2008. È stato uno degli otto club che rappresentò la FIGC nella Coppa delle Alpi 1960 vinta dalla Federazione italiana.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Calcio Catania. |
La prima società sportiva della provincia di Catania venne fondata il 19 giugno 1908 con la denominazione Associazione Sportiva pro Educazione Fisica;[3] la sezione calcistica nel 1910 si costituì come Unione Sportiva Catanese, che in quel periodo partecipò ai primi tornei amatoriali.
Terminato il primo conflitto mondiale, negli anni venti si iniziò con i campionati ufficiali: le formazioni cittadine di punta furono la ricostituita U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C. Nel 1920 la Catanese partecipò all'unica edizione della Coppa Federale Siciliana e nel 1928-29 vinse il Campionato Catanese.
Nel 1929, con l'avvento del professionismo nel calcio, ebbe luogo la fondazione della Società Sportiva Catania[4], nata dalla fusione di varie società calcistiche provenienti dal soppresso Campionato Catanese, tra cui la U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C.
La squadra partì dal campionato di Seconda Divisione nella stagione calcistica 1929-1930; ammessa in Prima Divisione la stagione successiva, vinse il campionato 1933-1934 e ottenne il suo primo approdo in Serie B.[3] Nel suo primo campionato fra i cadetti, la squadra giunse terza in classifica, lottando fino alla fine per la promozione in Serie A.[3] Con la guerra il club venne sciolto e il 24 settembre 1946 venne fondata la nuova società, che, ripartita dalla Serie C, in tre anni tornò in Serie B.[5]
In Serie B il Catania disputò campionati di primo livello; nella stagione 1952-1953 il Catania sfiorò la promozione in massima serie, che arrivò la stagione successiva. Tuttavia, la permanenza in Serie A dei rossoazzurri durò appena una stagione. Seguirono diversi campionati di B; di rilievo la stagione 1956-57, in cui il Catania sfiorò la promozione perdendola solo all'ultima giornata.[5]
Il ritorno in Serie A avvenne nella stagione 1959-60 dopo aver conseguito il terzo posto.[5] Tra il 1960 e il 1966 il Catania disputò sei stagioni consecutive nella massima serie, ottenendo per tre volte l'ottavo posto:[5] il primo in particolare - dove si piazzò al secondo posto nel girone d'andata - fu quello del Clamoroso al Cibali!, dove il risultato del Cibali impedì all'Inter di potersi laureare Campione della Serie A 1960-1961.
Nel suo sessennio in massima serie, il Catania si contraddistinse per altre vittorie di assoluto prestigio, come quelle in casa sul Milan per 4-3 nel 1960-61, sulla Juventus per 2-0 nel 1961-1962, e per 0-1 a Torino l'anno dopo. In questo periodo si possono vantare anche tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi, avvenute negli anni 1960 (vinta), 1964 (dove arrivò in finale) e 1966, e due alla Coppa dell'Amicizia italo-francese, nel 1962 e nel 1963. Tuttavia, nella stagione 1965-1966 il Catania, nonostante alcuni exploit come la vittorie sull'Inter (campione d'Italia e detentrice di Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale) e sulla Roma, arrivò penultimo e tornò in Serie B.
Nel 1969 diviene proprietario del club etneo Angelo Massimino, il cui periodo di presidenza sarà il più lungo della storia della società. Durante la prima stagione della presidenza Massimino (1969-1970) il Catania centra la promozione in Serie A, avvenuta grazie al terzo posto, ma nel successivo campionato di massima serie gli etnei non riescono a salvarsi. Durante tutti gli anni '70 il Catania staziona in Serie B.
Gli anni '80 si aprono con altri due campionati tra i cadetti, poi, nella stagione 1982-1983, il Catania ottiene per la quarta volta la promozione in Serie A. La permanenza nella massima serie del club rossazzurro dura una sola stagione. Dopo tre buone stagioni in Serie B, inizia un periodo di declino, che porterà la squadra in Serie C nel 1987-1988.
Al termine del campionato di Serie C1 1992-1993 il Catania Calcio, a causa di inadempienze finanziarie, si vede costretto a ripartire dall'Eccellenza Sicilia, senza però fallire. Seguono tre promozioni che riportarono il Catania in Serie C1 al termine della stagione 1998-1999. Nel frattempo il presidente Angelo Massimino muore in un incidente stradale e nel 2000 Grazia Codiglione, vedova del Cavaliere, cede la società a Riccardo e Luciano Gaucci.[6] Nella stagione 2000-2001 il Catania sfiora la promozione in cadetteria, classificandosi terzo e perdendo la finale dei play-off. Gli etnei riescono a tornare in Serie B al termine della stagione successiva vincendo i play-off. Nella stagione di Serie B 2003-2004 il Catania lotta per la promozione in Serie A senza ottenerla. Alla fine del campionato i Gaucci cedono la società all'imprenditore Antonino Pulvirenti.
Dopo un buon campionato nella stagione 2004-2005, il Catania, allenato da Pasquale Marino, ottiene il secondo posto nel campionato di Serie B 2005-2006, posizione che permette al club di tornare in Serie A dopo 23 anni.
Nel campionato di Serie A 2006-2007 il Catania si salva all'ultima giornata vincendo lo scontro-salvezza contro il Chievo.[7] Nella stagione successiva conferma la salvezza e raggiunge per la prima volta la semifinale di Coppa Italia.[8] Nel 2008-2009 il Catania di Walter Zenga festeggia il record di punti ottenuti in Serie A.[9] Nella stagione 2009-2010, sotto la guida di Siniša Mihajlović,[3] il Catania batte la Juventus a Torino e l'Inter del triplete per 3-1, chiudendo il campionato con 45 punti, mentre in Coppa Italia viene eliminato dalla Roma ai quarti di finale. Nel campionato di Serie A 2010-2011 il Catania di Diego Simeone si salva dopo la vittoria contro la Roma (decretandone la mancata qualificazione alla Champions League) raggiungendo il tredicesimo posto con 46 punti. L'anno seguente sotto Vincenzo Montella, il Catania è la sorpresa del campionato, a lungo nelle prime posizioni, termina il campionato solo undicesimo. Nell'annata 2012-2013, sotto Rolando Maran, i rossoazzurri concludono il campionato all'ottavo posto, ad un passo dalle coppe europee, con 56 punti, nuovo record in massima serie. In Coppa Italia il Catania raggiunge i quarti di finale. La società etnea, per la stagione successiva, punta sul blocco di calciatori reduci dall'ottima stagione precedente, ma retrocede terzultimo, dopo otto anni consecutivi nella massima serie.
Dopo una sola stagione in Serie B nel 2014-2015 il Catania si ritrova a dover giocare diversi campionati in Serie C. Nella stagione 2019-2020 emergono problemi finanziari per la proprietà Pulvirenti, la cui holding Finaria viene dichiarata fallita. Una cordata di imprenditori, nota come SIGI, acquista il club dal Tribunale di Catania, salvando la storica matricola dal rischio fallimento. Il Calcio Catania SpA viene però inevitabilmente dichiarato fallito il 22 dicembre 2021.[10][11]
Il 9 aprile 2022 arriva la revoca dell'esercizio provvisorio a causa della mancanza di offerte per il Catania, che viene così escluso dal campionato di Serie C 2021-2022.[12]
Cronistoria del Calcio Catania | |
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I colori della squadra sono "il rosso fuoco dell'Etna e l'azzurro del mare", così come recitava lo statuto fondativo del Calcio Catania.[13] Questi due colori erano già stati adottati per la prima volta dalla SS Catania fondata nel 1929, i quali erano stati imposti dalle autorità cittadine del tempo modulandoli da quelli del gonfalone cittadino.[14] La classica divisa è a bande verticali rossazzurre, ma nel corso della propria storia il Catania ha usato spesso maglie di diverso tipo.[14] Negli anni quaranta, le prime divise furono a tinta unita rossa con una banda orizzontale blu sul petto.[14] La maglia palata fu utilizzata a partire dagli cinquanta, allorché il suo utilizzo fu alternato con una divisa rossa a tinta unita e richiami blu e con una divisa interamente blu con richiami rossi, che fu utilizzata, in minor parte, anche nel decennio successivo.[14]
Con l'arrivo alla presidenza di Angelo Massimino, negli anni settanta, le righe verticali caratterizzanti la divisa divennero più strette.[14] Negli anni ottanta le soluzioni maggiormente adottate furono quelle delle casacche a tinte unite, blu o rosse.[14] A partire dagli anni novanta ritornò in auge la divisa palata, e con l'arrivo alla presidenze di Pulvirenti, nel 2004, è stata ripresa, da accompagnare al rosso, l'originale tonalità dell'azzurro, che non poche volte nei decenni precedenti era stato simile al blu.[14] Il completo casalingo è integrato dalla caratterizzante presenza di calzettoni neri.[15]
La seconda divisa classicamente utilizzata è bianca, che nel corso degli anni ha avuto diverse caratterizzazioni e dettagli differenti, fra i quali bande trasversali e orizzontali o richiami rossoblu di varie forme.[14] Fu anche adottata una soluzione a tinte unita gialla. Ad accompagnare i due completi, specialmente negli ultimi anni, una terza divisa classicamente rossa o nera.[14]
Evoluzione prima divisa
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1939-1940
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1953-1954
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1955-1956
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1960-1961
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1982-1983
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1983-1984
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2008-2010
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2010-2012
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2012-2013
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2013-2014
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2014-2015
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 2015-2017
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L'attuale stemma del club è composto da uno scudo palato rossazzurro a tre punte, recante in cima la denominazione sociale; il contesto è completato da un pallone da calcio arcaico, in cuoio, e dall'elefante.[16] Tale animale è lo storico simbolo del club etneo, ripreso fedelmente dallo stemma cittadino, presente fin dal passato nei loghi del Catania Calcio.[16] Negli anni settanta il simbolo fu un semplice scudo palato a tre punte.[16] L'elefante comparve altresì all'interno dello scudo, tuttavia in posizione frontale o di colore rosso, come figurato nello stemma cittadino.[16] L'elefante tuttavia non fu l'unico elemento caratterizzante i loghi del Catania; seppur per breve tempo, a metà degli anni sessanta, all'interno del logo fu inserita l'Etna, il vulcano che sovrasta la città siciliana.[16]
L'inno ufficiale del Catania s'intitola Catania siamo noi. L'autore e l'interprete del brano è l'artista e comico catanese Giuseppe Castiglia, che è altresì l'autore di Alè Catania, altro brano caro ai supporter rossazzurri. Nel 2015 il brano Alè Catania, che accompagnava l'ingresso in campo delle squadre, è stato sostituito dalla colonna sonora della celebre saga cinematografica dei Pirati dei Caraibi.[17]
La mascotte del club etneo è l'elefante ('U liotru in catanese), simbolo della città, indossante la classica maglia palata rossazzurra. Nel settembre 2014, tramite un sondaggio sul sito ufficiale della società, i tifosi hanno scelto il nome della mascotte: Agatino, in richiamo a sant'Agata, patrona della città di Catania.[18]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Campo dei cent'anni e Stadio Angelo Massimino. |
Il Catania nel corso della sua storia ha giocato le sue partite in casa in due stadi diversi. In realtà nei primissimi anni venti alcune formazioni dilettantistiche locali si confrontavano nel piazzale del giardino Bellini, e in seguito nel campo del dopolavoro ferroviario del quartiere Acquicella.
Dal 1930, anno della riforma dei campionati, poiché il regolamento prevedeva che ogni squadra giocasse in uno stadio con relative tribune e posti a sedere, e in attesa della costruzione del nuovo stadio, il Catania giocò nell'impianto situato in piazza Esposizione, un campo semi-dilettantistico con una portata massima di 5.000 spettatori, ubicato nell'attuale piazza Giovanni Verga. Su un totale di 104 partite ufficiali disputate nel campo Esposizione, furono ben 84 le vittorie del Catania, a testimonianza della fama di catino quasi inespugnabile.
Nel 1937 venne ultimata la costruzione dello stadio Cibali, ora stadio Angelo Massimino, che prese il nome dal quartiere nel quale è collocato. Negli anni sessanta, il Cibali poteva ospitare 40.000 persone ma nel corso degli anni a causa delle norme di sicurezza più stringenti e di modifiche per modernizzare l'impianto, come il rifacimento della Curva Sud, la capienza massima si ridusse progressivamente, fino ai 20.016 spettatori di oggi. Nel 2002 lo stadio venne ribattezzato Angelo Massimino in nome del presidente del Catania, morto nel 1996 in un incidente stradale.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Torre del Grifo Village. |
Il Catania svolge le proprie sedute di allenamento al centro sportivo Torre del Grifo Village, inaugurato il 18 maggio 2011 e ubicato nell'attiguo comune di Mascalucia.[19] Di proprietà del club etneo, il centro si estende su una superficie di 150 000 m² e dispone di quattro campi da calcio regolamentari, due in erba naturale e due in erba sintetica, due piscine, quattro palestre, struttura alberghiera da 150 posti letto, locali ristorante e mensa. Inoltre, la struttura è dotata di una serie di servizi avveniristici, tra i quali spiccano un centro polifunzionale aperto al pubblico, un albergo ed alloggi per il settore giovanile ed un centro di riabilitazione dotato di strutture all'avanguardia.[20] Il centro comprende anche un campo da calcio a 8 e di due campi da calcio a 7. Inoltre, Torre del Grifo ospita anche la sede del Calcio Catania.
Precedentemente la squadra si allenava nel centro sportivo "Turi Guglielmino" di Massannunziata, ubicato anch'esso nel comune di Mascalucia.[21]
Di seguito l'organigramma societario tratto dal sito Internet ufficiale della società.[22]
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Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali del Catania.
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Il Calcio Catania è stato sempre piuttosto attivo anche sul campo sociale.
Gli etnei partecipano da tempo ad un appuntamento annuale chiamato “Un gol alla leucemia”, organizzato da L'associazione "Un gesto per la vita" impegnata a Catania nella lotta alla leucemia.
Nel 2012, nell'ambito di un progetto in collaborazione con l'associazione socio-culturale Axada Catania, alcuni membri della squadra hanno fatto visita ai bambini ricoverati presso il reparto di Bronco-pneumoallergologia pediatrica dell'Ospedale Policlinico di Catania.
Negli anni, la società ha organizzato più volte anche la partita a scopo di beneficenza "Un goal per la solidarietà", ospitata allo Stadio Angelo Massimino, in cui hanno partecipato sia celebrità del mondo dello spettacolo, sia calciatori del Calcio Catania stesso.
Durante il campionato 2016-2017, la società ha aderito all'iniziativa "Il grande cuore della C" volta a fornire tutti gli stadi di defibrillatori a norma.
Nell'ottobre del 2021, in seguito all'alluvione che ha colpito duramente la città e diverse zone della provincia, rappresentanze di Catania e Palermo hanno cooperato per fornire ulteriore assistenza agli sfollati ospitati nel palazzetto dello sport locale.[23]
Il settore giovanile del Catania oggi è formato dalle formazioni: Primavera, Under 17, Under 15, Esordienti e Pulcini. Tutte le giovanili del Catania si allenano a Torre del Grifo.
Il sodalizio etneo negli ultimi anni vanta ottimi traguardi come i quarti di finale del Campionato Primavera 2012-2013, le semifinali nel Campionato nazionale Dante Berretti 2015-2016 e nel Campionato nazionale Dante Berretti 2016-2017, oltre le Final Eight del Campionato Allievi e del Campionato Giovanissimi entrambe nel 2011. A marzo del 2011, la medesima squadra dei Giovanissimi vince la Nike Premier Cup – Italy (Torneo Nike) e vola nel mese di agosto a Manchester, rappresentando l’Italia nel torneo Under 15 più importante del mondo[24].
Nel corso degli anni il settore giovanile è stato inoltre responsabile della formazione di molti giocatori che successivamente hanno calcato i campi della Serie A come Alfredo Donnarumma, Norbert Gyömbér futuro nazionale e giocatore della Roma, Fabio Sciacca convocato in nazionale Under 20 e Bruno Petković futuro vice campione del mondo con la Croazia nel mondiale del 2018.
Il Catania, è presente in diverse opere della cultura italiana.
In una scena del film Malizia (1973), Turi Ferro, Laura Antonelli, Alessandro Momo e Gianluigi Chirizzi seguono alla televisione la partita Catania-Cagliari disputata il 10 marzo 1957 e valevole per il campionato di Serie B. L'incontro fu vinto dagli etnei per 2-1.
Il Catania viene citato da Giancarlo Giannini nel film Il bestione del 1974.
Sempre in ambito cinematografico è da ricordare Al bar dello sport (1983), nel quale Lino Banfi interpreta un immigrato pugliese che, grazie alla vittoria del Catania in casa della Juventus per 1-2, riesce a fare tredici al Totocalcio, vincendo così 1 miliardo e 300 milioni.
Nel film L'allenatore nel pallone (1984) il viaggio di Oronzo Canà, alla ricerca di un talento sudamericano, è parzialmente ispirato al viaggio in Brasile, avvenuto nel 1983, del presidente del Catania Angelo Massimino e del suo allenatore Gianni Di Marzio, conclusosi con l'acquisto dei due brasiliani Luvanor e Pedrinho[25]. Nel seguito L'allenatore nel pallone 2 (2008) la squadra etnea viene nominata e figura nel calendario e nella classifica di serie A.
Il Catania compare anche nel film La vita è una cosa meravigliosa (2010), dove batte la Roma segnando quattro gol.
Mentre nella serie televisiva Squadra antimafia (2015), durante un interrogatorio, un affiliato di un clan catanese indossa la maglia del Catania.
Il Catania inoltre utilizza vari canali ufficiali per distribuire le notizie: un sito Internet ufficiale, presentato il 21 agosto 2012, profili ufficiali su Facebook e Twitter, un canale ufficiale Livestream e un canale ufficiale Instagram. Nel 2017 nasce la rivista ufficiale "Il Catania e la sua casa" un mensile che si occupa delle vicende della squadra e delle attività svolte a Torre del Grifo.
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Il primo allenatore del Catania è stato Giorgio Armari, per una stagione, nel 1929. Il primo straniero, invece è stato l'ungherese Antal Mally nel 1930. Nell'anno della rifondazione del club etneo (il 1946) l'allenatore è stato Lorenzo Bergia, sostituito in stagione da Cesare Goffi.
L'allenatore che ha ottenuto la prima storica promozione in Serie A è Piero Andreoli, che ha vinto il campionato di Serie B 1953-1954. Tra gli allenatori che hanno trascorso più tempo al Catania, si ricorda Carmelo Di Bella, sulla panchina degli etnei per la prima volta nella stagione 1958-1959, per poi rimanere sino al 1966. Agli inizi degli anni settanta fece ancora ritorno a Catania per rimanervi sino al 1974 e infine vivere un'ultima esperienza catanese nel 1976-1977.
Il Catania ritornò in Serie A nella stagione 2005-2006 grazie al tecnico Pasquale Marino, che conseguì l'obiettivo della salvezza anche nella successiva stagione. Negli anni seguenti il club etneo preservò la categoria grazie alle salvezze centrate da Walter Zenga nel 2008-2009, Siniša Mihajlović nel 2009-2010 e dall'argentino Diego Simeone nel 2010-2011. Con Vincenzo Montella, nel 2011-2012, il Catania si piazzò undicesimo facendo registrare il record di punti per il club etneo in Serie A, primato che verrà poi superato dal tecnico Rolando Maran con l'ottavo posto della stagione 2012-2013.
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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Presidenti del Calcio Catania |
Complessivamente, nella sua storia, i presidenti del Calcio Catania sono stati 24.
Il primo è stato Santi Quasimodo, nella stagione 1929-1930. Il primo presidente dall'anno di rifondazione del club etneo (dal 1946 al 1948) è stato Santi Manganaro Passanisi. Tra i più celebri presidenti del Catania viene invece ricordato Angelo Massimino, presidente in tre diverse occasioni: la prima volta dal 1969 al 1973, poi dal 1974 al 1987 e infine dal 1992 al 1996. Il presidente del ritorno in Serie B è stato Riccardo Gaucci che prelevò il Catania nel 2000 e lo ebbe sino al 2004.
Più recentemente è stato Antonino Pulvirenti a guidare gli etnei dal 2004 al 2015. L'imprenditore catanese, dopo un anno di transizione in Serie B, riuscì a riportare il club in Serie A, dove rimase dal 2006-2007 al 2013-2014 riuscendo a mantenere la categoria per 8 anni di fila, battendo il record di permanenza della società nella massima categoria sportiva del calcio.[26]
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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Calcio Catania |
Di seguito l'elenco dei calciatori italiani che hanno vestito la maglia della nazionale durante il periodo di militanza nel Catania.
Italia U-20
Di seguito l'elenco dei calciatori stranieri che hanno vestito la maglia della propria nazionale durante il periodo di militanza nel Catania.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1° | Serie A | 17 | 1954-1955 | 2013-2014 | 17 |
2° | Serie B | 34 | 1934-1935 | 2014-2015 | 34 |
3° | Prima Divisione | 4 | 1930-1931 | 1933-1934 | 31 |
Serie C | 16 | 1937-1938 | 2020-2021 | ||
Serie C1 | 11 | 1978-1979 | 2001-2002 | ||
4° | Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 5 | |
Serie C2 | 4 | 1995-1996 | 1998-1999 | ||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 1 | 1994-1995 | 1 | |
6º | Eccellenza | 1 | 1993-1994 | 1 |
In 90 stagioni sportive disputate a partire dall'esordio nel Direttorio Meridionale. Viene esclusa la pausa bellica fra il 1943 e il 1946.
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa Italia | 49 | 1935-1936 | 2020-2021 |
Coppa Italia Semipro/Serie C/Lega Pro | 22 | 1974-1975 | 2021-2022 |
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa Delle Alpi | 3 | 1960 | 1966 |
Coppa dell'Amicizia | 2 | 1962 | 1963 |
Coppa Mitropa | 1 | 1970-1971 | |
Il Catania ha preso parte a 17 campionati di Serie A, disputando in totale 602 partite, di cui 162 vinte, 181 pareggiate e 259 perse, siglando 617 gol e subendone 862.[58] Il miglior risultato è l'ottavo posto conquistato in tre occasioni diverse (1960-1961, 1964-1965 e 2012-2013). Il record di punti è 56 punti, conquistati nel torneo 2012-2013; in quell'occasione il Catania mise a segno 50 reti, tutt'oggi record di gol siglati in un campionato di massima serie.[58] Il minor numero di reti subite (39) risalgono al 1970-1971.[58] Per quanto concerne i record negativi, il minor numero di gol realizzati è 14 (1983-1984), mentre il maggior numero di gol subiti è 68 (2006-2007).[58] La vittoria record in Serie A è datata 3 ottobre 1954, contro l'Udinese (5-0), mentre la vittoria record in trasferta risale al 1º marzo 2009 nel derby con il Palermo (0-4).[58] La sconfitta con maggior gol di scarto risale al 19 novembre 2006, in trasferta contro la Roma (7-0), mentre fra le mura amiche la maggiore sconfitta avvenne in due occasioni, il 25 novembre 1962 e il 23 febbraio 1964, rispettivamente contro Juventus e Sampdoria (1-5).[58]
Il Catania ha all'attivo tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi (1960-1964-1966). Nella prima edizione in assoluto, nel 1960, il torneo era strutturato in due turni in cui le squadre italiane affrontavano quelle svizzere in partite di andata e ritorno; la vittoria non andava a una singola squadra, bensì alla lega nazionale che otteneva più punti. In quell'occasione il Catania fu l'unica squadra a vincere sia la partita di andata sia quella di ritorno contro il Friburgo (2-0 in Svizzera, 7-2 al Cibali).[59] Nel 1964 il Catania riuscì ad arrivare fino alla finale, per perdere 2-0 contro il Genoa.[60] L'ultima partecipazione risale al 1966, dove la formula cambiò di nuovo: questa volta le squadre si trovarono in un solo girone e la vincitrice sarebbe stata la prima classificata. Il Catania concluse al sesto posto con 3 punti, frutto della vittoria contro il Basilea (1-0) e il pareggio contro il Servette (0-0).[61]
Sempre negli anni sessanta vi furono anche due partecipazioni alla Coppa dell'Amicizia: la prima alla Coppa dell'Amicizia italo-franco-svizzera 1962 quando, dopo aver superato gli ottavi di finale ai danni del Montpellier, venne eliminato ai quarti dal Lens futuro campione; la seconda alla Coppa dell'Amicizia italo-francese 1963, venendo eliminato ai quarti di finale dal Lione.[62] Inoltre prese parte all'edizione 1970-1971 della Coppa Mitropa, uscendo agli ottavi di finale contro gli jugoslavi del Čelik Zenica, futuri vincitori del torneo.[63]
Il calciatore del Catania ad aver siglato più gol in campionato è Nicolò Nicolosi (78 reti). L'argentino Gonzalo Bergessio è invece il miglior marcatore in Serie A (35). Gionatha Spinesi ha messo a segno più reti durante l'arco di una sola stagione (23).
Durante la storia del club etneo otto calciatori sono stati premiati come capocannonieri, i primi due furono Ercole Bodini con 21 reti nel 1934, con il club in Prima Divisione e Marco Romano nel 1943-1944 con 26 reti in 17 partite. Romano, inoltre, è il calciatore ad avere il più alto quoziente reti della storia rossazzurra. Con la nascita del Calcio Catania 1946 il primo capocannoniere fu Arnaldo Cadei, con 18 realizzazioni, nella Serie C 1947-48. Tra gli anni cinquanta e settanta troviamo Michele Manenti, con 15 reti, nel 1953-1954 e Aquilino Bonfanti, con 13 centri nel 1969-1970. Dopo la radiazione del club etneo Giuseppe Mosca fu autore di 19 reti nel C.N.D. 1994-1995 e Tiziano D'Isidoro cannoniere nella stagione 1996-1997 in Serie C2 con 13 reti. Negli anni duemila il primo a vincere la classifica cannonieri è stato Davis Curiale nella stagione 2017-2018. Damiano Morra, con 320 presenze, è il calciatore con più presenze ufficiali, mentre Mariano Izco con 218 partite giocate in Serie A, detiene il record di presenze in massima serie.
Di seguito l'elenco dei calciatori più presenti e più prolifici di sempre in campionato e nelle coppe.[64]
Dati aggiornati al 10 aprile 2022.
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![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria del Calcio Catania. |
Il Catania dispone di una delle tifoserie più calde e colorate d'Italia. Il tifo organizzato rossoazzurro nasce nel 1979 con la Falange d'Assalto Rossazzurra, fondata dal tifoso Francesco Famoso - detto Ciccio Falange - posizionatosi in Curva Nord; da allora numerosi sono stati i gruppi organizzati che sono stati creati quali Onda d'Urto e Giovani Rossoazzurri e gli Irriducibili Ultras Ghetto, posizionatisi nella Curva Sud.[65]
La Curva Nord è il settore dello Stadio Massimino che ospita il maggior numero di gruppi ultra, tra questi si segnalano, quelli denominati Decisi, Drunks, I fumati, I pazzi; in Curva Sud sono sistemati gruppi quali Estrema Appartenenza gli Irriducibili, i Cibali Rules , i Bad Boys, i Fedelissimi e la già citata Falange D'Assalto. Di gruppi presenti in Tribuna B, si segnalava in passato il gruppo, ormai sciolto, A.N.R. (acronimo di "Associazione non riconosciuta") e attualmente il Mecha Klan, unico gruppo ultra rimasto in tribuna insieme alla Tana Rossazzurra.[66]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Sicilia, Derby Palermo-Catania e Derby Catania-Siracusa. |
Per quanto concerne i legami tra i tifosi del Catania e quelli delle altre squadre, sussistono dei gemellaggi con il Crotone,[67] il Genoa,[68] il Napoli,[69] il Trapani[68][70] e la Triestina.[68] Esistono anche rapporti d'amicizia con altre tifoserie, come quelle di Benevento, Teramo, Potenza, Giarre e Borussia Dortmund.[71]
La maggior rivalità calcistica è quella con il Palermo,[68] con il quale gioca il derby di Sicilia. Altre forti rivalità regionali sono quelle con Messina e Siracusa.[68] Altre inimicizie, alcune di queste meno importanti, si hanno con Atalanta,[68] Avellino,[68] Catanzaro,[68] Cavese,[68] Fidelis Andria,[68] Juve Stabia,[68] Livorno,[68] Perugia,[68] Pescara,[68] Acireale,[68] Reggina,[68] Roma,[68] Salernitana,[68] Taranto,[68] Ternana[68] e L.R. Vicenza.[68]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Calcio Catania 2021-2022. |
Rosa e numerazione aggiornate al 31 gennaio 2022[72].
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Di seguito lo staff tecnico tratto dal sito internet ufficiale della società.
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